Sto diventando apatica? Ho paura di ciò che sto provando

Inviata da Anonimo · 6 set 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, è da tempo che mi pongo questa domanda ma negli ultimi giorni sta diventando sempre più insistente. Premetto che ho 17 anni e nell'ultimo anno ho vissuto periodi molto brutti soprattutto con mia madre. Mi piace un ragazzo della mia classe ma mia madre mi ha assolutamente vietato di mettermi con lui poiché pensa che io sia ancora troppo piccola per una relazione e che lui non faccia per me, nonostante sia un ottimo ragazzo e non abbia nessun "brutto passato alle spalle di cui aver paura". Ciò mi ha portata a litigare quotidianamente con lei e a fare determinate cose di nascosto, soprattutto perché successivamente mi ha tolto anche il telefono e le mie uscite con gli amici si sono ridotte di molto. In pratica credo che mi stia rovinando l'adolescenza e nel frattempo anche il mio rapporto con questo ragazzo si è spezzato, ora mi sento disorientata perché credo di aver perso una persona molto importante per me per colpa sua. Qualche settimana fa però abbiamo scoperto che mia madre potrebbe avere un tumore e attendiamo una visita che ci dia una diagnosi certa e precisa; la cosa che più mi spaventa è che io non riesco ad essere dispiaciuta e sofferente come dovrei, essendo sua figlia. Sto diventando apatica un po con tutti, ma soprattutto nei suoi confronti: vivo le cose quasi senza sentimenti, anche quando sorrido non sono veramente felice e credo di non farcela più. Credete che sia una cosa normale, magari è solo perché non riesco ad accettare che mia madre potrebbe avere un tumore? Oppure c'è qualcosa di più grave sotto? Questo ragazzo di cui vi ho parlato prima mi ha consigliato di andare da uno psicologo perché potrebbe essere abbastanza grave come cosa, ma i miei non sono d'accordo a mandarmi da un professionista poiché credono non ce ne sia bisogno. Potete darmi qualche consiglio o dirmi secondo voi cosa mi sta succedendo e se mi devo preoccupare? È come se mano mano mi stessi spegnendo completamente, e credo che sia dovuto soprattutto al fatto che ho perso questo ragazzo che per me era davvero importante e un punto di riferimento.

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Miglior risposta 29 GEN 2024

Gentile ragazza,
sicuramente sua madre le ha creato un problema in buona fede con l'intento di proteggerla. Ovviamente ciò non riduce la sua frustrazione e rabbia ma è anche vero che se tra lei e questo ragazzo vi sono sentimenti importanti nessun ostacolo per quanto grande rappresenta un vero impedimento per cui non può dare a sua madre la totale responsabilità della eventuale rottura di tale rapporto.
Quanto al suo stato d'animo, la chiusura e l'apatia possono essere la sua modalità di difesa e di reazione sia alla frustrazione somministratale da sua madre sia all'ansia e paura più o meno consapevole per una possibile diagnosi infausta che si spera non ci sia.
Peraltro, chiedere un supporto psicologico (come le è stato suggerito dallo stesso ragazzo indubbiamente intelligente) è un'ottima idea ma per diversi motivi sarebbe preferibile che ciò possa avvenire tramite un appianamento del conflitto con sua madre aprendo e non chiudendo la comunicazione con lei.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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15 SET 2023

Gentilissima,
Grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni.
Il periodo che sta attraversando è pieno di eventi significativi, come le preoccupazioni di sua madre per una possibile diagnosi e la lontananza con la persona che le interessa. Potrebbe provare a parlare con sua mamma di ciò che la preoccupa, non c’è unico modo per esprimere le emozioni, anche se lei dice “di non essere dispiaciuta quanto vorrei” è comunque un sentimento che se condiviso con la persona che ha di fronte potrebbe assumere un significato più profondo.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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11 SET 2023

