La mia famiglia è tossica

Vivere in un ambiente tossico non ti aiuterà ad avere una buona qualità di vita.

1 AGO 2018 · Ultima modifica: 13 MAR 2020 · Tempo di lettura: min.
La mia famiglia è tossica

Oggi parleremo del problema che ha chi vive in una famiglia tossica. In altre occasioni abbiamo parlato di "persone tossiche", o, per esprimerci meglio ed evitare etichette, di relazioni tossiche o ancora di persone che assumono atteggiamenti tossici. Per questo, sicuramente già saprete a cosa facciamo riferimento quando utilizziamo questa espressione.

Cosa succede però quando determinati atteggiamenti si presentano all'interno del nucleo familiare? Cos'è una famiglia tossica? Quali sono le conseguenze? Come si può smettere di vivere in un nucleo tossico?

Quando troviamo persone che si comportano in modo tossico sul nostro cammino, abbiamo l'opzione di allontanarci da loro, visto che possiamo scegliere le nostre amicizie. Tuttavia, quando le persone in questione sono i nostri fratelli o i nostri genitori, la situazione cambia rendendo tutto più difficile. La famiglia non si sceglie ed è solitamente per sempre, però, a volte, è molto complicato portare avanti la relazione familiare.

Cos'è una famiglia tossica?

Una famiglia può essere tossica quando esistono modelli di comportamento che provocano problemi emotivi in uno o più membri del sistema o quando i ruoli familiari sono diversi rispetto a quelli che dovrebbero essere.

Vi racconto un caso di cui mi sono occupata in terapia e che è un chiaro esempio di famiglia tossica:

Marta (pseudonimo) è una donna di 52 anni che viene in terapia perché la situazione con sua madre e i suoi fratelli è diventata conflittuale dopo che, un anno prima, ha aperto il vaso di Pandora.

Il figlio di Marta confessò a sua madre che aveva subito abusi nell'infanzia da parte del nonno, ossia da parte del padre di Marta. Lei lo raccontò a sua madre aspettandosi comprensione e appoggio, ma trovò solamente la negazione completa dell'accaduto. Sia sua madre che sua sorella finirono per accusare lei e suo figlio di stare mentendo e dissero che, con queste bugie, stavano distruggendo la famiglia. Marta cercò di farli ragionare ma, ogni volta che ci provava, si scontrava contro un muro fino a che non è stata costretta a decidere di allontanarsi dalla sua famiglia per poter andare avanti.

Ciò che è successo in questa famiglia è semplice: in un primo momento funzionava come un sistema unito. Quando uno dei membri ha forzato una separazione o ha spinto verso un funzionamento differente da quello fino ad allora esistente (nascondere i problemi sotto il tappeto), è stato cacciato dalla famiglia. Per poter parlare di famiglia tossica devono essere presenti alcuni di questi fattori:

  1. problemi di comunicazione: famiglie dove la comunicazione è assente.
  2. Ogni membro è indipendente e si condividono spazi comuni. Le persone tendono ad essere autosufficienti ma carenti di un legame affettivo;
  3. manipolazione emotiva: nuclei familiari in cui per ottenere l'affetto altrui si utilizzano il ricatto emotivo, l'inganno o la manipolazione. Un esempio sono i casi di alienazione genitoriale, in cui il padre o la madre parlano male dell'altro genitore con l'obiettivo di formare un'alleanza contro l'altra persona;
  4. distanza emotiva: ci sono famiglie dove i genitori soddisfano al meglio i bisogni primari dei figli. Non gli mancherà mai cibo, libri o anche i piccoli capricci, ma, nonostante ciò, la relazione emotiva sarà fredda. Non ci saranno abbracci, baci né gesti di affetto, appoggio o comprensione. In questo modo, i figli crescono senza una figura di attaccamento sicuro.
  5. Sentono di non essere validi sia come figli che come persone;
  6. conflitti costanti: in queste famiglie è piuttosto abituale la mancanza di rispetto o anche la violenza fisica o verbale. Questi comportamenti possono manifestarsi sia fra i genitori che fra il padre o la madre e un figlio che fra fratelli. I conflitti costanti possono rendere tossica la famiglia;
  7. scambio dei ruoli familiari: in alcune occasioni, i genitori si comportano in maniera più immatura e infantile rispetto ai figli e sono quest'ultimi a dover marcare i limiti ai propri genitori. In altre occasioni può accadere che uno dei figli faccia un'alleanza con uno dei genitori e che finisca per comportarsi non più come un figlio ma come il partner del padre o della madre (ciò che chiamiamo triangolazione).

