Sono una ragazza di 22 anni e scrivo perché mi sento particolarmente confusa riguardo alla mia "salute mentale".
Sin dalle elementari sono stata particolarmente precisa, sia nella scrittura, nello svolgere i compiti, nel riordinare la camera. E ancora oggi sono abituata a svolgere tutto con estrema precisione, anche se mi sono lasciata un pò andare. Delle elementari ricordo perfettamente come tenevo in ordine di colore i pastelli, mentre delle superiori ricordo quante volte strappavo le pagine dei quaderni perché non mi piaceva come avevo scritto una determinata parola. Ancora oggi mi piace scrivere precisamente, ma evito di sprecare così tanta carta e TEMPO. Oggi il tempo lo spreco più che altro nello studio e nel ripetere quel che studio. Ricomincio da capo a ripetere, finché non mi sembra di aver detto correttamente quella frase e magari anche con tono armonioso.
Ancora oggi quando leggo (raramente) per piacere e non per studio, mi ritrovo a ricominciare da capo un capitolo perché ho la sensazione di non averlo letto "bene", con concentrazione.
Camera mia è sempre ordinata, anche se rispetto ad un tempo sono meno fissata.
La fissazione per l'ordine caratterizza qualsiasi aspetto della mia vita: la casa, l'aspetto fisico, l'organizzazione delle giornate, dei viaggi.
Ma non avrei mai pensato che questo potesse essere un disturbo, anche perché mi ha sempre aiutato ad ottenere ottimi risultati.
Tuttavia, da tre anni a questa parte ho avuto una serie di dubbi ossessivi che mi hanno indotta a cercare su internet e a scoprire questo disturbo. I dubbi erano: "amo o non amo il mio ragazzo?", ora ex ragazzo; "sono lesbica?"; "sarò pedofila". Ma ricordo un episodio, in adolescenza, in cui leggendo un libro in cui uno dei protagonisti diveniva suora per vocazione, mi era preso il panico per due o tre giorni, di poter ricevere anche io la vocazione.
E' da tre anni che vado da una psicoterapeuta molto brava, che però non crede che io abbia un disturbo ossessivo compulsivo vero e proprio, ma semplici tendenze ossessive.
E da poco stiamo ricominciando un percorso.
Sono preoccupata, perché non mi sembra vi sia via d'uscita. E dubbiosa, perché temo di avere un vero e proprio disturbo e non semplici tendenze.
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9 SET 2013
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Gentile Giulia, concentrarsi sul trovare un'"etichetta giusta" per definirsi rientra sembra essere una modalità in linea con quanto da lei descritto in precedenza. E' come se lei ricercasse "da fuori" (vede un film con una suora e aspetta che la vocazione venga anche a lei) una definizione rassicurante di sé. Mi sembra che lei stia attraversando un momento importante della sua crescita nel quale si chiede "Chi sono?" e sia alla ricerca di una risposta a questa domanda. Le auguro un bel percorso nel quale scoprire pian piano "chi è Giulia", attraverso un ascolto profondo di sé. In questo percorso probabilmente scoprirà anche come mai, da piccola, ha avuto bisogno di adottare queste modalità (ordine, precisione etc.) e a cosa le sono servite. Deciderà poi, oggi che è grande, se queste modalità le sono ancora utili o può cambiarle. Le auguro un bel percorso e tanta felicità, Dott.ssa Rossella Grassi
26 DIC 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Carissima,
la questione non è tanto se hai tendenze o un disturbo, ma parlare sinceramente con la tua terapeuta dei dubbi che hai esposto in questo scritto. E' il modo migliore per massimizzare i benefici della psicoterapia.
10 SET 2013
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Giulia poichè lei sta seguendo un percorso terapeutico le consiglio di esprimere tutti i suoi dubbi alla collega che la segue e di parlare con lei in modo approfondito delle sue incertezze. La collega le ha già fatto una diagnosi e insieme troverete anche il percorso terapeutico adeguato. Spesso è necessario un pò più del tempo previsto dal paziente, non si scoraggi.
