Le ho provate tutte, ho bisogno di un parere

Inviata da Teq · 15 mar 2021

Salve, sono una ragazza di 20 anni ed ho avuto una relazione a distanza con un ragazzo della mia età durata poco più di 1 anno.
Ci siamo conosciuti online nonostante fossimo della stessa città ma lui, appunto, per lavoro era in un’altra regione molto lontana dalla mia.
È stata fin da subito una storia di amore degna di un film.
All’inizio lui prendeva molti treni per venire da me, per corteggiarmi, questo capitava anche due volte al mese a distanza molto ravvicinata le une dalle altre. Abbiamo anche organizzato un weekend in una città a metà distanza tra me e lui e per fare ciò sono anche andata contro i miei genitori.
Tutto filava liscio, sentivo di aver trovato la persona adatta a me e anche lui sentiva questo, ci dicevamo che da tanto aspettavamo una persona così.
Dopo un paio di mesi c’è stato il lockdown, io (complici i miei attacchi d’ansia) stavo veramente a terra e lui è stato l’unico a starmi vicino e a fare di tutto per vedermi sorridere (questa cosa si rifletteva molto sulla vita di coppia, anche sulla sfera sessuale) e proprio questo disagio ci faceva avere delle discussioni. Finito il lockdown tutto si è aggiustato, lui è dovuto partire per 3 mesi per un esperienza molto faticosa che non gli permetteva di sentirmi e vedermi quando voleva poiché doveva sottostare a degli orari ma io l’ho aspettato con tutta me stessa e con tutto l’amore che provavo per lui. È sempre stato molto sincero con me, ci siamo raccontati di tutto, esperienze passate, progetti per il futuro, tutto. Eravamo veramente due migliori amici.
Questo da gennaio a novembre.
Ho conosciuto la sua famiglia, lui la mia (in maniera “precoce” rispetto alle altre storie proprio per la distanza) e stavamo davvero molto bene insieme: lui era attento, premuroso, dolce, amorevole, trovava sempre il tempo, nonostante i mille turni ed impegni di videochiamarmi, guardavamo film insieme a distanza, eravamo quasi in simbiosi, lui amava me e io amavo lui nonostante le piccole discussioni che cercavo sempre di disinnescare cercando di fare pace in quanto è una persona molto orgogliosa e testarda. Abbiamo fatto un altro weekend fuori porta, quando lui tornava andavamo a cena fuori, dormivo a casa dei suoi (è capitato anche per 4/5 giorni di fila nei quali però io avevo i miei spazi e lui i suoi, io seguivo le lezioni, lui si allenava, lo accompagnavo a fare varie commissioni e a fare visita ai parenti ecc.)
Premetto che è sempre stato, nonostante il suo “caratteraccio”, una persona molto amorevole, le uniche incomprensioni nascevano perché io sono una persona molto “platonica” nel senso che desideravo sempre una sua parola dolce anche per telefono mentre lui è sempre stato l’inverso, a distanza non riusciva ad esprimere i suoi sentimenti diceva che era come se si affievolissero, mentre da vicino era tutt’altra cosa, anzi, mi diceva che io non gli facevo abbastanza effusioni (lo ammetto, era lui quello più “vicino” ma questo non faceva di me la parte della coppia meno innamorata, anzi, diciamo che in linea di massima alternavamo questo dare e avere in maniera molto naturale)

A dicembre, complici i miei esami, il suo lavoro, la distanza, la mia ansia e il suo stress abbiamo avuto un serio litigio, anche abbastanza pesante, causato da una mia scenata di gelosia per un’altra ragazza. Lui si sente ferito dalla mia accusa di tradimento e mette un muro che come al solito abbatto io.
Da quel giorno non c’è stato nessun segnale vero e proprio di “crisi”; tutto era normale, entrambi con lo stesso carattere e lo stesso atteggiamento di prima.
Litigo con i miei genitori e decido di passare il capodanno da lui (3 giorni) ed era tutto perfettamente come prima.

A gennaio ( dopo circa un mese dall’ultimo incontro) mi disse che si sentiva molto confuso (aveva appena cambiato di nuovo regione sempre per lavoro), che non stava bene con se stesso e questo gli portava a non stare bene con me, nel frattempo il tutto si aggrava con una mia “confessione”: avevo parlato con un ragazzo che aveva utilizzato un linguaggio troppo spinto nei miei confronti e questa cosa non l’ha mai mandata giù.
Ci incontriamo, lui viene da me, io scoppio a piangere e tra varie cose decidiamo di fare pace con la promessa, da parte sua, di dirmi tutto ciò che sentiva a partire da quel giorno in modo da trovare insieme una soluzione (in quella occasione lui mi disse che io non dovevo dargliela troppo vinta, mi pregò chiedendomi di non cedere sempre ma io sono fatta così e purtroppo se amo una persona cerco in tutti i modi di tenermela stretta)
Durante quel periodo tutto sembrava normale, un po’ piatto a causa delle varie restrizioni e della ristrutturazione della casa della sua famiglia che non ci permetteva di passare quel tempo insieme a cui eravamo abituati (lui comunque mi ha sempre “accusato” di non averlo mai raggiunto nella regione dove si trovava ma io avevo i miei seri motivi: sono una studentessa universitaria, non lavoro e non potevo chiedere ai miei i soldi per raggiungerlo, ho deciso di racimolare un gruzzoletto anche grazie ai regali di Natale e proprio mentre organizzavamo questo weekend ci sono state altre restrizioni che non mi hanno permesso di raggiungerlo)

