I 5 assiomi della comunicazione per imparare a comunicare meglio

Esistono tanti tipi di comunicazione dalla comunicazione aziendale, alla comunicazione sociale, a quella politica, istituzionale, digitale e affettiva. Come fare per gestirla al meglio?

16 OTT 2019 · Ultima modifica: 17 OTT 2019 · Tempo di lettura: min.
I 5 assiomi della comunicazione per imparare a comunicare meglio

Nel mondo iperconnesso imparare a gestire la comunicazione è un mezzo fondamentale per stare al passo con tutto quello che ci circonda. Ma soprattutto è fondamentale per relazionarci con gli altri e vivere dei rapporti sani a livello lavorativo, famigliare, amicale o d’amore.

Cos’è un assioma?

Un assioma in matematica è un enunciato che anche se non può essere dimostrato, è considerato vero. Un esempio di assioma matematico è il postulato “Due rette parallele non si incontrano mai”.

In psicologia della comunicazione, gli assiomi tendono ad identificare delle regole non dimostrate scientificamente ma reputate vere sotto ogni aspetto, soprattuto dal punto di vista logico, e che sono alla base di ogni costrutto comunicativo (e comportamentale interelazionale).

Il termine comunicare infatti deriva dal latino (“com” vuol dire “con” e “munire”, legare) e significa mettere in comune, condividere: è un verbo che indica il trasferimento di informazioni e la condivisione di sentimenti, esperienze, parole e pensieri tra gli esseri umani.

Gli assiomi della comunicazione sono alla base delle nostre relazioni e soprattuto del nostro comportamento, perché come vedremo, non vi può essere un comportamento che non implichi una qualche forma di comunicazione.

5 assiomi della comunicazione umana

Watzlawick, la pragmatica della comunicazione e la scuola di Palo Alto

È del 1967 il libro “La pragmatica della comunicazione umana” di Paul Watzlawick, scrittoinsieme ad altri studiosi provenienti dalla scuola di Palo Alto in California, che è diventato la base della teoria della comunicazione interpersonale su cui si basano tutti i successivi studi.

Questo manuale sottolinea infatti come ogni comportamento tenda a trasmettere un messaggio e sia pertanto da considerarsi comunicazione e viceversa (ossia come ogni comunicazione sia anche un comportamento). Comunichiamo tutti i giorni attraverso parole e gesti, a volte consapevolmente altre volte no, per descrivere le nostre emozioni, eventi o emozioni.

La comunicazione è alla base dell’interazione e un aspetto fondamentale della vita quotidiana, per la capacità che ha il linguaggio di influire sul comportamento e sul contesto in cui il soggetto interagisce. Il tipo di linguaggio a cui si riferisce Watzlawick si esprime attraverso due modalità, quella verbale e quella non verbale.

All’interno di questi canali esistono delle regole che rendono la comunicazione efficace e che se, al contrario, vengono infrante possono creare delle conversazioni disturbate. Queste regole vengono definiti assiomi. Sempre in questo libro si specifica come gli assiomi della comunicazione siano proprietà insite nella comunicazione che hanno implicazioni relazionali, fino a tal punto che se una di queste regole dovesse essere infranta ripetutamente potrebbe essere indice di comportamenti patologici.

Vediamo come funzionano i canali di comunicazione, prima di approfondire il tema dei 5 assiomi.

comunicazione interpersonale

Il potere della comunicazione: comunicazione interpersonale

Ogni momento della nostra vita è intriso di una qualche forma di comunicazione.

A livello generale possiamo dire che esistono due grandi tipologie di comunicazione: una è la comunicazione di massa (che è la comunicazione realizzata attraverso i mezzi di comunicazione di massa, per trasportare un messaggio significativo e unidirezionale a un pubblico indifferenziato) e l’altra è la comunicazione interpersonale ossia quella relazionale.

Quest’ultimo tipo di comunicazione implica l’interazione tra due o più individui, dove ciascuno influenza l’altro, molto spesso senza rendersene conto, attraverso un sistema che può essere definito circolare (proprio per l’influenza che le persone hanno sugli altri e viceversa). In questo sistema esistono tre tipi di comunicazione: la comunicazione verbale, la comunicazione non verbale e la comunicazione paraverbale.

Comunicazione verbale

La comunicazione verbale è quella che viene utilizzata attraverso la lingua parlata o scritta. Le parole vengono designate attraverso dei simboli utilizzati convenzionalmente ma che in principio sono dei segni arbitrari che formano parte di un codice digitale, che ogni cultura ha creato.

Questo tipo di comunicazione ha a che fare con la scelta di dire (o scrivere) qualcosa o meno, attraverso l’uso della parole, delle regole grammaticali e sintattiche della lingua. La comunicazione verbale è il livello di comunicazione di cui siamo più coscienti poiché adattiamo il nostro registro a quello dell’interlocutore, cercando di renderlo chiaro e comprensibile aggiungendo molto spesso anche un’intenzione, come per esempio destare interesse o essere persuasivi.

