Sospetto disturbo ossessivo compulsivo di personalità

Inviata da Mebtau · 19 set 2023 Disturbo ossessivo compulsivo

Buonasera, conduco uno stile di vita rigido dai primi anni di adolescenza, vale a dire che ho sempre avuto una fissazione per lo studio.
Durante il liceo non ho avuto svaghi di alcun tipo, sebbene ne avessi la possibilità, perché non pensavo di avere mai abbastanza tempo dovendo portare avanti lo studio.
Non mi sono mai fermata, sebbene i primi ragazzi mi facessero pesare la cosa, perché ho sempre visto ciò come una dote personale e considerato gli altri con una "marcia indietro", perché avevano bisogno di prendersi delle pause e gestire la vita in maniera più leggera. Dunque nonostante le mie relazioni andate in frantumi perché disinteressata, assente o robot, non ho mai pensato realmente alla possibilità di avere un problema, anzi questo modo di essere mi ha resa una studentessa modello.
Ora sono all'università e le cose non vanno più bene come un tempo, i salti d'appello sono all'ordine del giorno, ma non perché abbia difficoltà a studiare, anzi, continuo a studiare H24, ma la mia attenzione smisurata ai dettagli e il perfezionismo che è in me, hanno fatto sì che posticipassi ogni esame fino a quando non sarei stata certa di sapere ogni virgola del libro.
Per me è inconcepibile commettere errori.
Poi ho avuto e ho delle difficoltà in relazione, soprattutto quando conviviamo per periodi di 2-3 gg.
Ho avuto dei piccoli scoppi con il mio partner perché non seguiva i miei ritmi o programmi, tanto da sentirmi impazzire.
Capita che delinei il plan della giornata e se so di dover guardare un film e incomincia a toccarmi mi arrabbio moltissimo, perché prima ho bisogno di finire il film che avevamo programmato.
Queste sono le volte in cui va bene perché in realtà sento il bisogno di stare sola sempre per fare le mie cose e questo genera dissidi perché manco di iniziativa e finisco per trascurare, come se non riuscissi a trovare un equilibrio e fossi drastica, perché una volta iniziato a studiare non vedo più niente nella mia vita, tra l'altro il tempo sembra non bastare mai.
Tengo a precisare che provo dei sentimenti reali, infatti quei rari momenti in cui non penso a ossessioni sento molta complicità e desiderio. Di recente lui è stato male e mi ha rivelato di esserci rimasto male per la mia totale assenza di empatia, poiché non sono riuscita a fermarmi dai miei doveri, poi mi ha consigliato di dare una sbirciata a questo disturbo.
Negli ultimi due anni ho avuto un'impennata di rotture di rapporti anche in amicizia a causa del mio distacco e scarsa flessibilità con senso di colpa cronico.
Ho sempre l'esigenza di avere il controllo e tendo a reprimere.
Inoltre un anno fa ho passato 2 mesi di isolamento sociale totale per pensare ai miei obiettivi.
Solo ora mi rendo conto di quanto questo stia compromettendo la mia vita, perché nella mia ricerca dell'ordine ho trovato il caos.
Aggiungo che da piccolissima soffrivo di DOC.
Secondo voi ho motivo di sospettare qualcosa del genere?
Se sì, dovrei affidarmi a uno psicologo in primis?

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Miglior risposta 23 SET 2023

Gentile utente,
da quanto racconta con molta precisione si evince in lei una struttura rigida di personalità con annessi pensieri intrusivi e ossessivi come probabile residuo del disturbo O-C che le è stato diagnosticato in età pre-adolescenziale.
Pertanto è sicuramente indicato un percorso di psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale) per ammorbidire la sua rigidità a vantaggio del benessere suo e di chi le sta vicino.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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18 OTT 2023

Buonasera da quanto scrive mi porta a pensare che potrebbe trattarsi di DOC..
A parete la diagnosi la invito a riflettere su due punti:

1. Il perfezionismo che apparentemente le da quel senso di sicurezza in realtà non è proprio così sicuro in quanto la porta per esempio a posticipare gli esami finche non è sicura di sapere tutto alla perfezione. Ora le chiedo: come si fa a sapere tutto alla perfezione?

