Situazione disperata con mia madre

Inviata da Monica · 18 set 2023 Terapia familiare

Buongiorno, sono una ragazza di 32 anni sposata da 5 mesi che ha appena scoperto di essere incinta. Purtoppo non riesco a vivere bene questa situazione per via del rapporto conflittuale che si è venuto ad instaurare con mia madre, madre che dopo la mia decisione di non rimanere a vivere con lei dopo sposata è caduta in una forte depressione. Mia madre ha perso mia nonna all'età di 13 anni, un lutto che non ha mai elaborato, nel momento in cui ha saputo che io sarei andata via di casa questo lutto è ritornato. Dice costantemente che io l'ho abbandonata, che non ha più una figlia, che è sola e anche dopo aver scoperto la mia gravidanza più di una volta ha mandato ingiurie e insulti a me e alla mia nuova famiglia. Ho dovuto allontanarmi da lei perchè non avevo nessuna libertà e indipendenza, anche durante il fidanzamento lei doveva comandare su tutto. Per lei una figlia è una badante che deve essere comandata a bacchetta e stop. Non so davvero più cosa fare, piange dalla mattina alla sera, mi insulta perchè sono andata via di casa e non ho apprezzato i suoi sacrifici, perchè l'ho lasciata sola. Nel cercare di farle capire peggioro la situazione, è arrivata al punto di non volermi più vedere ne sentire, a staccare il telefono quando sono io a chiamarla. Quando le ho detto che sono in dolce attesa mi ha risposto che devo vedermela io e Cristo (quando avrei bisogno di una madre presente che mi incoraggi visto che la prima gravidanza è andata male e spero che non accada la stessa cosa con questa). Non accetta neanche le decisioni dei medici che mi hanno imposto di nn prendere medicinali (per lei dovrei continuare a prenderli anche con la gravidanza in corso). Dice che mi hanno fatto il lavaggio del cervello quando invece sono stata costretta ad andarne per il mio benessere fisico e mentale (la situazione in casa era insostenibile, non potevo uscire neanche per una pizza con il mio fidanzato o tornare a mezzanotte perchè dovevo rimanere a farle compagnia perchè anziana e se aveva bisogno di un bicchiere d'acqua dovevo portarglielo). Ho provato a dirle di andare da uno psicologo ma ha risposto che a lei non serve ma serve a me che sono una figlia che non ragiona, stupida e che era meglio se fossi morta da piccola (e tanti altri insulti e invettive)

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Miglior risposta 28 SET 2023

Buongiorno Monica, grazie per aver condiviso con noi il suo problema.
Avverto dal suo racconto un profondo malessere, in una fase importante della sua vita dove dovrebbe solamente provare felicità per ciò che le sta accadendo ossia la crescita in lei di una creatura, si ritrova a dover “combattere” per avere amore e attenzione da parte di sua madre.
Cara Monica le assicuro che chi dice di non aver bisogno d’aiuto, è la prima persona che ne necessità. Lei sta facendo molto per sua madre ma è giusto che pensi alla sua vita e prenda la sua strada, adesso ha qualcuno di cui prendersi cura oltre che di se stessa.
Il mio consiglio è di intraprendere un percorso terapeutico per poter trovare quella serenità che cerca e viversi al meglio questo periodo.
Rimango a sua disposizione, anche online.
Dott.ssa Angela Megale

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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11 DIC 2023

Gentile Monica,
suppongo che sua madre sia vedova e che lei sia figlia unica e abbia perciò dovuto sostenere da sola il peso e il disagio di vivere con una mamma disfunzionale rispetto ad un adeguato ruolo genitoriale relativamente ai bisogni emotivo-affettivi.
Sicuramente per tutelarsi lei ha fatto la scelta migliore anche se con difficoltà ma dovrebbe fare attenzione a non farsi prendere dai sensi di colpa ingiustificati che sua madre cerca di trasmetterle.
Si prenda cura di sè e della sua gravidanza e in seguito, quando si sentirà sufficientemente tranquilla per farlo, rinnovi a sua madre la proposta di un sostegno psicologico per entrambe.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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25 OTT 2023

