Famiglia disfunzionale: 5 segnali che sei figlio di un genitore tossico
Far parte di una famiglia disfunzionale può portare molto dolore: è importante imparare a gestire la relazione con i propri genitori e parenti per mantenere la saluta emotiva.

Avere a che fare con persone che assumono comportamenti tossici non è mai piacevole, ma sicuramente più siamo coinvolti nella relazione con queste persone più esse ci possono far male. Per esempio se si sta uscendo con una persona che si ritiene dannosa, o se intorno a noi gravita qualche amico tossico o che assume comportamenti tossici, potremmo sempre cercare di allontanarlo o di limitare il campo di interazione con quella persona per evitare il suo impatto negativo. Ma se la persona in questione si trova in famiglia è molto più complicato: eliminare semplicemente la relazione spesso non è né realistico né possibile. In questo articolo affronteremo il tema della famiglia disfunzionale, ma ci concentreremo in particolare sui genitori che assumono comportamenti tossici e sui modi migliori e più efficaci per gestire la relazioni con loro, preservando la propria salute emotiva. Ma prima vediamo a cosa ci riferiamo con famiglia disfunzionale e genitori tossici.
Una precisazione: come sempre quando parliamo di genitori tossici ci riferiamo a persone che assumono comportamenti tossici: sono sempre i comportamenti a essere tossici, mai la persona in sé.
Facciamo riferimento, infatti, a quei comportamenti che mette in atto una persona, in determinati periodi della sua vita, e che scaturiscono da disturbi o da problemi concreti. Ciò vuol dire che è possibile fare un percorso di rieducazione e imparare a vivere le proprie relazioni in maniera diversa. Tutti possiamo cambiare e migliorare!
La famiglia disfunzionale
La famiglia disfunzionale è quel tipo di famiglia che non riesce a soddisfare i bisogni primari e basilari dei suoi componenti e che va contro di essi. Alcuni delle funzioni della famiglia sono infatti:
- Essere un punto di riferimento emotivo ed affettivo, nel quale possiamo ritrovare cura, sostegno e assistenza
- La famiglia serve per educare i figlia ad affrontare questo mondo, e i genitori sono chiamati a soddisfare i bisogni fisici, psicologici, emotivi etc dei loro figli.
- La famiglia ha un valore culturale, sociale, economico, dove i bambini crescono e imparano a socializzare, a condividere le opinioni, la cultura, i rituali e le credenze.
- La famiglia ha un valore di protezione: in famiglia ci si sente sicuri.
- La famiglia è amore. È all’interno della famiglia che si imparano gli schemi relazionali ed emotivi che i figli poi useranno da grandi nelle loro relazioni.
Nella famiglia disfunzionale invece tali comportamenti, bisogni e valori sembrano non prendere piede, ma lasciano spazio a conflitti, comportamenti deviati e abusi emotivi o fisici. Il nucleo famigliare non è pertanto in grado di assolvere le sue funzioni, ma i componenti prendono per normale quello che qui si svolge. I comportamenti devianti diventano la norma e si interiorizza il dolore che essi provocano, senza rendersi più conto che la paura e la violenza non dovrebbero esistere.
Alcuni tipi di padri e madri tossiche
Esistono diversi tipi di famiglie disfunzionali con padri e/o madri tossiche, in cui l’autorità viene sostituita con forme distorte di autorevolezza e attraverso rabbia, controllo, aggressività e violenza.
In queste famiglie possiamo trovare genitori egoisti o genitori narcisisti, genitori che svalutano e criticano i figli o semplicemente genitori che potremmo definire cattivi. Le famiglie disfunzioni possono essere raggruppate intorno a 3 macro gruppi (che poi ovviamente possono comprendere molti sottogruppi e sfumature):
- la famiglia sacrificante, in cui non vi è spazio per il piacere e le distrazioni, ma tutto gira intorno al dovere e al sacrificio I sentimenti che emergono da questo tipo di famiglie sono: gelosia, controllo, possesso, spirito di sacrificio a discapito del proprio sé.
- La famiglia permissiva: in questo tipo di famiglia non esistono regole e tutto è permesso poiché i genitori non sono in grado di dimostrarsi autorevoli e si presentano come fragili e indecisi. In questo caso i genitori si mettono allo stesso livello dei figli, facendoli mancare così una figura di riferimento.
