La mia prima confessione

Buongiorno,

la nostra indicazione è quella di iniziare un percorso psicoterapico, affinché possa elaborare lo sconforto e le paure qui riportate. Si dia del tempo e non abbia fretta, vedrà che con l'aiuto dello specialista riuscirà ad uscire dalla morsa della sua tristezza.

Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Gentile Livio,
Mi dispiace molto per quello che prova.
Penso che potrebbe risultare davvero molto utile per lei intraprendere un percorso psicologico con il supporto di un professionista, che, oltre ad accogliere il suo bisogno di sostegno empatico, saprà esplorare con lei quello che sta accadendo nella sua vita, in maniera tale da poter trovare delle strategie utili per fronteggiare questa situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Salve Livio,
la parola "paura" è molto ricorrente nel suo messaggio. Qual'é l'oggetto principale di questa paura? Cerchi di chiederselo. Se c'è un qualcosa che la spaventa in modo particolare. E se non riesce a definirlo poiché ritiene che tale emozione sia troppo indefinita, magari anche pervasiva, le consiglio di prendere in considerazione una terapia cognitivo comportamentale.

Cordialmente,
Silvio Pellegrini

Buon pomeriggio
Tutti possiamo sbagliare.
Lo.sbaglio fa parte dell'essere umano.
Non. Bisogna sentirsi in colpa perché si sbaglia.
E ' opportuno che lei faccia dei colloqui con uno psicoterapeuta, per superare le sue problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Salve Livio, vedo che sta attraversando un momento particolare e sta chiedendo aiuto...questo è già un passo importante e da qui deve partire. Dice di avere dei sensi di colpa anche senza avere un motivo preciso e di non essere in grado di affrontare il presente nel ricordo del passato, si sente solo, triste e si appoggia al suo meraviglioso cane. Essendo Pet Therapist credo che il suo cane sia la cura migliore ma in questo momento non è sufficiente e nonostante sia la sua stampella ha bisogno di un aiuto per ritrovarsi, per tornare (come lei vorrebbe) ad essere sereno e spensierato. Sarebbe per lei indicato un percorso con il suo cane in modo da capire come unire le sue potenzialità a quelle del suo compagno di viaggio in questo momento per trovare la serenità che si merita. Io sono tra Lecco e Bergamo ed essendo psicologa e pet-therapst potrei proporle degli incontri psicologici in natura in luogo attrezzato per supportarla in questo momento.
Un saluto alla sua meraviglia.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Gentile Livio,
per certi versi, mi permetto di dire, le sue ansie, le sue paure, sono quelle di tutti noi esseri umani e riguardano il domani, cosa ci aspetta, cosa avverrà di ciò che possiamo creare noi davvero e di cose avverrà, invece, per capriccio del destino.
Anche nel passato funzionavano le stesse regole "incerte", tuttavia il passato ha un grande vantaggio sul futuro... E' PASSATO, è già accaduto, ha superato la prova della nostra ansia, della nostra preoccupazione, la nostra ossessione di PRE-occuparci, ovvero occuparci prima (PRE) di ciò che può accadere come no; e spesso le cose peggiori che pensavamo potessero accadere, guarda un po', non sono avvenute.
Inoltre, per quanto lei voglia ritirarsi in una vita "piccola" e protetta, il suo corpo, come quello del suo migliore amico, è strutturato per stare con l'altro, per relazionarsi con il mondo (mani, zampe, occhi, orecchie, pelle...). Insomma, siamo antenne che ricevono e inviano segnali, macchine sociali, predisposte, costruite per la relazione. Impari dal suo cane quella serafica tranquillità che lo fa girare qualche volta su sé stesso e poi, fatto un sospirone, chiude gli occhi con un'invidiabile abbandono.
Livio, non voglio assolutamente sottovalutare il suo senso di malessere, e se volesse confrontarsi con un professionista, io sono qui e sa come contattarmi. Nondimeno, cerchi di ripartire con un respiro profondo che le trasmetta la consapevolezza di questa vita fatta di impegni e di incognite, e della necessità (e del fatto che siamo strutturati per questo) di una mano amica che ti dia una pacca sulla spalla, non tanto per darti certezze che neanche l'altra persona ha, ma per vivere queste incognite insieme.
Non servono mille amici e conoscenti, ne bastano pochi ma buoni.

