Rapporto terapeuta-paziente troppo ‘stretto’?

Inviata da Bi. · 31 dic 2022 Relazioni sociali

Buongiorno a tutti.
Vorrei porVi una domanda riguardo il mio rapporto con la mia terapeuta.
Sono una ragazza di 23 anni, studio all’università, sono in cura presso una psichiatra e psicoanalista da circa un anno e mezzo, per ansia, sbalzi d’umore e scarsa autostima . Il rapporto con lei nel corso dei mesi è cambiato, diventato molto più profondo e in un certo senso ‘affettivo’. Specialmente dall’estate in poi, abbiamo iniziato a sentirci molto spesso su whatsapp tra una seduta e l’altra, con la terapeuta che a volte mi ha detto che se non le scrivo ormai si preoccupa o si sente abbandonata. Quest’estate è stata in ferie un mese ma abbiamo continuato a fare le nostre sedute online, e lei mi ha detto di essere l’unica paziente con cui abbia mai fatto sedute nonostante le ferie o le festività, così come durante le festività invernali, sono andata nel suo studio sia la Vigilia che a Santo Stefano. Ci siamo scambiate i regali di Natale. Negli ultimi mesi, anche a causa di una situazione particolare a casa con i miei genitori, successiva al TSO di mia madre per psicosi, mi è stata molto vicina, umanamente e attraverso i messaggi, mi ha accompagnata a trovare mia madre in ospedale psichiatrico quando era ricoverata, è stata praticamente sempre reperibile per me, anche se a volte rispondeva magari con qualche ora di ritardo ai messaggi. Quando non le scrivevo io a volte era lei a farlo. Mi ha proposto recentemente di stabilire un compenso ‘simbolico’, che lei non ritiene necessario il saldo di ogni seduta sia visto la natura della nostra analisi (facciamo 3 sedute a settimana), sia visto la situazione che si era creata negli ultimi mesi a casa. Inoltre sostiene che, essendo io non autonoma del punto di vista economico, questa cosa del compenso simbolico possa aiutarmi a non sentirmi in debito con i miei genitori, che serva a staccare l’analisi da loro e a renderla una cosa mia, su cui loro non hanno potere.
Spesso mi ribadisce di essere una paziente ‘speciale’, di essere la figlia che avrebbe voluto, che mi ha adottata affettivamente e simbolicamente, che le fa sempre tanto piacere sentirmi, di essere l’unica per cui il compenso è simbolico e che sente durante le sue ferie.
Specifico che non c’è mai stato contatto fisico di alcun tipo, anche se abbiamo espresso a parole la reciproca volontà di abbracciarci.
Io sono molto contenta del rapporto che ho costruito con la mia terapeuta, era ciò che cercavo da tutta una vita e che le persone attorno a me (famiglia, fidanzato, amici) non riescono a darmi. Con lei c’è un altro livello di comprensione.
Per me è sia la madre e l’amica maggiore che avrei desiderato, sia ciò che cercherei in una relazione, quello che il mio ragazzo non riesce a capire che mi serve.
Quando le ho un po’ esposto i miei dubbi in merito al nostro rapporto, se forse potesse essere ‘troppo’ in qualche modo, lei mi ha rassicurata molto dicendo che è normale che si creino certi rapporti molto profondi, che non è la prassi ma le analisi funzionano davvero se c’è un vero legame. Che lei si considera fortunata a conoscermi e che è un privilegio accompagnarmi per un pezzo di strada.
Il mio fidanzato dice che ho un rapporto troppo stretto con lei, che non è mia madre e non deve prendere il suo posto e che preferisco lei a lui.
La situazione non mi mette a disagio, anzi io sono estremamente felice e grata del rapporto che si è creato. Solo volevo chiedere un parere in merito.
Grazie, buona giornata.

Risposta inviata

A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo

C’è stato un errore

Per favore, provaci di nuovo più tardi.

Prenota subito un appuntamento online a 44€

Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.

Miglior risposta 1 GEN 2023

Gentile utente,
ho apprezzato la sua esposizione, molto oculata, sensibile e intelligente. Nella prima metà del messaggio ho sentito l'impulso di risponderle che questo rapporto terapeutico è uscito dai binari.
Nella seconda parte del messaggio questo impulso è cessato perché sembra più un'adozione affettiva reciproca che un percorso professionale.
Che, d'altronde, da come espone serenamente i fatti, forse non le serve nemmeno più.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

855 Risposte

2291 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

8 GEN 2023

Gentile Bi,
la relazione che si è instaurata sembra non rispondere più ad una relazione terapeutica; non tanto per gli aspetti di contatto emotivo ma per ciò che fa della relazione terapeutica uno spazio di crescita a partire da una posizione Adulta da parte di entrambi. Gli elementi di protezione e di affetto, se parti di un percorso di crescita, ben vengano ma con la consapevolezza che la relazione terapeutica è intimamente riflessiva ed il terapeuta ha la responsabilità di non alimentare rapporti di dipendenza e di esclusività.
Per questo motivo dichiarazioni esclusive e regali non dovrebbero entrare nella relazione terapeutica; è un terreno questo molto delicato perché la relazione si presta ad essere investita di significati emotivo-affettivi tuttavia gli aspetti legati alla prestazione ed ad un suo corrispettivo dovrebbero evidenziarne il confine. Ciò detto credo possibile che tra lei e la sua terapeuta si sia instaurato un rapporto di affetto che, personalmente e professionalmente, penso però confliggere con la relazione terapeutica. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

