Mi sono reso conto di essere solo fonte di dispiaceri e delusioni per chi mi sta vicino per chi mi vuole bene. Ho 46 anni e non faccio altro che fare errori su errori che rovinano la vita a chi è vicino a me. E adesso ne ho commesso un altro che porterà tanto dolore, e questo non riesco più a sopportarlo. e sono cosi vigliacco da non riuscire nemmeno a togliermi di mezzo una volta per tutte. ma non ce la faccio a veder soffrire mia moglie e i miei figli per colpa mia, ogni giorno spero di morire o di trovare la forza per farlo. la sola cosa che mi domando è perché questa maledizione a me.
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22 DIC 2015
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Gentile Fabio,
sembra che lei creda nel determinismo oppure nel libero arbitrio a seconda di come le fa più comodo.
Infatti per evitare errori che facciano soffrire moglie e figli, lei pensa di essere impossibilitato perchè determinato da un destino a cui non può sfuggire; per autoeliminarsi invece si serve del libero arbitrio giustificandosi col riconoscersi vigliacco perchè nella sua logica il suicidio sarebbe un atto di coraggio.
Premesso che il suicidio non è un atto di coraggio ma, come l'omicidio, un odioso crimine, lei ha bisogno di correggere certi suoi postulati con l'aiuto di una buona psicoterapia che la induca ad apprendere dagli errori per migliorarsi anziche affogarci dentro compiangendosi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
21 DIC 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Fabio,
il suo messaggio mette in contrapposizione quello che, personalmente, mi è sembrato un senso di impotenza rispetto alla "maledizione" (uso una sua parola) e al contempo il desiderio di fare qualcosa per non creare sofferenza.
Mi sembra un ottimo punto di partenza. Non è possibile offrire una consulenza accurata in questa sezione pubblica, ma può scegliere di contattare privatamente uno psicologo tra quelli presenti in questo portale o nella sua zona per valutare insieme a lui come sostenerla e aiutarla.