Malcontento

Buongiorno Malcontento( che strano nome si è scelto!).
Le posso dire che può uscire da questo periodo di preoccupazioni molto facilmente, parlare con uno psicoterapeuta è una modalità sana per vedere le vie di uscita.
Lei serve in forma per sé stesso e per la sua bella famiglia!
Buona terapia
Dottoressa Alice Vacca

Buongiorno, capisco che nella nostra società c'è ancora molto un tabù sul poter intraprendere un percorso psicologico e sulla figura dello psicologo in se, oltre che sulla difficoltà di esprimere le proprie emozioni. Tuttavia le emozioni fanno parte della vita ed eliminarle o sminuirle non permette di comprendersi fino in fondo. Si prenda il suo tempo, e poi decida che fare, le consiglierei di intraprendere un percorso quando se la sentirà perchè da come parla ha già provato a stare meglio con le sue forze ma è bloccato e decisamente vuole fare qualcosa di diverso. A presto.

Buongiorno FU,
Si percepisce una forte insicurezza e senso di inadeguatezza. Non ha colpe per quello che è successo, ma ha la responsabilità di prendersi cura di se stesso e del benessere della sua famiglia. Chieda aiuto e cerchi uno spazio dove prendersi cura di se stesso.
Resto a disposizione
Alice Noseda

Buongiorno Caro Utente,
intanto cio che sente e' una buona opportunita 'per potersi ascoltare e come sta facendo per poter chiedre aiuto, quindi questo e' gia' un buon inizio .
Nel suo racconto manifesta in descrizione una paura di essere presente a se stesso e agli altri , accompagnata da momenti di umore altalenanti come descrive .
Le suggersico un percorso di psicoterpaia , l'accompagnamento in un percorso terapeutico le potra consentire di osservare e sentire in consapevolezza cosa ce oltre questo suo senso di disagio e insoddisfazione o di inadeguatezza.
Un percorso transpersonale la potrebbe aiutare a poter osservare in una visione olistica e integrata cio che sente da un punto di vista emotivo e poter cosi se necessariopoter ripulire la sua storia personale e familiare .
Se vuole io sono disponibile.
Un cordiale saluto .
Dr.ssa Alessandra Petrachi

Capisco che stai attraversando un periodo difficile e che i sentimenti di sentirsi sbagliato e l'ansia stiano avendo un impatto significativo sulla tua vita e sul tuo benessere emotivo. È importante affrontare queste sfide in modo costruttivo per il tuo bene e per quello della tua famiglia, specialmente ora che hai un figlio.

Ecco alcuni passi che potresti considerare per iniziare ad affrontare questa situazione:

Parlare con qualcuno: Anche se hai detto di essere riluttante a parlare con un professionista, aprire un dialogo con qualcuno di fidato può essere molto utile. Questo potrebbe essere un amico, un familiare o tua moglie. Condividere i tuoi sentimenti può aiutarti a sentirti meno solo nella tua lotta.

Sostenere la tua famiglia: Essere aperti con la tua famiglia riguardo ai tuoi sentimenti potrebbe creare una maggiore comprensione tra di voi. Avere un figlio comporta molte sfide, e avere un ambiente di supporto e comprensione può fare una grande differenza.

Riflettere: Prenditi del tempo per riflettere su ciò che potrebbe aver innescato questi sentimenti. Può essere utile scrivere i tuoi pensieri e sentimenti su un diario. Questo ti aiuterà a ottenere una visione più chiara dei tuoi pensieri e delle tue emozioni.

Gestire lo stress: Cerca modi sani per gestire lo stress e l'ansia. Attività come l'esercizio fisico, la meditazione, la pratica di hobby che ti piacciono e il tempo di qualità con la tua famiglia possono essere molto benefici.

Cambiare prospettiva: Cerca di focalizzarti su ciò che ti rende felice e apprezzare i momenti positivi nella tua vita. La felicità può provenire da piccole cose quotidiane.

Considerare il supporto professionale: Anche se hai resistenze, considera l'idea di parlare con uno psicologo. Questo professionista è addestrato per aiutarti a esplorare i tuoi sentimenti e trovare modi per affrontarli.

Pianificare passi successivi: Una volta che hai deciso quale passo prendere, crea un piano per attuarlo. Ad esempio, se scegli di parlare con tua moglie, pensa a come vuoi iniziare la conversazione e cosa vorresti condividere.

Ricorda che cercare aiuto non è un segno di debolezza, ma una dimostrazione di forza e di cura per te stesso e per coloro che ti stanno intorno. Se la situazione sembra sopraffarti o se hai pensieri di far del male a te stesso o a qualcun altro, ti prego di cercare assistenza immediata da un professionista.