Dopo questo periodo “buio” ci rimettiamo in piedi, solita routine, parlavamo di tutto, c’erano dei miei sfoghi (sempre dati dall’ansia), le sue rassicurazioni, a volte mi capiva a volte no, normali battibecchi come sempre ma andava veramente ed obiettivamente tutto bene.
Arriva l’ultimo incontro: a febbraio lui mi raggiunge di nuovo, andiamo a pranzo fuori, lui mi chiedeva e mi dava tutte le attenzioni del mondo, parliamo di un possibile viaggio in estate insieme e di tante cose tra cui la fatidica: io gli chiesi se avesse mai immaginato come sarebbe stato addormentarsi e svegliarsi ogni giorno insieme e lui mi risponde di si, gli capitava di pensarlo ma poi si rendeva conto che data la nostra età e la situazione economica non era fattibile (il mio era un “sogno”, so benissimo anche io che non è possibile attualmente né gli ho mai detto che in 5,10,15 anni saremo andati a vivere insieme).
Dopo questi 3 giorni passati insieme dove anche lui faceva il possibile affinché passassimo del tempo insieme lui parte, ci salutiamo e ci lasciamo come sempre con la “promessa” di vederci il mese successivo.
(Ammetto che ora mi rendo conto che non voleva entrare a casa mia per salutare mia madre, forse per senso di colpa?)
Lui torna nella regione dove lavora, all’apparenza sembrava tutto normale, parole dolci ecc, ma dopo 3 giorni dal suo ritorno c’è stato un fulmine a ciel sereno: lui era assente, scostante e io mi arrabbiavo perché non capivo questo suo isolarsi e questo suo silenzio, mi dice che aveva bisogno di stare da solo (ha sempre avuto la tendenza ad isolarsi) che non voleva dar conto a nessuno, che non stava bene né fisicamente né emotivamente e io a quel punto scoppio dicendogli che doveva dar conto a me in quanto sua fidanzata e che non ce la facevo più a sopportare questi suoi periodici sbalzi d’umore, nella rabbia gli dico che forse era meglio finirla lí e lui acconsente.
Dopo un giorno di silenzio da entrambe le parti decido di affrontare la situazione e di chiedergli una conferma della sua decisione e si, lui aveva deciso definitivamente di chiudere la relazione.
Dal quel giorno ho cercato in tutti i modi di fargli capire l’amore che provo per lui, ho cercato spiegazioni (che lui mi ha sempre prontamente dato), ho cercato di farlo ragionare e di fargli capire che era un periodo dato dalla situazione della pandemia, del lavoro ecc ma nulla.
L’ho chiamato e videochiamato piangendo e le sue risposte sono sempre state: “non provo più lo stesso sentimento di una volta, voglio stare da solo e non mi va giù questa cosa che vuoi farmi ragionare, accetta la mia decisione, io ti ho amata tanto ma ora non provo più quello che provavo un tempo, ho cercato in tutti i modi di riprovarci vorrei tanto che ritornasse il mio amore per te ma non dipende da me, mi viene da dentro ecc...” ed infine la cosa più brutta che una persona innamorata possa sentirsi dire: non ti amo più.
Ho parlato con amici, ho parlato con la madre, ho parlato con tutti, tutti mi hanno sempre detto di sparire e di non farmi vedere così sofferente e disponibile ma io non potevo rinunciare ad un amore così grande e ho fatto tutto ciò che sentivo di fare non accogliendo nessun consiglio.
Lui non si è mai mosso da questa sua decisione mi ripeteva di lasciarlo stare e che non poteva darmi false speranze nel suo ritorno, che dovevo dimenticarlo e che dovevo accettare la sua decisione, che a lui faceva tanto male sapere che io stavo soffrendo e sentirmi piangere ma che non poteva essere lui a confortarmi perché mi avrebbe fatta ancora più male.
Mi ha detto che la nostra storia per lui rimane un bel ricordo ma che se con i pensieri ritorna al passato per lui sono solo bei ricordi.
Gli ho sempre chiesto un incontro chiarificatorio e lui mi ha sempre detto che ci sarebbe stato nel giro di una/ due settimane.
Dopo qualche giorno di mia estrema sofferenza mia madre, di sua spontanea volontà e a mia insaputa ha deciso di parlargli e il succo della discussione è stato che lui è molto insoddisfatto della sua vita di ora, è molto stressato dal lavoro e al contempo non sa bene cosa vuole, i suoi sentimenti non sono più quelli di prima, che io pensavo troppo ad un futuro e che lui si sentiva oppresso da questo pensiero (se pensavo a questo è perché anche lui mi dava modo di pensarlo) e in risposta alle domande di mia madre aveva detto che gli mancavo ma che doveva capire bene cosa voleva e che doveva correre anche il rischio di perdermi a costo di capire ed infine che sarebbe ritornato tra quindici giorni per un incontro in quanto anche a lui non andava giù questa cosa di non averne parlato da vicino ma doveva liberarsi quanto prima di tutto ciò che sentiva e non poteva aspettare per dirmi tutto questo.

