10 segnali che sei stato/a vittima di manipolazione

Nessuno è completamente inattaccabile di fronte alla possibilità della manipolazione: per questo è importante prestare attenzione.

18 FEB 2021 · Tempo di lettura: min.
10 segnali che sei stato/a vittima di manipolazione

Nessuno è completamente inattaccabile di fronte alla manipolazione, basti pensare alle pubblicità: vi è mai capitato di acquistare qualcosa senza averne un autentico bisogno?

Chiunque può cadere nella trappola. Parliamo di relazioni distruttive e annullanti: anche l’autostima più forte ne uscirà indebolita.

Le tecniche che vengono usate dai manipolatori sono tante, e ne abbiamo parlato in altri nostri articoli. Ti consigliamo di approfondire leggendo qui.

È doveroso ricordare il gaslighting, usato dal manipolatore che pur di non ammettere le sue intenzioni non fa che rigirare la frittata. Il risultato è una vera e propria violenza psicologica che può portare la vittima a mettere in dubbio il suo senso della realtà.

L‘attivazione discontinua di stati emotivi in contrasto e così lontani tra loro non fa che rafforzare il legame traumatico. La vittima, ritrovandosi coinvolta in una relazione piuttosto intensa, finirà per vedere ogni possibile sospensione della stessa come una tragedia da eludere. Dunque probabilmente cercherà di prolungare la relazione il più a lungo possibile, a costo di portarsi dietro questo enorme peso sulle spalle, a costo di rinunciare a parti di sé. Una vera e propria relazione di dipendenza. La fine della stessa viene vissuta come un gravissimo fallimento.

I 3 livelli della manipolazione

Ci sono, fondamentalmente, 3 livelli di manipolazione.

  1. La manipolazione avviene raramente e tramite vicende occasionali: piccole incomprensioni, piccoli litigi che però lasciano un retrogusto aspro e uno strano sentore. Si alternano momenti di dolcezza e momenti di crudeltà.
  2. Nonostante ci sia ancora un barlume di consapevolezza di sé, la vittima inizia a vacillare e a barcollare, mettendo in discussione ciò che pensa e che sente. Inizierà a smettere di sostenere le proprie ragioni pur di non opporsi al suo manipolatore perché l’approvazione di quest’ultimo sarà sempre più rilevante e la necessità di sentirsi amati/e si farà sempre più robusta e forte.
  3. Questo è, senza dubbio, il livello più grave e pesante. La persona manipolata si persuade di essere sbagliata, di non aver alcun tipo di valore e, quindi, pensa di meritare di essere trattata in questo modo. Comincerà a difendere sempre il suo carnefice, ingannando sé stesso/a e gli altri.

10 segnali che sei stato/a vittima di manipolazione

Per la vittima è una vera e propria montagna russa. L’individuo si sente sottovalutato, disonorato…poi idealizzato, poi ancora sottostimato, nuovamente posto sul piedistallo, poi castigato, rifiutato e ancora accettato. La realtà della vittima, come abbiamo detto, viene totalmente sciupata e snaturata, non esistono più punti fermi o certezze.

Passiamo ora ad esaminare gli indicatori più evidenti che possono mostrare un vissuto fatto di abuso, di manipolazione e violenza psicologica.

1) Sintomi tipici del Disturbo Post Traumatico da Stress

Gli abusi cronici possono dare vita a sintomi simili a quelli tipici del Disturbo Post Traumatico da Stress. Le conseguenze di un abuso di questo genere possono racchiudere un forte senso di vergogna, impotenza, senso di inutilità.

Tra le avvisaglie più comuni, riconducibili anche al DPTS, troviamo: ansia, depressione, ipervigilanza, senso di perdita del sé e dissociazione.

Secondo George Simon le vittime di gaslighitng cronico possono riscontrare segnali come flashback, ansia, pensieri negativi ossessivi, bassa autostima, mancanza di sicurezza e confusione mentale.

2) Dissociazione: un meccanismo di difesa

La dissociazione è un altro sintomo tipico del DPTS. La dissociazione causa torpore emotivo che, a lungo andare, può trasformarsi in un vero e proprio modo di vivere che potrebbe risultare difficile da abbandonare. La vittima può “scindersi” da stati emotivi, vissuti, esperienze… ma anche parti interne di sé come necessità emotive di cura, stima e validazione.

3) Mancanza di autostima

La svalutazione e le continue mortificazioni indeboliscono il senso di sé e annientano l’autostima. La vittima scopre di aver perso il suo “amor proprio”, senza sapere come né perché.

Una relazione fatta di assenze, abbandoni, ritorni e maltrattamenti porta la vittima a ignorare le sue emozioni, a dissociarsi da ciò che sente. Questo non fa che aprire le porte all’insicurezza, alla sfiducia, alla bassa autostima e alla sensazione e convinzione di non valere abbastanza.

4) Sintomi psicosomatici, diversi a seconda della persona

Tutto ciò che viene represso troverà il modo di “venir fuori” e farsi sentire, e lo farà anche attraverso i cosiddetti sintomi psicosomatici. La manipolazione può avere conseguenze dirette sulla salute (disturbi del sonno, dipendenze…) o indirette (stress e altri sintomi psicosomatici).

Come sappiamo, la psiche gioca un ruolo importante e condiziona la nostra salute fisica. Può dare origine a orticarie, prurito, psoriasi, mal di testa, disturbi gastrointestinali…questi sono solo alcuni dei sintomi psicosomatici più comuni.

5) Senso di vuoto e senso di inutilità

La bassa autostima può portare con sé mancanza di fiducia speranza, senso di inutilità e di vuoto. Le persone manipolate possono dunque avvertire sensazioni di vuoto interiore a causa della manipolazione e a causa di questi abusi.

6) Sensi di colpa immotivati

Le vittime di manipolazione tendono a colpevolizzarsi in modo persistente. In questo caso i sensi di colpa hanno ovviamente una forte caratteristica negativa e non positiva. Rivolgersi a un professionista può aiutare a interrompere questo circolo vizioso.  potrebbe essere la soluzione giusta per venirne fuori.

7) Altri meccanismi di difesa come rimozione e dissonanza cognitiva

Chi vive una situazione simile, che è a tutti gli effetti una situazione piuttosto difficile da “digerire”, potrebbe mettere in azione una serie di meccanismi di difesa. Questi si avviano per proteggere l’Io.

Dopo la chiusura di una relazione d’amore o di un qualsiasi tipo di relazione con una persona manipolatrice si potrebbe arrivare a negare qualsiasi vissuto negativo (rimozione), e per esempio negare di aver subito un abuso. Addirittura, la manipolatrice potrebbe essere descritte come un “brava persona” dalla sua vittima (dissonanza cognitiva).

8) Rivivere lo stesso modello relazionale

Le vittime finiranno per vivere il dolore con normalità e per questo potrebbero ritrovarsi a vivere relazioni simili con altri partner.

Chi ha la propensione a ritrovarsi continuamente in relazioni che fanno soffrire, dovrebbe considerare seriamente la possibilità di rivolgersi a un professionista con l’obiettivi di capire quali i modelli da correggere.

9) Rimuginio mentale e autosabotaggio distruttivo

Tra i comportamenti di auto-sabotaggio più distruttivi e frequenti, troviamo la tendenza a continuare a fantasticare su quella determinata relazione o addirittura cercare la persona manipolatrice. Cercare di ricomporre il puzzle, pensare e ripensarci ancora, rimuginare, guardare vecchie foto, rileggere continuamente i messaggi cercando invano un senso: sono tutti atteggiamenti disfunzionali che aumentano un dialogo interiore negativo.

In caso di manipolazione a danno di una persona particolarmente fragile, l’abuso può portare ad auto-sabotaggio cronico o, nei casi più tragici, al suicidio.

10) Isolamento e solitudine

Il ritiro sociale è un effetto comune degli stressanti, manipolazione compresa. L’isolamento è il segnale di una situazione di disagio. Anche quando si riesce a mantenere delle relazioni sociali, queste possono rimanere superficiali proprio per mantenere una certa distanza tra sé e l’altro.

La solitudine può essere una conseguenza di tutto ciò di cui abbiamo parlato finora.

“Sono stato manipolato/a: e adesso?”

Ricostruire la propria vita dopo una relazione abusiva e tendente alla manipolazione non è facile. Ma non è impossibile: rivolgiti a uno dei professionisti presenti sul nostro portale.

Gli abusi emotivi possono disorientare chiunque, per questo è importante che tu chieda aiuto.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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Bibliografia

  • "Some clinical consequences of introjection: gaslighting", V Calef, E M Weinshel, 1981. The Psychoanalytic Quarterly: Vol. 50, No. 1, pp. 44-66. 
  • "Character Disturbance: The Phenomenon of Our Age", by George K. Simon (2011, Trade Paperback).
  • "The Body Keeps the Score: Mind, Brain and Body in the Transformation of Trauma", by Van der Kolk, 2015. New York Times bestseller.

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Commenti 4
  • Ingenito antonietta

    Buonasera ho subito per 13 anni abusi da un manipolatore adesso mi sto rendendo conto e ho chiesto la separazione.Continui abusi psicologici non hai cervello non sei all altezza non hai stile per non parlate di quelli fisici con una cintura.È io ancora innamorata di lui mi puoi spiegare il perché

  • Debora Chiarla

    Come posso aiutare una persona che è vittima e non riesce a venirne fuori non rendendosi conto sta facendo male a se stessa e ai famigliari che ha allontanato

  • Ilaria rinaldi

    Post bellissimo pieno di elementi su cui riflettere, saper chiedere aiuto è un atto di forza che in pochi riescono a fare.

  • Alice benelli

    Ma come faccio a capire se sono vittima di un manipolatore o se sono io che sto vivendo un momento difficile e questi stessi sintomi sono dovuti a me e non a lui?

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