- La famiglia iperprotettiva: questo tipo di famiglia fa sí che il proprio figlio cresca in un mondo di bambagia all’interno della famiglia ma limitandone tutte le attività al di fuori. Pertanto queste famiglie sono caratterizzate da controllo e privazione della libertà, mentre i genitori sono sempre pronti a scusare i proprio figli, giustificarli e proteggerli da pericoli che in realtà non esistono. In questo modo i figli corrono il rischio di crescere o timorosi del mondo, con una bassa autostima e paura di tutto, o al contrario, arroganti, prepotenti e narcisi, proprio perché allevati sotto una campana di vetro.
Caratteristiche famiglie disfunzionali
Detto questo, possiamo andare a vedere più nel dettaglio quali sono le caratteristiche delle famiglie disfunzionali:
- Le famiglie disfunzionali creano un rapporto con i loro figli basato sulla dipendenza: è il caso per esempio di genitori iperprotettivi o narcisisti. I figli crescono in una situazione che limita la loro crescita e libertà e che li fa sentire insicuri: in questo modo genereranno la necessità di ritornare sempre all’interno del loro nucleo famigliare.
- Nel caso invece di famiglie troppo permissive o senza solide radici, quello che accade è che i figli tendono a creare relazioni troppo aperte e non si sentono a casa in nessun luogo.
- Famiglie in cui esistono ruoli dominanti e sottomessi: in queste famiglie vi è un chiaro squilibrio di potere e di obblighi, e la persona sottomessa subisce costantemente il sopruso da parte degli altri. Può essere per esempio il caso della madre ma anche di un figlio che diventa il capro espiatorio o il caso in cui i genitori non riescono a mantenere la propria autorevolezza e finiscono con diventare succubi di un figlio.
- Le famiglie disfunzionali si caratterizzano per avere problemi di comunicazione: le idee e i sentimenti non espressi, vengono trasmessi attraverso comportamenti difensivi che danno adito a fraintendimenti e incomunicabilità.
- Non esiste empatia e le richieste basiche di amore e affetto vengono puntualmente disattese.
- In queste famiglie a volte esistono modelli e ruoli comportamentali molto rigidi, che al primo problema o cambiamento vanno in frantumi, non insegnando ai loro componenti la flessibilità e l’adattamento alla vita.
- Non vi è tolleranza e pazienza e si può finire a incolpare qualcuno, a volte appunto si sceglie un vero e proprio capro espiatorio, costantemente.
- Nelle famiglie disfunzionali non vi sono atteggiamenti costruttivi ed educativi, ma si tende a criticare, umiliare, svalutare i proprio figli.
- I membri di queste famiglie vengono controllati costantemente attraverso forse di manipolazione emotiva.
6 tipologie di genitori tossici
Come capire di essere figli di genitori tossici? Ovviamente gli atteggiamenti tossici dei genitori tossici lasciano delle ferite profonde nell’anima dei bambini che si riflettono poi in alcuni comportamenti nei confronti degli altri e di sé stessi. Quali sono in concreto i comportamenti che mette in atto un genitore tossico nei confronti del figlio?
Il Negativo: Reagiscono in maniera molto negativa
I genitori tossici sono emotivamente fuori controllo. Tendono a drammatizzare anche i problemi minori e vedono ogni possibile leggerezza come un motivo per diventare ostili, arrabbiati, verbalmente offensivi o distruttivi.
Genitori senza empatia
Le persone tossiche non sono in grado di empatizzare con gli altri. Pertanto anche un genitore tossico non riuscirà a mettersi nei panni del proprio figlio: tutto sarà concentrato su di loro e sui loro bisogni, senza notare come tutto ciò potrebbe essere distruttivo, dannoso o offensivo.
Il controllatore estremo
Più l'individuo è tossico, più cercherà di controllare tutto e tutti. Ciò significa genitorialità eccessiva e richieste irragionevoli, anche per i figli adulti.
Genitori che svalutano o criticano i figli
Un altro tipo di genitori che può creare molto danno sono i genitori che svalutano o criticano i figli in continuazione. Questo tipo di genitori normalmente scarica le proprie insoddisfazioni e rabbie sul figlio, probabilmente perché loro stessi sono stati sempre criticate e svalutati fin da piccoli. Purtroppo in questo modo però non si farà altro che ricreare la stessa ferita nei figli e soprattutto distruggere la loro autostima. Questo tipo di genitore non può o non vuole vedere i risultati dei propri figli, non importa quanto siano eccezionali i loro bambini. Sminuiscono costantemente le persone intorno a loro mentre si atteggiano a persone eccezionali, dotati o talentuosi.
Deresponsabilizzazione e colpevolizzazione
La discordia, il disaccordo, l'ostilità e la rottura della famiglia causata dal genitore tossico è sempre colpa di qualcun altro. Questi genitori non possono assumersi la responsabilità di eventuali problemi, ma preferiscono incolpare il resto della famiglia o manipolare il modo in cui vedono questi eventi.
Genitori egoisti e genitori narcisisti
Per andare più nel particolare dentro questo categorie potremmo parlare dei genitori egoisti e genitori narcisisti. Riconoscere un narcisista perverso non è facile, soprattutto se si tratta del proprio genitore, sia perché se si è cresciuti in un determinato ambiente si accettano come normali relazioni patologiche, sia perché il narcisista si rivela dopo un bel po’ di tempo per quello che è realmente. Il genitore narcisista cercherà di realizzarsi attraverso il figlio e lo farà manipolandolo ed esercitando una pressione psicologica molto forte sul figlio, attraverso il ricatto emotivo, il senso di colpa e l’aggressività.
I figli di genitori tossici
I figli di genitori tossici rischiano a loro volta di assumere comportamenti tossici poiché
se si grida, si insulta, si manipola e si critica un bambino, lui non smetterà di amare i propri genitori, ma smetterà di amare sé stesso.
Alcune tipologie di comportamenti assunti in questo caso potrebbero essere:
- Il ribelle: i cosiddetti bambini problematici che si ribellano a qualsiasi tipo di autorità molto spesso arrivano da famiglie disfunzionali
- Il capro espiatorio: come già accennato in alcune famiglie disfunzionali occorre che si incolpi di tutto un membro della famiglia. Questo bambino si sentirà sempre sbagliato e vittima nell’arco della sua vita, correndo il rischio di diventare poi il capro espiatorio di qualcun’altro.
- Il tutore: nell’accudimento invertito, può essere il figlio che si prende cura del genitore, non vivendo così la sua infanzia e crescendo con un senso di vuoto e mancanza di affetto e protezione.
- Il rifiutato: un bambino che non ha visto accolto il suo bisogno di amore, finisce per non sentirsi degno d’amore e vivrà tutta la sua vita reprimendo le sue emozioni e con un vuoto emotivo e affettivo.
- Il manipolatore: figlio di genitori iperprotettivi o manipolatori, il manipolatore sarà un adulto che imparare a manovrare gli altri per i soddisfare i propri bisogni e per farsi amare, cercando di colmare quel vuoto emotivo ed educativo che non è stato riempito da piccoli.
Come comportarsi con i genitori tossici?
Per capire come comportarsi con i genitori tossici il primo punto da accettare è il fatto che non possiamo controllare i loro comportamenti purtroppo, ma possiamo cercare delle soluzioni che riescano a tutelarci. Proprio il fatto di riconoscere e accettare che siamo figli di un genitore tossico che non è disposto a cambiare, ci può dare la libertà di considerare i nostri bisogni.
In questo modo potremo prendere misure specifiche per definire la relazione e soddisfare i nostri bisogni emotivi, evitando così la tossicità del rapporto. Vediamo alcuni atteggiamenti che possano aiutarci in questo:
- Impostare limiti: è fondamentale stabilire dei limiti ed essere chiari su ciò che si vuole e ciò che non si accetta. Essere chiaro nel definire questi confini e limitare i contatti con i genitori può aiutare a passare dei momenti positivi e salutari quando si sta insieme.
- Scegliere il luogo di ritrovo: scegliere il luogo di incontro con il genitore tossico è un modo per sentirsi più protetti. Incontrarsi in uno spazio pubblico per esempio permette di andarsene se l'altra persona non rispetta i confini. Inoltre un luogo neutrale può essere utile a non cadere nei soliti comportamenti (come invece potrebbe accadere ritrovandosi nella casa di famiglia)
- Avere cura di sé stessi: imparare a essere gentili con sé stessi è importante. Non serve trascorrere ogni evento o festa in famiglia. Si può pensare anche di dire di no ogni tanto e frequentare altre persone, magari positive, che ci fanno sentire bene e ci incoraggiano a continuare a essere la persona meravigliosa che si è.
- Allontanare il genitore tossico: questa strada ovviamente può essere dolorosa, ma in alcuni casi può essere necessario allontanarsi dal genitore per recuperare il proprio equilibrio.
- Parlare con un terapeuta o un consulente può aiutare a capire l'impatto che i genitori tossici hanno sulla propria vita e sviluppare strategie di gestione efficaci per le relazioni future.
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Complimenti per l'articolo che trovo molto confortevole, interessante e che condivido, difatti come figlio come avuto l'opportunità me ne sono andato via di casa, cercando di mantenere i rapporti coi limiti, senza abbassare la guardia, perché se si entra in confidenza famigliare l'incomprensione rimane e si ricevono i dispetti..
molto bello e completo brava/o a chi l'ha scritto :)
Sono una ragazza che quasi ogni giorno andando a periodi affronta in modo ribelle le angoscie e la rabbia accesa del genitore... Lo so voi mi direte che rispondere in modo ribelle puó recare danno alla relazione ma la relazione già é danneggiata tra madre e figlia. Mentre co mio padre dopo la separazione ho ripreso un bel rapporto anche se a distanza ma con lei che mi incolpa sull ordine sul da farsi in casa il che sono cose che faccio ogni dí, ma per lei non basta. Urla per risposte che gli do se qualcosa non mi piace. Non sono solo le urla ma sono cresciuta con l idea di essere sbagliata sentendomi dire scema cretina ma cosa fai o non fai... Poi entra il vittimismo che lei é una cattiva madre vhe non fa nulla di buono e cosi via... Come reagireste voi?
Sono una ragazza e ho quasi 40 anni, continuo sempre a chiedermi perché mia madre mi abbia fatto nascere! Sono stata fino ai 4 anni con lei e poi mi ha dato a mio padre e alla sua futura moglie. Sono il frutto di una "scommessa" x non dire altro questo mi ha sempre detto mio padre, e mia madre nonostante tutto ha portato avanti la gravidanza da sola. Mia madre non è mai stata una mamma con la M maiuscola anzi da piccola potevo vederla solo 1 volta al mese, mio padre non mi ha mai dato un bacio o un abbraccio mi ha sempre etichettato come mia madre qls cosa facessi ero sempre paragonata o soprannominata con nomignoli inerenti a mia madre. Hanno sempre avuto un rapporto con me di supervisione in quanto mi dicevano che io ero la più debole in famiglia e che loro avevano una responsabilità su di me. Qualsiasi lavoro io facessi non era mai paragonabile al loro lavoro o alla loro stanchezza insomma io per loro facevo solo 4 ore di merda. Fin da piccola mi sono sempre dovuta arrangiare da sola sia x andare a scuola sia quando tornavo a casa e dovevo anche occuparmi della casa prima del loro rientro dovevo fare tutti i letti e passare l aspirapolvere in casa e tenere la casa in ordine. C'è stato un periodo in adolescenza che se non finivo i miei doveri di casa non mi facevano uscire. Non so quanti battipanni acquistati in legno che gli ho rotto, poi purtroppo presero quello di plastica. Mi hanno sempre fatto sentire sbagliata, non amata, sola, carichi di responsabilità che non mi appartenevano per l età che avevo, sempre criticata sempre umiliata anche davanti alle zii e alle zie e ancora ad oggi capita praticamente quasi sempre se dico un qls vengo subito assalita da mio padre con le solite frasi: se non sai le cose stai zitta, ma che cazzo dici ecc, Ad oggi sono sposata e ho un bambino di quasi 3 anni, 1 volta a settimana andiamo a trovare i nonni solo xche sono una persona educata ma purtroppo mio padre anche con mio figlio più delle volte fa la figura dell' autoritario quasi da farsi odiare. Settimana scorsa davanti a mio figlio ha detto che lui è un bambino maleducato xche non saluta mai e non da mai un bacio ai nonni al contrario degli altri due nipotini, dicono che io sto viziando mio figlio, che non mi so far rispettare e che mio figlio è sempre malmastoso ecc... Io ho sofferto moltissimo e ancora a d oggi soffro in silenzio. Spero che un giorno finirà tutto questo!