Gentile utente, un primo passo e' il chiedere aiuto come sta facendo.
Le suggersico un percorso di psicoterapia.
Dove potra' benedficiare dell 'opportunita che ha di ascoltare il suo stato di disagio , insofddisfazione , o inadeguatezza con consapeveolezza e poter essere accomoapagnato nel poter vedere oltre il suo stato emotivo .
Il lavoro terapeutico Transpersonale utilizza un approccio integrato mente - corpo - spirito per poter anche qualora fosse necessario fare un cleaninmg della sua storia personale familiare da schemi ereditatii .
Per ulteriori info e chiarmenti sono disponibile , non esiti a conattarmi .
Un caro saluto
Dr.ssa Alessandra Petrachi

Buongiorno caro,
Mi soffermerei sulla sua ultima frase, lei ha già fatto un piccolo passo per aiutarsi.
In quanto a quello che scrive si a volte ci si può sentire persi, tristi e sbagliati senza riuscire bene a capire perché. Per approfondire la sua sofferenza, anche se posso capire sia la sua riluttanza che quello che le è stato insegnato, la cosa che potrebbe fare è provare ad intraprendere un percorso di psicoterapia. Questo aiuterebbe ad entrare in contatto con ciò che non è visibile e sommerso a far luce su ciò che è in ombra e a capire perché si sente sbagliato e cosa vuol dire per lei.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio e approfondimento anche online.
Dott.ssa Cicchetti

Buongiorno,
Innanzitutto grazie per aver concesso questa sua riflessione. La sensibilità e l'autocritica dimostrate nel suo messaggio sembrano essere da lei vissute come fattori che alimentano la sua sofferenza, ma possono essere viste in una prospettiva differente. Infatti, nelle sue parole emerge la forte propensione a guardarsi dentro, a cercare di fare chiarezza all'interno di un miscuglio di pensieri e emozioni che spesso diventano confusi e che per questo generano disagio. Questa componente è una risorsa, specialmente nel momento in cui si riesce a condividere con altre persone le preoccupazioni che altrimenti possono amplificarsi, facendoci sentire sempre più ingabbiati in pensieri e situazioni da cui diventa difficile trovare vie d'uscita. Rivolgendosi al servizio in questione ha dimostrato la sua capacità di aprirsi, smentendo la sua convinzione di non esserne in grado. Tuttavia, per avviare un cambiamento nella sua vita potrebbe esserle utile un percorso psicologico da intraprendere con un/una professionista in grado di aiutarla a mettere ordine tra pensieri e sensazioni confusi, che la mente da sola spesso fatica a districare.
Nel caso ne sentisse il bisogno, sono a disposizione per approfondire la conoscenza della sua situazione in un primo colloquio conoscitivo e, in seguito, intraprendere eventualmente un percorso insieme.
La saluto e le auguro di trovare le giuste soluzioni per ottenere la serenità che cerca.
Dott. Mattia Salamone

Salve Fu

Dalla sua lettera emerge quanto la sensazione di sentirsi sbagliato sia importante nella sua vita.
È sbagliato nel modo in cui si rapporta a sua moglie, a se stesso e teme di poter essere sbagliato con suo figlio.
Sbaglia anche a chiedere aiuto a degli psicologi perché è un uomo e gli uomini non devono piangere o lamentarsi.
Attraverso un percorso di terapia può comprendere da dove derivi questa sensazione che tanto le condiziona la vita e che, immagino, vada di pari passo con il senso di colpa.
Potrebbe essere talmente abituato a sentirsi costantemente sbagliato da non riuscire a intravedere altre possibili risposte alle situazioni, rimanendo fedele con se stesso al proprio patto di infelicità.

Un primo passo lo ha fatto, come suggerivano anche altri colleghi, scegliendo di scrivere qui. È stato molto coraggioso.
Cosa sceglie di fare ora?

Le faccio un grande in bocca al lupo e resto a disposizione.

Buongiorno,

sicuramente la convinzione di essere sbagliato e tutte le emozioni conseguenti (la tristezza in particolare, da quanto scrive) sono il risultato di esperienze passate, molto probabilmente vissute nella sua famiglia d'origine o comunque quando era bambino.

Accade poi che ci portiamo dentro questi vissuti anche successivamente e solitamente vengono scatenati da determinate situazioni attuali che somigliano a quelle vissute nel passato e, come un elastico, ci catapultano di nuovo nelle vecchie e negative emozioni vissute allora, senza che ce ne rendiamo conto.