Mi spiace per la sua situazione. Chiaramente sua madre non si rende conto del suo stesso stato.
Adesso lei è sposata ed in dolce attesa. il primo benessere a cui deve pensare è il suo e quello della sua famiglia ( lei suo marito e vostro/a figlio/a)
Sua madre avrebbe bisogno di cure ma purtroppo non le si possono imporle ( a meno che non non metta in atto comportamenti che mettano a rischio la sua stessa incolumità o quella degli altri. In quel caso si, si può intervenire con una cura forzata).
Da parte sua se lo desidera, un percorso terapeutico la può aitare ad affrontare al meglio la situazione.

Saluti

Resto a disposizione.
Se avesse bisogno di altri chiarimenti mi contatti pure.
Ricevo sia in presenza che online
Dottor Luca Ferretti
Studio Livorno/online

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Livorno

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29 SET 2023

Buonasera, ho attenzionato la sua situazione e mi metto a disposizione per iniziare dei colloqui. Mi contatti pure

Gabriella Sapienza Psicologo a Catania

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23 SET 2023

Buongiorno Monica, la situazione che ha descritto è senz'altro complicata. Come è difficile capire quello che dobbiamo fare per noi stessi senza che voci lontane ci dicano che ci stiamo comportando come chi ci ha cresciuto. Forse il bisogno di essere importante per qualcuno, celato dalla necessità di educare, ha portato sua madre ad agire come lei ha descritto. E che fatica crescere in un amore invischiato, da dipendente, da sottomessa. E' arrivato il momento di scegliere se scendere dalla giostra claustrofobica o rimanerci. Ma ogni scelta comporta una rinuncia. In questo caso la rinuncia alla dipendenza affettiva (e non all'affetto) o la rinuncia alla costruzione di una nuova modalità di vita, di amore. Uscire da uno schema che si è stati costretti ad imparare, e a vivere, fa nascere tanti dubbi su noi stessi e sul nostro futuro. Ma non uscirne cosa comporterebbe? Ha fatto la scelta giusta, ha scelto se stessa e la sua nuova famiglia. Per mantenere la metafora della giostra possiamo pensare che: appena scendiamo dalla giostra tutto ci sembra continuare a girare attorno a noi, ma, dopo poco, piano piano, il mondo torna a fermarsi e noi proseguiremo sulle nostre gambe. Non esiti a contattare uno/a psicologo/a nel caso ne sentisse la necessità, per se stessa e per la sua famiglia.

Dott.ssa Anna Sgherza Psicologo a Bergamo

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21 SET 2023

Ciao Monica, mi spiace per la tua storia. Vivere in casa con una situazione del genere deve essere stato molto pesante per te e allontanandoti hai preso una decisione difficile, importante e dolorosa per la tua vita. Purtroppo anche se potrebbe essere utile per il suo dolore, non puoi costringerla ad andare da un/a psicologo/a se non decide lei di farlo. Rimangono il tuo dolore e le tue paure da affrontare. Per fortuna non sei sola, puoi appoggiarti su tuo marito e anche sulla tua forza, che ti ha già permesso di compiere decisioni importanti, e credo che sia importante riconoscerla. In questo periodo della tua vita potrebbe essere utile anche per te, magari, parlare con qualcuno/a se ne sentissi il bisogno

Dott. Mattia Neglia Psicologo a Villa Castelli

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20 SET 2023

Cara Monica
La relazione tra una madre e i figli può tramutarsi in una relazione disfunzionale (senza che uno dei due se ne renda conto, o a volte, persino senza che se ne rendano conto entrambi) .
Alcuni genitori hanno dei rapporti con i propri figli che possono sfociare in forti stati ansiosi e depressivi, specialmente in situazioni di separazione.
Dal momento che tu stai facendo lo sforzo di rivolgerti a qualcuno, sento di dirti, che questo deve essere un percorso tuo nel quale sarà importante elaborare ed accettare certi aspetti del comportamento di tua madre che probabilmente non cambieranno e quindi condizioneranno il "tuo" percorso di vita che stai affrontando. Al tempo stesso è importante che tu riconosca ciò che sarà funzionale alla tua crescita come madre.
Per ulteriori chiarimenti sono disponibile