2. " il bisogno di controllare tutto" come è possibile avere concretamente il controllo di tutto?
in entrambi i casi la risposta è: impossibile

questi 2 assunti per quanto le diano un senso di benessere momentaneo in realtà gran sofferenza come lei stessa afferma:

"Solo ora mi rendo conto di quanto questo stia compromettendo la mia vita, perché nella mia ricerca dell'ordine ho trovato il caos."

Una psicoterapia potrebbe aiutarla nell'affrontare la sua problematica e a trovare il suo benessere psicofisico.

Resto a disposizione
Se avesse bisogno di altri chiarimenti mi contatti pure ricevo sia in presenza che online
Dottor Luca Ferretti
Studio Livorno/online

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Livorno

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12 OTT 2023

Gentile Mebtau, gli aspetti che descrive sono effettivamente caratterizzati da rigidità e potrebbero essere connessi ad aspetti ossessivo-compulsivi. Riferisce di aver sofferto di DOC da piccola: le è stata effettivamente fatta una diagnosi oppure aveva atteggiamenti simili a quelli che esperisce ora di controllo che le sono stati spiegati in questo modo?
In ogni caso, se lei ha il dubbio è sensato e tutelante che intraprenda un percorso psicologico per analizzare le sue caratteristiche ed eventualmente giungere a una diagnosi, possibilmente supportata da test psicodiagnostici di personalità.
Nella speranza che questo confronto possa esserle stato utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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6 OTT 2023

Gentile Mebtau, al di là di qualsiasi diagnosi, è importante capire il significato del perfezionismo e dell’impegno che le consuma le giornate e genera sofferenza.
Sicuramente una psicoterapia potrebbe aiutarla a capire meglio che cosa sta perseguendo e quanto questo è importante rispetto al costo emotivo che sta pagando
Un cordiale saluto.
Dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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2 OTT 2023

Buongiorno,
grazie per aver condiviso con tanta ricchezza e generosità la sua storia e i suoi vissuti. La consapevolezza che c'è qualcosa che non sta funzionando è un primo passo per stare meglio, perchè spinge a riflettere sui meccanismi e i vissuti dietro i nostri comportamenti. Infatti, nonostante questi ci provochino malessere, vengono messi in atto perchè ci servono: in passato hanno funzionato, sono stati il modo migliore che abbiamo trovato per gestire un problema o un disagio, ma oggi non è più lo stesso, anzi sono diventati parte del problema.
L'utilizzo del controllo nel suo caso può rientrare in questo tipo di meccanismi, perchè se in parte le è tornato utile, ad oggi le sta causando disagio: questo tipo di controllo ci fornisce di solito un senso di sicurezza illusionale. Nonostante ce la mettiamo tutto per controllare ogni minimo aspetto della nostra vita e tutto ciò che potrebbe andare storto, ci sono cose fuori dal nostro controllo e dalle nostre responsabilità, che di fatto non possiamo controllare. Può essere difficile accettare questo limite, perchè la sensazione di impotenza può essere spaventante e questa sensazione mette in atto il meccanismo di controllo che consuma tempo ed energie in aspetti della vita su cui non abbiamo potere. Distolgono la lente da quello che possiamo realmente controllare.

Quello su cui potrebbe essere importante riflettere è, nel suo caso, è proprio come è nato questo bisogno di controllare e programmare, di non avere "tempi morti": a cosa è servito in passato? quando ho imparato che non posso prendermi pause? perchè sento il bisogno di sapere cosa devo fare e cosa farò? Cosa potrebbe succedere se non ho il controllo della situazione? che cosa mi spaventa e cosa dice questo di me? Come sono quando "non faccio"?

Un altro aspetto su cui mi soffermerei è il suo attuale blocco: in quale momento dell'università è iniziato? perchè proprio ora mi sta creando problemi? quali emozioni e vissuti accompagnano questo bisogno di non commettere errori? Se commetto errori come mi sento? Che cosa dice questo di me?

