Sono una donna di 38 anni che non ha mai avuto diagnosi di problematiche psicologiche o fosche. La scorsa estate, dopo aver assistito ad un infarto (la persona si è salvata), nelle settimane successive ho iniziato ad avere improvvisamente sintomi di svenimento più volte durante le 24 ore (anche risvegli notturni con tachicardia, arti molli e sudorazione). Accertamenti cardiologici e analisi del sangue non hanno evidenziato patologie. La pressione è sempre un po' tendente al basso ma mai eccessivamente (68-104). Sono anemica ma sempre controllata e comunque ciò a detta del medico non giustifica sensazioni così persistenti. Questi episodi sono pressoché quotidiani, i giorni in cui non ho avuto sintomi in un anno si possono contare sulle 10 dita. Sono momenti improvvisi e durano qualche minuto, a volte dopo l'episodio non mi riesco a tranquillizzare per il resto della giornata. Non sono mai svenuta, ma ho il terrore che possa accadere o che possa morire. Ho letto su internet ovviamente la sintomatologia legata agli attacchi di panico e ai disturbi d'ansia, ma in tutta onestà non riesco a capire come possa trattarsi solo di questo quando non ho mai accusato ansia bloccante in tutta la vita e non faccio pensieri che possano terrorizzarmi nemmeno in relazione all'episodio cui assistetti.
Chiedo un consiglio su quale possa essere l'iter da seguire perché la situazione mi sta bloccando: ho paura di stare sola, di uscire da sola, ultimamente persino di stare a lungo in piedi.
Grazie per quanto potrete indicarmi, se pur comprendo sia difficile con le modalità a distanza.
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30 MAG 2016
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Gentile Annalisa,
l'indicazione è una sola: consulti uno psicologo psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia perché la terapia psicologica sembra sia la cosa più opportuna, considerati gli esami fisici negativi, ma soprattutto perché è efficace.
Il fatto che lei non provi preoccupazioni particolari a livello cosciente, in riferimento anche all'episodio cui ha assistito, non ha molto significato ed anzi potrebbe essere un motivo in più alla base dei sintomi, perchè l'ansia riconosce in genere alla sua base una paura inconscia che come tale non arriva alla coscienza.
Mi sembra probabile che l'episodio riferito sia stato vissuto come un trauma che ha scatenato la sintomatologia, ma tale ipotesi va comunque vagliata dal professionista.
La terapia nel suo caso, se l'ipotesi è corretta, dovrebbe andare a buon fine in tempi presumibilmente brevi
cordiali saluti
30 MAG 2016
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Buonasera,
come comprende a distanza è difficile fornirle una risposta sul perché del verificarsi di questa sintomatologia ansiosa, però le suggerisco se ha la possibilità di rivolgersi a uno psicologo per affrontarli ed evitare che diventi una sintomatologia invalidante. A volte rivolgersi a uno psicologo può migliorare la qualità della vita.
30 MAG 2016
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Buongiorno Annalisa,
gli stati di panico possono sorprenderci in qualsiasi momento della nostra vita, anche se di base non siamo persone particolarmente ansiose nella quotidianità. Essi hanno infatti radici più profonde e poco consapevoli nelle persone. Anche se ciò che ha visto e vissuto non l'ha traumatizzata in maniera coscienze o allarmante, è possibile che abbia risvegliato in lei qualche timore che fin'ora era rimasto nel "dimenticatoio", con cui non pensava di dover fare i conti... ad esempio, riporta che questi sintomi le fanno insorgere il timore della morte.. che poco non è! Tanto questo timore di star male è presente che la porta ad uscire poco e limitare la sua vita. Se pensiamo che non tutte le persone reagiscono spaventandosi a questi sintomi, o che comunque preferiscono scegliere di vivere la vita, nonostante possano capitare situazione impreviste e spiacevoli.. se noi scegliamo di "proteggerci" così tanto, significa che qualcosa di più grande c'è sotto. Pertanto un percorso psicologico che l'aiuti sia a controllare e gestire questi momenti di ansia, che a scoprirne le cause più intime, potrebbe essere di forte aiuto nel riprendere la sua vita e la sua spontaneità.
Attualmente l'approccio cognitivo offre efficaci trattamenti per gli stati ansiosi, consentendo un miglioramento del tono affettivo anche in tempi medio-brevi.
Un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi
psicologa psicoterapeuta cognitiva