Sono una ragazza e ho quasi 40 anni, continuo sempre a chiedermi perché mia madre mi abbia fatto nascere! Sono stata fino ai 4 anni con lei e poi mi ha dato a mio padre e alla sua futura moglie. Sono il frutto di una "scommessa" x non dire altro questo mi ha sempre detto mio padre, e mia madre nonostante tutto ha portato avanti la gravidanza da sola. Mia madre non è mai stata una mamma con la M maiuscola anzi da piccola potevo vederla solo 1 volta al mese, mio padre non mi ha mai dato un bacio o un abbraccio mi ha sempre etichettato come mia madre qls cosa facessi ero sempre paragonata o soprannominata con nomignoli inerenti a mia madre. Hanno sempre avuto un rapporto con me di supervisione in quanto mi dicevano che io ero la più debole in famiglia e che loro avevano una responsabilità su di me. Qualsiasi lavoro io facessi non era mai paragonabile al loro lavoro o alla loro stanchezza insomma io per loro facevo solo 4 ore di merda. Fin da piccola mi sono sempre dovuta arrangiare da sola sia x andare a scuola sia quando tornavo a casa e dovevo anche occuparmi della casa prima del loro rientro dovevo fare tutti i letti e passare l aspirapolvere in casa e tenere la casa in ordine. C'è stato un periodo in adolescenza che se non finivo i miei doveri di casa non mi facevano uscire. Non so quanti battipanni acquistati in legno che gli ho rotto, poi purtroppo presero quello di plastica. Mi hanno sempre fatto sentire sbagliata, non amata, sola, carichi di responsabilità che non mi appartenevano per l età che avevo, sempre criticata sempre umiliata anche davanti alle zii e alle zie e ancora ad oggi capita praticamente quasi sempre se dico un qls vengo subito assalita da mio padre con le solite frasi: se non sai le cose stai zitta, ma che cazzo dici ecc, Ad oggi sono sposata e ho un bambino di quasi 3 anni, 1 volta a settimana andiamo a trovare i nonni solo xche sono una persona educata ma purtroppo mio padre anche con mio figlio più delle volte fa la figura dell' autoritario quasi da farsi odiare. Settimana scorsa davanti a mio figlio ha detto che lui è un bambino maleducato xche non saluta mai e non da mai un bacio ai nonni al contrario degli altri due nipotini, dicono che io sto viziando mio figlio, che non mi so far rispettare e che mio figlio è sempre malmastoso ecc... Io ho sofferto moltissimo e ancora a d oggi soffro in silenzio. Spero che un giorno finirà tutto questo!
spero che la signora Graziella Michelott non abbia letto l'articolo o non l'abbia compreso. Altrimenti sarebbe un bell'esempio di cosa significhi disfunzionale.
Mio padre ha iniziato a maltrattarmi all'età di 5 anni, per quanto possa ricordare. Mi urlava in modo terrorizzante, al punto da annichilire completamente la mia volontà. Mia madre cercava di difendermi, peggiorando tutto: le liti furiose erano causa mia. Mi ha manipolato sempre. Pur essendo molto ricco, mi teneva come un morto di fame. Non mi ha permesso di scegliere cosa studiare. Quando raggiungevo dei risultati, mi sminuiva. Oggi, ad oltre 50 anni, con un figlio di due e delle difficoltà economiche, mi ha cacciato dalla casa in cui mi aveva consentito di vivere con la mia famiglia (casa di 600 mq), pur avendo lui una casa a Milano (della sua compagna) e una a Roma in cui fa vivere sua figlia. Mi ha buttato in mezzo a una strada con un piccino.,
Anche io mi trovo in una famiglia problematica e ora che mia madre è’ malata di demenza tutto sommato è’ Aggravato. Per fortuna ora ha due badanti ma e’ Stata dura. Parlare con i fratelli e’ complicato perché sono persone non realizzate e hanno un odio verso quello che ho io… Ma spero di riuscire a trovare un equilibrio per me è la mia famiglia.
Articolo utile e molto ben argomentato. La famiglia tossica può fare veramente del male ai propri figli. Io ho cercato sempre delle vie di salvezza all'esterno, pur volendo bene ai componenti della mia famiglia, ma sono stata attaccata violentemente ogni volta che capivano che potevo essere libera e non più la bambina controllata da loro. Mi hanno fatto delle cose gravissime fino al punto di non farmi incontrare più mio padre ( l'unico con cui avevo un buon rapporto) e ora che lui è morto non frequento più è mia madre, nè le mie sorelle. E mi sento meglio. Auguro loro di stare bene, ma sto alla larga.
Io non riesco a chiamare papà mio padre. Ho superato i trenta. Ricordo che da piccolo mi criticava sempre, mi sminuiva, alzava la voce, mi annichiliva. Non so, oggi continua a colpevolizzarmi per questa cosa, in fondo un po' ci soffro per non riuscire a chiamarlo papà, ma non mi riesce naturale. Fossi al suo posto due domande me le farei, invece mi fa pesare di non riuscire a chiamarlo papà. In passato ho fatto dei percorsi psicologici, per un disturbo d'ansia, e anche per questo. Poteva partecipare insieme a me e lavorare insieme col terapeuta, non mi sarebbe dispiaciuto, anzi. Ma lui invece pensa solo ai soldi, al lavoro ed è superficiale. Criticare gli riesce facile, ma non muove un dito quando c'è da migliorare una situazione.
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