famiglia tossica

Quali sono le conseguenze di una "famiglia tossica"?

Secondo quello che ho detto precedentemente, è piuttosto abituale che appaiano disturbi della personalità o altri disturbi psicologici in quelle persone che vivono in un ambiente tossico.

Fra i principali problemi troviamo anche:

  1. autostima bassa;
  2. sentimento di inferiorità;
  3. non sentirsi degni di affetto;
  4. non saper risolvere i conflitti;
  5. evitare l'affetto o sviluppare dipendenza emotiva.

Cosa posso fare se faccio parte di una famiglia tossica? Il primo passo è rendersi conto della situazione. In seguito, è piuttosto importante cercare supporto psicologico, specialmente di uno psicologo specializzato in terapia sistemica. Questo tipo di terapeuta è specializzato in terapie familiari e può aiutarti a risolvere sia i conflitti relazionali che quelli individuali.

Ti può permettere di scoprire cosa sta succedendo nel tuo nucleo familiare, cosa puoi fare per migliorare la tua situazione, di realizzare una terapia familiare nel caso in cui gli altri siano d'accordo (nonostante sia poco frequente), o anche di aiutarti ad allontanarti dalla tua famiglia se è necessario. In ogni caso, vivere in un ambiente tossico non ti aiuterà ad avere una buona qualità di vita. Per questo, devi cercare di risolvere la situazione per poter avere una vita più completa, accettando le persone che ne fanno parte o, se non è possibile, allontanandoti da questo ambiente. Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in terapia familiare. 

Articolo di Encarni Muñoz Silva pubblicato su MundoPsicologos.com

conseguenze famiglia tossica e disfunzionale

Comportamenti tossici e disfunzionali

Una precisazione doverosa: manipolatrici, aggressive, violente verbalmente…molte persone vengono definite tossiche quando hanno un impatto negativo sulla vita degli altri. Ovviamente, quando si utilizza questa espressione non si vuole mettere un'etichetta direttamente a quella persona (o a quelle persone come in questo caso, dato che parliamo di un intero nucleo), ma piuttosto ai suoi comportamenti.

Non esistono, infatti, persone buone o cattive. Ognuno ha caratteristiche, pregi e difetti diversi e quindi sarebbe impossibile ridurre una persona a un solo aggettivo. Di conseguenza, la parola tossico si riferisce a quei comportamenti che mette in atto una persona, in determinati periodi della sua vita, che scaturiscono da disturbi o da problemi concreti.

Ciò vuol dire che è possibile fare un percorso di rieducazione e imparare a vivere le proprie relazioni sociali in maniera diversa. Non esistono persone tossiche in quanto ognuno di noi ha l'opportunità di cambiare il proprio modo di rapportarsi agli altri.

Le relazioni nella famiglia disfunzionale

Le famiglie disfunzionali o tossiche sono famiglie in cui i comportamenti tossici, gli abusi, i conflitti, si manifestano continuamente, tanto da indurre i bambini a ritenere che siano la normalità e crescendo così con una visione distorta delle relazioni interpersonali, dell’indipendenza e dell’amore.

Le famiglie disfunzionali sono famiglie formate da genitori che hanno problemi di dipendenza da alcool e droga, o problemi nervosi o disturbi psicologici.

La famiglia tossica è una famiglia disfunzionale, in cui i comportamenti dei membri della famiglia creano dinamiche relazionali tali da fare crescere i figli in maniera disfunzionale a loro volta.

Possiamo definire tossiche anche quelle famiglie in cui si attuano comportamenti tossici, di cui abbiamo previamente parlato, come per esempio il passivo-agressivo, rabbia, manipolazione o distanza emotiva, scambio dei ruoli famigliari, violenza fisica e verbale, problemi di comunicazione.

Normalmente in queste famiglie i genitori assegnano dei ruoli ai loro figli che essi stessi finiranno per accettare e immedesimarsici: i genitori tossici normalmente sono persone manipolatrici e dipendenti, che cercano comunque di apparire come buoni genitori “facendo il lavaggio del cervello” ai loro figli. Quindi potremmo trovarci di fronte a ruoli come il sapiente, l’invisibile e il capro espiatorio.

In molti casi i figli, apprendendo comportamenti disfunzionali, ma non riuscendo comunque a sfogare la loro rabbia e tristezza con un dialogo aperto con i genitori o coi fratelli, finiranno a sfogarsi tra di loro secondo i ruoli assegnati.

persone negative in famiglia

Alcuni esempi di famiglia e Genitori Tossici

Come abbiamo visto, crescere in una famiglia tossica è doloroso, perché ogni figlio subisce in qualche modo comportamenti malati che creeranno nel futuro problemi di mancanza d’affetto, autostima, vuoto emotivo, difficoltà comunicative fino ad arrivare a veri e propri traumi e disturbi patologici.
Queste persone saranno sempre vittime del ruolo che gli è stato attribuito all’interno della famiglia e non riusciranno mai a sviluppare la propria indipendenza, la propria personalità, la propria crescita emotiva e saranno sempre vittime di ansie e paure.

In questo paragrafo parleremo di alcune tipologie di famiglie tossiche che possono creare danni ai componenti della famiglia.

  • Attribuzione dei ruoli ai figli, o la profezia che si auotavvera. Se insegneremo a una persona che è il migliore di tutti (o il peggiore), questa persona finirà per credere al ruolo che le è stato attribuito. Se insegniamo a un bambino che è uno scansafatiche o che non vale niente, probabilmente sarà egli stesso a inibire tutte le sue possibilità di successo, perché non si crede all’altezza. La nostra identità la creiamo noi stessi, ma se per tutta la vita veniamo additati attraverso un ruolo, poi è molto difficile uscirne, perché i giudizi degli altri, e delle persone che amiamo, possono tenerci incastrati in un paradigma e dinamiche dalle quali non riusciamo a uscire.
  • Il modello basato sul ricatto emotivo. Questo modello si basa sul far accettare al bambino qualsiasi cosa perché nessuno lo ama più dei suoi genitori. Questo fa sì che il bambino accetti gli abusi e non riesca più a reagire perché ritiene che sia stato fatto per il suo bene, dal momento che i genitori lo amano. Anche da adulti questi bambini non saranno in grado di discernere ciò che è giusto o sbagliato sia nei loro confronti che degli altri.
  • Il modello basato sull’iperprotezione. In altri articoli abbiamo già affrontato il tema di come l’iperprotezione possa procurare danni ai propri figli  poiché non lascia il bambino libero di esplorare il mondo e scoprire sé stesso. Questo modello famigliare porterà il bambino e poi l’adulto a instaurare rapporti di dipendenza oltre al fatto che non riuscirà a sviluppare la propria indipendenza e autostima.
  • Il modello basato sulla frustrazione. Questo modello ha a che vedere sulla responsabilità affibbiate ai figli sull’andamento del rapporto. Per esempio “se non fosse per i miei figli sicuramente divorzierei”. I bambini in questo caso assimilano la frustrazione e il senso di colpa dei genitori, sentendosi responsabili di quello che sta succedendo. Questo carico pesante di responsabilità non giustificabile, potrà portare il bambino a gravi problemi comunicativi, di personalità e autostima.
  • Il modello basato sullo stile insicuro-ambivalente. La teoria dell’attaccamento descrive come lo stile insicuro ambivalente, ovvero il comportamento ambivalente del caregiver nei confronti del bambino, sia un comportamento che unisce sensazioni di sicurezza ad altre di distacco, unite a coercizione o minacce di abbandono. Il bambino però non sarà in grado di decifrare questa ambivalenza e, vedendo il genitore come buono, ma a tratti sfuggente, attribuirà a sé stesso la colpa di tale ambivalenza, crescendo con complessi e disturbi di personalità insieme a forti attacchi d’ansia.

genitori tossici

Rapporto genitori figli

Fino a questo momento abbiamo analizzato il rapporto tra genitori tossici e figli: possiamo provare ad analizzare anche la situazione inversa in cui i figli ormai adulti preferiscono evitare un rapporto con i genitori e li trattano male. Da cosa può derivare questo astio? È sempre colpa dei genitori o possono sussistere fattori esterni?

Difficile rapporto con figli adulti

Abbiamo finora visto casi in cui i genitori creano un ambiente problematico in famiglia, facendo si che i figli, arrivati a un certo punto della loro vita, debbano per forza allontanarsi per trovare loro stessi e poter star bene.

Ma esistono anche casi in cui i figli si allontano per motivi indipendenti dal passato. Possiamo trovare alcune cause:

  • questioni personali o di personalità. Ci sono persone che per motivi personali, o con tratti di personalità problematici, potrebbero decidere di troncare il loro rapporto con i genitori. Normalmente non si tratta di rotture a vita, ma di situazioni che si risolvono in specifici momenti.
  • Disturbi psicologici o dipendenza.Nel caso di disturbi psicologici o dipendenza da sostanze, è possibile che il figlio decida

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Commenti 21
  • Martina Fucile

    La mia famiglia è una famiglia tossica...vivo dai miei da due anni dopo la separazione dal padre di mia figlia...ho avuto sempre un rapporto orrendo con mio padre....è ossessionato dall alcol...sono cresciuta con i miei che litigavano fino alle mani..ho avuto traumi abbastanza pesanti...mio padre(se così si può chiamare)ha avuto sempre un odio nei miei confronti..umiliandomi ecc..tutti i giorni..giudicandomi su tutto ...discriminarmi ecc.. Adesso non riesco a fidarmi nemmeno di mia mamma perché sia mio padre che mio fratello continuano a dire che di dietro me ne dice di tutti i colori e poi mi fa la bella faccia...mio fratello ha lo stesso comportamento di mio padre...offende ed è egoista! Non ho un lavoro fisso..ho una bambina e vorrei andarmene da questa casa ..anzi da questo ambiente tossico che mi sta distruggendo mentalmente.. Ho un compagno adesso e il posto dove andare in fondo c'è ha una casa tutta sua...ma mia mamma continua a impedirmi di andare a stare la con mia figlia...ricattandomi che se vado a vivere con lui mia figlia rimane in questa casa..Come se la vita mia fosse sua! Come se devo sopportare ancora questo incubo...come se devo fare per sempre questa vita qua dentro....mi sento in una bolla...non so più cosa devo fare...

  • Marco

    La mia famiglia è tossica, anche mia sorella....ho 49 anni e mi sento finito poiché oltre ad avere molti problemi non solo psicologici devo badare anche ai miei che sono anziani e molto malati ( purtroppo ci vivo insieme da sempre) ....e non riesco a perdonare loro gli errori che hanno fatto....in casa mia non c'è stato molto amore specie tra i miei genitori e mia sorella è stata frustrata da giovane come una prostituta e io sono stato soprattutto iper protetto causa la mia asma ( la mia terapeuta dice non troppo velatamente che la mia famiglia mi causa i problemi...)......inoltre mia sorella che è sicuramente più in gamba di me sta assumendo in famiglia (lei vive da sola con due figlie e con un marito che non ama) la posizione di capofamiglia e spesso se la prende con me. Sto vivendo un periodo molto frustate veramente non ce la faccio più non mi merito questa vita perché non sono stupido ed il bello che molta gente pensa sia un fannullone o altro..... Lo so ho fatto anche io i miei errori precedentemente perché non mi sono comportato poi così bene coi miei....ma dico..sono un demone? Tante volte penso di farla finita...ma sono un fifone e non lo faccio...non vorrei che causa la mia inesperienza dopo la morte dei miei finisca in un istituto o peggio

  • Francesca Ruggeri

    La mia famiglia è tossica mi insultano e mi dicono cattiverie ,e anche le mie sorelle se la prendono con me ,non c'è la faccio più a sentirmi dire cattiverie al fatto che non sono mai contenti di quello che faccio e sono sempre pessimisti e pensano sempre a male in ogni cosa ,non mi ascoltano e ascoltano solo mia sorella e danno ragione solo a lei ,io non ho nessuna voce in capitolo ,sto tanto male e soffro e spesso me ne vado via di casa perché non li sopporto più, se avessi più soldi me ne andrei subito ma purtroppo non ne ho ,non mi aiutano neanche economicamente.

  • Caterina Ungaro

    Ho una famiglia tossica,ho un marito che oggi a soli 66 anni ha una depressione causata dall'interruzione del lavoro cioè trauma da pensione mi domando se si può arrivare a questo????E un figlio che ha problemi sociologici,tutto.il giorno chiuso in casa senza avere interesse di NIENTE!!!! E io devo pensare a tutto,in pratica ho 65 anni 2 disabili in casa e per giunta lavoro,come faccio a continuare la mia vita in questo modo???

  • CTVino

    premetto che di tutto ciò che sono riuscito a leggere qui penso che il 98% mi appartenga, è dura tornare a casa dopo scuola e altre cose da adolescente e dover far' fronte a quel tiranno di mio padre che si comporta da bambino e quella marionetta di mia madre che sembra non avere più un pensiero proprio dal 2000 più o meno, a 16 anni sentirsi insultati dai propri genitori non è facile, e se qualcuno avrà il coraggio di dire "Eh Ma Io AlL'eTà TuA lAvoRaVo!1!1!1!1", credo sia meglio andare a lavorare che sentirsi augurati di morte dopo appena 1 mese da un intervento abbastanza delicato per giunta da propria madre. in oltre praticamente fino all'anno scorso non uscivo tanto grazie al fatto che non avevo troppi amici, ed ora che qualcuno mi voglia bene e qualche amico lo ho, mi rendo conto di come mi sento veramente tanto piccolo, forse perchè fino a ieri nemmeno sapevo cosa erano le cose che ho potuto fare oggi, per esempio, oggi ero ad un Burger King della mia città, mentre ero perso fra i miei pensieri vedo questa ragazza, devo dire davvero bella, di fronte a me, allora penso, "sarà impossibile approcciarla, è troppo grande!, avrà almeno 17 anni" e tipo subito dopo penso e dico "ma io ne ho 16", e per quanto sembri strano e forse un pò stupido, avvolte mi sento più vicino ai miei amici di qualche anno più piccoli che a quelli della mia età, non c'è nulla di male, ma troppe volte penso ala fatto che questi amici un giorno saranno grandi, è li che mi chiedo dove sarò. Un ultimo fattore che ho notato è che gli altri genitori permettono ai figli di "adolescere", i miei no, il sabato devo ritornare a casa alle 10:30 e questo è il massimo di ciò che secondo loro devo fare, in oltre le loro preoccupazioni sono sempre state i voti e la condotta scolastica, nulla di più, gli unici ricordi che ho di mio padre che mi porta a fare una partita a pallone o una passeggiata è datato a 8/9 anni fà, mi piacerebbe aver'avuto un padre che porta il figlio a giocare da qualche parte e che gli insegni qualcosa invece di usare un odioso dialetto ed attaccarsi alle stronzate, però sono convinto che se mio padre domani mi chiederebbe di farmi una passeggiata con lui non accetterei, ormai è troppo tardi.

  • Rossella Imbroglia

    La mia famiglia è tossica, ora che sono adulta non li calcolo e quando avranno bisogno non ci sarò.

  • Didi

    Dei 7 fattori elencati, per riconoscere una ambiente famigliare tossico, ne ho 7. Ho 19 anni e sono finita qui perché ogni tanto la sera esplodo, mi faccio mille domande e inizio a cercare risposte. Vivo con i miei genitori e mio fratello più piccolo, i miei genitori sono sempre stati indifferenti alla vita dei figli. Mio padre è uno sportivo dalla mentalità chiusa, ha sempre ragione lui e anche quando non ribatti, lui stuzzica come a voler creare una discussione e avere ragione; penso sia della mentalità per cui l’uomo non deve fare nulla se non lavorare ed essere servito, quindi lui lavora e sporca casa e ogni tanto fa due domande ai figli. L’unico “interesse” che mostra in noi è per farci fare sport, lo sport che vuole lui e nel modo che vuole lui, perché altrimenti si innervosisce, e quando lui si innervosisce fa davvero paura, urla, sbraita, rompe, spacca; fortunatamente non picchia, quello no. Mia mamma ama solo due cose nella vita, e non siamo noi, ma lei stessa e il lusso. Spende soldi per una qualsiasi cazzata lei voglia, e compra compra compra, ma quando c’è bisogno di qualcosa seriamente “i soldi non piovono dal cielo”. È stra anafettiva, ma penso sia cresciuta così perché anche mia nonna lo è, ma è anche totalmente disinteressata e tante volte sembra voler offendermi apposta, con quelle uscite pungenti come “quello che dici non è interessante”, “si ma a me non interessa”. Si comporta da amica, non da mamma e attualmente mi sento io il genitore, suo e di mio fratello. I miei si parlano poco e niente, se lo fanno discutono, e sono separati in casa. Per un periodo mamma se ne è andata, ma giusto qualche mese poi è tornata “per mio fratello” quando secondo me è solo perché senza il lavoro di papà tutte quelle stupidate che compra non se le può permettere. Lei mi parla male di papà, per mesi non gli ho più rivolto parola per quello che lei mi diceva. Il clima a casa è terribile e pieno di nervosismo che passa anche a me e mio fratello. Io e mio fratello non abbiamo proprio un rapporto, io provo a essere gentile, ma reagisco spesso male perché assorbo la tensione dell ambiente, quindi a volte lo allontano per non fare o dire cose che potrebbero restargli poi a vita o fargli qualche “danno a lungo termine” Lui sta sempre chiuso in camera al telefono o al computer, è talmente distratto che non ti sente nemmeno parlare o chiamarlo per i pasti (che non consumiamo mai assieme, ma ognuno a un orario suo). Non si cura (non si lava, non studia, mangia giusto perché deve farlo), io anche da piccola avevo difficoltà nel lavarmi ma studiavo tanto ed ero molto brava. Quando ho finito le medie mi sono ammalata di anoressia e ho iniziato ad andare da una comunità all altra, passando per cliniche e ospedali, e attualmente non sono ancora guarita, dopo quasi sei anni. I miei vedono la cosa come un capriccio e a volte me lo rinfacciano, io stavo per morire a un peso che nemmeno un bambino di 5 anni dovrebbe avere, eppure sembra sempre che non sia mai successo nulla. Ora faccio fatica a esprimermi, a parlare delle mie cose, sono sempre la faccia allegra e cerco di far tutti contenti, perché cerco un ammirazione costante da tutti, cerco complimenti in ogni dove probabilmente perché non mi è mai stato riconosciuto nulla, e quindi non riesco a farmi vedere triste neanche 2 secondi, devo sempre essere perfetta. Ho perso 5 anni di scuola per la malattia, dovrei iniziare ora l’università ma non ho mai finito un anno di superiori, vorrei così tanto andare all’ università e stare con persone della mia età, l’uni è il mio più grande sogno da sempre (amo studiare) e mi sento così sola, pensare che sono sempre stata così socievole prima di questo periodo. A fine 2020 mi sono allontanata da tutti, e mi è servito per avere una maturazione assurda, e approfittato di queste mie nuove consapevolezze per affrontare un altro ricovero in ospedale per 28 giorni, in cui mi sentivo rinata, un altra persona. Tornata a casa tutto come prima, e ho capito che finché sono qui nulla andrà meglio, perché qui a parte a esserci la dinamica che ha creato il problema, io mi sento quello. Io in questa città, per ogni persona, per ogni luogo sono il mio problema e sono tutto ciò di quello di cui ora mi vergogno del mio passato, perché me ne vergogno davvero tantissimo di tutte le scenate e le crisi che ho avuto per un po’ di attenzione. Mi vergogno con tutta me stessa e cerco di non pensarci mai, buona parte della mia vita l’ho rimossa per dire. Ora vorrei solo diplomarmi il più in fretta possibile, ma i miei non tirano fuori un soldo, come per la patente, non mi ascoltano nemmeno a riguardo, e credo che se per loro fare figli significa questo, beh non so mio fratello, ma con me potevano abortire, perché che non mi meriti nemmeno di andare a scuola mi sembra davvero tanto dopo tutto quello che ho passato, non è colpa mia se sono rimasta indietro. Vorrei andare via di qui, stare con persone che mi vogliono bene e andare a scuola, e viaggiare e vedere il mondo e mangiare quello che mi va senza paura di un g in più, voglio ridere, voglio amare, voglio respirare libertà e tranquillità e non so come fare. Non mi va nemmeno di trovare un lavoro o cose simili, e non perché sono pigra, ma perché non sono auto disciplinata e me lo riconosco, faccio tanta fatica, in più questa cosa dell’ anoressia mi tiene in gabbia, perché ho tutti i miei schemi e rituali soprattutto relativi all’iperattività che se non seguo mi fanno impazzire… mi scuso per lo sfogo, ma stasera ho visto i profili social dei miei compagni dell’asilo/elementari, che mettono il nome dell Università in bella vista sul profilo e che fanno foto con i loro amici… la vita sembra così bella e io non riesco ad afferrarla. Tante volte penso di essere esagerata, che questi problemi non sono nulla e che probabilmente esagero la cosa ma che in realtà i miei sono nel giusto e io una viziata capricciosa. E questa confusione mi sta tormentando così tanto… chiedo ancora scusa per lo sfogo..

