La mia famiglia è tossica

Vivere in un ambiente tossico non ti aiuterà ad avere una buona qualità di vita.

1 AGO 2018 · Ultima modifica: 13 MAR 2020 · Tempo di lettura: min.
La mia famiglia è tossica

Oggi parleremo del problema che ha chi vive in una famiglia tossica. In altre occasioni abbiamo parlato di "persone tossiche", o, per esprimerci meglio ed evitare etichette, di relazioni tossiche o ancora di persone che assumono atteggiamenti tossici. Per questo, sicuramente già saprete a cosa facciamo riferimento quando utilizziamo questa espressione.

Cosa succede però quando determinati atteggiamenti si presentano all'interno del nucleo familiare? Cos'è una famiglia tossica? Quali sono le conseguenze? Come si può smettere di vivere in un nucleo tossico?

Quando troviamo persone che si comportano in modo tossico sul nostro cammino, abbiamo l'opzione di allontanarci da loro, visto che possiamo scegliere le nostre amicizie. Tuttavia, quando le persone in questione sono i nostri fratelli o i nostri genitori, la situazione cambia rendendo tutto più difficile. La famiglia non si sceglie ed è solitamente per sempre, però, a volte, è molto complicato portare avanti la relazione familiare.

Cos'è una famiglia tossica?

Una famiglia può essere tossica quando esistono modelli di comportamento che provocano problemi emotivi in uno o più membri del sistema o quando i ruoli familiari sono diversi rispetto a quelli che dovrebbero essere.

Vi racconto un caso di cui mi sono occupata in terapia e che è un chiaro esempio di famiglia tossica:

Marta (pseudonimo) è una donna di 52 anni che viene in terapia perché la situazione con sua madre e i suoi fratelli è diventata conflittuale dopo che, un anno prima, ha aperto il vaso di Pandora.

Il figlio di Marta confessò a sua madre che aveva subito abusi nell'infanzia da parte del nonno, ossia da parte del padre di Marta. Lei lo raccontò a sua madre aspettandosi comprensione e appoggio, ma trovò solamente la negazione completa dell'accaduto. Sia sua madre che sua sorella finirono per accusare lei e suo figlio di stare mentendo e dissero che, con queste bugie, stavano distruggendo la famiglia. Marta cercò di farli ragionare ma, ogni volta che ci provava, si scontrava contro un muro fino a che non è stata costretta a decidere di allontanarsi dalla sua famiglia per poter andare avanti.

Ciò che è successo in questa famiglia è semplice: in un primo momento funzionava come un sistema unito. Quando uno dei membri ha forzato una separazione o ha spinto verso un funzionamento differente da quello fino ad allora esistente (nascondere i problemi sotto il tappeto), è stato cacciato dalla famiglia. Per poter parlare di famiglia tossica devono essere presenti alcuni di questi fattori:

  1. problemi di comunicazione: famiglie dove la comunicazione è assente.
  2. Ogni membro è indipendente e si condividono spazi comuni. Le persone tendono ad essere autosufficienti ma carenti di un legame affettivo;
  3. manipolazione emotiva: nuclei familiari in cui per ottenere l'affetto altrui si utilizzano il ricatto emotivo, l'inganno o la manipolazione. Un esempio sono i casi di alienazione genitoriale, in cui il padre o la madre parlano male dell'altro genitore con l'obiettivo di formare un'alleanza contro l'altra persona;
  4. distanza emotiva: ci sono famiglie dove i genitori soddisfano al meglio i bisogni primari dei figli. Non gli mancherà mai cibo, libri o anche i piccoli capricci, ma, nonostante ciò, la relazione emotiva sarà fredda. Non ci saranno abbracci, baci né gesti di affetto, appoggio o comprensione. In questo modo, i figli crescono senza una figura di attaccamento sicuro.
  5. Sentono di non essere validi sia come figli che come persone;
  6. conflitti costanti: in queste famiglie è piuttosto abituale la mancanza di rispetto o anche la violenza fisica o verbale. Questi comportamenti possono manifestarsi sia fra i genitori che fra il padre o la madre e un figlio che fra fratelli. I conflitti costanti possono rendere tossica la famiglia;
  7. scambio dei ruoli familiari: in alcune occasioni, i genitori si comportano in maniera più immatura e infantile rispetto ai figli e sono quest'ultimi a dover marcare i limiti ai propri genitori. In altre occasioni può accadere che uno dei figli faccia un'alleanza con uno dei genitori e che finisca per comportarsi non più come un figlio ma come il partner del padre o della madre (ciò che chiamiamo triangolazione).

famiglia tossica

Quali sono le conseguenze di una "famiglia tossica"?

Secondo quello che ho detto precedentemente, è piuttosto abituale che appaiano disturbi della personalità o altri disturbi psicologici in quelle persone che vivono in un ambiente tossico.

Fra i principali problemi troviamo anche:

  1. autostima bassa;
  2. sentimento di inferiorità;
  3. non sentirsi degni di affetto;
  4. non saper risolvere i conflitti;
  5. evitare l'affetto o sviluppare dipendenza emotiva.

Cosa posso fare se faccio parte di una famiglia tossica? Il primo passo è rendersi conto della situazione. In seguito, è piuttosto importante cercare supporto psicologico, specialmente di uno psicologo specializzato in terapia sistemica. Questo tipo di terapeuta è specializzato in terapie familiari e può aiutarti a risolvere sia i conflitti relazionali che quelli individuali.

Ti può permettere di scoprire cosa sta succedendo nel tuo nucleo familiare, cosa puoi fare per migliorare la tua situazione, di realizzare una terapia familiare nel caso in cui gli altri siano d'accordo (nonostante sia poco frequente), o anche di aiutarti ad allontanarti dalla tua famiglia se è necessario. In ogni caso, vivere in un ambiente tossico non ti aiuterà ad avere una buona qualità di vita. Per questo, devi cercare di risolvere la situazione per poter avere una vita più completa, accettando le persone che ne fanno parte o, se non è possibile, allontanandoti da questo ambiente. Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in terapia familiare. 

Articolo di Encarni Muñoz Silva pubblicato su MundoPsicologos.com

conseguenze famiglia tossica e disfunzionale

Comportamenti tossici e disfunzionali

Una precisazione doverosa: manipolatrici, aggressive, violente verbalmente…molte persone vengono definite tossiche quando hanno un impatto negativo sulla vita degli altri. Ovviamente, quando si utilizza questa espressione non si vuole mettere un'etichetta direttamente a quella persona (o a quelle persone come in questo caso, dato che parliamo di un intero nucleo), ma piuttosto ai suoi comportamenti.

Non esistono, infatti, persone buone o cattive. Ognuno ha caratteristiche, pregi e difetti diversi e quindi sarebbe impossibile ridurre una persona a un solo aggettivo. Di conseguenza, la parola tossico si riferisce a quei comportamenti che mette in atto una persona, in determinati periodi della sua vita, che scaturiscono da disturbi o da problemi concreti.

Ciò vuol dire che è possibile fare un percorso di rieducazione e imparare a vivere le proprie relazioni sociali in maniera diversa. Non esistono persone tossiche in quanto ognuno di noi ha l'opportunità di cambiare il proprio modo di rapportarsi agli altri.

Le relazioni nella famiglia disfunzionale

Le famiglie disfunzionali o tossiche sono famiglie in cui i comportamenti tossici, gli abusi, i conflitti, si manifestano continuamente, tanto da indurre i bambini a ritenere che siano la normalità e crescendo così con una visione distorta delle relazioni interpersonali, dell’indipendenza e dell’amore.

Le famiglie disfunzionali sono famiglie formate da genitori che hanno problemi di dipendenza da alcool e droga, o problemi nervosi o disturbi psicologici.

La famiglia tossica è una famiglia disfunzionale, in cui i comportamenti dei membri della famiglia creano dinamiche relazionali tali da fare crescere i figli in maniera disfunzionale a loro volta.

Possiamo definire tossiche anche quelle famiglie in cui si attuano comportamenti tossici, di cui abbiamo previamente parlato, come per esempio il passivo-agressivo, rabbia, manipolazione o distanza emotiva, scambio dei ruoli famigliari, violenza fisica e verbale, problemi di comunicazione.

Normalmente in queste famiglie i genitori assegnano dei ruoli ai loro figli che essi stessi finiranno per accettare e immedesimarsici: i genitori tossici normalmente sono persone manipolatrici e dipendenti, che cercano comunque di apparire come buoni genitori “facendo il lavaggio del cervello” ai loro figli. Quindi potremmo trovarci di fronte a ruoli come il sapiente, l’invisibile e il capro espiatorio.

In molti casi i figli, apprendendo comportamenti disfunzionali, ma non riuscendo comunque a sfogare la loro rabbia e tristezza con un dialogo aperto con i genitori o coi fratelli, finiranno a sfogarsi tra di loro secondo i ruoli assegnati.

persone negative in famiglia

Alcuni esempi di famiglia e Genitori Tossici

Come abbiamo visto, crescere in una famiglia tossica è doloroso, perché ogni figlio subisce in qualche modo comportamenti malati che creeranno nel futuro problemi di mancanza d’affetto, autostima, vuoto emotivo, difficoltà comunicative fino ad arrivare a veri e propri traumi e disturbi patologici.
Queste persone saranno sempre vittime del ruolo che gli è stato attribuito all’interno della famiglia e non riusciranno mai a sviluppare la propria indipendenza, la propria personalità, la propria crescita emotiva e saranno sempre vittime di ansie e paure.

In questo paragrafo parleremo di alcune tipologie di famiglie tossiche che possono creare danni ai componenti della famiglia.

  • Attribuzione dei ruoli ai figli, o la profezia che si auotavvera. Se insegneremo a una persona che è il migliore di tutti (o il peggiore), questa persona finirà per credere al ruolo che le è stato attribuito. Se insegniamo a un bambino che è uno scansafatiche o che non vale niente, probabilmente sarà egli stesso a inibire tutte le sue possibilità di successo, perché non si crede all’altezza. La nostra identità la creiamo noi stessi, ma se per tutta la vita veniamo additati attraverso un ruolo, poi è molto difficile uscirne, perché i giudizi degli altri, e delle persone che amiamo, possono tenerci incastrati in un paradigma e dinamiche dalle quali non riusciamo a uscire.
  • Il modello basato sul ricatto emotivo. Questo modello si basa sul far accettare al bambino qualsiasi cosa perché nessuno lo ama più dei suoi genitori. Questo fa sì che il bambino accetti gli abusi e non riesca più a reagire perché ritiene che sia stato fatto per il suo bene, dal momento che i genitori lo amano. Anche da adulti questi bambini non saranno in grado di discernere ciò che è giusto o sbagliato sia nei loro confronti che degli altri.
  • Il modello basato sull’iperprotezione. In altri articoli abbiamo già affrontato il tema di come l’iperprotezione possa procurare danni ai propri figli  poiché non lascia il bambino libero di esplorare il mondo e scoprire sé stesso. Questo modello famigliare porterà il bambino e poi l’adulto a instaurare rapporti di dipendenza oltre al fatto che non riuscirà a sviluppare la propria indipendenza e autostima.
  • Il modello basato sulla frustrazione. Questo modello ha a che vedere sulla responsabilità affibbiate ai figli sull’andamento del rapporto. Per esempio “se non fosse per i miei figli sicuramente divorzierei”. I bambini in questo caso assimilano la frustrazione e il senso di colpa dei genitori, sentendosi responsabili di quello che sta succedendo. Questo carico pesante di responsabilità non giustificabile, potrà portare il bambino a gravi problemi comunicativi, di personalità e autostima.
  • Il modello basato sullo stile insicuro-ambivalente. La teoria dell’attaccamento descrive come lo stile insicuro ambivalente, ovvero il comportamento ambivalente del caregiver nei confronti del bambino, sia un comportamento che unisce sensazioni di sicurezza ad altre di distacco, unite a coercizione o minacce di abbandono. Il bambino però non sarà in grado di decifrare questa ambivalenza e, vedendo il genitore come buono, ma a tratti sfuggente, attribuirà a sé stesso la colpa di tale ambivalenza, crescendo con complessi e disturbi di personalità insieme a forti attacchi d’ansia.

genitori tossici

Rapporto genitori figli

Fino a questo momento abbiamo analizzato il rapporto tra genitori tossici e figli: possiamo provare ad analizzare anche la situazione inversa in cui i figli ormai adulti preferiscono evitare un rapporto con i genitori e li trattano male. Da cosa può derivare questo astio? È sempre colpa dei genitori o possono sussistere fattori esterni?

