Manipolazione padre/figlia

Egr. Alfredo,
il caso che pone in esame non solo presuppone una certa consapevolezza di psicologia transculturale ma, soprattutto, presuppone, e nel suo messaggio non riesco a rintracciare il dato, che la giovane donna VOGLIA davvero mettere in atto qualche cambiamento per affrancarsi dalle figure familiari oppressive.
Voglia e POSSA, mi viene anche da dire; ma qui bisognerebbe conoscere bene la situazione.
Tutto è possibile se c'è una vivace e decisa volontà per il cambiamento, nondimeno affrancarsi dalla famiglia è sempre un passaggio complesso sia materialmente, sia psicologicamente, e va fatto con grande delicatezza e accortezza.
Quello che mi viene da suggerirle, Alfredo, è di cercare preliminarmente LEI stesso un colloquio così da illustrare questa storia, e anche per far comprendere il suo ruolo in questa dinamica che riguarda evidentemente un'altra famiglia.
Poi passare a parlare con la giovane donna, sempre che lo desideri.
Se vuole mi rendo disponibile, trova su GuidaPsicologi i riferimenti per i contatti.

In tutti i casi spero di averle dato qualche valido spunto di riflessione
Cordialità
dott. Alessandro Pedrazzi

Gentile Alfredo, quello che ci riporta è un caso molto delicato in quanto non si tratta solo di "manipolazione e condizionamento" psicologico, ma soprattutto dell'aderenza ad un particolare contesto socio-culturale che comunque fa parte dell'identità della persona e che non può essere totalmente messo da parte. Sicuramente, se la ragazza lo desidera può rivolgersi ad un professionista che può aiutarla a gestire al meglio le implicazioni del contesto che vive in modo da riuscire comunque a soddisfare i propri bisogni personali.

Un caro saluto
Dott.ssa Miriam Stefano

Buongiorno Alfredo,
mi sembra una situazione molto delicata e complicata, risulta anche difficile sbilanciarsi con così pochi elementi senza conoscere la ragazza. Sicuramente un percorso psicologico, con un professionista specializzato, potrebbe aiutarla a gestire l'insicurezza e contrastare la manipolazione da parte del padre. Penso che un buon percorso la potrebbe aiutare a sentirsi libera
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Alice Noseda

Gentile Alfredo,
Indubbiamente "liberarsi da certe catene" può essere arduo, soprattutto se, goccia dopo goccia, hanno dato vita alla forma mentis di quella persona, ma c'è un momento in cui si è pronti a farlo e quel momento è quando ci si rende conto della disfunzionalità di quelle catene. Una volta presa consapevolezza di ciò tutto può essere cambiato e reso funzionale alle proprie esigenze.
Per questo il mio suggerimento è quello di richiedere il supporto di un professionista proprio per trovare insieme delle strategie utili per fronteggiare questa situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Salve Alfredo,
la determinante culturale ha un peso sulla struttura di personalità dunque bisognerebbe capire cosa prova e cosa pensa questa ragazza riguardo alla sua famiglia di origine e agli insegnamenti che ha ricevuto da essa.
Sicuramente l’aiuto di un professionista potrebbe essere determinante qualora la ragazza sentisse di voler stabilire dei confini funzionali riguardo alle dinamiche familiari e non sentisse più congrue le indicazioni paterne.
Un supporto psicologico potrebbe sostenerla in un processo di differenziazione, contendendo ed elaborando eventuali sentimenti di colpa, promuovere le sue risorse e il suo potenziale, analizzare in che modo le suddette dinamiche familiari e culturali abbiano influito sulle decisioni e sulle relazioni attuali.
Resto a disposizione, anche online, qualora ne aveste bisogno.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Buongiorno Alfredo,

La situazione che descrive è molto delicata e complessa. La manipolazione e il condizionamento psicologico, soprattutto quando provengono da figure di riferimento importanti come i genitori, possono avere un impatto significativo sulla vita di una persona, influenzando le sue decisioni e il suo senso di autonomia.

È importante sottolineare che è possibile modificare questi schemi mentali e liberarsi da queste catene, ma ciò richiede tempo, pazienza e soprattutto l'aiuto di un professionista. Un terapeuta o uno psicologo con esperienza in questo tipo di problemi può fornire strumenti e tecniche per affrontare e superare queste difficoltà.

La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, è un tipo di terapia che si concentra sulla modifica dei pensieri e dei comportamenti negativi. Può aiutare a identificare e sfidare i pensieri negativi o distorti che possono derivare da un'esperienza di manipolazione o condizionamento.

Inoltre, la terapia può aiutare a rafforzare l'autostima e la fiducia in se stessi, che sono fondamentali per prendere decisioni autonome e per resistere alle influenze esterne.

Ricorda che non c'è nulla di sbagliato nel cercare aiuto. È un passo importante verso il benessere e la guarigione. Ti consiglio di cercare un professionista con esperienza in questo tipo di problemi. Puoi fare ricerche online, chiedere consigli a un medico di fiducia o a un centro di salute mentale locale.

Infine, è importante ricordare che la decisione finale su come vivere la propria vita appartiene alla persona stessa. Nonostante le pressioni esterne, ognuno ha il diritto di fare scelte che riflettano i propri desideri e bisogni.

Buongiorno
Certamente sta alla ragazza avere la volontà di avere una sua personalità.
Purtroppo la ragazza non ha autostima in sé stessa, e non riesce ad esprimere la sua personalità.
Invito la ragazza a rivolgersi ad uno psicoterapeuta, per farsi aiutare.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma