consigli? sono troppo grassa

Inviata da iris dagnino · 4 set 2023 Autostima

Ciao a tutti. Mi chiamo Iris e sono una ragazza di 20 anni. Fino a due anni fa soffrivo di un disturbo alimentare che mi ha fatta scendere ed arrivare ai 40kg, avevo paura di mangiare e di stare male. In questi due anni ho superato per la maggior parte questa paura ma di conseguenza sono ingrassata e mi vergogno. Mi vedo brutta, mangio di nascosto perchè mi vergogno del fatto che ho fame, il cibo lo vedo come unica consolazione ma, dopo che mangio, la consolazione dura ben poco e ritorno a farmi schifo. Penso di dover rimettere per annullare in qualche modo quello che mangio, anche se non lo faccio. Ho momenti dove mangio un sacco, compulsivamente e in maniera troppo veloce. Mi vergogno di quanto mangio e di quello che mangio. I miei nonni (vivo con loro) non aiutano: mi ripetono sempre che devo dimagrire, che sembro incinta, che sono grossa, che con determinati vestiti non posso uscire perchè mi si vede la pancia. I primi giorni non ci facevo caso a quanto mi dicevano ma ora più mi guardo allo specchio più mi vedo grossa, non so mai cosa mettere per uscire perchè mi vedo sempre in difetto.. con la pancia di troppo. Vorrei dimagrire, tornare come prima sottopeso, ma ho quei momenti dove davvero non riesco a contenermi. Sembra una cosa compulsiva. Mangio pur non avendo fame. Avete consigli? mi sento uno schifo e non so più come fare. Mi vergogno di ogni parte di me.

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Miglior risposta 5 SET 2023

Ciao Iris, sembra una situazione complessa che, purtroppo, una risposta su questa chat non potrà sciogliere. Ciò che posso dirti e consigliarti, è di rivolgerti ad un professionista e iniziare un percorso di psicoterapia così da poter lavorare meglio su quello che sembra a tutti gli effetti un disturbo alimentare.
Come seconda cosa, potresti rivolgerti ai tuoi nonni spiegando la sofferenza che ti provocano queste critiche. Non sarà molto, ma a volte comunicare è uno degli strumenti migliori che possiamo utilizzare per mettere dei sani confini tra noi e gli altri.
Potrei anche consigliarti un percorso di minful eating, una tecnica di consapevolezza e di ascolto dei nostri bisogni, permette anche di capire se la "fame" che sentiamo in quel momento è veramente fame fisiologica o fame emotiva, fame di noia e così via.
Per qualsiasi cosa, non esitare a contattarmi, ricevo anche online. In bocca al lupo.

Dott.ssa Giulia Cangemi

Dott.ssa Giulia Cangemi Psicologo a Torino

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30 GEN 2024

Gentile Iris,
molto proabilmente, se lei vive con i suoi nonni avrà dovuto affrontare situazioni familiari dolorose che potrebbero essere all'origine del suo disturbo alimentare essendo mente e corpo strettamente correlati.
Di conseguenza, il consiglio è di sensibilizzare i suoi nonni a supportarla per poter intraprendere un percorso di psicoterapia che la aiuti ad uscire da questa compulsività alimentare e a prendersi più cura di sè.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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24 NOV 2023

Buongiorno Iris,
Inizierei normalizzando la sua situazione: difatti, dopo un periodo di eccessive restrizioni alimentari, il decorso di un disturbo alimentare molto spesso prevede l'inizio di un periodo di, al contrario, ingestione eccessiva di cibo (a volte assieme a condotte di eliminazione del cibo, a volte no).
Detto questo, è quindi evidente come il disturbo stia ancora facendo il suo decorso e segnali la necessità di essere affrontato.
Un percorso di psicoterapia breve potrebbe aiutarla a capire da quali paure si sta difendendo tramite l'ingestione di cibo, azione questa che, infatti, sembra ormai sganciata dallo stimolo fame.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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7 SET 2023