387 Risposte

547 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

2 GEN 2023

Buonasera,
Quello che lei descrive ha a che fare con un setting speciale che a volte può instaurarsi tra terapeuta e paziente in particolari circostanze di vita di entrambi, del paziente per ciò che sta passando in quella fase, dell’analista per il suo ciclo di vita come studioso e come uomo o donna che sia. In più c’è da dire che ogni flessibilità di setting che si sta approntando nel suo caso è stata concordata precedentemente oppure se ne è parlato e ciò garantisce da un’invasione di immagini transferali del paziente e controtransferali dell’analista, ovvero lo spazio terapeutico è protetto e può proseguire. Se però dovesse trasformarsi in un rapporto che è qualcosa di più di un rapporto stabilito per la cura e dovesse confluire in amicizia o amore, allora potrebbe perdere i connotati di cura, anche se da un punto di vista inconscio neanche questo può essere netto come verdetto. Tuttavia si parla di lavoro analitico terapeutico proprio perché il paziente fa un lavoro psichico e il pagamento fa parte di questo sforzo di cura. Per questo è bene statuire un pagamento anche simbolico a volte e in particolari momenti, ma il paziente potrà sempre in un secondo momento riuscire a pagare le sue sedute se motivato a prendersi cura di sè e progredire. Da quello che lei dice dunque non si vedono al momento problemi, perché lei si sente aiutata e questo è al momento importante. Quando il quadro cambierà lo affronterete con scelte diverse.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

496 Risposte

137 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

2 GEN 2023

Cara Bi,

ricordati che il rapporto con la tua terapeuta deve comprendere anche una quota "astinenziale" per funzionare, cioè deve essere presente anche della frustrazione in modo che tu possa attivare delle valenze di crescita altrimenti carenti.
E' bello che tu abbia un rapporto stretto con la tua terapeuta ma questo non deve essere esclusivo ed iperinclusivo, cioè sostituire gli altri rapporti della tua vita!
Parlane con lei, vedrai che arriverete ad un accordo, grazie ad un posizionamento reciproco più valido.
Regali ed espressioni di esclusività non dovrebbero essere permessi in terapia, perchè questi promuovono solamente una forte dipendenza non elaborabile. Esista una dipendenza sana e una patologica, nel rapporto terapeutico dovrebbe esistere solamente quella sana.
Colgo l'occasione per augurarti un Buon 2023.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

352 Risposte

96 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

1 GEN 2023

Buonasera Signora
Penso che il rapporto tra terapeuta e paziente si debba fermare nello studio del terapeuta.
Perchè non è un rapporto affettivo, ne un rapporto amicale. lei ci dice che è grata , sicura di non essere diventata dipendente.?
Perchè lo scopo della psicoterapia è quello di comprendere le varie motivazioni dei nostri problemi. E successivamente diventare delle persone adulte, consapevoli di noi stessi. Non essere dipendenti dal terapeuta.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

1372 Risposte

209 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

1 GEN 2023

Buongiorno cara,
Sono state commesse svariate violazioni deontologiche, il rapporto terapeutico deve avere un setting preciso, e si corre il rischio che questo rapporto vada avanti in eterno, anche se magari gli obiettivi sono stati raggiunti. Il rischio? Che lei si senta meno capace di fare da sola, e questo bastone che lei ora ha le impedisca di camminare con le sue gambe.
Assolutamente vero che il rapporto si basa sulla relazione, e sicuramente parlando di tematiche personali e intime si crea un rapporto sicuramente profondo, ma questo non significa che deve uscire dalla stanza delle parole ed estendersi in altre aree della sua vita. E mi dispiace, ma la frase della collega “se non mi scrivi mi sento abbandonata”, lungi da me da giudicare, è molto grave e deontologicamente non corretta. Le questioni personali del terapeuta si affrontano in supervisione, non invadendo il setting del paziente.
Ci sono estremi per segnalare.

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

323 Risposte

137 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

Psicologi specializzati in Relazioni sociali

Vedere più psicologi specializzati in Relazioni sociali

Altre domande su Relazioni sociali

Spiega il tuo caso ai nostri psicologi

Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h.

50 È necessario scrivere 21900 caratteri in più

La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica.

Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Introduci un nickname per mantenere l'anonimato

La tua domanda è in fase di revisione

Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata

Se hai bisogno di cure psicologiche immediate, puoi prenotare una terapia nelle prossime 72 ore e al prezzo ridotto di 44€.

Questa domanda esiste già

Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta

psicologi 26450

psicologi

domande 21900

domande

Risposte 140750

Risposte