  • Aiutami

    Sono una ragazza, vivo con un fratello, una sorella e i nostri genitori. Il vivere in questo ambiente ha influenzato i miei comportamenti e ora che ho letto quest'articolo me ne rendo conto. Sono cresciuta con le liti con i miei fratelli, fatte di vere e proprie risse, io nn ero aggressiva all'inizio, lo sono diventata per pura difesa, ero una bambina, mi sembrava l'unico modo. Fatto sta che anche i miei genitori erano molto aggressivi quando sbagliavi il piu delle volte volavano schiafi, e anche pesanti. Venivo e tutt'ora vengo derisa, offesa soprattutto costantemente e sto male, molto. Con la quarantena le cose sono un po migliorate, i miei ora preferiscono urlarmi dietro e darmi la colpa di ogni cosa, i miei fratelli inveca sono sempre più aggressivi e mi offendono pesantemente,per nn parlare delle botte. Mi rendo conto, che a casa sto molto sulla difensiva e talvolta posso risultare acidida. Sono una ragazza che vuole cambiare famiglia, nn mi trovo bene, nn è una questione di capricci. Per far capire la situazione io... Io a soli 10 anni ho pensato per la prima volta di farla finita e questo nn mi sembra normale, come fa una bambina di soli 10 anni solo a pensarlo... Nn lo so, però è un lensiero costante. I miei genitori, la mia famiglia è tossica, nn ho autpstima per tutte le offese e critiche che ho subito, ho avuto recentemente delle crisi di personalità, e volete sapere perché! Perche io sono una persona estroversa che ama parlare e tutto, ma dalle elementari sono la bambina brava e zitta che in classe nn ha amici, perché, perché? Perché i miei genitori mi hanno insegnato a stare in silenzio. A casa questa parte del voler dire la sua ultimamente è venuta fuori, ma nn negli altri luoghi. Farla finita era un pensiero costante, ho avuto una crisi profonda e c'ero andata molto vicina... Il mio youtuber preferito ha iniziato a fare le live e tenermi compagnia la sera cosi, potevo isolarmi da quel atmosfera, loro e il pensiero della mia migliore amica sono riisciti a distrarmi da quello. I miei di questo nn sanno niente, mia madre odia la mia migliore amica e l'altra mia amica, dice che sono delle troie**e e insieme a mio padre pensa che lo youtuber e is uoi amici siano dei mangia soldi e altre cose brutte che nn voglio riportare, beh loro nn sanno che il motivo per cui sono ancora qui è loro. Piango ogni giorno tanto ma a nessuno importa, dopo una vita che mi fanno soffrire ogni tanto fanno finta di interessarsi. Dopo quasi 4 anni che penso a quella cosa proprio oggi ho realizzato, loro nn meritano che io me la tolga, e ora si andrà avanti lotto molto spesso con il desiderio di tagliarmi ho una grande forza di volontà e il piu delle volte riesco a dissuadermi o farne di piccoli e quasi nulli. Dallo psicologo nn ci vado, tanto nn ci posso andare e i miei nn spenderebbero soldi per questo! Vorrei tanto cambiare famiglia, "litigo" con tutti, loro lo negano ma le regole sono diverse tra me e i miei fratelli. Un semplice esempio è il mio armadio 3/4 della roba se nn di piu nn mi piace nn mi sta bene e nn la metto, ho provato a spiegarlo piu volte a mia madre e mi risponde. Tu vuoi solo vestirti come le tr*iette delle tue amiche e la roba di marca, apprezza cio che hai invece di lamentarti. Dico questo, io nn voglio la roba di marca, nn mi interessa, vorrei solamente che sia come piace a me e che mi stia bene, gliene parlo ma la risposta è sempre uguale. Può sembrare un capriccio ma è un semplice esempio, nn ho diritto di parola su niente e se solo esprimo la mia opinione, finisce male. Perfavore se qualcuno ha letto fino a qui e può aiutarmi, darmi consigli, perfavore, vorrei andarmene!