Dott. Amadori Adriano Psicologo a Olgiata

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20 SET 2023

Mi dispiace molto sentire che stai attraversando una situazione così difficile con tua madre. È comprensibile che questo conflitto e il comportamento tossico da parte di tua madre stiano avendo un impatto negativo sulla tua salute emotiva durante questa importante fase della tua vita. E' importante cercare di affrontare questa situazione nel modo più sano possibile per te e per il tuo bambino.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti a gestire questa situazione:

Parla con un consulente o uno psicologo: Trovare un professionista con cui puoi parlare dei tuoi sentimenti e delle tue preoccupazioni può essere estremamente utile. Possono darti strumenti per affrontare il conflitto con tua madre e gestire lo stress.

Mantieni il distacco quando necessario: È importante proteggere la tua salute mentale e il benessere del tuo bambino. Se tua madre sta comportandosi in modo tossico o abusivo, potresti dover prendere una pausa e limitare il contatto con lei.

Coinvolgi tuo compagno: Condividere ciò che stai attraversando con il tuo compagno può aiutare entrambi a sostenervi a vicenda. La forza del vostro rapporto può essere un grande sostegno in questo momento.

Cerca il supporto di amici e familiari affidabili: Cerca persone di fiducia che possano offrirti sostegno emotivo e pratico durante la tua gravidanza. Avere una rete di supporto solida può aiutarti a gestire lo stress.

Focalizzati sulla tua salute e il tuo bambino: La tua priorità principale dovrebbe essere la tua salute e il benessere del tuo bambino. Segui le indicazioni dei medici e cerca di mantenere uno stile di vita sano.

Stabilisci dei confini: Quando sei pronta, potresti cercare di avere una conversazione aperta e onesta con tua madre riguardo ai tuoi bisogni e ai tuoi limiti. Spiega come ti senti e quali sono le tue aspettative per il futuro. Tuttavia, tieni presente che potrebbe non essere disposta a cambiare il suo comportamento.

Considera la terapia familiare: Se entrambi siete disposti, la terapia familiare potrebbe essere una soluzione per affrontare i problemi di relazione con tua madre. Un terapeuta può aiutare a mediare la comunicazione e cercare di raggiungere una comprensione reciproca.

Proteggi il tuo bambino: Quando il bambino nascerà, assicurati di proteggerlo dagli effetti negativi di questa situazione. Cerca di creare un ambiente amorevole e sano per lui.

Ricorda che la tua salute mentale e il benessere del tuo bambino sono di primaria importanza. Non esitare a cercare aiuto professionale se necessario, e cerca il supporto delle persone che ti amano e che sono disposte a sostenerti in questo momento importante della tua vita.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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20 SET 2023

Cara Monica, ringraziandoti per la condivisione , ti comunico la mia vicinanza per il disagio che stai vivendo nella relazione
difficile con tua madre.
Nel rapporto madre figlia si cela spesso un punto focale di quanto possiamo anche solo stare bene con noi stessi facendo noi stessi da genitori al nostro Se . Dal tuo racconto mi arriva un emergenete bisogno di comprensione e accudimento e cura ma anche una forte necessita' di disidentificazione dalla storia di tua madre.
Ti suggerirei di cogliere questa opportunita' per poter lavorare su di te e intraprendere un percorso posicologico per portare in luce e in consapevolezza il tuo dolore , osservarlo e prendertene cura , potendoti cosi accogliere e prendere cura di te in una modalita'funzionale per il tuo benessere ed esplorare cosi i tuioi vissuti all interno di un percorso psicologico .
Qualora avessi voglia di ricevere info e uletriori chiarimenti non esitare a contattatrmi ,sono disponibile anche online.
Un caro saluto.
Dr.ssa Alessandra Petrachi