Buongiorno, da ciò che ci racconta l'intervento psicologico può essere sicuramente consigliabile , anche se non è possibile stabilire se si tratti di un disturbo psicologico che risponde ai criteri del DSM V o di un malessere psicologico che inficia la qualità della vita senza per questo concretizzarsi in una patologia conclamata.
Tuttavia, non spetta certo ai suoi genitori stabilire se l'intervento è necessario o meno, ma dovrebbe essere eseguita una valutazione diagnostica da uno/a psicologo/a a seguito di somministrazione di test e dell'effettuazione di un colloquio psicologico clinico.
Detto ciò, quello che può fare è o attendere la maggiore età se non mancano tanti mesi, oppure riparlare con i suoi genitori per farsi fornire l'autorizzazione (da entrambi) almeno per fare questi colloqui di valutazione e poi valutare il da farsi rispetto al percorso di psicoterapia. In estrema ratio può anche rivolgersi ad uno psicologo il quale può a sua volta adire al Giudice Tutelare, come sancito dall'art. 31 del codice deontologico degli psicologi. In questo modo può ottenere l'autorizzazione all'intervento psicodiagnostico e terapeutico.
Va da sé che la possibilità di rivolgersi ad uno specialista libero professionista è vincolata dalla sua capacità di sostenere i costi delle sedute, prescindendo dal sostegno economico dei suoi genitori. In alternativa può rivolgersi ad una struttura pubblica sul suo territorio operante in convenzione.
L'ideale sarebbe fare anche dei colloqui di terapia familiare, perché da quello che ci racconta le maglie del controllo sembrano effettivamente molto strette.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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8 SET 2023

"È come se mano mano mi stessi spegnendo completamente, e credo che sia dovuto soprattutto al fatto che ho perso questo ragazzo che per me era davvero importante e un punto di riferimento."
Davvero non ti è possibile tentare di riallacciare questo rapporto a cui tieni così tanto?

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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7 SET 2023

Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così difficile. È normale provare una serie di emozioni complesse in situazioni stressanti come questa. Non essere in grado di sentire empatia o dolore può essere una reazione di difesa per proteggerti dalle emozioni intense. Tuttavia, potrebbe essere utile considerare di cercare supporto professionale da uno psicologo per affrontare questi sentimenti e le difficoltà familiari che stai vivendo.

Parlare con un professionista può aiutarti a comprendere meglio te stessa, a gestire lo stress e a prenderti cura della tua salute mentale. È importante che tu parli con i tuoi genitori e spieghi quanto stai vivendo, cercando di convincerli dell'importanza di ricevere supporto psicologico, soprattutto considerando la situazione di tua madre.

Nel frattempo, cerca di mantenere le linee di comunicazione aperte con i tuoi amici e condividi i tuoi sentimenti con loro. L'isolamento può peggiorare la situazione, quindi cercare il sostegno sociale è fondamentale.

Ricorda che non sei sola in questo e che cercare aiuto professionale è un passo positivo verso il benessere.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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7 SET 2023

Cara Anonimo,
non c'è un " essere sofferente e dispiaciuta come dovrei" la cifra di quello che senti è tua, personale, frutto della relazione che hai con tua madre, del vostro modo di interagire, del tuo proprio personale modo di reagire a notizie come queste.
Se la comunicazione con tua madre è difficile cerca una rete, dei validi alleati che non ti facciano sentire sola, incompresa o inadatta, chi preferisci, guardare il problema da altre prospettive può aiutare a trovare nuove strategie e se questo non servirà o sarà inutile coltiva angoli di mondo solo tuoi.
Ti mando un caro saluto
Dott.ssa Zampieron Giorgia

Dott.ssa Giorgia Ester Zampieron Psicologo a Cittadella

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7 SET 2023

Buongiorno,
comprendo la tua situazione e la sofferenza che inevitabilmente ne scaturisce. Dalle tue parole, per quanto tu senta i sentimenti appiattiti, si evince che tu stai provando sentimenti contrastanti e ti trovi in una situazione di conflitto emotivo. La rabbia che prove nei confronti di tua mamma che ti vieta di uscire con il ragazzo che ti piace, è qualcosa che tu provi, e anche con molta intensità. Penso che i tuoi sentimenti di rabbia verso la rigidità di tua madre si stiano scontrando con l'amore che provi per lei e il forte impatto della notizia circa la sua malattia. La confusione che provi non solo è legittima, ma anche giustificata. Un percorso psicologico, come consigliato dal ragazzo, è sicuramente un ottimo alleato per affrontare questo periodo di forte pressione emotiva.

Dott. Orsolini Stefano.

Dott. Stefano Orsolini Psicologo a Capannori

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7 SET 2023

Buongiorno e grazie per la tua condivisione.
Mi dispiace che tu stia attraversando tutto ciò e parto con il rassicurarti che il tuo "congelamento emotivo" è del tutto normale davanti a certi eventi e spesso ci fa sentire in colpa per non avere delle reazioni che riteniamo siano "adeguate" al contesto. E' un meccanismo di difesa inconsapevole (ecco perché ti sembra strano e non ti ci riconosci) che ci aiuta a continuare a funzionare in qualche modo, nonostante le sfide della vita. La perdita di questo ragazzo potrebbe celare un significato molto più profondo, visto che cosa provoca in te. Mi dispiace molto per tua mamma e per come vivi la situazione. Per questo il mio suggerimento è quello di intraprendere un percorso psicologico, poiché la salute mentale è la tua e non c'è nessun altro che sappia meglio di te se ne hai bisogno o meno.
Resto a tua disposizione e ti ricordo che ricevo sia in studio che online

Un abbraccio

Dr.ssa Chiara Sartori
psicologa clinica e forense, criminologa specializzata in dipendenza affettiva

Dott.ssa Chiara Sartori Psicologo a Follonica

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7 SET 2023

Cara,

sicuramente la notizia del tumore della mamma, unitamente alla consapevolezza che lei e' la stessa persona che ti vieta di avere un rapporto con questo ragazzo, sono due fattori che contribuiscono a quella che in psicologia viene chiamata "impotenza appresa".
Sarebbe importante, oltre a questi elementi, approfondire la tua storia familiare inserendo nella narrazione anche tuo padre; che ruolo ha nella decisione di tua madre? E' daccordo?
Hai fratelli o sorelle? Che rapporti hai con loro?
Sono a tua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche in modalita' online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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7 SET 2023

Ciao Cara, sicuramente è un momento difficile e forse potrebbe farti bene un percorso di psicoterapia ma non perché hai qualcosa di grave ..semplicemente a volte non abbiamo gli strumenti per attraversare certe esperienze che la vita ci pone. E credo fortemente che le "crisi", i momenti difficili sono grandi opportunità per crescere e scoprire le tante risorse che abbiamo al nostro interno. Se hai bisogno sono a disposizione.

Dott.ssa Daria Arboretti Psicologo a Firenze

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7 SET 2023

Gentile,
Ha fatto molto bene a condividere ciò che sta attraversando in questo momento, la potrà aiutare per la ricerca di un sostegno e confronto.
Esistono due dimensioni che lei sta incontrando. La prima è la storia sentimentale col suo ragazzo, che adesso ha subito una sospensione. E l’altra è la crisi familiare data dalla scoperta della malattia di sua madre. Premesso che la diagnosi di cui siete in attesa potrebbe essere fausta e riferibile ad una cura, tuttavia è comprensibile lo stato di confusione familiare e di conseguente preoccupazione. L’apatia che sente non deve essere giudicata come incapacità di provare emozioni, quanto piuttosto un modo di proteggersi e rimanere in uno stato di consapevolezza vigile. Forse la relazione con il suo ragazzo potrebbe essere buono riprenderla per vari motivi: primo perché lei ci tiene ancora, secondo perché l’aiuto emotivo di un ragazzo che le vuol bene, le può dare maggior forza in questo periodo in cui ce n’è più bisogno. Anche le amicizie sono importanti naturalmente, poiché nutrono il proprio mondo affettivo profondo. Per quel che riguarda un sostegno psicologico, credo che lei se ne potrebbe invece avvantaggiare moltissimo, e di questo può parlare con i suoi genitori, preferenzialmente con suo padre in questo momento, per portarlo al convincimento che lei ne ha bisogno.
Allora le faccio i miei auguri solidali di forza, coraggio e positività.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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7 SET 2023

Buongiorno
Ti consiglio dei colloqui com uno psicoterapeuta
Per.superare le problematiche che presenti.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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7 SET 2023

A volte cercando di reprimere le emozioni, sforzandosi di controllarle per stare meno male, si finisce per attutire. Probabilmente questo sta diventando il tuo modo di reagire. Dici bene: la nostra società ci chiede spesso di reprimere i sentimenti, far finta di nulla e andare avanti, sia dinanzi a un funerale, sia dinanzi a cose positive.
Diciamo che a 17 anni non é un buon inizio. Hai comunque diritto di stare bene ed essere felice come tutti. Ti consiglierei di parlarne con il medico curante in modo che i genitori comprendano che il tuo bisogno é serio e fondato e poter quindi scegliere il tuo psicologo di fiducia, anche on line da poter avere sempre accanto nei momenti bui.

