Non più depresso ma disperato
Ho 62 anni e sono arrivato ad uno stadio di depressione da cui non vedo possibilità di uscita, sono disperato ormai. Ho cercato di analizzare la situazione ed i motivi che mi hanno portato a tutto questo.
Solitudine
Sono sempre stato molto timido, insicuro, con scarsa autostima, probabilmente perchè ho avuto una madre iperprotettiva che per paura di tutto mi ha impedito di fare esperienze finchè non sono stato abbastanza grande. Questo mi ha creato grandi difficoltà ad avere amicizie, una vita sociale, vivere amori.
Mi sono sempre sentito respinto dall’altro sesso, e quelle poche volte che ho avuto il coraggio di farmi avanti sono stato rifiutato. Finche a 25 anni non ho conosciuto una ragazza che non lo ha fatto ed è diventata mia moglie. Un disastro, un fallimento: penso che me ne sia innamorato e sposato perché è stata l’unica a non rifiutarmi. Fallito il matrimonio, ho cercato di nuovo commettendo altri imperdonabili errori. Ho maturato la certezza che non interessavo a nessuna, unico modo era pagare, quindi quando mi sentivo particolarmente solo andavo con una prostituta, cosa che mi lasciata avvilito, disgustato, deluso.
Poiché ero (e sono) attratto da donne molto più giovani, probabilmente per inconscio desiderio di colmare ciò che non ho avuto da giovane, a 45 anni ho conosciuto ed iniziato una relazione con una donna con 20 meno di me. Troppe differenze in tutto, un fallimento, una ferita che ha impiegato molto a cicatrizzarsi. Poi solitudine totale fino a 59 anni, ho conosciuto una donna di 30 anni di meno con cui, forse per la prima volta, sono stato davvero felice. Dopo meno di due anni è finito tutto, ha conosciuto un altro. Sono passati un po di mesi ma non trovo pace.
Studio e lavoro
Con la scuola e l’università non ho avuto successo, una fallimento anche qui. Il lavoro sembrava iniziato meglio, anzi sopperivo alla mancanza di affetti dedicandomi al lavoro. Finchè a 40 anni è fallita la ditta in cui lavoravo. Non sono più riuscito a trovare nulla, sono ormai 22 anni che mi accontento di tutto. Naturalmente gratificazioni e soddisfazioni zero. Ho fatto di tutto, dal guardiano notturno alle consegne a domicilio, dal facchino al badante. Come conseguenza non ho neanche più una casa, situazione economica disastrosa e sono ospite di un familiare.
In estrema sintesi, non ho ne i mezzi per vivere ne la forza di continuare a farlo ne i motivi per farlo. Sono solo e disperato e inutile. Ho cercato aiuto rivolgendomi ad uno psicologo “della mutua”, da ridere se non ci fosse da piangere. Ma non sono nelle condizioni di potermi permettere nulla.
Dunque farla finita è l’unica cosa che mi rimane.