Buongiorno Iris,
La ringrazio per aver scelto di condividere parte della sua storia che sembra causarle disagio e malessere.
Il legame con il nostro corpo è difficile da gestire soprattutto quando entrano in gioco i disturbi alimentari che contribuiscono ad alimentare sensazioni spiacevoli come il bisogno di rispettare dei canoni estetici che non sembrano mai rappresentarci, l'insoddisfazione per sé stessi, il senso di colpa legato al cibo che ingeriamo che ci impedisce di raggiungere gli obiettivi che ci siamo imposti.
I sintomi che descrive sembrano segnalare un disturbo alimentare che dovrebbe essere attenzionato per evitare conseguenze spiacevoli sia dal punto di vista della salute fisica che mentale.
Si potrebbe pensare di iniziare un percorso di terapia individuale che le permetta di dar sfogo alle sue emozioni in uno spazio personale e protetto e capire cosa si nasconde dietro questo stress che sembra sfogare attraverso il cibo, come spesso avviene.
Attraverso l'approfondimento della sua storia personale, familiare e relazionale sarà possibile capire quali siano le risorse da attivare per permetterle di trovare una nuova valvola di sfogo e cercare di allontanare questi pensieri negativi e di vergogna che prova verso alcuni dei suoi comportamenti, permettendole inoltre di comunicare apertamente con i suoi nonni per fare capire loro il dolore che le loro parole continuano a causarle e trovare quel compromesso che permetta al suo nucleo familiare di diventare un vero e proprio supporto che la aiuti ad allontanare quest'insieme di sensazioni spiacevoli.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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7 SET 2023

Buongiorno Iris,
il cibo ha avuto e ha un ruolo troppo importante nella sua vita per definirlo semplice "mangiare", deve comprendere il significato del cibo, perché tende ad abbuffarsi, cosa compensa e in che modo l'aiuta.
SI faccia aiutare, sa soli risulta molto difficile. Si affidi ad un nutrizionista ed intraprenda una psicoterapia.
Resto a disposizione
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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6 SET 2023

Ciao Iris, capisco che stai affrontando una serie di sfide complesse legate all'immagine corporea, all'alimentazione e alle pressioni esterne. È importante affrontare queste preoccupazioni in modo sano e cercare il sostegno necessario. Ecco alcuni consigli:

1. **Cerca aiuto professionale**: La prima cosa da fare è consultare uno specialista in disturbi alimentari, come uno psicologo esperto in questo campo. Questi professionisti possono aiutarti a comprendere meglio

2. **Parla con qualcuno di fiducia**: Condividi i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni con una persona di fiducia, come un amico o un familiare. Avere un sistema di supporto può essere cruciale nel tuo percorso di guarigione.

3. **Riflessione sull'immagine corporea**: Lavora sulla tua percezione dell'immagine corporea. Le pressioni esterne possono influenzare pesantemente la tua autostima, ma è importante imparare a vedere te stessa in modo più positivo e realistico.

4. **Evita commenti negativi**: Cerca di limitare il contatto con persone che fanno commenti negativi sulla tua figura o sul tuo peso. Questi commenti non sono costruttivi e possono peggiorare il tuo stato emotivo.

5. **Pratica l'auto-compassione**: Sii gentile con te stessa. Ricorda che il tuo valore non è determinato dal tuo aspetto fisico. Imparare a trattarti con gentilezza può aiutarti a sviluppare una relazione più sana con il cibo e con te stessa.

6. **Attività fisica equilibrata**: Non forzarti a fare esercizio in modo eccessivo o estremo per cercare di perdere peso rapidamente. Cerca di sviluppare un approccio equilibrato all'attività fisica, basato sulla tua salute e il tuo benessere.

7. **Terapia**: La terapia può svolgere un ruolo importante nel trattamento dei disturbi alimentari. È un ambiente sicuro per esplorare le tue emozioni e lavorare su comportamenti alimentari disfunzionali.

Ricorda che il recupero può richiedere tempo, ma è possibile. Cerca il supporto necessario e affronta questa sfida passo dopo passo. La tua salute e il tuo benessere emotivo sono preziosi, e meritano di essere curati.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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6 SET 2023

Ciao Iris, grazie per aver condiviso con noi una parte di te.
Mi dispiace molto che tu stia vivendo questa difficoltà e che quel che dovrebbe essere per te un grande traguardo - ovvero acquisire peso e salute - sia diventato in realtà fonte di preoccupazione e vergogna.
Le tematiche che ci racconti sono molto serie e meritano uno spazio reale, tutto per loro, affinchè possano essere pensate e sentite. Il disagio che percepisci, i giudizi a cui sei sottoposta (sia da te stessa, che dagli altri), la grande fatica che stai facendo per costruire un buon rapporto con il cibo e con il tuo corpo, non possono essere ignorati o rilegati ad un semplice parere.
Il consiglio che mi sento di darti, quindi, è quello di cercare un modo per poterne parlare con uno psicologo e scoprire insieme l'origine di questo malessere.
Sono a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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6 SET 2023

Buongiorno Iris,

grazie per aver condiviso la sua esperienza in questo spazio dedicato.

