Buonasera,
ho iniziato a fare terapia online da quasi un anno con uno psicologo, per la prima volta nella mia vita. Io ho 25 anni e lui sopra i 40 credo, anche se ne dimostra molto meno (secondo me) Non nego che lui sia di bell'aspetto, ma oltre alla sua bellezza credo che il fattore principale sia il suo modo di fare, di pensare e di comunicare con me. Mi sto rendendo anche conto di sentirmi molto attaccata, come se quasi dipendessi da lui, considerando che qualsiasi cosa mi capita di vivere durante la giornata io la metto in stand-by perchè ho bisogno di parlargliene e sentire il suo parere al riguardo, che siano scelte da prendere o come approcciare in alcune situazioni, soprattutto quelle difficili, come quelle che sto attraversando nell'ultimo periodo. Molto spesso quando terminiamo la chiamata mi sento un pò giù di morale, perché mi fa male pensare che io abbia così tanto bisogno di lui e pensare che lui è li per me solo perché è il suo mestiere e non perché lui voglia davvero. E vorrei avere maggiori disponibilità economiche per poterlo vedere più volte alla settimana, ma non posso.
Non so perché mi sento in questo modo, è un professionista in gamba , impeccabile nel suo lavoro e vale ogni centesimo che spendo per essere in terapia con lui, e questi pareri non sono condizionati dai sentimenti nati nell'ultimo periodo.
Vorrei potergliene parlare, ma non vorrei creare una situazione di disagio dove lui magari arriva a conclusione di non voler andare più avanti con le terapie. Non vorrei perderlo, vorrei trovare il modo di non pensarlo più cosi tanto e di far sparire ogni minima speranza che si trova nel fondo dei miei pensieri. E soprattutto non vorrei che questi sentimenti, pensieri, cotta per lui o qualsiasi cosa sia, continuassero a crescere con il tempo. Perché mi distruggerebbe il fatto di dover ricominciare tutto da capo con un nuovo psicologo, farmi conoscere ed iniziare a sentirmi a mio agio. Sono una persona che ha difficoltà ad esternare i propri pensieri e insicurezze e ho da poco iniziato a sentirmi quasi completamente aperta con lui.
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8 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Ciao, capisco che la tua relazione con il tuo terapeuta sta diventando molto importante per te e che ti senti dipendente da lui. E' importante comprendere che questi sentimenti sono comuni in terapia e che non c'è nulla di sbagliato o imbarazzante in essi. Ti consiglio di portare questi sentimenti in terapia, poiché il tuo terapeuta è la persona giusta con cui condividere i tuoi pensieri e sentimenti. E' comprensibile che tu possa avere alcune paure riguardo a come il tuo terapeuta potrebbe reagire, ma ricorda che la relazione terapeutica è una relazione professionale e che il tuo terapeuta sarà in grado di gestire questa conversazione in modo appropriato e rispettoso. Infine, ricorda che il processo di terapia può essere un viaggio emotivo e spesso richiede tempo e pazienza per vedere i risultati. Non aver paura di esplorare i tuoi sentimenti in terapia e di parlare apertamente con il tuo terapeuta riguardo alle tue preoccupazioni e paure. Insieme, potete lavorare per aiutarti a superare le tue difficoltà e sviluppare un senso di benessere emotivo e personale.
14 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara, ha mai sentito parlare di transfert?
Non abbia paura, ne parli al suo terapeuta perché quello che sta succedendo in lei é molto importante ai fini della riuscita della terapia. Non se ne vergogni, ma lo guardi come un indizio prezioso.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Giulia Meneghetti psicologa e psicoterapeuta
9 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Ariel,
quanto ha raccontato accade in psicoterapia con una certa frequenza ed attiene al cosiddetto fenomeno di "transfert" che sarebbe preferibile lei portasse come tema importante in seduta per poter meglio comprendere la differenza tra vecchie nuovi oggetti libidici nonchè l'inappropriatezza degli affetti sperimentati nei confronti della figura neutrale del terapeuta che potrà aiutarla in questa comprensione.
Cordiali saluti.
Dr.Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
8 APR 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Ariel,
La ringrazio per aver scelto di condividere questa situazione complicata che sta vivendo, nonostante la fatica, la confusione e l'imbarazzo che le sue parole lasciano intendere. La relazione terapeutica è una relazione profonda e particolare e può succedere che si inizi a pensare di provare un interesse particolare nei confronti di una persona che ci ascolta, ci comprende e ci aiuta a superare i momenti di stallo. Capisco anche la sua frustrazione al pensiero di dover iniziare da zero un nuovo percorso: non è mai facile ripartire e riaprirsi con nuove persone, sembra quasi di eliminare gli sforzi fatti fino a questo momento. Credo che dovrebbe parlare con il suo psicologo di ciò che le sta succedendo in modo che anche lui possa stabilire la strategia migliore per aiutarla a normalizzare e superare le emozioni contrastanti che sta vivendo, se decidesse di continuare a tenere per sé questi pensieri, la terapia potrebbe diventare disfunzionale e controproducente.
Mi rendo disponibile per ulteriori approfondimenti, anche online.
Un saluto,
Dott.ssa Paola Cutrupi