Io, noi siamo qui. Fuori di qui, poi, ci sono molte altre persone disposte a darle quella pacca sulla spalla.
Un grande in bocca al lupo per tutto
dott. Alessandro Pedrazzi

Salve Livio,
Da come lei esprime il suo vissuto, sembra che si tratti di un momento depressivo. C’è bisogno di una psicoterapia per comprendere come è iniziata questa fase psicologica. Poiché lei ha delle fantasie su una mano amica che le dà una pacca sulla spalla di conforto, ciò significa che è disposto a ricevere aiuto e che desidera uscirne poiché vi è in lei una vitalità molto preziosa.
La vitalità di cui parliamo è quella di un tempo vissuto nel presente e nel futuro, non solo nel passato. Se ci si identifica solo con il passato, non si accede all’esperienza del qui ed ora, ma il tempo trascorso viene percepito solo come perdita del proprio sè, mentre il sè è un continuo flusso e in continua evoluzione. Bisogna rimettere in moto il tempo ed elaborare qualcosa che vincola la dimensione energetica psichica che è più attratta dal passato. L’elaborazione psichica libera energia e rimette in movimento il flusso psichico bloccato.
Per questo è necessaria una psicoterapia ad orientamento analitico del profondo.
Buone speranze dunque di poter mutare orizzonte animico.
Un saluto solidale e incoraggiante.
Dott. Pietro Salemme

Gentile Livio arriva tutta la sua tristezza ed angoscia. E' una sofferenza pesante da portare da solo ed il senso di distacco e di lontananza alimentano la sua solitudine. Cosa è accaduto due anni fa? Posso solo immaginare che qualcosa in lei sia scattato e che l'abbia portata (?) ad una reazione di difesa, di fuga sembrerebbe, dalla felicità.
Il lato positivo è che ne ha paura e che ha trovato un momento per scrivere della sua angoscia. Il suo "mi dispiace sapere che non c'è nessuno che mi conforti (...)" andrebbe esplorato con lei, approfondito in termini di senso e di obiettivo. Le auguro di darsi il permesso e la fiducia di ritagliarsi uno spazio di terapia personale. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Credo che a lei le serva qualcuno che le faccia vedere le cose da una prospettiva diversa. Sembra quasi che preferisca vivere nel passato e non nel presente e che attraverso un ipotetico immaginario futuro nero non si permette di vivere e godere il suo presente e di cogliere tutte le opportunità che il suo presente le offre. Per quanto riguarda i suoi sensi di colpa, io credo che in realtà non ci siano colpe reali, perché ognuno di noi fa le scelte migliori che ha a disposizione in quel derminato momento e che non ci siano sbagli o fallimenti ma solo risultati. Si dia il permesso di desiderare e di sognare in grande e di trovare un significato che dia gusto alla sua vita. Forse è proprio questo che va cercando senza saperlo e se vorrà io l'aiuterò a realizzare la sua vita e la sua unicità. Le auguro una buona giornata.

Ciao Livio, leggendo il tuo scritto si sente il grande dolore che stai attraversando da oramai due anni. Questi sentimenti di estraneità, solitudine e mancanza di speranza che provi devono essere molto pesanti da vivere...
Capita di attraversare momenti di malessere così intenso, credo che ti meriti la possibilità di stare meglio, provando a ricostruire un benessere che ora ti sembra perduto! Hai 36 anni e una vita davanti, hai diritto di vivere una vita che valga la pena! Credo che questo sia un percorso da fare affidandosi ad un terapeuta competente, che ti aiuti a capire cosa ti è successo in questo tempo, e con il quale potrai pensare ad un modo per stare meglio e riappropriarti di benessere e felicità.
Un saluto, Dr.ssa Tulla S Nesto

Buongiorno Livio,
Immagino quanto questi sentimenti di tristezza e paura per il futuro possano appesantirla e che per questo voglia tornare a un momento in cui invece stava meglio. Il suo cane sarà una grande risorsa per lei, ed è un appoggio su cui può contare: soprattutto in questo periodo dove le cose sembrano non funzionare da lui può prendere molta energia positiva.
In merito alla sua richiesta andrebbero esplorate le sue preoccupazioni, per capire da dove nascono, come mai proprio ora si stanno presentando e facendo più forti, come è possibile farvi fronte. Questo può essere fatto con un percorso psicologico, che può aiutarla a capire cosa è successo proprio due anni fa, quando ha iniziato a sperimentare questo cambiamento. Come stavano prima le cose? Andava tutto bene o anche lì ci sono stati delle difficoltà? Che cosa è accaduto e come mi sono sentito?
A volte la tristezza ci porta a fare dei bilanci e a riflettere su noi stessi e sulle nostre perdite: come lei stesso ha detto, crescendo ci modifichiamo e si modificano anche i nostri bisogni, e "perdiamo" alcune parti di noi per fare spazio ad altre più mature. Non sempre è facile fare i conti con i cambiamenti dettati dal passare del tempo, perché ciò che va modificandosi sono le nostre sicurezze, che rivediamo alla luce delle persone che siamo diventate e al mondo che si muove intorno a noi.

Resto a disposizione, se ne sente il bisogno, per dei colloqui psicologici online.
Buona giornata,

Dott.ssa Alessandra Castellani Mencarelli