Le consiglierei di intraprendere un percorso con un team di specializzati in disturbi alimentari vicino la sua zona.

Le auguro il meglio.

Cordiali saluti


Dottoressa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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6 SET 2023

Gentile Iris,
forse il suo problema non è l'aspetto fisico ma i motivi per cui mangia così tanto senza nemmeno avere fame.
Provi ad orientarsi verso la sua serenità e il peso giusto la seguirà a ruota.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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6 SET 2023

Gentile Iris,
ciò di cui racconti mi sembra possa essere in parte descritto da un fenomeno chiamato "fame emotiva". Questo implica mangiare non solo quando si ha fame e per un reale bisogno psicologico, ma quando si ha bisogno di colmare/calmare una situazione emotiva, che può essere anche banalmente la noia. Il fatto stesso che tu dica che non riesci a contenerti e che mangi in maniera veloce, dimostra che hai un po' perso di vista il senso dell'assunzione del cibo. Mi dici che hai sofferto di disturbi alimentari, e mi è sembrato di capire che tu non abbia mai chiesto un aiuto specialistico. Il fatto di aver affrontato tutto da sola e di essere riuscita a superarlo mostra una grande forza e resilienza, ma a volte per interrompere certi meccanismi disfunzionali (come l'assunzione compulsiva di cibo) è necessario un supporto maggiore. Oltre ad una terapia con uno specialista che si occupi di percezione corporea e alimentazione e che ti aiuti ad avere una maggiore consapevolezza riguardo le tue emozioni, il tuo rapporto con il cibo, il tuo corpo e una migliore gestione delle critiche che ti vengono rivolte senza che esse inficino l'idea che tu hai di te stessa, mi sento di consigliarti un tipo di percorso che ritengo sia molto utile in casi come il tuo per iniziare ad interrompere il meccanismo compulsivo: non so se hai mai sentito parlare di mindful eating, un tipo di mindfulness che mira a ricalibrare la nostra attenzione nel momento in cui assumiamo del cibo e, facendoci concentrare sul "qui ed ora", interrompe le modalità automatiche apprese che ci portano a volte a compiere azioni anche senza la nostra consapevolezza (ad esempio andare in cucina e aprire il frigo; vedere un cioccolatino sul tavolo e mangiarlo; ecc.).
Spero di essere stata utile e rimango a disposizione per qualsiasi informazione.
Cordialmente,
Valeria

Dott.ssa Valeria Passavanti Psicologo a Meda

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6 SET 2023

Cara Iris,
grazie per la sua condivisione. La situazione è complicata e qualsiasi consiglio datole così, senza conoscerla, può essere deleterio. Certamente è positivo il fatto che abbia recuperato peso; adesso il punto è imparare a gestire e riconoscere le sue emozioni, piuttosto che la fame. Infatti, molto probabilmente, è il suo stato emotivo che risulta per lei incontrollabile e inconoscibile e che la porta a mangiare per "spegnerlo" fisicamente (cioè tramite il cibo).
Chiaramente un lavoro del genere è complesso, ma questo non deve scoraggiarla! Si affidi a qualcuno che possa aiutarla, è molto giovane e può trarre grande giovamento da un percorso di psicoterapia.
Resto a disposizione e le auguro il meglio.

Gabriella De Stefano

Dott.ssa Gabriella De Stefano Psicologo a Como

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5 SET 2023

Buongiorno cara
Innanzitutto andrei da un nutrizionista, successivamente da uno psicoterapeuta, per farti controllare l 'ansia che ti fa mangiare in maniera compulsiva.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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5 SET 2023

Cara Iris,
mi dispiace per la situazione e per le emozioni negative che descrive.
Una risposta aspecifica e generica temo non le possa fornire un aiuto concreto.
Disturbi e sintomi annessi non hanno mai significati applicabili in maniera universale, assumono significato nella storia personale del paziente.
Sarebbe importante per lei dedicare uno spazio a se stessa nel quale sentirsi accolta e compresa riguardo alla sua sofferenza.
È necessario comprendere le motivazioni profonde alla base del disagio psichico, attraverso una buona relazione terapeutica,
per poterlo elaborare e auspicabilmente superare.
Qualora ne avesse bisogno resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Dott.ssa Ilaria Tempesta Psicologo a Roma

