Sono una mamma di 27 anni con tre bimbi di 8,4,3 anni il primo figlio avuto da una precedente relazione coniugale , mio figlio e sempre stato con me per i primi 3 anni dopo manifestava il suo continuo bisogno di stare con il papa', dopo vari tentativi dopo urla pianti disperati fino a farsi male ho deciso di farlo trasferire dal papà, all inizio andava bene veniva da me 3/4 volte a settimana oppure se stava con me la sera voleva dormire con il papa' l anno scorso mi sono trasferita in un altra regione per motivi lavorativi del mio compagno all inizio il papa non voleva che mi portassi anche il bambino per la lontananza poi dopo 7 mesi per motivi suoi della compagna dove non voleva accudire questo bambino non suo abbiamo deciso di farlo trasferire a casa mia ma la cosa bella e che mio figlio ha scelto lui di venire con me, ad oggi il problema e un altro dopo tanta fatica per inserirlo a scuola e farlo abituare a nuove regole, e da marzo da quando e scoppiato il caso covid19 che mio figlio ha un ossessione forte di mia mamma la chiama ogni 10 minuti se mia mamma non risponde in tempo piange la sera prima di andare a dormire se non la sente si dispera e e dice che vuole andare a vivere con lei, in tutta questa situazione mia mamma c e sempre stata l ha viziato tantissimo addirittura decideva lui cosa mangiare lo fa comandare lui e il padrone ho provato piu volte a parlare con mia madre ma non capisce se mi arrabbio con mio figlio perche magari non vuole studiare lui la chiama e lei gli dice dai non fa niente studi domani mi viene sempre conto qualsiasi cosa faccia questa situazione e diventata pesante non so piu cosa fare sto male perche cerca sempre appoggio dalla nonna e la nonna vuole fare la mamma addirittura si faceva chiamare mamma un giorno mi sono arrabbiata cosa devo fare chi mi puo' aiutare grazie
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26 MAG 2020
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Buongiorno Simona,
dopo aver letto mi domando qual’è il rapporto tra lei e sua madre. Come ha vissuto la vostra relazione quando viveva in casa dei suoi genitori? E cosa sta facendo oggi per rafforzare il proprio ruolo materno rispetto alle intromissioni di sua madre?
Per quanto riguarda il bambino potrebbe come primo genito, che ha vissuto i suoi primi 4 anni, fondamentali per la costruzione della futura personalità, da figlio unico, aspirare a essere ancora quel figlio unico e cercare nelle “coccole” della nonna l’essere viziato che gli manca . Le ricordo che ogni persona , compresi i bambini, interpreta la realtà e ,pertanto, occorrerebbe parlare col bambino, stare con lui in momenti di gioco e comprendere che interpretazione da lui a quello che è accaduto e sta accadendo nella sua vita.
Per quello che lei ha scritto le suggerisco due vie che può percorre. Le può percorrere entrambe o solo una delle due. Può lei come mamma e figlia entrare in un percorso psicoterapeutico per approfondire ed eventualmente modificare elementi del suo modo di percepire se stessa in relazione con gli altri, e poi c’è anche il percorso che suo figlio potrebbe fare da una neuropsichiatra infantile o da uno psicologo della sua zona.
Mentre il suo percorso può farlo anche online quello di suo figlio chiaramente non è possibile.
3 GIU 2020
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Carissima, questi sono momenti che passseranno, ma devono essere vissuti con serenità. Se lil bambino vuol sentire di più la nonna sarà perché questo isolamento per il Covid19 non è molto accettato dai bambini.. Suo figlio può essersi preoccupato non vedendo più una persona a cui era molto legato, o a cui ha scoperto di essere molto legato. Il problema è fra lei esua madre. Dovrebbe provare a parlarle a quattrocchi cercando di farle capire che un atteggiamento discordante dal punto di vista educativo, fa solo male al bambino.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca
26 MAG 2020
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Buongiorno Simona. Lei si sente impotente nella gestione di suo figlio, che ricerca spesso l’appoggio di sua madre. Ci dice che, nonostante abbia cercato di parlarne con lei, questo non é servito ad evitare che sua madre potesse intervenire nelle dinamiche tra lei e suo figlio, come é avvenuto nel caso dello studio in cui lei avrebbe voluto che lui studiasse ma invece sua madre gli aveva detto di evitare. Un percorso psicoterapeutico la potrebbe certamente aiutare. Purtroppo non é ancora possibile usufruire dei servizi di neuropsichiatria infantile del territorio, sicuramente per quanto riguarda la mia zona di residenza. Ma potrebbe essere comunque intrapreso un percorso psicoterapeutico in individuale per lei. Con un terapeuta potrebbe acquisire maggiore consapevolezza del suo modo di funzionamento interno. Andrebbe a vedere con che modalità si relaziona con le persone. Quali bisogni andrebbe a ricercare di soddisfare, interagendo con gli altri, per quanto riguarda la sua identità personale. Saluti.
Dott. Erik Mancin
26 MAG 2020
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Buongiorno signora Simona, la sua storia mi ha colpita perché anche io sono genitore e non sarà stato facile organizzarsi. Da quanto riporta, potrebbe sembrare come lei dice, una forma di ossessione da relazione o un ansia da separazione. Ovviamente, se lei volesse saperne di più e condividere così, altro materiale clinico, è importante affidarsi ad uno specialista che la guida nella comprensione di se, del suo bambino e del significato che sta dietro al suo comportamento dipendente con varie figure significative. Forza e coraggio!
Le auguro buona giornata.