Comunicazione non verbale

La comunicazione non verbale include tutto ciò che non è appunto verbale o linguistico, ovvero tutto ciò che trasmettiamo attraverso la nostra postura, i nostri gesti, la posizione nello spazio, il nostro modo di vestire. (la comunicazione non verbale può trasmettersi anche attraverso la scrittura, è può riguardare per esempio la scelta del tipo di calligrafia, di supporto usato, il colore, etc..).

Non sempre siamo consapevoli di questo tipo di comunicazione, ma è indubbio che tutti questi elementi comunicano qualcosa di noi, ed è fondamentale saperli gestire e saperli leggere per non creare dei malintesi (come nel caso di determinati colori che hanno un significato psicologico importante)

Comunicazione paraverbale

La comunicazione paraverbale è una comunicazione di secondo livello, ossia rappresenta il modo in cui diciamo le cose. A livello di forma orale è caratterizzata dal timbro, dalla velocità o dal volume delle locuzione, mentre a livello di forma scritto è caratterizzata da elementi come la punteggiatura o la lunghezza dei paragrafi. Normalmente non si è consapevoli di questi aspetti, a meno che non si lavori nel campo della comunicazione (come per esempio gli speaker radiofonici).

Non si può non comunicare

5 assiomi della comunicazione

I 5 assiomi della comunicazioni postulati da Paul Watzlawick sono stati elaborati per rendere la comunicazione più efficace nelle relazioni umane, soprattutto nel contesto famigliare, sperando così di risolvere alcuni traumi o conflitti in maniera migliore. Vediamoli più da vicino.

Primo assioma: è impossibile non comunicare

Non è possibile non comunicare, così come non è possibile realizzare un non comportamento. Anche se decidiamo di rimanere in silenzio o non presentarci a un appuntamento, questi comportamenti stanno comunque dicendo qualcosa di noi agli altri.

La comunicazione quindi esiste sempre, ma effettivamente può essere inconscia o involontaria. In alcuni casi ci possiamo anche trovare di fronte a una comunicazione inefficace, ossia quando due o più persone non si capiscono. Ma si sta sempre comunicando qualcosa. Quindi quando ci relazioniamo con qualcuno, dobbiamo capire non se questa persona ci sta comunicando qualcosa (perché la risposta è sempre sì), ma cosa vuole comunicarci.

Secondo assioma: contenuto, relazione e metacomunicazione.

Il secondo assioma prende in considerazione due livelli della comunicazione: il contenuto, ossia cosa stiamo comunicando, e la relazione, ossia il tipo di relazione tra i due o più interlocutori.

Questo assioma vuole sottolineare il fatto che un messaggio non è mai solo una mera trasmissione di informaizioni ma racchiude anche segnali sul tipo di relazione. Anche solo un saluto come un “ciao” a seconda della persona a cui lo diciamo e dello stato emotivo in cui ci troviamo può cambiare significato. Ogni comunicazione porta con sé una metacomunicazione che ci parla della relazione tra le persone che stanno parlando.

La metacomunicazione ci può svelare se la comunicazione è tra un superiore e un subordinato (per esempio se il messaggio è trasmesso in forma di ordine), o se è tra amici o amanti (a seconda se la frase viene detta con trasposto o meno). La metacomunicazione può non solo svelare ma anche determinare la relazione che c’è tra i due comunicanti.

terzo assioma della comunicazione punteggiatura eventi

Terzo assioma: la punteggiatura degli eventi

In questo assioma si riprende l’importanza del contesto: la comunicazione può variare a seconda della punteggiatura degli eventi. Questo significa che la realtà si crea mentre noi la stiamo comunicando, o meglio nel momento in cui noi stiamo interagendo e rappresenta solitamente il nostro punto di vista. L’interpretazione della realtà che noi comunichiamo, ovvero la sequenza degli eventi, è quella che ci sembra più veritiera ai nostri occhi. Per questo può capitare per esempio che in un rapporto di coppia si veda la situazione solo dal proprio punto di vista, rischiando di dare la colpa all’altro di tutti i problemi.

Per questo è importante riuscire ad avere una capacità di ascoltare e mettersi nei panni degli altri, per riuscire a comprendere al meglio anche le interpretazioni altrui

Quarto assioma: coincidenza della comunicazione digitale e analogica

La comunicazione verbale utilizza una modalità digitale, mentre la comunicazione non verbale analogica. Una comunicazione efficace si verifica quando la comunicazione digitale e analogica coincidono.

Ma cosa significa questo?

Abbiamo visto come la comunicazione verbale viene definita digitale in quanto veicola dei segni arbitrari (un codica) a cui è stato associato un significato e si trasforma in un linguaggio.