Ieri ennesima batosta: dopo aver parlato con la madre lei mi dice che in realtà questo mese lui non sarebbe tornato qui.
La mia vista si appanna, mi assale un senso di rabbia e accresce la mia delusione e decido di scrivergli: lo offendo, mi arrabbio, gli dico che deve ammettere di avere un’altra e che non è possibile porre fine ad una relazione da lontano, che non è uomo e che non ha il coraggio di dirmelo in faccia, che non è vero che è confuso e deve riflettere e che ha mentito me sul suo ritorno qui e ha mentito ad una persona adulta ovvero mia madre. La sua risposta è stata che lui per quindici giorni intendeva anche un mese perché il lavoro in questo momento è troppo e non può chiedere dei giorni liberi, che mi ha ripetuto all’infinito che non c’è nessun’altra, che lui non ci pensa nemmeno perché vuole stare da solo, che lui la sua decisione l’ha presa e che io non voglio accettarla. Dopo aver discusso poi non ho risposto più.
La cosa che mi ha ferita più di tutte è stata proprio la sua mancanza di sincerità riguardo al nostro incontro, come se la nostra storia non avesse avuto importanza per lui.

Mi scuso per la lunghezza ma dovevo raccontare tutto per dare un quadro corretto della situazione.
È vero, non riesco ad accettare che sia finita, mi chiedo com’è possibile che l’amore passi da un giorno all’altro e mi chiedo il perché lui non abbia sentito la necessità di parlarmene prima e non abbia avuto la volontà proprio di parlarmene prima proprio per cercare di salvare il tutto insieme, anzi all’ultimo incontro tutto era normale e sembravamo felici entrambi.

Tutte le persone a me vicine mi dicono di sparire, di fargli sentire che davvero mi ha persa e che solo così potrà rendersi conto di ciò che prova per me, ma io non credo che lui sia così immaturo.
Cosa posso fare di più? Non trovo pace, ho bisogno di parlargli da vicino, vorrei veramente seppellire l’ascia di guerra e vorrei che ci fosse una seconda possibilità per noi.
Non riesco a realizzare che tutto sia finito, ho una lotta dentro di me struggente, mi manca tanto ma allo stesso tempo mi ha trattata male, vorrei davvero un parere sincero sul cosa fare e come comportarmi per far sì che tutto ritorni, con una nuova consapevolezza da parte di entrambi e con la voglia di far andare tutto per il verso giusto.
Dentro di me sento che lui si sta facendo sopraffare dalla vita lí, dalla lontananza da casa, dal lavoro, dai turni ecc. e che questo l’ha portato a mettere in dubbio anche i sentimenti con me, che non regge la presenza di un’altra persona ma nel contempo mi ripeto che non è possibile rinunciare ad una persona che ti ama così come sei per il lavoro e lo stress e che anzi io quando ho avuto i miei attacchi d’ansia ho sempre trovato “riparo” da lui, come immagino dovrebbe essere in una coppia.

Sento che se sparisco finirà per sempre tutto e io non voglio che sia così.
Vorrei dei consigli sul come posso fare per ottenere questo incontro e per suscitargli delle emozioni.
Grazie.

Ps: escludo quasi sicuramente la presenza di un’altra persona

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Miglior risposta 15 MAR 2021

Gentilissima Teq,
ho letto molto attentamente il suo racconto. Sento che soffre molto e che prova un sentimento forte per questo ragazzo.
Tuttavia quello che mi sento di dirle ha a che fare unicamente con lei. Sta bruciando molte energie, è evidente. Scrive che l' ansia la divora, è stanca, triste, angosciata, demoralizzata e questo non fa bene al suo equilibrio psicofisico. Alla sua persona. Questo non significa che in amore non si debba soffrire ma che il conto che sta facendo pagare a se stessa nei termini che le ho accennato, è troppo troppo alto. Si fermi un attimo e si prenda cura di se, se lo deve non crede?
Nei momenti di crisi come questo ci si sente cader la terra da sotto i piedi, la vista si offusca e i pensieri corrono vorticosi. Ecco perchè serve mettersi un attimo al riparo per recuperare le energie.
Se ha necessità e vuole parlarmi di persona online mi contatti pure
Le faccio i miei più sinceri auguri
Dssa Riso Maria Lucrezia

Dott.ssa Maria Lucrezia Riso Psicologo a Padova

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