Ansia da paura di perdere interesse

Inviata da p. · 5 feb 2021

Salve a tutti!
Sono un ragazzo di 22 anni, abbastanza insicuro e con una vita sociale e sentimentale molto scarsa; si può dire che le mie uniche interazioni sociali sono sempre state solo con parenti molto stretti, se non con qualche amico molto raramente. E oggi, soprattutto per paura del Covid, da molto tempo i miei pochi amici li sento solo tramite messaggi.
Attualmente sono disoccupato, ma ho trovato modo di fare un po' di doposcuola qualche ora alla settimana, da circa 2 settimane per guadagnare qualcosina.
Prima della pandemia, avendo avuto un lavoro stagionale (da quando avevo 20 anni), che mi ha tenuto tanto occupato per 2 estati solo nel periodo estivo, ho sempre avuto tanto tempo libero nei restanti mesi autunnali e invernali, nei quali ero solito stare a casa a leggere e a studiare ciò che mi interessava. Non ho mai praticato sport.
Fino a novembre 2019 posso dire che sono stato davvero tanto bene ed ero molto soddisfatto di chi ero e facevo.
Il mio problema è iniziato circa un anno fa, qualche mese prima della pandemia; ad un certo punto, abbastanza gradualmente, notavo che perdevo interesse nelle attività che solitamente mi davano felicità. Da 3 mesi, infatti, avevo una routine molto soddisfacente ma monotona, facendo esclusivamente ciò che mi piaceva (leggere, studiare, suonare, ecc.).
Poi ho iniziato a dubitare di tutto perché notavo che pian piano le cose non mi entusiasmavano come sempre (probabilmente dovuto al fatto che facevo queste stesse cose dalla mattina alla sera da solo in casa). Così, ogni tanto di sera, a gennaio 2020 ho iniziato a conoscere i primi attacchi d'ansia. L'ansia era dovuta dalla paura di star diventando depresso, paura di fare le cose e non trarne felicità unita all'incertezza del futuro; percepivo il mondo sempre più limitato e che pian piano che sperimentavo e conoscevo le cose era come se le esaurissi e ne perdessi sempre più interesse.
Arrivata la pandemia ed emotivamente molto provato ho trascurato molto i miei hobby, perché stando rinchiuso in casa avevo paura, appunto, che a furia di ripetere le stesse cose ne perdessi definitivamente interesse.
Così, quest'estate 2020 l'ho passata in casa, purtroppo senza il mio lavoro stagionale che almeno mi teneva impegnato, e avendo ripreso i miei hobby e senza nemmeno un attacco d'ansia.
Poi a novembre 2020 mio fratello ha preso il Covid e ho avuto tanto terrore del contagio, l'ansia mi stava divorando. A un certo punto, ho conosciuto un sintomo dell'ansia per me nuovo: la mancanza di respiro. Ero molto allarmato perché il sintomo principale del Covid è, appunto, la mancanza di respiro. Gli attacchi d'ansia per tutto il mese di dicembre erano molto frequenti, li avevo infatti almeno uno al giorno e stavolta, con questi nuovi sintomi: mancanza di respiro, affaticamento, tremore, e addormentamento della mani, gambe e parti del viso. Ero terrorizzato perché non li avevo mai sperimentati così intensamente.
Questi sintomi li associavo inevitabilmente al Covid e alla paura di essere stato contagiato da mio fratello, o da una volta quando irresponsabilmente abbassai dal barbiere la mascherina al momento del taglio.
In più, avendo vissuto a inizio 2020 un forte mal di pancia, stanchezza fisica ed emotiva e un abbassamento di piastrine (che oggi grazie a Dio stanno aumentando) mi stavo convincendo di averlo preso in precedenza e che i miei sintomi erano dovuti al Long Covid, che da come ho letto sono sintomi fisici che una persona si porterà a vita e che al momento non c’è cura.
Così la mia ansia aumentava sempre più e avevo paura di rimanere in questa condizione a vita, ho fatto il tampone e addirittura una radiografia ai polmoni, perché anche se su Internet leggevo che erano tutti sintomi dell'ansia non ne ero convinto e avevo bisogno di rassicurarmi ancor di più. Gli esiti degli esami fortunatamente sono usciti negativi e ho avuto modo di tirare un sospiro di sollievo.
Ciononostante, oggi, pur avendo ripreso le attività che a me stanno a cuore ho spesso un'angoscia che mi accompagna, ho paura che iniziando un'attività questa mi annoi subito e che non mi dia felicità, e quando mi sento spento (ovvero la maggior parte delle volte quando rimango per lunghi periodi a casa, soprattutto di sera), ho di nuovo questa vecchia ansia di star diventando depresso e che la vita non mi sorprenderà più in positivo.
Se, per esempio banale, compro un gioco o un libro nuovo, parto sconfitto perché tra me e me mi dico cose del tipo "tanto non sarà una novità, sono cose già viste e sentite", “rassegnati che la vita è questa monotonia”.
Sono molto deluso da me stesso, perché sono sempre stato una persona abbastanza reattiva... ma oggi ho tanto bisogno di rassicurazioni continue, ho ansia di uscire per paura di vedere sempre le stesse cose e persone e credere a quella monotonia che mi agita.
Non mi sento depresso, perché reagisco anche se in maniera demotivata perché non capisco perché ho momenti di ansia. Mi sento ingrato e forse viziato, perché faccio sempre quello che mi piace e tutto quello che un ragazzo di 22 anni ha bisogno di essere felice.
Mi tendo a isolare facilmente e sono molto duro con me stesso e anche abbastanza arrabbiato perché prima di questa maledetta pandemia ero molto più sicuro di me, uscivo di casa senza mai sperimentare ansia e credevo di star crescendo.
Pensate che ho un problema irrecuperabile? E’ come se la mia mente mi sabotasse ogni momento di potenziale gioia. Alla fine, è un'ansia che provo quando ho sintomi fisici come mal di testa e stanchezza... e quando noto che faccio sempre le stesse cose, che ascolto sempre le stesse canzoni, quando vedo gli stessi pattern comportamentali in me e negli altri, insomma quando avverto monotonia.
E anche se mi dico/dicono che la vita è immensa e piena di cose da sperimentare è come se il mio cervello non si rassicuri.
Non accetto i momenti bui, di essere spento. Voglio essere felice a tutti i costi occupandomi nel fare cose, e quando mi rendo conto di non esserlo ecco che mi viene questa maledetta ansia, spesso con sintomi fisici che mi spaventano.
Vorrei tanto godere a pieno qualsiasi momento senza questa angoscia, ma con gioia e speranza vera.
Accetto da voi professionisti qualsiasi consiglio, vi ringrazio di cuore per aver letto la mia storia e mi scuso se a tratti sono stato un po' troppo specifico, ma per me è una sfida parlare dei miei disagi, anzi ho provato anche un po' d'ansia nell'esternarle e ho ritenuto opportuno scrivere tutti i dettagli per me importanti.
Grazie di cuore
P.

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Miglior risposta 8 FEB 2021

Buongiorno P,
la ringrazio per quello che ci ha raccontato. Iniziare a raccontarsi e narrarsi è un processo molto difficile e comporta il mettersi a nudo davanti ad altre persone e lo considero un gesto molto coraggioso. Ora credo che per lei possa essere opportuno cominciare un percorso psicologico, che potrebbe permettergli di entrare maggiormente in contatto con se stesso, con il proprio corpo, con le proprie emozioni e con i propri desideri. La paura e l'ansia ci blocca e non ci permette di poter agire. Riuscire a controllarla, invece, ci permette di poter raggiungere i nostri obiettivi e i nostri sogni. Non si scoraggi e se ha bisogno di un ulteriore confronto, mi contatti pure.
Un caro saluto.

Dott.ssa Luisa Garrisi

Anonimo-180763 Psicologo a Firenze

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27 OTT 2021

Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È illusorio credere che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat, serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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26 OTT 2021

Buongiorno .
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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5 FEB 2021

Caro P. ,
ho letto con attenzione quanto hai scritto.
Mi premere rispondere subito ad una tua domanda: "Pensate che ho un problema irrecuperabile?" . Io non credo alle situazioni irrecuperabili, credo piuttosto che ogni problema necessiti di una sua soluzione, così come ogni chiave apre una porta che ha una diversa serratura.
Quanto ci hai raccontato (apprezzo l'aver cercato di dilungarti per spiegare al meglio la situazione) mi fa ritenere che sarebbe opportuno che tu iniziassi un percorso di sostegno psicologico, in modo da poter affrontare queste tue paure con un professionista, oltre a poter ricevere adeguati spunti psico-educativi sui quesiti che proponi.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti,
un caro saluto
dott.ssa Fulvia Messina

Dott.ssa Fulvia Messina Psicologo a Cosenza

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