Questa associazione è però è arbitraria: cioè nella notte dei tempi quando le parole sono state create, non esisteva una vera analogia tra il nome della cosa e quello che rappresenta. Per esempio se pensiamo alla parola casa, la sequenza delle lettere ci fa pensare alla casa, ma non esiste un’analogia strutturale: la casa si sarebbe potuta chiamare in un altro modo (cioè avremmo potuto trovare un altro codice per identificarla).

La comunicazione analogica invece è tutto ciò che riguarda la comunicazione non verbale o le immagini: questa comunicazione normalmente ha sempre una corrispondenza tra significato e significante.

Perchè la comunicazione sia efficace questi sistemi devono coincidere: tutte le componenti della comunicazioni serviranno a rafforzare quello che stiamo dicendo.

Se sto dicendo a qualcuno che mi piace, probabilmente sarò concentrato su quella persona la guarderò negli occhi e cercherò una vicinanza mentre gli comunico quest’affetto: tutti elementi che mi permettono di essere coerente tra quello che dico e la mia comunicazione analogica e digitale.

Quinto assioma: scambi comunicativi simmetrici e complementari

La comunicazione simmetrica si verifica quando gli interlocutori hanno una comunicazione alla pari, mentre la comunicazione complementare si presenta quando uno dei due si sente superiore all’altro. In quest’ultimo caso la persona che si sente superiore (one-up), cercherà di fare sentire l’altro in una posizione subordinata (one-down).

Non si tratta di schemi di relazioni buone e cattive, ma questa suddivisione rappresenta semplicemente le tipologie di relazioni racchiuse all’interno di una forma comunicativa.

comunicazione di successo

La comunicazione efficace

Perchè una comunicazione sia efficace gli assiomi e le tipologie di comunicazione devono essere rispettati.

In particolare secondo uno studio realizzato da Albert Mehrabian l’importanza delle varie tipologie di comunicazione segue un modello chiamato modello “55, 38,7” per cui:

  • il 55% del messaggio della comunicazione si evince dalla comunicazione non verbale
  • Il 38% della comunicazione è paraverbale
  • E solo il 7%  della comunicazione è verbale.

Come si può constatare il contesto e il modo in cui diciamo le cose ha un impatto molto più forte rispetto a quello che diciamo. Bisogna imparare a gestire efficacemente questi 3 livelli per poter gestire una comunicazione di successo.

Ma le tipologie della comunicazione non sono gli unici aspetti da tenere in considerazione: anche il rispetto dei 5 assiomi riveste un ruolo fondamentale.

In particolare si potrà parlare di comunicazione efficace quando:

  • il codice è corretto: la forma in cui si esprime il messaggio è adeguata alla situazione in cui ci troviamo. Per esempio se parliamo a un bambino, probabilmente non useremo un’equazione matematica.
  • Il codice non viene alterato o cambiato, per evitare imprecisioni o fraintendimenti
  • Si tiene in considerazione la situazione in cui si trova il destinatario. Per riprendere l’esempio di prima, non si parla al bambino come si parla a un adulto.
  • La comunicazione è in linea con il contesto in cui ci si trova ossia non è fuori luogo o decontestualizzata.
  • Pause e punteggiature sono chiare e ben definite
  • Comunicazione digitale e analogica coincidono: i due livelli di comunicazione verbale e non verbale vanno nella stessa direzione.
  • Entrambi le parti ascoltano ciò che dice l’altro.

QUesti fattori sono i fattori necessari, secondo Paul Watzlawick, per rendere non solo una comunicazione efficace ma anche effettiva. Secondo lo studioso infatti, la comunicazione può fallire se le persone non riescono a empatizzare e ascoltare l’altro, lasciando il proprio punto di vista.

Conclusione la psicologia della comunicazione e il comportamento

La comunicazione è un aspetto fondamentale della vita degli individui ed è il fulcro di tutte le nostre relazioni.

Gli assomi della comunicazione di Paul Watzlawick e della scuola di Palo Alto ci hanno mostrato come non esista un comportamento senza comunicazione, e come l’essere umano stia perennemente comunicando anche quando non vorrebbe: anche l’assenza e il silenzio di una persona

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Bibliografia

  • https://books.google.es/books?id=HsPuPAAACAAJ&dq=Pragmatica+della+comunicazione+umana&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiCpbmO2KDlAhWKAWMBHT-MBj0Q6AEIKTAA
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Assioma_(matematica)
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Assiomi_della_comunicazione
  • http://www.treccani.it/enciclopedia/comunicazioni-di-massa/
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Albert_Mehrabian

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Commenti 1
  • Daniela Gallinotti

    Rispetto il vostro articolo molto interessante....ma bisogna praticare quello che si legge....personalmente ho avuto un marito che per anni si è appassionato di comunicazione PNL si definiva un maestro e studioso di questa materia.....peccato che non riusciva a mettere in pratica....è solo riuscito a distruggere me e il nostro matrimonio.....ha usato a suo favore.....

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