10 tecniche tipiche del Gaslighting: impara a riconoscerlo per difenderti
Il gaslighting è una tecnica manipolativa per guadagnare potere, i cui effetti possono essere distruttivi per gli altri. Come difendersi?

Che cos’è il gaslighting?
Il gaslighting è una tecnica con cui una persona o un gruppo di persone cercano di avere più potere. Per farlo si sceglie una vittima e si cerca di manipolarla, tanto da portarla a dubitare della sua realtà. Funziona molto meglio di quanto tu possa pensare. È una tecnica assai comune tra manipolatori e narcisisti perversi, in breve tra tutti coloro che vogliono creare un culto della loro persona. Per proteggerti, è importante conoscere le loro tattiche.
Il gaslighting è lento, quindi la vittima non si rende conto di essere sottoposta a un lavaggio del cervello. Ad esempio, nel film Gaslight (da cui deriva il termine), un uomo manipola sua moglie così tanto da farle pensare di aver perso la testa.
Le persone che usano questa tecnica di manipolazione mentale distorcono volontariamente le informazioni per affermarsi o per mettere in dubbio la salute mentale della vittima, la sua memoria o la sua percezione della realtà.
Le tecniche manipolatrici del Gaslighting
Il gaslighting è appunto una tecnica di manipolazione che tenta di minare l’autostima e la sanità mentale dell’altro in maniera subdola per potere controllarlo e sottometterlo.
È utile conoscere queste tecniche per poterle individuare e soprattutto per proteggersi da esse. Ecco i processi utilizzati da coloro che si servono di questo tipo di manipolazione.
1) Dicono bugie senza alcun tipo di vergogna
Qualcuno ti dice, ad esempio, una bugia. Sai benissimo che si tratta di una bugia. Questa bugia ti viene comunicata con un'aria molto seria. Perché è così palese? Questo è il primo passo, è la base del gaslighting. Una volta che ti è stata detta una bugia enorme, non puoi essere sicuro di nulla, soprattutto se in seguito ti viene detta la verità. L'obiettivo? Destabilizzare e disturbare.
2) Negano di aver detto qualcosa, anche se ne hai le prove
Sai che ti hanno detto qualcosa e sei certo di averlo sentito. Ma quando ricordi loro ciò che hanno detto, negano ancora e ancora, all’infinito. Questo ti porta a mettere in discussione i fatti e a dubitare di te stesso: forse è vero che non l'hanno mai detto? Più lo fanno, più dubiti di te stesso, della tua realtà, iniziando così ad accettare la loro.
3) Usano ciò che ti è vicino e caro come mezzo per raggiungerti
Sanno quanto siano importanti i tuoi figli e quanto sia importante la tua identità per te, ed è proprio lì che inizieranno ad attaccarti. Ad esempio, se hai figli, ti diranno che non dovresti averne, o che sarebbe meglio se non avessi quei tratti negativi che ti caratterizzano. In altre parole, le persone che si servono gaslighting attaccano le basi del tuo essere.
4) Ti portano all’usura
Questa è uno degli aspetti più insidiosi del gaslighting: si fa gradualmente, con il tempo. Una bugia qui, una bugia lì, un commento tagliente ogni volta... E le manipolazioni iniziano a creare dei dubbi in te. Anche le persone più intelligenti e più consapevoli possono essere intrappolate nel gaslighting.
È il principio della rana bollita del filosofo americano Noam Chomsky, usato per descrivere coloro che finiscono per accettare passivamente le vessazioni senza rendersene conto.
5) Le loro azioni non seguono le loro parole
Quando si ha a che fare con una persona che pratica il gaslighting, è meglio tener conto delle loro azioni piuttosto che delle loro parole. Le loro parole non hanno significato, sono solo parole. Il problema sta, infatti, nelle loro azioni (cosa fanno o non fanno).
6) Ti offrono rinforzi positivi per manipolarti
La persona che ti manipola ieri ti ha detto che sei inutile e che non servi a niente, ma oggi si congratula con te per qualcosa che hai fatto. Questo aggiunge un senso di disagio perché penserai: "bene, finalmente le cose non vanno poi così male! ". È una tecnica sottile e pensata nel dettaglio per destabilizzarti e, ancora una volta, farti dubitare della tua realtà. Stai bene attento a ciò per cui sei stato elogiato: questo è probabilmente qualcosa che serve allo scopo del gaslighter.
7) Sanno che la confusione indebolisce le persone
I gaslighter sanno che tutti amano sentirsi stabili ed equilibrati. Il loro obiettivo è distruggere il tuo equilibrio e farti dubitare continuamente. Non ignorano che la tendenza umana più naturale è rivolgersi alla persona che fa sentire equilibrati e stabili: il gaslighter approfitta anche di questo.
8) Tentano di mettere le altre persone contro di te
I gaslighter sono maestri nell'arte di manipolare le persone e di servirsi di coloro che ti stanno accanto, per metterli contro di te. Faranno commenti come: "questa persona sa che hai torto", o "questa persona pensa che tu sia inutile". Tieni presente che ciò non significa che queste persone abbiano effettivamente detto queste cose: un gaslighter mente costantemente. Usa questa tecnica in modo che tu non sappia a chi rivolgersi né a chi credere. Lo sanno bene: isolarti dagli altri dà loro più potere.
9) Dirà agli altri che stai perdendo la testa
Ecco uno delle tattiche più efficaci del gaslighter:quest'ultimo sa benissimo che, se dice a tutti che hai perso la testa, gli altri probabilmente non ti crederanno quando proverai a giustificarti evocando la sua personalità.
10) Ti dirà che tutti mentono
Dicendoti che tutti mentono (la tua famiglia, i tuoi amici, i media), ti farà dubitare ancora una volta della tua realtà e delle persone che ti circondano. Non hai mai conosciuto qualcuno capace di tanta audacia e sicurezza. Quindi molto probabilmente sta dicendo la verità, giusto? No, è una tecnica manipolatoria che induce le persone a rivolgersi al gaslighter per ottenere le informazioni "giuste”.
Il gaslighter è consapevole del suo comportamento?
Dipende dalle persone. Si può pensare che il gaslighter non sia affatto consapevole del suo comportamento, ma non è sempre così. Conosci il libro di Dale Carnegie, Come trattare gli altri e farseli amici? Fornisce le basi per conquistare la fiducia degli altri, per costruire nuove relazioni, per aumenta la propria popolarità, per convincere gli altri a pensarla come te, per aumentare il tuo potere di persuasione, accogli e per rendere gradevoli i tuoi rapporti sociali. Esiste una differenza tra un manipolare patologico e la maggior parte di coloro che hanno letto Dale Carnegie.
Ecco perché è importante conoscere le tecniche utilizzate dai gaslighter: per proteggersi al meglio. Perché anche se qualcuno non lo fa consapevolmente, può comunque approfittare dei benefici ottenuti quando la sua vittima diventa dipendente da lui. Si sente estremamente bene quando nessuno lo ritiene responsabile del suo comportamento.
Ricorda: il fatto che un gaslighter non sia consapevole del suo comportamento manipolatorio non rende accettabili le sue azioni. Se pensi di essere vittima di un gaslighter, è meglio provare a interrompere tutte le comunicazioni con lui. Puoi anche rivolgerti a un professionista che ti aiuterà a proteggerti al meglio.
Articolo pubblicato su Psychologue.net
Chi è il gaslighter
Il gaslighter viene identificato come un manipolatore, può essere narcisista, passivo aggressivo o violento, però in tutti i casi risulta essere un manipolatore patologico che potrebbe assumere tali comportamenti fin da piccolo e che pertanto dispone di una grande esperienza in questo senso.
Si presenta come una persona calcolatrice e molto intuitiva, in grado di leggere anticipatamente le mosse delle sue vittime e pertanto in grado di fornire quando necessario messaggi positivi o negativi, a seconda della sua strategia.
Infatti l’obiettivo del gaslighter è quello di annientare le proprie vittime, ma di piegarle al proprio volere e creando un rapporto basato sulla dipendenza. rendendole, persone migliori dal suo punto di vista. Sentendosi pertanto superiore, non accetterà nessuna critica nei suoi confronti, e se si sente messo in discussione, difenderà le sue scelte come necessità imposte dall’esterno.
Il gaslighter è una persona in grado di innescare il seme del dubbio nell’altro favorendo allo stesso tempo una serie di condizioni che fanno sì che questo dubbio aumenti, lasciando la vittima in balia di confusione e dipendenza dal suo carnefice.
Come altro tratto caratteristico il gasligter ha quello di indossare costantemente una maschera e di essere egli stesso vittima delle proprie manipolazioni e macchinazioni: in questo senso il manipolatore vive in uno stato di perenne recitazione in cui non rivela mai il vero sé, che normalmente è stato martoriato da problemi profondi nell’infanzia, e che lo portano a sperare nella possibilità di un futuro migliore e diverso in cui potrà finalmente liberarsi di questo guscio.