  • Giada

    Quando una sorella ha sempre cercato di tagliarti la strada, ha cercato di rubarti i fidanzati, ha sempre parlato male di te, solo perché eri più sensibile, allegra e riuscivi a risolvere da sola tutti i problemi, i suoi compresi. Un odio spassionato confessato con rabbia anche alla madre. Nonostante i miei sforzi di tenere in piedi un rapporto saldo fatto di telefonate ed interessamento nei suoi confronti, sempre la maschera , con risposte false e domande indagatrici per poi scimmiottare il mio comportamento. Dall'altra parte un fratello scaltro ed opportunista (odiato da mia sorella ovviamente), che pur di aumentare il suo potere e la sua ricchezza ha calpestato ed allontanato anche la madre. Comparso in punto di morte di mia madre, per incanto ha fatto complotto con mia sorella, con la quale non si parlavano da 25 anni, la quale si è alleata con lui per boicottare me e lui altrettanto per mettere le mani dove non doveva. Morale della favola: io soffro per la perdita di nostra madre e loro hanno creato un rapporto falsissimo avendo messo le mani su tutto escludendo me ed in vista di altri eventi che purtroppo dovranno accadere. Mia sorella purtroppo non ha capito che ha perso una grande alleata contro l'avidità di mio fratello e che un giorno se ne troverà amaramente pentita per aver perso una sorella. Fortunatamente, pur soffrendo, sono consapevole di queste dinamiche e dall'esterno vedo due persone false, che non hanno fatto altro che sputarsi fango addosso per tutta la vita (sempre alle spalle), che un giorno si accoltelleranno. Il motivo è che mio padre è ancora in vita, io gli sono stata vicina da sempre ma ora... dopo la morte di mia madre i due sono comparsi e... non lo mollano. Ovviamente lui non avendoli visti per 25 anni, li ha accolti come non mai ed io sto diventando quasi ospite in una casa che ho sempre vissuto, dove ho pranzato a Natale e Pasqua per non lasciare solo mio padre. Quei due si meritano l'un l'altro

  • Irene_irene

    I commenti sono assolutamente privati?


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