Buongiorno vi contatto per avere un aiuto in merito ad una questione . Ho un rapporto particolare con la mia terapeuta , ieri ho preso tanti farmaci volevo ammazzarmi perché stavo male , in crisi sapendo di non ricevere risposta dalla psicologa ho chiamato la mia psichiatra . Mezz’ora dopo è venuto mio padre a “soccorrermi “. Ho scoperto che la mia psicologa ha contattato miamadre ( mia madre non voleva avere più rapporti con leiper problemi precedenti ) . Le ha detto di non lasciarmi sola a casa che è preoccupata per me , di darle notizie su di me e di collaborare insieme senza che io lo sappia , poiché non capisco che è per il mio bene. Mia madre dice di non averle risposto ma non le credo. Questa corrispondenza tra loro mi fa sentire tradita , in più io ho una bella dipendenza nei confronti della terapeuta e sento sia meglio cambiare ma essendo borderline vivo malissimo il distacco . Cosa dovrei fare ? Dire alla mia terapeuta che so tutto della loro collaborazione o fare finta di niente ? È come se lei se ne fregasse di me e volesse togliersi ogni responsabilità
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23 LUG 2022
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Cara Miriam, non credo che la tua psicologa voglia deresponsabilizzarsi, probabilmente ha chiesto la collaborazione di tua mamma proprio perché è molto preoccupata. Ad ogni modo ti consiglio di parlarle e di dirle che hwi saputo tutto, altrimenti potrebbe rovinarsi il rapporto terapeutico e anche l'esito stesso della terapia. Inoltre ti consiglio se non lo hai già fatto di chiederle di aiutarti a gestire questa dipendenza che hai da lei.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Del Re Lavinia
23 LUG 2022
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A mio modo di vedere non c'è un patto per la gestione del rischio suicidio chiaramente esplicitato, compreso e/o accettato fra terapeuta, paziente e familiari. E' previsto che se il rischio suicidio è medio i colloqui devono essere intensificati e, se necessario, la terapeuta può dare disponibilità ad essere contattata telefonicamente. E' importante dare a questa disponibilità delle regole per evitare che la paziente possa abusare di questa possibilità, ma soprattutto perché dando solo delle fasce orarie per chiamare, la paziente è indotta a procrastinare il bisogno di parlare con la terapeuta imparando così a gestire le proprie emozioni disforiche.
Al tempo stesso sono previsti colloqui psicoeducativi con i familiari per dare indicazioni su come gestire il rischio suicidio.
Bisogna capire se come detto questa serie di interventi sono stati esplicitati e lei è stata informata riguardo al coinvolgimento dei suoi familiari per quello che compete loro.
Piuttosto che lasciare la terapeuta sarebbe opportuno lavorare su un chiaro piano per la gestione del suicidio e su eventuali contrasti che sono emersi con lei e con sua madre. In sintesi, bisogna ripristinare una buona alleanza terapeutica fra tutti i soggetti coinvolti.
23 LUG 2022
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Gentile Miriam, mi dispiace per il suo disagio. Mi sembra una questione abbastanza intricata e non ho sufficienti elementi per risponderle. Tuttavia tenga presente che la sincerità, il dialogo ed il confronto vincono sempre. Se Lei ha un buon rapporto con la sua terapeuta cerchi di esprimere tutte le sue convinzioni ed emozioni. Un caro saluto
dr. Leopoldo Tacchini
23 LUG 2022
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Gentile Miriam, il terapeuta è tenuto al segreto professionale con alcune eccezioni, per esempio se ritiene che ci siano condizioni di pericolo per il paziente.
Parla con la terapeuta di quanto hai saputo, esprimendo i tuoi vissuti di tradimento, prima di immaginare qualsiasi altro scenario, è sicuramente materiale su cui lavorare insieme
Un caro saluto.
Dr. Patrizia Mattioli