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5 SET 2023

Carissima Iris,
quante volte noi comunichiamo con la nostra voce e quante altre comunichiamo con il nostro corpo? Ebbene sì, sono presenti due vie di comunicazione in noi: un verbale e una non verbale. Laddove una non trova via di espressione, subentra l'altra. Quando l'emozione non riesce a trovare manifestazione attraverso la parola, passa nel corpo. Così, è il corpo a parlare e non la voce. Il linguaggio non verbale spesso è sconosciuto o incomprensibile per noi. Sembrano due lingue diverse. Ci serve qualcuno che "traduca il messaggio" in modo da poter comprendere al meglio cosa sta cercando di comunicare il nostro corpo.
Hai raccontato che due anni fa hai sofferto di disturbo alimentare. Poi ti sei ripresa. Oggi senti che qualcosa sta tornando. Questo ti preoccupa. Questa nuova manifestazione, seppur meno intensa, potrebbe riguardare qualcosa che è rimasto in sospeso (irrisolto) dentro di te? Che sente il bisogno di uscire per essere compreso, elaborato e superato così da stare meglio? Quello che possiamo osservare con chiarezza è che il cibo, da solo, non ti aiuta a stare meglio. In fondo, attraverso la tua richiesta, stai cercando qualcuno che ti aiuti a capire e che ti dia delle risposte più precise, o forse, più specifiche. In questo caso, la vicinanza di uno psicoterapeuta potrebbe esserti di aiuto.
Un caro saluto.





Dott.ssa Roberta Ballarin Psicologo a Mestre

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5 SET 2023

Grazie per aver condiviso la tua situazione, Iris. È chiaro che stai affrontando una sfida emotiva e psicologica molto complessa. Il rapporto con il cibo e l'immagine corporea possono essere molto difficili da gestire, soprattutto quando si è già passati attraverso un disturbo alimentare.

Prima di tutto, è fondamentale che tu parli con un professionista della salute mentale specializzato in disturbi alimentari. La terapia può offrire strumenti per gestire i tuoi sentimenti e comportamenti riguardo al cibo e all'immagine corporea.

In secondo luogo, è importante che le persone intorno a te siano consapevoli dell'impatto delle loro parole e azioni. I commenti dei tuoi nonni, anche se non intenzionalmente dannosi, sembrano avere un effetto negativo su di te. Potrebbe essere utile avere una conversazione aperta con loro riguardo a come ti fanno sentire i loro commenti.

Infine, è fondamentale che tu impari a vedere il cibo come un nutrimento necessario per il corpo, piuttosto che come una fonte di conforto emotivo o come qualcosa da temere. Questo è un processo che richiede tempo e sforzo, e probabilmente avrai bisogno dell'aiuto di un professionista per navigare attraverso di esso.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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5 SET 2023

Cara Iris,
grazie per aver condiviso la sua esperienza in questo spazio dedicato.

Purtroppo, uscire da un disturbo alimentare non è così semplice e lineare come si potrebbe pensare e, troppe volte, può capitare che, alcune manifestazioni - il non mangiare e dimagrire fino a 40 kg - si trasformino con il tempo in altre - quelle che lei descrive: il mangiare in maniera incontrollata - che, però, sempre disturbo alimentare debbono chiamarsi.

Lo spazio di scrittura che è riservato qui ai professionisti non è sufficiente a darle un aiuto concreto.
Per questo il mio suggerimento è che possa recarsi quanto prima da uno specialista che si occupi di disturbi alimentari con il quale intraprendere un percorso mirato e incentrato proprio su questo.

Mi dispiace molto e immagino quanta sofferenza le debba causare il suo rapporto con il cibo, a cui sottende non solo quello di cui ci alimentiamo, ma le tante dinamiche inconsce che parlano di noi e del nostro vissuto.

Abbia cura di sé,
un caloroso abbraccio,
Serena Verbena

Dott.ssa Serena Verbena Psicologo a Pisa

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5 SET 2023

Cara Iris,
la situazione che descrivi fa comprendere la sofferenza che provi. Sei giovane, che vita conduci? Studi o Lavori? Sembra che non abbia legame con ciò che descrivi essere il problema, ma è strettamente collegato: il cibo è non solo nutrimento ma anche socialità, affettività, svago, bisogno, desiderio. Vista la situazione e la giovane età, ti consiglio un percorso psicoterapeutico con un terapeuta breve strategico della tua zona di riferimento: in breve tempo, e con un percorso cucito su di te, potrai risolvere il problema e iniziare la tua vita da giovane adulta.
Cordialmente,
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Dott.ssa Maria Beatrice Brancati Psicologo a Macerata

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