Cordiali saluti
9 SET 2013
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Giulia,
ti invito a confrontarti con il tuo terapeuta su quanto scritto, inoltre ti chiedo quanto sia poi così importante per te definire quale sia il tuo disturbo. "Quando appare un ostacolo, non perdere di vista la direzione. È in funzione della meta che devi agire, non dell'ostacolo." In sintesi non è importante sapere quale sia il nome esatto del tuo disturbo ma capire quale sia la "direzione" cioè cosa vuoi ottenere da te stessa.
Cordialmente
Jane
9 SET 2013
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gent.ma Giulia
Dalla sua descrizione sembra un disturbo ossessivo compulsivo che se non curato può espandersi a dismisura. Io tratto questi problemi con la psicoterapia breve strategica. Mi contatti tramite il portale
6 SET 2013
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Gentile Giulia,
per una diagnosi occorre una conoscenza diretta, ottenuta sia tramite colloquio clinico ma anche eventualmente con il supporto di strumenti diagnostici appositi come i test. Considerato che ha già in corso una psicoterapia, le suggerisco di approfondire il tema con la sua terapeuta, cercando di riflettere in particolare sul suo bisogno di avere un parere diverso a conferma o disconferma di quanto da lei espresso: forse riprendere in questo momento il lavoro sulla relazione terapeutica e la fiducia potrà esserle di aiuto. Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
6 SET 2013
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Gentile Giulia,
solo lo psicologo può effettuare diagnosi di presenza o assenza di disturbo.
"L'Autodiagnosi è ambigua e poco costruttiva.
Non si fidi di internet, in quanto le sue fonti non sono spesso validate e di provenienza specialistica, ma contribuiscono unicamente ad accrescere la sua ansia.
Cordialmente,
Dott.ssa Raffaella Orlando
5 SET 2013
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buongiorno Giulia
è difficile diagnosticare un disturbo ossessivo senza averla incontrata e aver approfondito vari aspetti. le consiglio di counicare alla sua psicoterapeuta i suoi dubbi e le sue perplessità e magari di spiegarle perchè pensa che lei soffra di tendenze ossessive.
5 SET 2013
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Gentile signora Giulia,
è possibile. oggi in particolare, che navigando nel web si trovino spunti tali da fare insorgere dubbi diagnostici, anche seri. Tuttavia la maniera certa per individuare o esludere una determinata diagnosi è quella di sottoporsi ad una scrupolosa valutazione clinica anche con test psicodiagnostici che sono di competenza dello psicologo iscritto all'albo professionale. Solo lo psicologo quindi (anche lo psichiatra ma senza l'utilizzo di necessari test) è in grado di fare diagnosi certa. La cura non farmacologica di una determinata diagnosi è sempre di pertinenza dello psicoterapeuta, mentre lo psichiatra solitamente si serve di psicofarmaci specifici,
dr paolo zucconi, psicoterapeuta e sessuologo comportamentale a udine
5 SET 2013
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Gentile Giulia,
la diagnosi della Collega è verosimilmente corretta, almeno in relazione alla sua richiesta di consulto. Ciò che caratterizza molto spesso le ossessioni è il dubbio di "essere o non essere qualcosa" o di "avere o non avere qualcosa", proprio come sta accadendo in queste domande che lei ci pone. Le suggerisco di non consultare internet per avvalorare o meno le sue tesi, questo servirà soltanto a creare una maggiore confusione (le diagnosi possono essere fatte solo da clinici esperti). Cerchi di attenersi alla valutazione della sua psicoterapeuta e continuare il percorso che sta facendo. Avere un disturbo ossessivo-compulsivo o delle semplici ossessioni cambia poco a livello di diagnosi, si tratta comunque di un disturbo d'ansia e come tale va trattato.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
5 SET 2013
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Cara Giulia,
deve avere fiducia in questo che le sta dicendo la collega, e continuare con la sua terapia, perchè cosi riuscirà di ottenere i risiultati che desidera. Non deve anche ceccamente fidarsi al internet perchè spesso i fonti che pubplicano il materiale non sono tanto affidabili.
Buona fortuna