Dott.ssa Alessandra Petrachi Psicologo a Rimini

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20 SET 2023

Cara Monica, grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza.
Come prima cosa, anche se non ci conosciamo, mi piacerebbe farti i miei più sinceri auguri per la tua gravidanza.
Non deve essere semplice convivere con questi vissuti di colpa così pervasivi e persistenti, che continuano a legarla a questa donna.
Immagino il senso di colpa che puoi sentire ogni qualvolta ti venga rinfacciata la tua uscita di casa, ma lascia che te lo dica: hai preso la decisione più giusta che potessi prendere per te stessa e per la tua famiglia.
Spesso i fantasmi e i mostri di chi vogliamo bene sono così grandi che cominciano a divorare e torturare anche coloro che gli stanno accanto. Purtroppo possiamo aiutare queste persone fino ad un certo punto, è importante non lasciare che la loro disperazione diventi la nostra e si tramuti in impedimento per vivere la nostra vita.
Sono sicura che tu abbia fatto e che continui a fare tutto ciò che puoi per starle vicino, anche se questo ai suoi occhi potrebbe non essere mai sufficienti. Riconoscere i limiti delle persone che amiamo, soprattutto quando questi limiti sembrano scontrarsi con i nostri bisogni e desideri, è un lavoro difficile e doloroso.
Credo sia importante spostare il tuo focus di attenzione da tua madre a te stessa, concedendoti piuttosto tu un tuo spazio dove poter buttare fuori ciò che ti tormenta, per alleggerire quelle spalle che - ti auguro con tutto il mio cuore - potranno a breve sostenere il peso del tuo bambino.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa, un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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20 SET 2023

Buongiorno Monica,

dalle sue parole traspare tutto il suo dolore per la situazione con sua madre. Nonostante si renda conto di quanto le sue richieste siano irragionevoli e incomprensibili, rimane sempre sua madre ed è evidente che si rende conto di quanto stia soffrendo anche lei.

Fatta questa premessa, quello che intuisco da quanto scrive, è la difficoltà a prendere distacco emotivo da queste richieste, la difficoltà a non lasciarsi travolgere dall'idea che sua madre ha di lei, come un'ingrata, come una figlia che ha abbandonato la madre e molte altre convinzioni che le butta addosso; quello che intuisco è la difficoltà a non farsi travolgere da questa rabbia così grande che sua madre nutre nei suoi confronti.

Quello che mi sento di dirle è che lei ha bisogno di sentire che ha pieno diritto di andare avanti con la sua vita, che ha pieno diritto di sentire il bisogno di essere autonoma, di avere una famiglia sua e di crescere e "staccarsi" da sua madre.

Le difficoltà che ha sua madre sono legate a lei stessa e a lei soltanto, probabilmente alla sua storia di vita e a vissuti e convinzioni su di sé e sugli altri che si porta dietro dal passato. Sembra che sua madre si porti dietro la convinzione di non essere amabile, la convinzione che tutti la abbandoneranno e molte altre, con emozioni connesse. Ma per questo lei non può fare niente, non può cambiarla, né sperare che cambi magicamente. L'unica cosa che può fare è rimanere salda su di sé e sui suoi bisogni, facendo capire a sua madre, anche a distanza, che quando avrà bisogno, lei ci sarà e che, nonostante andrà avanti con la sua vita, continuerà ad amarla nonostante il suo comportamento.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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19 SET 2023

Salve Monica,
Deve essere veramente dura dover sopportare le angherie di una madre e al contempo non poter che amarla come propria genitrice. Questa dimensione conflittuale può fare molto male e mettere in un dissidio interno che in ogni caso bisogna poter gestire. Forse la gestione unica possibile potrebbe essere quella di considerare il trauma materno cui lei accennava come il vulnus di sua madre su un piano psichico profondo e considerare che ciò che sua madre sta rivolgendo a lei come attacco è frutto di un dialogo con l’oggetto psichico cattivo interno, cattivo perché abbandonico, ovvero un introietto risalente alla relazione con la sua di madre (ovvero sua nonna). Se lei come donna considererà questa dimensione di sua madre in una separazione dei confini psichici reciproci, ovvero che lei e sua madre siete diverse, riuscirà a non sentirsi così attaccata rinvenendo in quel discorso il discorso inconscio dell’altro e potrà provare addirittura un moto di compassione per lei, cercando di aiutarla o farla aiutare con dei nuovi rimedi. Questi rimedi potrebbero riguardare la costituzione di una rete sociale di sostegno per ridurre l’angoscia abbandonica materna e dedicarsi così al suo bambino e alla sua vita dentro la sua nuova famiglia.
Auguri felici
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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19 SET 2023

Gentile Monica,
Mi dispiace molto per la situazione che sta attraversando in questo periodo. Da quello che ha raccontato, nella sua storia e quella di sua mamma sono presenti delle sofferenze antiche che ancora oggi influiscono sulle relazioni.
Confido che lei trovi uno spazio per se stessa nel quale gioire per la dolce attesa e ritrovare le risorse necessarie per sostenere questa fase delicata del suo ciclo vitale.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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19 SET 2023

Buon pomeriggio Monica
lei ha fatto benissimo , per il suo bene e della coppia, a mettere in atto le scelte che ha fatto, costruendosi una realtà affettiva e domiciliare, fuori dalla casa nella quale é cresciuta. Si può anche immaginare cosa ha vissuto emozionalmente, crescere con una madre che più di pensare al benessere della figlia pensava al suo. Senz'altro avrà avuto le sue motivazioni dovute probabilmente al caos emotivo che si porta dentro, ma ha cercato di rendere la figlia dipendente da lei, quasi una badante e lei, Monica; é riuscita a non farsi travolgere da una situazione che avrebbe potuto portare effetti nocivi sulla sua psiche e i suoi comportamenti. Alla luce di quanto descrive della sua genitrice essa non ha svolto un ruolo di madre ma di una donna con seri problemi di affettività comportamento e attaccamento, senza mai metterrsi in dubbio(in apparenza) e che forse una figlia invece di invalidarla, va aiutata a rendersi indipendente dalla familia d'origine, sostenuta nell'avere e identificare le proprie esigenze e a crearsi una propria visione del mondo. Lei è riuscita a crescere e ad avere una propria personalità, é riuscita a metter in atto una validissima resilienza e a non soccombere, anche ora, sotto gli attacchi pesanti che le vengono fatti e che rischiano di minare la sua autostima e la sua capacità di sceglier cosa è meglio per lei. Certo che la sua genitrice dovrebbe assolutamente andare in cura, ma se non lo vuole non può obligarla, ed inoltre sarebbe come riconoscere, nei suoi confronti, delle ragioni, e questo non lo vuole perchè vuole farla sentire in colpa, non riconoscente. Lei ora é incinta ed ha bisogno di tranquillità emotiva e sicurezza e non di incertezze o sensi di non adeguatezza che cerca di suscitare in lei la genitrice. Lei ora ha bisogno di sentirsi forte (e lo é molto, visti i trascorsi descritti) e rendersene conto. Cerchi di fare pulizia da tutte le invalidazioni che le "regala" colei che invece dovrebbe esserle d'aiuto. Se può si faccia aiutare da un/a professionista per far emergere il carico di dolore e ingiustizia e inadeguatezza che forse si porta dentro. In tal modo i suoi pensieri e vissuti profondi non interferiranno con la sua gravidanza. Lei é una Donna matura e sensata ( lo dimostra lo scritto che inviato) che merita tutto ciò che di buono e bello le si può augurare. Lei si è salvata allontanandosi da una donna che non si è comportata, e si comporta, da madre. Prima viene lei ora, il suo equilibrio mentale, i suoi bisogni e la sua tranquillità emotiva. Prima viene Monica e la sua meritata e sacrosanta autostima e il viversi bene questo periodo di gestazione e rapporto con colui/colei che porta in sé. Poi si vedrà, come e in che modo, riallacciare un dialogo con una persona che al momento le porta e le ha portato parecchi dispiaceri e disconoscimenti. Si goda la SUA attuale famiglia e non provi sensi di colpa o altro di simile perché assolutamente non ne ha.
Cordialmente e con molta stima la saluto e se lo ritiene utile, può contattarmi.

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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19 SET 2023

Gentile Monica, si sente la sua sofferenza e tutto il dolore che questa situazione le porta. Come figlia e futura madre posso immaginare il senso di impotenza e di frustrazione insieme (?) ad un senso di colpa di rimando al biasimo che le arriva da sua madre. Il ritagliarsi uno spazio di terapia personale le permetterebbe di prendersi cura di sé, di accogliere il suo bisogno di benessere fisico e mentale anche nel viversi la gravidanza con la serenità ed entusiasmo che merita. Può prendersi il potere ed il permesso di agire per sé. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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19 SET 2023

Buongiorno Monica, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, ancor di più in un momento così delicato come la gravidanza. Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che può aiutarla in questo momento così difficile a ritrovare ordine e a prendere le scelte che la faranno star meglio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Lisa Zabeo

Dott.ssa Lisa Zabeo Psicologo a Treviso

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19 SET 2023

Buongiorno Monica, per esperienza le persone che dicono di non avere bisogno di uno psicologo a chi lo dice loro, hanno bisogno di tantissimo ascolto. Credo che sua madre vorrebbe tanto raccontare la sua vita, la sua sofferenza. A mio modo di vedere quello che potrebbe fare è chiederle di accompagnarla in terapia. Andare insieme. A quel punto la collega o il collega che condurrà le sedute potrà dare l'attenzione e l'ascolto empatico che serve a sua madre. Tutte le richieste di che le fa sua madre, sono richieste di attenzione. Evidentemente non ha un bellissimo carattere, ne consegue che al di fuori di lei probabilmente non ha molte persone con cui relazionarsi.
Provi a costruire un setting sicuro e regolare in cui insieme andate in terapia. Per sua madre potrebbe essere una svolta parlare di se stessa alla terapeuta e a lei. La regolarità degli incontri potrebbe anche placare la sua ansia, in questo modo forse allenterebbe la pressione per farla rimanere con lei. La rabbia di sua madre è fondamentalmente innescata dalla paura di perderla, dal timore che lei dovendo prestare attenzione a sua figlia, non ne avrà più per lei.
Comprendo che lei vorrebbe essere sostenuta in un momento bello e psicologicamente difficile, tuttavia temo che dovrà cercare altrove questo sostegno (nel suo compagno o in qualcun altro, nella terapeuta che farà le sedute insieme a sua madre). Sua madre non è in grado di farlo. Per quanto sia evidente il rovesciamento di ruolo (di solito sono le madri che sostengono i figli e non viceversa), questo è quello che le ha riservato la vita. Non può fare altro che accettarlo e cercare di condividere con qualcuno, cercando di fornire a sua madre un supporto trasformativo piuttosto che assistenzialistico.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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19 SET 2023

Cara Monica,

non dev'essere facile, specialmente durante una gravidanza, dover sentire una madre colpevolizzante e abusante dal punto di vista psicologico. Il suo bene e quello di suo figlio e' starle lontana, almeno fino a che non sara' consapevole di avere un problema e fara' qualcosa per risolverlo, perche' diversamente si trovera' invischiata in un rapporto tossico da cui non riuscira' facilmente a liberarsi.
Sono a sua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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19 SET 2023

Buongiorno Monica,
gli psicologi hanno un termine molto preciso per definire i comportamenti di sua madre , li chiamano "disfunzionali".
Significa che gli atteggiamenti come quelli da lei descritti, per esempio, invece di essere "funzionali" alla crescita dei figli agiscono in senso contrario, e cioè intralciano, bloccano e ostacolano la loro maturazione spargendo intorno un dolore senza fine.
Devo dire che leggendo la sua lettera la parola "disfunzionale" mi è parsa un eufemismo.
Protegga la sua vita e quella del figlio che sta per nascere Monica, sua madre non può darle ciò di cui lei ha bisogno in questo momento perché è psicologicamente disturbata da nodi psicologici irrisolti dentro di lei. Se lei insiste nel cercare comprensione e spiegazioni ottiene solo insulti pieni di livore rabbioso e invidioso.
La tratti con rispetto ma sia ferma nelle decisioni che lei ha preso per la sua vita, non si faccia fermare da parole ricattatorie che la colpevolizzano se lei cerca di sottrarsi al suo potere.
Si può curare il malessere di sua madre? In teoria sì, ma solo se è lei a decidere che vuole cambiare e non mi pare che lei ne abbia la volontà in questo momento. Quel che è certo è che non vuole "essere curata" da sua figlia e quindi, cara Monica, ogni volta che lei prova ad accendere un dialogo si trova respinta da un muro di gomma impenetrabile.
Protegga la sua vita e quella del figlio che sta per nascere (lo ripeto!) e se un giorno il dolore e la rabbia per quello che ha passato dovessero tornare a farsi sentire non esiti a chiedere l'aiuto di un professionista che sa come muoversi nei territori psichici mal coltivati.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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19 SET 2023

Buongiorno signora
mi spiace molto della situazione in cui si trova. Sua mamma ha subito un trauma che dovrebbe elaborare con uno psicoterapeuta
ad anche a lei le consiglio dei colloqui per aver risorse per affrontare la maternità ed il rifiuto della mamma verso di lei.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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19 SET 2023

Gentile Monica,
Mi dispiace molto che in un evento così gioioso lei stia vivendo una situazione così conflittuale e pesante.
In questo periodo lei avrebbe bisogno di estrema tranquillità e di benessere psicofisico, per tale ragione il mio suggerimento è quello di rivolgersi ad un professionista per trovare insieme delle strategie utili per fronteggiare questa situazione, imparando ad arginare e a gestire i conflitti che si instaurano con sua madre.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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19 SET 2023

Mi dispiace molto sentire quanto stai attraversando in questo momento, in particolare considerando il delicato periodo della tua vita. La tua narrazione riflette un senso di dolore, confusione e sofferenza causato dal rapporto con tua madre e dalla sua reazione alle tue decisioni. È evidente che il rapporto con tua madre è complesso e profondamente radicato in dinamiche che vanno oltre la semplice relazione madre-figlia. La perdita prematura di sua madre potrebbe avere influito su come ha gestito la sua relazione con te e su come ha percepito il tuo allontanamento. La tua scelta di creare una famiglia e distaccarti dal nucleo familiare d'origine può aver risvegliato antiche paure e insicurezze in lei. Tuttavia, ciò non giustifica le sue reazioni e comportamenti negativi nei tuoi confronti. Il fatto che tu abbia condiviso questa situazione suggerisce un desiderio di comprensione e, forse, di cercare un percorso di guarigione o di riconciliazione. Credo che sarebbe molto benefico per te considerare una terapia individuale. Uno psicologo potrebbe fornirti un ambiente sicuro e confidenziale in cui esplorare i tuoi sentimenti, capire meglio te stessa e il rapporto con tua madre, e trovare modi per affrontare la situazione attuale. Ti incoraggerei a considerare questa opzione per il tuo benessere e per il futuro della tua nuova famiglia.
La decisione di iniziare una terapia è completamente tua. Sono qui per offrirti un ambiente sicuro e di supporto se scegli di procedere. Prenditi tutto il tempo che ti serve per riflettere. Mi trovi online.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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