Ho standard troppo alti?

Inviata da Elena · 9 nov 2015 Relazioni sociali

Salve a tutti, mi presento. Mi chiamo Elena, ho 20 anni, vengo da un paesino del sud Italia e non ho mai avuto un ragazzo in vita mia (questo significa che non ho mai dato nemmeno il primo bacio...). Questa situazione ormai da qualche anno mi pesa un po' perché, passata una certa età, attraggo sguardi indiscreti di amici e parenti che alla domanda "e il fidanzatino ce l'hai?" si vedono rispondere sempre un "No!" secco. Ho sempre pensato che la mia chiusura verso l'altro sesso sia la mia innata insicurezza su tutto, in primis su di me: non mi piaccio fisicamente, vorrei sempre essere più magra, più alta, più bella.. non mi sono mai sentita abbastanza per un ragazzo.. nessuno mi ha mai detto "sei bellissima" anzi, mi sento sempre il "brutto anatroccolo" della situazione anche se io, onestamente, tutta questa bruttezza non la vedo (non so se il discorso che "ci sono ragazze più brutte di me che sono fidanzate" valga in questo caso). Così dopo innumerevoli notti insonni a rimuginare sulla mia futura vita da zitella e sulla mia presunta bruttezza, ho capito che il problema sono davvero io! Ma non il mio aspetto fisico e tutta l'insicurezza che ne deriva, perché mi rendo conto che per svariati motivi (sono divertente, non mi prendo mai sul serio, amo il calcio, ecc..) io i ragazzi li attraggo, il vero problema è che io non mi sento attratta da loro. Cioè, magari fisicamente mi possono anche piacere ma caratterialmente non mi sento a mio agio con loro. Per stare bene con una persona devo essere me stessa al 100%, devo entrarci in sintonia, condividerci passioni e ambizioni, e purtroppo sento che con nessuno dei ragazzi che ho avuto modo di conoscere potrei sentirmi bene. Li vedo troppo presi dal loro aspetto e dalla loro vita sociale e nel piccolo paesino dove vivo sono davvero tutti così, credetemi. Credo sia un fatto di mentalità.. Non mi immaginerei al fianco di nessuno di loro! Vorrei che il mio primo (e forse unico) vero amore sia un ragazzo che oltre ad attrarmi fisicamente mi faccia anche capire che a me ci tiene, che ci tiene al nostro futuro e anche al mio (sì, perché ho dei progetti ben precisi e non li voglio lasciar perdere per colpa sua così come lui non deve lasciar perdere i suoi), vorrei che - per la prima volta in vita mia - io mi senta abbastanza per lui, che la gente me lo "invidi" (in senso buono) e che voglia stare al mio posto (potrebbe essere questo il motivo per cui, oltre dai ragazzi "normali", mi sento fortemente attratta anche dai ragazzi "famosi" come cantanti, ecc..??) e che mi possa garantire uno splendido avvenire lontano da qui e dai pregiudizi della gente di queste parti. Chiedo (o sogno) troppo? Dovrei cambiare i miei standard e adattarmi a quello che trovo solo perché non voglio più ricevere occhiatacce di amici e parenti? Grazie mille per i vostri preziosissimi consigli.

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Miglior risposta 11 NOV 2015

Gentile Elena,
sei passata dalla insicurezza sul tuo aspetto fisico e il rammarico di non avere un fidanzato a 20 anni che ritieni già "una certa età" all'apprezzamento delle tue qualità positive tanto da disprezzare i ragazzi del tuo paese e fantasticare di concederti solo ad un fidanzato importante e famoso che ti possa garantire uno splendido avvenire altrove, invidiata dai tuoi compaesani.
Contemporaneamente dici che hai dei progetti precisi per il tuo futuro che farebbero pensare ad una volontà di non dipendere da nessuno almeno per quanto riguarda l'avvenire splendido (da intendere, credo, soprattutto come benessere economico).
Penso che hai un pò di confusione nella testa e che una esperienza di psicoterapia potrebbe aiutarti a mettere più ordine nei tuoi pensieri e nei tuoi desideri.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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11 NOV 2015