Difficile rapporto con figli adulti

Abbiamo finora visto casi in cui i genitori creano un ambiente problematico in famiglia, facendo si che i figli, arrivati a un certo punto della loro vita, debbano per forza allontanarsi per trovare loro stessi e poter star bene.

Ma esistono anche casi in cui i figli si allontano per motivi indipendenti dal passato. Possiamo trovare alcune cause:

  • questioni personali o di personalità. Ci sono persone che per motivi personali, o con tratti di personalità problematici, potrebbero decidere di troncare il loro rapporto con i genitori. Normalmente non si tratta di rotture a vita, ma di situazioni che si risolvono in specifici momenti.
  • Disturbi psicologici o dipendenza.Nel caso di disturbi psicologici o dipendenza da sostanze, è possibile che il figlio decida

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Bibliografia

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Commenti 25
  • Denise deidda

    Salve sono una persona di 48 anni e ho un grosso problema con la mia famiglia scelgo loro per me come devo lavorare per loro devo solo lavorare mezza giornata per lavorare e mi dicono tante cose brutte mi fanno stare male non mi danno la possibilità di lavorare7 su 7 giorni la mia famiglia è narcisista

  • Ferdinando Garzillo

    Salve. Ho una domanda: i ricatti emotivi fatti per telefono da un parente che non si desidera vedere né sentire perché, appunto, tossico (narcisista) sono considerabili stalking? Grazie.

  • Monique De Pascalis

    Sto scoppiando vivendo con 2 vecchi 91+85! Sono sotto stress e dopo anni che mi usano io sono troppo buona non ho una vita mia... andrò a fare la clochard... Volando via! Prima me me vado meglio è senza chiedere nulla a nessuno.mai aiutata semmai il contrario... che bello!

  • Evelyn Pellegrino

    Chiedo un consulto psicologico a causa di famiglia disfunzionale

  • Martina Fucile

    La mia famiglia è una famiglia tossica...vivo dai miei da due anni dopo la separazione dal padre di mia figlia...ho avuto sempre un rapporto orrendo con mio padre....è ossessionato dall alcol...sono cresciuta con i miei che litigavano fino alle mani..ho avuto traumi abbastanza pesanti...mio padre(se così si può chiamare)ha avuto sempre un odio nei miei confronti..umiliandomi ecc..tutti i giorni..giudicandomi su tutto ...discriminarmi ecc.. Adesso non riesco a fidarmi nemmeno di mia mamma perché sia mio padre che mio fratello continuano a dire che di dietro me ne dice di tutti i colori e poi mi fa la bella faccia...mio fratello ha lo stesso comportamento di mio padre...offende ed è egoista! Non ho un lavoro fisso..ho una bambina e vorrei andarmene da questa casa ..anzi da questo ambiente tossico che mi sta distruggendo mentalmente.. Ho un compagno adesso e il posto dove andare in fondo c'è ha una casa tutta sua...ma mia mamma continua a impedirmi di andare a stare la con mia figlia...ricattandomi che se vado a vivere con lui mia figlia rimane in questa casa..Come se la vita mia fosse sua! Come se devo sopportare ancora questo incubo...come se devo fare per sempre questa vita qua dentro....mi sento in una bolla...non so più cosa devo fare...

  • Marco

    La mia famiglia è tossica, anche mia sorella....ho 49 anni e mi sento finito poiché oltre ad avere molti problemi non solo psicologici devo badare anche ai miei che sono anziani e molto malati ( purtroppo ci vivo insieme da sempre) ....e non riesco a perdonare loro gli errori che hanno fatto....in casa mia non c'è stato molto amore specie tra i miei genitori e mia sorella è stata frustrata da giovane come una prostituta e io sono stato soprattutto iper protetto causa la mia asma ( la mia terapeuta dice non troppo velatamente che la mia famiglia mi causa i problemi...)......inoltre mia sorella che è sicuramente più in gamba di me sta assumendo in famiglia (lei vive da sola con due figlie e con un marito che non ama) la posizione di capofamiglia e spesso se la prende con me. Sto vivendo un periodo molto frustate veramente non ce la faccio più non mi merito questa vita perché non sono stupido ed il bello che molta gente pensa sia un fannullone o altro..... Lo so ho fatto anche io i miei errori precedentemente perché non mi sono comportato poi così bene coi miei....ma dico..sono un demone? Tante volte penso di farla finita...ma sono un fifone e non lo faccio...non vorrei che causa la mia inesperienza dopo la morte dei miei finisca in un istituto o peggio

  • Francesca Ruggeri

    La mia famiglia è tossica mi insultano e mi dicono cattiverie ,e anche le mie sorelle se la prendono con me ,non c'è la faccio più a sentirmi dire cattiverie al fatto che non sono mai contenti di quello che faccio e sono sempre pessimisti e pensano sempre a male in ogni cosa ,non mi ascoltano e ascoltano solo mia sorella e danno ragione solo a lei ,io non ho nessuna voce in capitolo ,sto tanto male e soffro e spesso me ne vado via di casa perché non li sopporto più, se avessi più soldi me ne andrei subito ma purtroppo non ne ho ,non mi aiutano neanche economicamente.

  • Caterina Ungaro

    Ho una famiglia tossica,ho un marito che oggi a soli 66 anni ha una depressione causata dall'interruzione del lavoro cioè trauma da pensione mi domando se si può arrivare a questo????E un figlio che ha problemi sociologici,tutto.il giorno chiuso in casa senza avere interesse di NIENTE!!!! E io devo pensare a tutto,in pratica ho 65 anni 2 disabili in casa e per giunta lavoro,come faccio a continuare la mia vita in questo modo???

  • CTVino

    premetto che di tutto ciò che sono riuscito a leggere qui penso che il 98% mi appartenga, è dura tornare a casa dopo scuola e altre cose da adolescente e dover far' fronte a quel tiranno di mio padre che si comporta da bambino e quella marionetta di mia madre che sembra non avere più un pensiero proprio dal 2000 più o meno, a 16 anni sentirsi insultati dai propri genitori non è facile, e se qualcuno avrà il coraggio di dire "Eh Ma Io AlL'eTà TuA lAvoRaVo!1!1!1!1", credo sia meglio andare a lavorare che sentirsi augurati di morte dopo appena 1 mese da un intervento abbastanza delicato per giunta da propria madre. in oltre praticamente fino all'anno scorso non uscivo tanto grazie al fatto che non avevo troppi amici, ed ora che qualcuno mi voglia bene e qualche amico lo ho, mi rendo conto di come mi sento veramente tanto piccolo, forse perchè fino a ieri nemmeno sapevo cosa erano le cose che ho potuto fare oggi, per esempio, oggi ero ad un Burger King della mia città, mentre ero perso fra i miei pensieri vedo questa ragazza, devo dire davvero bella, di fronte a me, allora penso, "sarà impossibile approcciarla, è troppo grande!, avrà almeno 17 anni" e tipo subito dopo penso e dico "ma io ne ho 16", e per quanto sembri strano e forse un pò stupido, avvolte mi sento più vicino ai miei amici di qualche anno più piccoli che a quelli della mia età, non c'è nulla di male, ma troppe volte penso ala fatto che questi amici un giorno saranno grandi, è li che mi chiedo dove sarò. Un ultimo fattore che ho notato è che gli altri genitori permettono ai figli di "adolescere", i miei no, il sabato devo ritornare a casa alle 10:30 e questo è il massimo di ciò che secondo loro devo fare, in oltre le loro preoccupazioni sono sempre state i voti e la condotta scolastica, nulla di più, gli unici ricordi che ho di mio padre che mi porta a fare una partita a pallone o una passeggiata è datato a 8/9 anni fà, mi piacerebbe aver'avuto un padre che porta il figlio a giocare da qualche parte e che gli insegni qualcosa invece di usare un odioso dialetto ed attaccarsi alle stronzate, però sono convinto che se mio padre domani mi chiederebbe di farmi una passeggiata con lui non accetterei, ormai è troppo tardi.

  • Rossella Imbroglia

    La mia famiglia è tossica, ora che sono adulta non li calcolo e quando avranno bisogno non ci sarò.


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