Spero di esserle stata utile. Per una valutazione diagnostica è necessario rivolgersi ad un professionista e approfondire diversi aspetti della sua vita e del suo funzionamento insieme. Ad ogni modo, l'etichetta della diagnosi è utile se contestualizzata e cucita sulla persona: non si tratta solo di dare un nome ad un funzionamento, ma di conoscere quello specifico funzionamento, di come mai al momento possa essersi inceppato e di quali risorse dispone. Perchè di risorse ne ha.

Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento. Se sente il bisogno, ricevo online e in presenza.
Cordialmente,

dott.ssa Alessandra Castellani Mencarelli

Dott.ssa Alessandra Castellani Mencarelli Psicologo a Codogno

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29 SET 2023

Gentilissima, noto un’estrema lucidità e capacità descrittiva della sua situazione, questo è un ottimo punto di partenza per qualsiasi tipo di percorso.
Rispetto alla sua domanda più che su una diagnosi io mi focalizzerei su come sta lei, cosa la fa star bene e quali sono gli obiettivi che vorrebbe raggiungere in un eventuale percorso di terapia.
Quello che lei descrive come “marcia in più”: il suo perfezionismo, la tendenza al dovere e l’annullamento del piacere, in un breve periodo sono atteggiamenti vincenti e portano ad ottimi risultati, se però tutto questo diventa una modalità stabile e reiterata di affrontare la vita, causa dei disagi.
Tutte le nostre azioni, se inflessibili e cristallizzate diventano disfunzionali.
Perciò a prescindere dall’etichetta della diagnosi io la invito a iniziare un percorso di terapia per modificare la sua percezione della vita e di conseguenza i suoi atteggiamenti rispetto ad essa per ottenere una flessibilità che le possa garantire di raggiungere gli obiettivi che si prefissa (carriera universitaria, lavoro…) non tralasciando gli aspetti più piacevoli: relazioni, coppia, amici.
Spero di esserle stata utile e per qualsiasi domanda o informazione può contattarmi.

Dottoressa Ivana Viapiana

Dott.ssa Ivana Viapiana Psicologo a Bologna

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27 SET 2023

Gentile Mebtau, si, rivolgersi ad un professionista è....saggio. Al di là delle etichette diagnostiche ciò che ha descritto disturba la sua quotidianità e le sue relazioni e ciò non la fa stare bene. Prendersene cura è importante.
Vi sono diversi approcci psicologici e mi sento di suggerirle di farsi un'idea rispetto a quello che crede potrebbe essere più comodo per lei. Professionalmente e personalmente ritengo che l'alleanza o relazione terapeuta paziente faccia spesso la differenza. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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25 SET 2023

Buongiorno,
La ringrazio per aver scelto di condividere parte della sua storia nonostante la preoccupazione che sembra causarle: la determinazione è sicuramente una risorsa che permette di sfidare i propri limiti personali e raggiungere obiettivi di vita importanti, il problema è quando essa diventa l'unica realtà, trasformandosi in rigidità. Dalle sue parole sembra che lei sia abituata a pretendere molto da se stessa, privandosi di un momento di tranquillità che serve per "ricaricare le batterie" prima di ripartire verso il perseguimento di un nuovo obiettivo.
Bisognerebbe approfondire maggiormente la sua storia personale, familiare e relazionale per comprendere cosa si nasconde dietro questo perfezionismo che ha descritto e che sembra iniziare a diventare limitante e si potrebbe pensare ad un percorso di terapia individuale che possa aiutarla a ridimensionare gli standard che si auto-impone, permettendole di raggiungere i suoi obiettivi senza tralasciare però il mondo circostante, cercando di capire cosa si nasconde dietro questa rigidità e aiutandola ad attivare le risorse necessarie a permetterle di sviluppare una maggiore flessibilità, utile a permetterle di vivere la vita giorno per giorno ed accettare con più facilità i momenti improvvisi che potrebbero andare contro la sua programmazione quotidiana. A volte sono proprio questi cambiamenti che permettono di abbassare il proprio sovraccarico e riuscire a gestire meglio la propria quotidianità personale e relazionale.
Spero di esserle stata utile e rimango disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi

Dott.ssa Paola Cutrupi Psicologo a Reggio Calabria

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23 SET 2023

Carissima Mebtau,

certamente dovresti farti visitare da uno psicoterapeuta e non da uno psicologo generico. Il tuo è certamente un disturbo psicologico che interferisce con le relazioni e con il tuo medesimo funzionamento. Potrebbe essere un proseguo del disturbo che hai avuto nell'infanzia quindi prima cosa fatti visitare. Ti direi di intraprendere un percorso di tipo psicodinamico per studiare con lo psicoterapeuta i motivi profondi che ti fanno stare male. E' una strada piuttosto lunga e impegnativa ma le tue caratteristiche mi fanno pensare che saresti un'ottima candidata per questo tipo di terapia.
Se lo ritieni possiamo mantenere un contatto.
Per ora un caro saluto
Dott.Gabriele Lenti Psicoterapeuta Genovas

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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21 SET 2023

Cara,
la ringrazio molto per aver condiviso la sua storia. Leggendo tra le righe compare la figura di una persona sicura di sè che però ha trovato un ostacolo che l'ha fatta inciampare.
Personalmente non mi piace etichettare le persone perché ognuno di noi emerge in determinate caratteristiche ma siamo composti da una miriade di sfumature più o meno importanti. è degno di nota il fatto che riconosca che prova delle emozioni che lei stessa definisce REALI. A mio parare questo è il punto di partenza per intraprendere un percorso psicoterapeutico che le permetta di riconoscere le sue emozioni, ritrovare la vera sè e gestire le situazioni in cui si sente pervasa da pensieri intrusivi (quelle che definisce ossessioni) che gestisce con un ipercontrollo.
Sono qua per lei se ne sente la necessità (questo può deciderlo solo lei).
Spero di esserle stata di supporto.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Covini

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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20 SET 2023

Salve,
Credo che per lei sia assolutamente necessaria una psicoterapia. Non una psicoterapia che tratti i sintomi e basta, ma che approfondisca il senso di questi sintomi che hanno la caratteristica anancastica, ovvero dell’ossessività.
Buona decisione quindi in questo campo .
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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20 SET 2023

Grazie per la tua condivisione. Dai sintomi che hai descritto, sembra che tu possa essere affetta da un disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) o da tratti di personalità ossessivo-compulsiva. Il DOC è caratterizzato da ossessioni (pensieri intrusivi e indesiderati) e compulsioni (comportamenti ripetitivi) che possono avere un impatto significativo sulla vita quotidiana.

È importante affrontare queste preoccupazioni con un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra. Un professionista può valutare accuratamente la tua situazione, fornirti una diagnosi e sviluppare un piano di trattamento personalizzato.

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è spesso efficace nel trattamento del DOC e dei tratti ossessivo-compulsivi della personalità. La terapia può aiutarti a comprendere e gestire meglio i tuoi pensieri ossessivi e i comportamenti compulsivi, nonché a sviluppare strategie per affrontare le tue relazioni interpersonali in modo più equilibrato.

È importante che tu cerchi aiuto professionale, poiché il DOC e i tratti ossessivo-compulsivi possono avere un impatto significativo sulla qualità della tua vita e sulle tue relazioni. La terapia può essere un passo importante verso il miglioramento del tuo benessere emotivo e il raggiungimento di un equilibrio nella tua vita.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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20 SET 2023

Gentilissima,
Da quello che scrive sembra che il suo desiderio di cambiamento sia molto forte. Credo che il primo passo da compiere sia una riflessione sulle propria storia e sulle modalità che l’hanno condotta ad avere queste eccessiva premura nella cose che fa. Spesso l’utilizzo delle etichette diagnostiche piuttosto che semplificare creano molta confusione.
La invito a trovare uno spazio per se stessa nel quale poter condividere queste sue preoccupazioni.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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20 SET 2023

Grazie per aver condiviso la sua situazione. Mi rendo conto che deve essere difficile affrontare queste sfide. La sua dedizione allo studio e la sua attenzione ai dettagli sono sicuramente qualità preziose, ma capisco anche come possano diventare fonte di stress e tensione nelle relazioni e nella vita quotidiana.