Buongiorno Elena, non è che i suoi standard siano alti. Le ragazze giovani come lei e con scarsissima esperienza relazionale con l'altro sesso, tendono ad avere parametri di questo tipo, anche se, ogni volta che incontro una ragazza/o che dice queste cose, mi sembra sia stata catapultata qui dagli anni '50-'60.
Oggi, con la velocità di questo mondo, una società sostanzialmente "liquida" (Bauman ha elaborato questo costrutto per spiegare una vita che ormai è sempre più frenetica e veloce e costretta ad adeguarsi al gruppo sociale di riferimento), difficilmente si riesce ad incontrare una persona che abbia le idee, sembrerebbe, ben chiare su cosa cerchi. Tuttavia, nel suo caso, mi sembra un racconto più ad uso e consumo per se stessa (e per le persone più significative e vicine, con cui confidarsi) che la realtà (mia ipotesi, naturalmente).
Mi sembra che lei si sia creata questi standard elevati per svariati timori, legati all'altro sesso: ad es., timore di non saper gestire una relazione (anche e, soprattutto, "normale"), timore di non essere all'altezza del primo bacio e/o del suo, eventuale, "debutto sessuale", timore di essere rifiutata, timore di essere incapace a costruire un rapporto, anche che duri poco, ma che le serva da "esperienza" da giocarsi in un rapporto successivo, etc. etc.
Dunque, e come quasi da prassi nelle righe finali delle nostre risposte, io le consiglierei una psicoterapia incentrata su questi temi (ed altri, trovati dal collega), per capire come mai, eventualmente la mia ipotesi fosse giusta, arrivi a tanto pur di non trovare un compagno (naturalmente, lei ne è più o meno consapevole). Calcoli, tra l'altro, che il linguaggio e l'auto-narrazione, se per tanti versi ci apporta svariati vantaggi a noi stessi ed alle relazioni che intratteniamo con l'esterno, tuttavia apporta anche qualche svantaggio, come, ad es., la "confabulazione" (ovvero, lei si crea un racconto, lo riempie ben bene di particolari lì dove vede che è un po deboluccio e poi, continuando a raccontarselo sempre e sempre più spesso, finisce col crederci veramente, pur se nel suo racconto, la "verità", che riguardi il suo mondo interno, è solo del 30-40%, ed il resto sono tutte sue invenzioni, molto spesso inconsapevoli, ma che le danno il senso di un racconto coerente e che può attribuirselo in toto, in quanto sente che spiega molto bene ciò che vive e sente emotivamente).
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista Postrazionalista-Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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10 NOV 2015

Carissima Elena
a mio parere non è tanto che tu abbia degli standard troppo alti ma è il tuo livello d'insicurezza ad essere troppo alto.
Non ce nulla di male nel voler o desiderare di raggiungere degli obiettivi alti a riguardo di una relazione, però non puoi pensare di essere perfezionista al punto tale da poter programmare tutto e decidere che il tuo primo amore sia anche l'ultimo ecc ecc.... il fatto è che stai correndo troppo e lavorando molto con la fantasia.
Devi mantenere i tuoi elevati obiettivi anche realistici, altrimenti sarà difficile realizzarli. Per renderli realistici devi considerare che dovrai fare un passo alla volta per poterti avvicinare ad essi e, per ora, il primo passo sarà quello di interessarti ad un ragazzo che ti piaccia e che ti attiri sotto vari profili.
Solo piano piano potrai verificare la situazione e comprendere se oltre all'attrazione si possa davvero pensare ad un amore che cresce e che progetta di ampliarsi in famiglia.
Però devi anche essere disposta a sbagliare... sbagliando s'impara e questo è molto vero anche nelle relazioni.
Quindi prima cosa, metti via l' insicurezza insieme al perfezionismo: smetti di ragionarci sopra e smetti di valutare ogni ragazzo come se dovesse superare un esame. Concentrati sul tuo "sentire interiore" e lascia parlare qualche profondità dentro di te che non è la testa ma può essere il cuore, il corpo e le emozioni.
Quando senti che qualcuno riesce ad emozionarti potrai concedergli il primo bacio... poi le cose procederanno al loro ritmo. Se non metterai nuovi ostacoli mentali ti metterai in pari con le amiche in tempi brevi!
Un caro saluto
Dott.Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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