In ogni caso il gaslighter è una persona che non è in grado, proprio a causa di questa sorta di alienazione da sé stesso, di provare empatia o interesse verso gli altri o affrontare una seria autoanalisi: pertanto non può essere salvato da nessuno, se non da sé stesso e da una terapia che lo aiuti.
Un esempio di gaslighting può essere quello che si instaura tra un genitore autoritario o iperprotettivo e suo figlio: in questo caso il genitore, che assume il ruolo di gaslighter, tratta il figlio in maniera tale da non permettergli di sviluppare la sua personalità. E lo può fare utilizzando diverse tecniche, prime fra tutte il senso di protezione, il senso di colpa e le deresponsabilizzazione.
In questi casi i genitori mantengono i figli in una sorta di limbo in cui non hanno nessun tipo di responsabilità e vivono come subordinati al loro genitore, con un vincolo che è basato sulla proprietà, per il genitore, sulla paura e sul senso di colpa, per il figlio, più che sull’amore e sull’educazione. Tra l’altro abbiamo già approfondito in altri articoli come genitori iperprottetivi o autoritari possano generare altre forme di patologie come il narcisismo perverso o l’aggressività passiva.
Ovviamente il gaslighting è presente anche in altri tipi di relazione come l’amore e le amicizie e genera le stesse dinamiche di dipendenza tra un superiore e un subordinato. Anche in questo caso il rapporto si basa sulla paura e sulla dipendenza e non su forma di affetto.
Come riconoscere un gaslighter
Abbiamo già approfondito le principali tecniche di manipolazione del gaslighter, ma qui vi lasciamo solo un piccolo riassunto di 3 campanelli di allarme che sono facilmente riconoscibili anche all’inizio di una relazione:
- utilizzo costante di piccole bugie. Anche le piccole bugie hanno un peso perché indicano che una persona non si fa remore ad utilizzare questo comportamento anche quando non sarebbe necessario. Le bugie sono uno dei primi indizi di una relazione tossica e sono facilmente identificabili, ma non si tende a non dargli il giusto peso. Se state iniziando una relazione o vi trovate con una relazione con un bugiardo patologico il consiglio è sempre quello di chiedere aiuto e cercare di uscirne.
- Negare l’evidenza. Il manipolatore tenderà a negare sempre l’evidenza, anche quando la sua vittima è stata vittima dell’episodio in questione o di cambiare la versione dei fatti, per instillare il seme del dubbio nell’altro.
- Gelosia patologica :il manipolatore normalmente è una persona molto gelosa, che impedisce all’altro di vivere la sua vita, ma che per quanto riguarda sé stesso, si concede tutte le libertà del caso.
Fasi del gaslighting
Perché la manipolazione possa essere davvero funzionale il gaslighter condurrà la sua vittima attraverso 3 fasi:
- Distorsione della comunicazione. Nella prima fase la comunicazione passa attraverso una fase di distorsione che cerca di confondere la vittima alternando momenti positivi e negativo. Per esempio nel caso di una relazione d’amore, il manipolatore si presenterà come affascinante e innamorato, creando situazione fantastiche, inserendo però di tanto in tanto dialoghi destabilizzanti o silenzi ostili, che puntano a disorientare la vittima o per lo meno a insinuare una sensazione di fraintendimento involontaria.
- La difesa. La vittima è ancora abbastanza lucida e non sottomessa per capire che c’è qualcosa che non va, cercando di confrontarsi con il manipolatore con il dialogo o altre forme di comunicazione, o anche allontanandosi. Ma in qualche modo la confusione instillata dal manipolatore è tale che la vittima si sentirà in grado di cambiare il suo carnefice, prendendo tale compito come una missione, che ovviamente è destinata a fallire e a far sprofondare la vittima nella trappola del manipolatore.
- Depressione. Rappresenta l’ultima fase della manipolazione e normalmente corrisponde al momento in cui il manipolatore ha il controllo completo sulla vittima, che crede che effettivamente tutto ciò che l’abusante dica nei suoi confronti sia vero e pertanto si piega alla volontà dell’altro.
A questo punto la manipolazione raggiunge il suo apice e la violenza psicologica e/o fisica diventa cronica e all’ordine del giorno: la vittima inoltre crede ciecamente al suo abusatore e molto spesso lo vede come un salvatore.
Esempi di gaslighting
Alcuni esempi di gaslighting clinici e riferimenti popolari di studi riguardano alcuni studi psicologici tra cui:
- Secondo uno studio di Marta Stout il gaslighting è utilizzato frequentemente dai sociopatici perché dispongono di diverse caratteristiche come per esempio il fatto che trasgrediscano normalmente leggi e convenzioni sociali, dispongono di poca empatia e possono essere anche abili bugiardi nel nascondere i loro misfatti. Pertanto possiedono quelle caratteristiche che li rendono abili manipolatori.
