Sensazione/Paura di non amare più come prima/voler meno bene?
Buongiorno,
Cercherò di spiegare la mia situazione cercando di essere più chiaro possibile. Premetto che sono molto agitato quindi non posso garantire sul fatto di essere del tutto chiaro quindi mi scuso in anticipo di eventuali errori sintattici e grammaticali ma vorrei solo sfogarmi senza fare attenzione più di tanto a come mi esprimo.
Sono follemente innamorato di una ragazza che, nonostante mi abbia detto più volta che mi vuole un bene fortissimo e che sono la persona più importante dopo la sua famiglia, nonostante in più occasioni ci è andata vicina, non riesce ancora a dirmi "ti amo" perché me lo dirà nel momento in cui sentirà di voler bene più a me che alla sua famiglia alla quale lei è legatissima. Io ho 21 anni, lei 19 e ci conosciamo da 9 mesi e stiamo insieme quasi da 6. Questa storia che lei non mi abbia ancora detto "ti amo" a volte mi ha creato qualche pensiero però ero arrivato ad un punto di farmene una ragione, alla fine, sono solo 5 mesi che stiamo insieme. Io invece per lei, nonostante i soli 5 mesi, sono arrivato ad un punto in cui la amo più di me stesso. Abitiamo un po' distanti (circa un'ora e un quarto di auto) e purtroppo non riusciamo a vederci di frequente (Quando lei è molto impegnata a causa dell'imminente maturità, ci vediamo una volta a settimana se va bene). Non facciamo granché, perché quando ci vediamo abbiamo poco tempo la sera e stiamo per lo più in auto a parlare e a farci delle coccole del tutto (o quasi) innocenti. Non abbiamo sperimentato ancora nulla a livello sessuale. L'altro ieri, che non la vedevo da una settimana quasi, vado da lei, contentissimo e felicissimo provando gli stessi identici sentimenti che ho sempre provato. Le ho portato anche un fiore talmente ero felice di vederla. Ma facciamo un passo indietro. Nei giorni prima, a causa di impegni miei e suoi, non siamo riusciti a vederci e neanche a sentirci tanto. In questi giorni, lei mi aveva chiesto "ma mi vuoi bene come prima?". Io sinceramente non gli avevo dato peso a questa domanda prima di tutto perché le volevo bene esattamente come prima, e poi pensavo che era una domanda così, fatta senza scopo preciso, ma che fosse più una domanda retorica. Comunque, le ho “confermato” di volerle bene come prima senza, ripeto, dare peso alla sua domanda. Il giorno dopo non ci siamo ancora potuti vedere e abbiamo parlato via messaggio e lei mi ha detto delle cose molto belle. Mi ha detto, in sintesi, che sua madre nota come noi siamo una bella coppia, valente e che funziona. Io ero al settimo cielo, perché prima di tutto avevo ottenuto una sorta di “approvazione” da parte di sua madre che farebbe contento qualunque fidanzato e poi ero molto felice del fatto che la mia ragazza da tantissimo peso a ciò che dice sua madre. Quindi, vado a letto contentissimo. Il giorno dopo ancora, dovevamo vederci. Io mi sveglio la mattina contentissimo che avrei visto la mia ragazza, le prendo un bel fiore e vado da lei. Nonostante le solite cose, ossia stare in auto a mangiare un pizza, parlare, scherzare, coccolarci, sono stato, come sempre, benissimo. Nel senso che, nonostante mi rendo conto che quello che facciamo è monotono, io sto benissimo, non ci sarebbe niente di meglio che stare vicino a lei per me. A volte, in cui, stando chiusi in auto non abbiamo nulla da dire e ci sono momenti di silenzio, io sto lo stesso benissimo, mi basta la sua presenza, non cerco per forza qualcosa da dire. Sto bene. Arriviamo a fine serata che la devo portare a casa e lei mi dice: “Vorrei dirti una cosa ma ho paura ti faccia deprimere”. Io a quel punto, nonostante tutto, volevo assolutamente sapere cose aveva da dire e quindi le dico di dirmelo. E lei mi dice: “Sai, in questi giorni ho pensato mi volessi meno bene, ma vedendoti oggi ho capito che mi sbagliavo”. Non so, forse in quel momento non ci avevo fatto ancora tanto caso, sta di fatto che sono cambiato, mi sono rattristito, anzi, ero già un po' triste da qualche minuto per alcuni discorsi suoi sul fatto che io un giorno, sperimentando il sesso, sarei cambiato. La porto a casa e torno, senza pensare a quel che aveva detto. Dormo, tranquillo, ed ecco il problema: mi sveglio la mattina totalmente convinto di non volerle più bene come prima. Le cose strane sono parecchie: prima di tutto, mi chiedo come sia possibile che la sera prima mi sento in paradiso con lei e il giorno dopo, senza neanche averci pensato dato che la notte ho dormito, sento questa sensazione. Secondo, è una cosa che non mi fa star male, ma di più. Quindi non mi viene da dire “Le voglio meno bene, pazienza”, ma dico “Ma come è possibile? In una notte, senza neanche il tempo per pensarci”. Quindi è una cosa che mi da rabbia, tristezza e ci sto malissimo, come se tutto ad un tratto non mi riconosco più. Io sono convinto che è una cosa che mi sono messo in testa io, perché mi ha spaventato la sua frase “pensavo mi volessi meno bene”. E dato che me l'ha ribadita, mi sono spaventato e me lo sono messo in testa, come se la notte il mio inconscio ha elaborato questa sua frase. Devo dire che io sono molto attento a ciò che dice, nel senso che, dato che è la persona più intelligente che io abbia mai conosciuto, per me è “legge” ciò che dice. Nel senso che spesso capita che lei è capace di farmi cambiare umore da un momento all'altro perché do tantissimo peso ad ogni cosa che dice. Ieri, pensando al fatto di non volerle più bene come prima mi è venuto un vero e proprio attacco di panico e non sono stato bene. Mi sono sentito tutto accaldato, mi girava la testa e facevo quasi fatica a respirare. Voglio dire, non è normale, è come se la mia testa mi sta impedendo di essere me stesso, come se mi sto mettendo in testa cose non vere che mi fanno star male. Se provassi davvero meno bene, non starei male. Cioè non ci potrei far nulla, invece mi fa disperare questa cosa. Ho paura che per qualche motivo, o meglio, per qualche frase detta da lei, mi sto mettendo in testa queste cose elaborate nel mio inconscio.
Vorrei opinioni, grazie.