Dott.ssa Figus Giorgiana Psicologo a Albano Sant'Alessandro

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7 SET 2023

Buongiorno, innanzitutto grazie per aver condiviso la tua storia e sofferenza su questo portale, è spesso difficile riuscire ad esprimere il proprio bisogno di aiuto, e questo è il primo passo importante.
Per prima cosa vorrei rassicurati sul fatto che non hai nulla di “grave” , ma comprendo la tua giustificata preoccupazione riferita a questa difficoltà che stai affrontando in un momento delicato della tua vita.
Spesso davanti al dolore ogni persona reagisce a suo modo, con delle difese, ma a volte in maniera non del tutto consapevole, un po’ come sta succedendo anche a te. L, “apatia” di cui parli, dunque, può essere un tuo modo di reagire e difenderti da situazioni dolorose (come la probabile diagnosi di tumore di tua madre) o da emozioni che vorresti esprimere senza riuscirci per motivi più o meno noti alla persona.
Anche il non riuscire o poter esprimere le proprie emozioni, pensieri, sentimenti magari per paura di ferire l’altro può portare ad una “chiusura emotiva”.
Ma non preoccuparti, non c è nulla di sbagliato in tutto questo! Ognuno riscontra minori o maggiori difficoltà nell’affrontare i propri vissuti e certamente un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarti in questo e offrirti un tuo spazio in cui poter esprimere e comprendere la tua emotività.
Lo stesso discorso potrebbe valere anche per il rifiuto da parte dei tuoi genitori nell’utilità per te di un consulto psicologico: anche loro stanno affrontando probabilmente la situazione a proprio modo, reagendo alle loro paure e preoccupazioni, pur non capendone i comportamenti molto spesso.
Cerca di far capire loro come ti senti davvero, proprio come sei riuscita a farlo qui; aprirsi al dialogo e al confronto sui propri bisogni ed emozioni è sempre d’aiuto e la strada più semplice, anche se comprensibilmente difficile.

Se avrai bisogno ancora di aiuto o un ulteriore consulto, puoi trovare i miei contatti sul mio profilo

Buona giornata





Giorgia Giambertone Psicologo a Genova

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7 SET 2023

Mi dispiace davvero che tu stia vivendo una situazione così complicata e stressante. È del tutto normale sentirsi apatica o confusa in situazioni di grande stress emotivo, come quella che stai attraversando con tua madre e il ragazzo che ti è caro. Potrebbe altrettanto essere difficile accettare la realtà della malattia di tua madre.

La tua preoccupazione per i tuoi sentimenti è un segno di consapevolezza e, sì, potrebbe essere una buona idea considerare una consulenza psicologica o psicoterapeutica. Un professionista può aiutarti ad affrontare questi sentimenti e a trovare modi per gestire meglio la situazione.

Ricorda che è importante prendersi cura di te stessa durante momenti difficili e cercare il supporto di amici, familiari o insegnanti che possano comprendere la tua situazione. Non sei sola, e ci sono persone disposte ad aiutarti a superare questa fase complicata della tua vita.

Un abbraccio

Giada

Dott.ssa Giada Petitt Psicologo a Pistoia

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7 SET 2023

La chiusura di un rapporto sentimentale provoca sempre forti reazioni emotive a cominciare da sentimenti di perdita e fallimento per il progetto mancato. Questo vale ancora di più nei primi rapporti.
I genitori a volte hanno il torto di non riconoscere che un figlio cresce, ma se poi un rapporto sentimentale non va avanti non si può attribuire a loro ma è il risultato di più fattori iniziando da come sono andate le cose.
Essere arrabbiati con i genitori è un passaggio comune alla tua età e fa parte del percorso di crescita e se i genitori durante questo periodo si ammalano si crea una sospensione del percorso stesso.
Parlarne con uno psicologo sicuramente potrebbe aiutarti a capire meglio quello che ti succede. Prova ad affermare con più determinazione la tua esigenza con i tuoi che sembra continuino a vederti più piccola di quello che sei.
Se non riesci con loro, informati presso la tua scuola: la maggior parte degli istituti hanno un Centro di Ascolto in cui è presente uno psicologo per qualche ora alla settimana. È un servizio che in genere parte a ottobre.
Un caro saluto.
Dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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7 SET 2023

Buongiorno Anonimo, grazie per aver condiviso con noi il suo problema.
Non c’è nulla di cui spaventarsi, nell’ultimo anno ha vissuto molte emozioni contrastanti soprattutto si è privata di viversi una relazione e ciò l’ha portata a chiudersi in se stessa e non riuscire ad esternare le sue emozioni.
La reazione che ha dimostrato dinanzi al possibile tumore di sua madre non è preoccupante, per adesso, come ha detto lei, non è certo che sua madre stia male e il suo corpo e al sua mente non hanno avvertito questo possibile allarme, sicuramente ha forte risentimento nei confronti di sua madre e ciò la porta a non avere pensieri positivi su di lei.
La scelta di iniziare un percorso psicologico non è mai sbagliata, è un ottimo consiglio che dovrebbe attuare e se lei ne è convinta, parli chiaro ai suoi genitori e spieghi le motivazioni che la portano ad iniziare.
Rimango a sua disposizione, anche online.

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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