- Secondo uno studio del 1998 di Jacobson e Gottman, il gaslighting è utilizzato anche da mariti violenti che lo utilizzano con le proprie moglie per negare le forma di violenza e gli abusi.
- Il gaslighting è usato anche in alcuni casi di adulterio secondo gli psicologi Gass e Nichols in cui i mariti utilizzando questa tecnica possono portare al crollo emotivo delle mogli, in alcuni casi fino al suicidio.
- Un altro esempio di Gaslighting è stato messo in atto dalla famiglia Manson negli Stati Uniti alla fine degli anni sessanta durante i loro crimini: per esempio entravano nelle case dei residenti senza rubare niente, ma muovendo i mobili e lasciando tracce del loro passaggio per seminare inquietudini.
Questi sono alcuni degli esempi clinici di gaslighting più popolari che dimostrano ulteriormente quando distruttiva e malefica possa essere questa tecnica manipolatrice.
Le conseguenze e come riconoscere di esserne vittima
Le conseguenze del gaslighting possono essere gravi. Vediamo quali sono le sensazioni che ci possono aiutare a riconoscere di essere vittima di questo abuso:
- Stato confusionale: come abbiamo già accennato previamente uno dei primi indizi di essere vittima di gaslighting è quello di sentirsi confusi e dubbiosi, persi nell’incapacità di rendersi conto di ciò che sta succedendo.
- Sentirsi privi di valore: la vittima si sentirà inutile, priva di valore non meritevole di amore e completamente dipendente dall’altro.
- Stanchezza: le manipolazioni del gaslighter renderanno la vittima priva di forze e motivazioni sia a livello fisico che mentale.
- Vergogna: l’autostima della vittima viene costantemente umiliata ed avendo perso la certezza delle sue emozioni, idee e realtà, proverà una vergogna costante al solo pensiero di stare con le altre persone e si chiuderà nel suo isolamento.
- Dipendenza e idealizzazione: come già accennato previamente tra la vittima e il manipolatore si crea una totale dipendenza tra superiore e subordinato, tanto che la vittima tende a idealizzare il suo carnefice come un salvatore.
- Inoltre gli effetti del gaslighting nel lungo periodo possono generare ansia, depressione, isolamento e trauma psicologico
Esiste un test di autodiagnosi per il gaslighting?
È difficile dire se esiste un test di autodiagnosi per il gaslighting, anche se secondo la dottoressa Ramani Durvasala, il solo sentire la necessità di registrare le conversazioni o gli eventi che ci accadono per essere certi di non essersi inventati tutto, è un chiaro sintomo di esserne vittima e pertanto può essere usato come test.
Un altro indizio potrebbe essere quello di chiedervi se riconoscete alcune di queste frasi e se vi sono state ripetute spesso:
"Non essere così permaloso!"
"Guarda che non è mai successo, ti ricordi male!"
"Guarda che le cose non sono andate in questo modo, ma in quest’altro. "
"Sei sicuro di stare bene? Perché dici cose così strane"
Ovviamente queste sono solo alcune indicazioni, il consiglio principale è sempre quello di chiedere aiuto sia a persone vicino a voi, sia a un terapista nel caso vi sentiate vittime di qualsiasi tipo di abuso.
Come difendersi?
Com’è possibile difendersi da un gaslighter?
Il primo consiglio anche qui è sempre quello di chiedere aiuto a persone vicino a voi o a un professionista del settore. Oltre a questo però, visto che questo tipo di violenza psicologica tende a distruggere la percezione della nostra realtà potremmo pensare di raccogliere prove per sentirci più sicuri:
- teniamo un diario in un posto sicuro e nascosto dove appuntare gli eventi
- Registrare le conversazioni e gli eventi con il cellulare o un altro dispositivo di memo vocali.
- Fare delle fotografie
- Email: mandare le prove via email a una persona fidata e poi cancellarne le tracce, potrebbe essere un buon consiglio per non tenere le prove raccolte in propria casa.
Per difendersi e ricostruire la propria identità può volerci molto tempo dopo essere stati vittima di gaslighting ma alcuni punti della ricostruzione, una volta usciti dalla trappola del manipolatore, potrebbero essere:
- ricordare che non si è mai e poi mai responsabili del comportamento abusivo del gaslighter.
- Evitare di fomentare discussioni su ciò che è vero o giusto con la persona manipolatrice Imparare di nuovo ad ascoltare i propri pensieri e sentimenti.
- Richiedere il supporto di un terapista per creare insieme un percorso di recupero dal trauma
- Ricostruire le relazioni con la famiglia e gli amici.
IL gaslighting e violenza psicologica: è reato?
Il gaslighting e la violenza psicologica non vengono identificati come reati in sé, ma sono collegati ad altre forme di reato come i maltrattamenti in famiglia, violenza privata, minaccia e stalking ed è pertanto importante denunciarli, soprattutto per ricevere aiuto. In questi casi è importante anche raccogliere le prove di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente per poter apportare tutta la documentazione possibile.
Le informazioni pubblicate da GuidaPsicologi.it non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista. GuidaPsicologi.it non fa apologia di nessun trattamento specifico, prodotto commerciale o servizio.
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Comunque io ho un po' da raccontarne sul gaslighting perché appena sveglio mangio ma già li sono diffidente e non dico nulla perché mia madre mi inizia a fare delle osservazioni vado a lavoro e li i colleghi mi trattano come una pezza da piedi facendomi fare l'inimmaginabile pretendendo da me e comunque so che appena entrato nella struttura io non esisto(cioé io sono sempre da solo e loro sono lì con i clienti a prendersi gioco di me facendo appunto il gaslighting) poi c'é un impiegato che qualunque cosa io faccia non gli va mai bene e trova sempre il modo di comportarsi da stronzo arrivo a casa stanco praticamente cadavere perché cioè neanche finisco un lavoro che già mi dicono di farne un altro,bon mangio e poi ci sono i bambini che urlano schiamazzano di fuori il mio cane che é una bestia e ci sono i miei genitori che in qualche modo riescono ad informarmi e fare il gaslighting poi quando non posso più vado dai miei nonni o dai miei amici(amici) che fanno lo stesso
Io di solito sono uno tranquillo l'unica cosa da fare é l'assenteismo e il rifugio in qualcos'altro
In pratica avete tratteggiato il ritratto di alcuni psicologi
Buonasera,dopo essermi gia' da tempo informata bene sull'argomento vivendo purtroppo personalmente queste situazioni distorte,nocive ed abusanti anche se ora ne ho tutte le conferme di volta in volta dai vari tipi di atteggiamenti e comportamenti che mi si presentano chiedo come potersi difendere al meglio se se puo' uscire da queste sgradevoli situazioni e che tipo di terapie e quali tra le piu' efficaci grazie
Se i gaslight sono i familiari che ricostruisci?
Grazie per queste parole. Mi sono sempre sentita non-abbastanza quando non so fare altro che voler bene e rispettare. Che stupida, ho buttato via i miei anni migliori. Che tristezza riconoscere di non aver preso azione per cambiare la situazione. Mi sono servita su un piatto d’argento. Grazie per condividere.
Ho avuto una madre narcisa, ho ancora un padre bugiardo e che nega l'evidenza e le affermazioni fatte. Ho 53 anni e ho una splendida moglie. Ho imparato, con l'aiuto di una brava terapista, a trovare un mio equilibrio e a farmi scivolare addosso le persone tossiche. Si può fare! Siate decisi e fatevi aiutare! Rinascerete
Purtroppo credo anch’io di essere vittima di tale violenza… sono quasi 4 anni che subisco ..sto cercando di eliminare tutto ciò che rende manipolabile la mia mente..purtroppo mi sto isolando da tutti e tutto.. ho litigato con i miei affetti più cari..e al momento non c’è nessuno che mi capisca…ma credo che per il momento sia l’unica soluzione.. ho vergogna pure a rivolgermi ad uno specialista e ad uscire ed essere giudicata come debole è malata..anche non posso permettermi nemmeno di pagarlo uno specialista …a parte la manipolazione ho subito violenza verbale davanti a tante persone…non m sono mai sentita una persona debole ma dopo 4 anni oggi m sento molto vulnerabile ..volevo condividere la mia esperienza che ancora non è terminata e spero che ne esco prima possibile perché non sto più vivendo la mia vita è la considero quasi persa
Grazie per questo supporto per me è stato molto importante, ha definito bene alcune cose che già avevo notato, ma che mi lasciavano sempre un pò confusa. Vedo più chiramente e anche se ho un carattere forte ci sono caduta in pieno!
Figlie mie restate sempre unite, solide come la grande muraglia, è soltanto con la vostra totale solidarietà e fiducia l’una nell’altra che farete fronte a tutte le difficoltà, vi voglio bene, sempre, chiedo perdono se vi ho offese, non lo meritatE, siete meravigliose.
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