Il fatto che abbia menzionato di aver sofferto di DOC da piccola e le caratteristiche comportamentali che ha descritto potrebbero suggerire che ci siano ancora tratti ossessivo-compulsivi nella sua vita. Tuttavia, non sono in grado di fornire una diagnosi, ma le consiglio vivamente di consultare uno psicologo o uno psichiatra per discutere dei suoi sentimenti e comportamenti. Un professionista sarà in grado di valutare la sua situazione in modo approfondito e di fornirle il supporto e le strategie necessarie per gestire e affrontare questi comportamenti.

Affidarsi a uno psicologo potrebbe essere un primo passo utile per comprendere meglio se stessa e trovare strategie per gestire le sue emozioni e comportamenti. Grazie per aver condiviso e le auguro il meglio nel suo percorso di crescita e comprensione.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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20 SET 2023

Buongiorno,
le confesso colpita dal suo scritto impeccabile dove traspare la sua personalità e il suo desiderio di cambiamento e la ringrazio per la sua condivisione.
Non credo molto nelle etichette diagnostiche, in quando anche a un primo sguardo, possono essere rassicuranti, poi lasciano il vuoto.
L'unica modalità che posso consigliarle per indagare e capire meglio il suo funzionamento è attraverso un percorso di psicoterapia. Mi sembra molto motivata e ci sono tutti i presupposti per iniziarlo.
Io ricevo a Milano, anche online se lo desiderasse.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti

Dott.ssa Cecilia Cicchetti Psicologo a Milano

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20 SET 2023

Cara utente,
mi dispiace molto per quanto ha condiviso, le sue parole arrivano dritte così come il disagio percepito nell’attuare determinate dinamiche.
Temo di non poterle offrire un aiuto concreto in questa sede poiché non la conosco abbastanza per poter elaborare ipotesi diagnostiche, che poi lasciano il tempo che trovano se restano tali.
Credo sia importante che lei si prenda cura di se stessa e se lo vorrà intraprendere un percorso psicologico di supporto e contenimento nel quale elaborare e comprendere le dinamiche personali e relazionali.
Sarebbe importante anche conoscere alcuni aspetti della sua vita come l’infanzia, il contesto familiare e relazionale e molto altro ancora.
Un professionista può sostenerla nel rintracciare i suoi significati offrendole uno spazio d’ascolto empatico e protetto nel quale trovare insieme le risposte e le soluzioni.
Resto a sua disposizione, anche online, per un colloquio conoscitivo.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Dott.ssa Ilaria Tempesta Psicologo a Roma

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20 SET 2023

Buongiorno Mebtau e grazie di aver condiviso. Ciò che descrivi parrebbe in effetti rimandare ad un tratto ossessivo, tanto più che da piccina hai ricevuto una diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo. Per una valutazione ufficiale è tuttavia necessario rivolgersi ad un professionista, magari esperto in psicodiagnosi, che possa valutare singolarmente il tuo caso. Quello che mi colpisce è la tua disponibilità a metterti in discussione e a voler capire ciò che ti succede, elemento fondamentale per qualunque percorso psicologico.
Resto a disposizione per una consulenza, anche online
Dott. Papagni Giacomo

Dott. Giacomo Papagni Psicologo a Milano

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20 SET 2023

Gentile Mebtau,
Da quello che racconta mi sembra che nella sua vita il bisogno di mantenere il controllo l'abbia portata ad una "perdita del controllo", dato che dice che nella ricerca dell'ordine ha trovato il caos.
Questo meccanismo è molto frequente nei disturbi d'ansia e nel doc, ma al di là delle etichette diagnostiche, mi concentrerei sui comportamenti attuati, che sono ciò che in questo momento non la fa sentire in una condizione di stabilità, pertanto il supporto di un professionista potrebbe esserle d'aiuto per trovare insieme delle strategie utili per fronteggiare questa situazione, riappropriandosi del suo benessere psicofisico.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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