Dalle sue parole traspare un forte bisogno di condividere quello che sta vivendo, vissuti negativi che probabilmente si saranno acuiti con la nascita di suo figlio, un evento che sicuramente avrà portato tanti cambiamenti che richiedono di trovare un nuovo un equilibrio.

Penso che un percorso terapeutico per prendere consapevolezza di quando sono nate queste convinzioni sbagliate su di sé e per rendersi conto invece del suo valore come persona e dell'importanza della sua esistenza, le potrebbe essere molto d'aiuto.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Buongiorno
Le consiglierei dei colloqui con uno psicoterapeuta per conoscersi meglio.
E superare le sue problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Caro FU, grazie per aver condiviso con noi un frammento della sua vita.
Non deve essere stato semplice per lei arrivare a queste considerazioni e consapevolezze, soprattutto se l'ambiente che ha nutrito la sua crescita non si è dimostrato accomodante nei confronti delle richieste di aiuto. Rendersi conto che si sta affrontando un momento difficile può generare grande sconforto, soprattutto se il suo ruolo di uomo e padre di famiglia le impedisce di prendersi cura della sua tristezza e malinconia.
E' molto importante interrompere, quando si riconoscono, degli schemi intergenerazionali disadattivi, come può essere quello del tenersi tutto dentro senza poter fare riferimento all'aiuto di un professionista. Immagino il peso della responsabilità che sente, ma intravedo per lei la possibilità di condividere quel peso con qualcuno.
Credo che il primo passo lei lo abbia già fatto scrivendo su questa piattaforma, dalla quale indubbiamente riceverà aiuto e supporto.
Si prenda il suo tempo per valutare il suo secondo passo, trasformi questo tentativo in un percorso.
Un cambiamento in una persona genera cambiamento in tutti coloro che gli sono accanto, il suo benessere si rifletterà sulla felicità di suo figlio e sul rapporto che state costruendo insieme
Spero di esserle stata di aiuto,
resto a disposizione per qualsiasi cosa.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Grazie per aver condiviso la sua situazione, che sembra essere molto complessa e emotivamente carica. È comprensibile che si senta perso e preoccupato, specialmente con l'arrivo di un nuovo membro nella famiglia. La nascita di un figlio è un evento che può far emergere molte emozioni e preoccupazioni, alcune delle quali potrebbero essere difficili da gestire da soli.

Il primo passo potrebbe essere riconoscere che ha bisogno di aiuto, cosa che ha già fatto scrivendo qui. Il secondo passo potrebbe essere consultare un professionista. So che ha detto di non volerlo fare, ma a volte è necessario andare contro le proprie inclinazioni per ottenere l'aiuto di cui si ha bisogno. Un terapeuta può fornire strumenti e strategie per aiutarla a gestire i suoi sentimenti e le sue reazioni, il che potrebbe essere benefico non solo per lei ma anche per la sua famiglia.

Se la consultazione con un professionista è assolutamente fuori discussione, potrebbe cercare altre forme di supporto, come gruppi di autoaiuto o persino libri e risorse online che affrontano problemi simili ai suoi. Tuttavia, il supporto professionale è spesso il più efficace per affrontare problemi emotivi complessi.

Cordiali saluti.

Gentile FU, un primo passo l'ha già fatto nel confidarsi con noi. La sua tristezza e sentimento di inadeguatezza mi sono arrivati con tutta l'angoscia di un senso di impotenza che tuttavia, con questo primo passo, ha lasciato il posto ad un desiderio di cambiamento, per stare meglio con sé stesso e con la sua famiglia. Dalle sue parole si comprende anche che è consapevole che intraprendere un percorso può aiutarla ad uscire dalla sua agonia. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Gentile Fu,
La consapevolezza che lei ha del senso di smarrimento che sta avvertendo e la premura verso suo figlio sono già dei grandi passi che ha compiuto. Ha ammesso a se stesso che il suo stato emotivo attuale non la fa stare bene e che lei, invece, vuole stare bene e questo le fa onore.
Purtroppo nella nostra società e in molte famiglie viene insegnato che "i veri uomini" sono forti, non piangono, non chiedono aiuto, reagiscono, sono imperturbabili. Stereotipi che, non solo non rispettano la realtà umana di ogni individuo, ma che sono anche difficili da abbattere. Ma lei, scrivendo questo messaggio, ha già abbattuto un pezzetto di questo muro di pregiudizio e le assicuro che dall'altra parte del muro ci sono molti professionisti empatici, competenti e preparati che vogliono accogliere la sua sofferenza, perché sentire emozioni non è sbagliato, è sbagliato reprimerle ed evitarle, perché ciò provoca malcontento.
Richieda il supporto di un professionista per trovare insieme delle strategie utili per fronteggiare questa situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca