Dopo un intervento non riesco più a studiare

Inviata da NI · 26 giu 2023 Ansia

Salve, ho 23 anni e il 31 marzo sono stata operata al cuore. Dopo l’intervento sono rimasta un mese in ospedale e a fine aprile sono tornata a casa. Diciamo che tutto il mese di maggio l’ho vissuto con spensieratezza anche perché ero concentrata a riprendermi e stavo troppo male fisicamente per pensare ad altro. Con l’avvicinarsi di giugno sono cresciute le mie ansie, perché si avvicina la sessione estiva e al solo pensiero mi sale l’angoscia. Quest’ultima deriva dal fatto che il mio quinto anno è finito e di conseguenza inizia la corsa alla tesi. Mi spiego meglio, nel nostro indirizzo viene fatta una lista per l’assegnazione della tesi ad ogni fine sessione ed io in questa lista sono seconda. Il problema è che in questo periodo, per quanto voglia dare gli esami, purtroppo non riesco. Prendo sei medicine ogni giorno e mi sento spesso molto stanca, in più ogni volta che ci provo mi deconcentro in poco tempo. Vorrei tanto prendermi una pausa, ma il solo pensiero di poter scendere in graduatoria e avere una tesi chissà quando mi mette ansia e preoccupazione e mi fa sentire in colpa, come se io non mi fossi impegnata abbastanza, mi sento frustrata. Non so più cosa devo fare. Inoltre, ho un grande dispiacere nel non essermi goduta il mio quinto anno. Già prima del ricovero mi fu vietato di seguire un corso a causa del mio problema e dopo l’intervento non ho potuto ricominciare a seguire per le mie condizioni. Credevo che le mie colleghe (perché ad oggi non le posso più definire amiche) sarebbero state più presenti e mi avrebbero dato sostegno e aiuto anche nello studio, ma così non è stato, non ho ricevuto alcun messaggio, né tanto meno sono venute a trovarmi, nonostante alcune abitano a pochi minuti da casa mia. È normale sentirsi così frustrati e persi nel vuoto ? Cosa dovrei fare? L’università mi sta mettendo davvero molta ansia.

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Miglior risposta 8 LUG 2023

Buongiorno,



Mi dispiace molto per quello che ha dovuto affrontare e spero con tutto il cuore che si stia pian piano riprendendo. Comprendo quanto per lei sia complicato gestire le difficoltà che questo periodo della sua vita ha comportato e sono lieta che abbia cercato un consulto con professionisti esperti.
Vorrei complimentarmi con lei per la disciplina, la tenacia e la caparbietà che emergono dalle sue parole. Il solo fatto di stare per raggiungere un traguardo importante come la laurea dovrebbe renderla già fiera di se stessa, ma la consapevolezza di aver dovuto affrontare contemporaneamente un problema di salute dovrebbe ancor di più riempirla di orgoglio. Poco dopo aver superato un intervento cardiaco si è premurata di pensare alla sua carriera scolastica e vi ha rivolto tutte le sue energie, auspicando di rimanere nelle tempistiche prestabilite. Ciò denota grande forza di volontà e dovrebbe placare i suoi sensi di colpa, che nel suo caso non hanno alcuna ragione di esistere. I ritardi nel dare gli esami non sono dovuti ad una scarsa motivazione, ma al fatto di essersi dovuta scontrare con il post intervento e le conseguenze fisiche che purtroppo ha comportato. Non deve assolutamente pensare di essere in difetto nel sentirsi stanca e senza forze, è semplicemente un essere umano ed è giusto che rispetti i tempi di recupero che le impone il suo corpo. Aggiungere ulteriore stress ad un cuore che è già stato provato da un intervento non è opportuno, perché non può esistere alcuna carriera di successo senza prima tenere sotto controllo la propria salute. Fissandosi sul dover necessariamente rispettare le tempistiche che si era data un tempo, rischia di non riuscire a soddisfare le alte aspettative, innescando un circolo vizioso che alimenta solamente ansie e sensi di colpa. Lei ha tutto il diritto di voler ottenere risultanti importanti a livello universitario, ma ad oggi il suo obiettivo primario dovrebbe coincidere con il prendersi cura di sé e del suo benessere psico-fisico. Tutto il resto è secondario (che non equivale a poco importante, ma semplicemente non prioritario).
Oltre all’ansia, le sue parole sono permeate da un senso di frustrazione che reputo opportuno legittimarle. Non essere stata capita e aiutata dalle sue colleghe e aver perso per motivi di forza maggior alcune esperienze universitarie ha certamente contribuito al malessere che prova. Mi permetto però di farle notare che questi inconvenienti inaspettatamente potrebbero averle portato anche qualche beneficio: da un lato aver compreso la reale entità del rapporto che la legava alle sue compagne (non è un caso che si dica “il vero amico si vede nel momento del bisogno”), dall’altro aver sviluppato competenze di adattamento e tolleranza alla frustrazione che difficilmente avrebbe potuto potenziare in altre occasioni.
Non tutti sarebbero stati capaci di affrontare pazientemente un periodo così complicato, quindi è normalissimo che ultimamente stia iniziando ad accusarne il colpo (sarebbe stato anormale il contrario!). Le consiglio di essere gentile con se stessa, perché sta facendo tutto quello che è in suo potere per reagire alla situazione. Accettando le sue temporanee difficoltà, potrebbe finalmente permettersi di affrontare gli ultimi step universitari con calma e serenità. Sono certa che, grazie alle capacità che emergono in maniera lampante dal suo racconto, possa raggiungerli tranquillamente.
In caso ritenga di voler approfondire le sue problematiche in un percorso professionale, la terapia cognitivo-comportamentale potrebbe esserle utile, dato che in tempi ragionevoli lavora sui pensieri, le emozioni e i comportamenti che causano le sue difficoltà emotive e fornisce strategie pratiche spendibili nell’immediato.

Resto a sua disposizione per qualsiasi eventualità e la invito a contattarmi tramite i recapiti che troverà sul mio sito o i miei social in caso necessiti di ulteriori informazioni o voglia intraprendere un percorso insieme.



Le auguro buona giornata,

Dott.ssa Alexa Rao

Psicologa, neuropsicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale specializzanda

Studio di Psicologia - Seregno (Monza Brianza) e online

Dott.ssa Alexa Rao Psicologo a Seregno

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28 GIU 2023

Buonasera. Dopo un grosso intervento è giusto prendersi del tempo per recuperare, sia dal punto vi di vista fisico che da quello psicologico; allo stesso tempo è comprensibile anche senso di colpa e la sua paura di rimanere indietro. Naturalmente non c'è nessuna colpa nell'avere o aver avuto dei problemi di salute ma comprendo anche che chi vive la malattia si veda la situazione sfuggirgli di mano. Per di più la mancata vicinanze di chi pensava la avrebbe supportata, le sue compagne di università, sicuramente ha alimentato questo senso di colpa. Forse può rassicurarla sapere che non è sola e che molti si sentono come lei in una situazione analoga alla sua. Vivere una malattia cardiaca nella maggior parte dei casi alza considerevolmente i livelli di stress sia fisiologico che psicologico con tutto ciò che ne può conseguire come, frequentemente, i cali di autostima, l'abbassamento dell'umore, l'ansia per la malattia o per i traguardi e le esperienze di vita a cui si è dovuto rinunciare e la percezione di una qualità di vita più scarsa. Anche la stanchezza e la scarsa capacità di concentrazione non sono insolite. Credo che in questo momento le sarebbe utile un supporto psicologico per aiutarla ad affrontare il momento di cambiamento e riprendere in mano la sua vita, accettando anche quello che è stato e non può essere cambiato.

Dott.ssa Serena Ricci Psicologo a Massa

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28 GIU 2023

Cara NI, io credo che spesso le nostre frustrazioni derivino più dal pensiero che gli altri potrebbero avere su di noi che sul fatto di scivolare nella lista della tesi. Tu sai cosa hai passato e sai che il tuo fisico pur forte per aver superato l'intervento non è al 100% pertanto sai anche che proprio per poter fare meglio e dare tempo al tuo corpo di riprendersi lo scivolare è normale. La vita ti sta dando l'opportunità di riprendere da dove hai lasciato ma ti chiede del tempo...perchè sprecare questa opportunità con tanti se, ma e però. Ascolta il tuo corpo, parlagli, coccolalo e vedrai che ti restituirà tante soddisfazioni. Gli studi sono importanti ma senza cuore non avrebbero senso e senza cuore nulla ha più senso. Lo so che la solitudine non è una bella sensazione ma ci sono dei momenti della vita che solo noi possiamo capire e vediamo gli altri come in un film che scorre parallelo alla nostra vita....non importa....la cosa che conta è che sei viva, scrivendo qui stai manifestando le tue emozioni e stai combattendo. Non lasciare che l'opinione altrui ti faccia prendere decisioni affrettate. Sicuramente lo fai anche per te stessa ma in questo momento l'appagamento ed il tuo senso di benessere devono arrivare in primis dalla guarigione, poi da tutto quello che nella vita è necessario ma non vitale. Saper dare delle priorità è segno di crescita, di consapevolezza e soprattutto di forza interiore. Mi spiace che le tue colleghe ti abbiamo lasciata sola ma allo stesso tempo non mi stupisce vedendo quante persone si rivolgono a noi psicologi per lo stesso motivo...quindi stila la scaletta delle priorità e goditi i progressi che stai facendo...tutto il resto verrà da sè...un mese o fosse anche un anno in più per la tesi non importa, recupererai strada facendo perchè sai di essere forte e lo hai dimostrato affrontando l'intervento ed essendo qui a raccontare la tua esperienza. Se volessi ulteriore supporto conttami pure, sarà un piacere aiutarti.
Un saluto.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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28 GIU 2023

Buongiorno, nel suo racconto si confondono due livelli: quello legato al rendimento universitario e quello legato alle relazioni, al divertimento e all'affettività. Cerchiamo di mettere ordine. Da una parte sente che se non riuscisse a fare gli esami in tempo per avere la tesi assegnata per seconda come da graduatoria, proverebbe ansia e senso di colpa. Dall'altra prova rabbia nei confronti delle sue compagne di corso evidenziata dal fatto che ritiene di non poterle più considerare amiche. La rabbia che prova la porta a colludere con la latitanza delle sue amiche, non chiedendo aiuto e non facendo nulla per stimolare la loro sensibilità. Così facendo si sente abbandonata e ciò aggrava la difficoltà legata al momento di salute, facendola sentire ancora più impotente di fronte all'impegno per riprendere gli esami.
La vita di ognuno oggi giorno è molto caotica e frenetica, siamo tutti un po' disabituati a pensare a chi non frequentiamo e a prendere l'iniziativa per contattare o incontrare chi non incrociamo sui binari in cui marcia la nostra vita. Ciò non significa però che non proviamo dell'affetto o che non abbiamo un pensiero verso queste persone. Piuttosto è segno di un approccio meccanico alla quotidianità, poco pensato. Ci lasciamo condizionare dall'inerzia dell'abitudine, piuttosto che orientarci nelle relazioni con intenzionalità.
Questo per dire che, piuttosto che abbandonarsi allo sconforto e all'ansia, può fare dei tentativi per contattare le sue amiche riallacciare un rapporto con loro e poi chiedere sostegno per la ripresa del suo percorso di studi. Probabilmente qualcuna non raccoglierà, ma ci sarà sicuramente una o più ragazze più affezionate che le mostreranno l'affetto e l'interesse che cerca.
A mio modo di vedere, riconciliarsi con le sue amiche attenuerebbe quel senso di colpa per la sua flessione di rendimento e il senso di vuoto. Il senso di colpa è il riflesso della rabbia verso le sue amiche, in quanto nel suo dialogo interiore immagina che le sue amiche si giustificherebbero accusandola di rimanere indietro per scarso impegno.
Ma ciò è solo una fantasia. Potrebbe diventare realtà se approcciasse un contatto con loro con atteggiamento rivendicativo e accusatorio, ma se, invece, le contatterà con il desiderio di risentirle e ricevere affetto e sostegno, la realtà potrebbe essere molto più positiva delle sue fantasie.
Nell'isolamento dovuto alla malattia, è molto facile cadere nel rimuginio ansioso e rabbioso. Ciò le toglie energie e concentrazione. Sicuramente, incide anche il suo stato fisico, ma più per lo stress e la paura sperimentati nell'intervento che per altro. Sia l'intervento che la convalescenza sono stati momenti molto difficili, ci possono essere anche ansie legate al suo stato di salute, e ciò ha bisogno di tempo per essere elaborato. Consideri che uno dei farmaci più potenti contro lo stress è l'ossitocina, la quale è un ormone che le persone producono autonomamente ogni volta che scambiano affetto o si danno un abbraccio.
Ciò di cui ha bisogno in questo momento è dedicare il tempo necessario al recupero fisico, lavorare sulle sue relazioni migliorando la qualità di quelle consolidate (che ruolo hanno in questo i suoi familiari?) e recuperando quelle amicali che si sono un po' diradate. Infine, rientrare in carreggiata piano piano con lo studio facendo piccoli passi e dedicando ad esso il tempo che riesce a resistere concentrata, cercando di aumentarlo sempre di più, senza pretendere di essere già pronta per ripartire agli stessi ritmi di prima.
Si riconosca tutto ciò che ha fatto: ha 23 anni ed è già prossima alla laurea di secondo livello. Credo che abbia accumulato un tesoretto di rendimento che le consente di rallentare per un motivo importante come il suo problema di salute. Può fare di questo momento di crisi un'opportunità di esplorare quello che in terapia della Gestalt viene definito vuoto fertile, cioè quella condizione in cui si può prendere contatto con i bisogni di sé non consapevolizzati prima e quindi crescere.
Spero voglia cogliere gli spunti di riflessione che le ho dato, rispetto ai quali può anche chiedere il supporto di un/a psicologo/a al fine di svilupparli e approfondirli.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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28 GIU 2023

Buongiorno,
Credo sinceramente che al momento sia più importante prendersi cura di sè, e ciò potrebbe non coincidere con con l’utile universitario. Tuttavia conviene considerare quanto sia delicato il momento della convalescenza e quanto le energie debbano essere risparmiate in funzione del recupero psicofisiologico. Assumendo infatti che il soma è l’altra faccia della psiche, prendendosi cura del somatico si viene incontro allo psichico. In tal caso sembra che il prendersi cura significhi non spingere sull’acceleratore e misurare le forze proporzionatamente al proprio livello di tenuta psicofisica. Pian piano si progredirà e sarà bello tornare a studiare con la lena di prima. Intanto si può ricominciare con piccole tranche di 20 minuti al massimo ( il tempo di acme dell’attenzione) e poi prendere una pausa. Ogni tranche di 20 minuti con pause per un numero massimo di tre tranche al giorno.
Pian piano ritornerà la concentrazione ma solo se lei rispetterà i suoi livelli di ascolto della stanchezza e della forza.
Per quel che riguarda le sue amiche converrebbe fare loro presente la sua necessità di supporto psicologico, essendo chiara ed esplicita sul suo desiderio di vicinanza in questo momento.
Se dovesse perdurare lo stato di abbattimento può ricorrere opportunamente ad un inserto psicoterapico con professionista.
Saluti e coraggio
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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28 GIU 2023

Buongiorno, la sua situazione è sicuramente complessa. Dopo un grosso intervento è giusto prendersi del tempo per recuperare, sia dal punto vi di vista fisico che da quello psicologico; allo stesso tempo è comprensibile anche il suo senso di colpa e la sua paura di rimanere indietro. Naturalmente non c'è nessuna colpa nell'avere o aver avuto dei problemi di salute ma comprendo anche che chi vive la malattia si veda la situazione sfuggirgli di mano. Per di più la mancata vicinanze di chi pensava la avrebbe supportata, le sue compagne di università, sicuramente ha alimentato questo senso di colpa. Ho scritto la mia tesi magistrale sugli effetti psicologici delle patologie cardiache pre e post intervento in bambini e adolescenti e forse può rassicurarla sapere che non è sola e che molti si sentono come lei in una situazione analoga alla sua. Vivere una malattia cardiaca nella maggior parte dei casi alza considerevolmente i livelli di stress sia fisiologico che psicologico con tutto ciò che ne può conseguire come, frequentemente, i cali di autostima, l'abbassamento dell'umore, l'ansia per la malattia o per i traguardi e le esperienze di vita a cui si è dovuto rinunciare e la percezione di una qualità di vita più scarsa. Anche la stanchezza e la scarsa capacità di concentrazione non sono insolite. Credo che in questo momento le sarebbe utile un supporto psicologico per aiutarla ad affrontare il momento di cambiamento e riprendere in mano la sua vita, accettando anche quello che è stato e non può essere cambiato.

Dott.ssa Serena Ricci Psicologo a Massa

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28 GIU 2023

Buongiorno, la sua situazione è sicuramente complessa. Dopo un grosso intervento è giusto prendersi del tempo per recuperare, sia dal punto vi di vista fisico che da quello psicologico; allo stesso tempo è comprensibile anche il suo senso di colpa e la sua paura di rimanere indietro. Naturalmente non c'è nessuna colpa nell'avere o aver avuto dei problemi di salute ma comprendo anche che chi vive la malattia si veda la situazione sfuggirgli di mano. Per di più la mancata vicinanze di chi pensava la avrebbe supportata, le sue compagne di università, sicuramente ha alimentato questo senso di colpa. Ho scritto la mia tesi magistrale sugli effetti psicologici delle patologie cardiache pre e post intervento in bambini e adolescenti e forse può rassicurarla sapere che non è sola e che molti si sentono come lei in una situazione analoga alla sua. Vivere una malattia cardiaca nella maggior parte dei casi alza considerevolmente i livelli di stress sia fisiologico che psicologico con tutto ciò che ne può conseguire come, frequentemente, i cali di autostima, l'abbassamento dell'umore, l'ansia per la malattia o per i traguardi e le esperienze di vita a cui si è dovuto rinunciare e la percezione di una qualità di vita più scarsa. Anche la stanchezza e la scarsa capacità di concentrazione non sono insolite. Credo che in questo momento le sarebbe utile un supporto psicologico per aiutarla ad affrontare il momento di cambiamento e riprendere in mano la sua vita, accettando anche quello che è stato e non può essere cambiato.
Se volesse parlarne con me io lavoro in studio a Massa (Toscana) e online.

Dott.ssa Serena Ricci Psicologo a Massa

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28 GIU 2023

Buongiorno, la sua situazione è sicuramente complessa. Dopo un grosso intervento è giusto prendersi del tempo per recuperare, sia dal punto vi di vista fisico che da quello psicologico; allo stesso tempo è comprensibile anche il suo senso di colpa e la sua paura di rimanere indietro. Naturalmente non c'è nessuna colpa nell'avere o aver avuto dei problemi di salute ma comprendo anche che chi vive la malattia si veda la situazione sfuggirgli di mano. Per di più la mancata vicinanze di chi pensava la avrebbe supportata, le sue compagne di università, sicuramente ha alimentato questo senso di colpa. Ho scritto la mia tesi magistrale sugli effetti psicologici delle patologie cardiache pre e post intervento in bambini e adolescenti e forse può rassicurarla sapere che non è sola e che molti si sentono come lei in una situazione analoga alla sua. Vivere una malattia cardiaca nella maggior parte dei casi alza considerevolmente i livelli di stress sia fisiologico che psicologico con tutto ciò che ne può conseguire come, frequentemente, i cali di autostima, l'abbassamento dell'umore, l'ansia per la malattia o per i traguardi e le esperienze di vita a cui si è dovuto rinunciare e la percezione di una qualità di vita più scarsa. Anche la stanchezza e la scarsa capacità di concentrazione non sono insolite. Credo che in questo momento le sarebbe utile un supporto psicologico per aiutarla ad affrontare il momento di cambiamento e riprendere in mano la sua vita, accettando anche quello che è stato e non può essere cambiato.
Se volesse parlarne con me io lavoro in studio a Massa (Toscana) ma anche online.

Dott.ssa Serena Ricci Psicologo a Massa

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27 GIU 2023

Buon pomeriggio.
Credo tu abbia qualcosa di molto più importante su cui concentrarti: te stessa e la tua ripresa fisica. Il tuo corpo forse ti sta dicendo di aspettare, per poter affrontare al meglio l'ultimo step che ti attende. Non sentirti in colpa e non avere fretta. Forzarti ora servirebbe solo a rendere più difficile il tutto. È normale che ti senta frustrata, ma non sei stata a "fare trekking" nei mesi scorsi... il tuo cuore ed il tuo corpo hanno bisogno di questa pausa. Conceditela perché ti farà solo bene.
Un abbraccio forte.

Giuliana Gaeta Psicologo a Roma

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27 GIU 2023

Cara NI,
Credo di comprendere l'esigenza di non lasciarsi sopraffare da un avvenimento come un'operazione delicata come quella che ha subito, desiderando che le cose possano tornare ad essere esattamente come prima. Credo, però anche, che alcuni accadimenti oltre che fisicamente, possano incidere psicologicamente su una persona e spesso gli eventi traumatici rendono difficile la concentrazione e lo studio.
Per questa ragione, e perché possa autorizzarsi a rispettare i tempi della propria ripresa, senza accusarne troppo il colpo, le consiglio di intraprendere un percorso di sostegno psicologico.
Rimanendo a disposizione per qualsiasi cosa,

Laura Cargnino

Dott.ssa Laura Cargnino Psicologo a Cuneo

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27 GIU 2023

Buongiorno, ha davvero attraversato un periodo molto difficile, o meglio, lo sta ancora attraversando. Quando ci troviamo in un momento difficile, le nostre percezioni possono essere amplificate e distorte, facendoci vedere determinate situazioni peggiori di come in realtà siano (che comunque rimangono emotivamente pesanti!). Anch'io le consiglio vivamente un percorso di sostegno, anche online, per poter ritrovare sicurezza in sé stessa ed osservare tutto ciò che la circonda da prospettive differenti. Un caro abbraccio.
Dott. Marco Mangione

Dott. Marco Mangione Psicologo a Vittoria

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27 GIU 2023

Capisco che questo sia un periodo molto difficile per lei. È normale sentirsi sopraffatti e ansiosi in situazioni di stress come quella che sta vivendo. È importante ricordare che la sua salute è la priorità numero uno. Se si sente stanca e ha bisogno di riposo, è assolutamente giusto che si prenda il tempo necessario per recuperare.

Per quanto riguarda l'università, potrebbe essere utile parlare con un consulente accademico o con un professore di fiducia per discutere della sua situazione. Potrebbero essere in grado di offrirle opzioni o soluzioni che non aveva considerato, come un semestre di pausa o un programma di studio ridotto.

Inoltre, è importante che si prenda cura della sua salute mentale. Potrebbe essere utile parlare con un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra, che può fornirle strumenti e strategie per gestire l'ansia e lo stress. Alcune tecniche comuni includono la meditazione, la respirazione profonda, l'esercizio fisico e la terapia cognitivo-comportamentale.

Infine, riguardo alle sue colleghe, è deludente quando le persone che consideriamo amiche non sono presenti nei momenti di bisogno. Tuttavia, ricordi che il loro comportamento riflette più su di loro che su di lei. Potrebbe essere utile cercare sostegno altrove, come in gruppi di sostegno online, amici al di fuori dell'università o familiari.

Con tutto il mio supporto, Piccioni Matteo.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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27 GIU 2023

Cara NI, spero che l'intervento sia andato bene e ora tu ti sia ripresa del tutto.
Un'operazione al cuore è sicuramente qualcosa di delicato, quindi immagino che la convalescenza e i postumi abbiano un peso non indifferente. Forse questo, unito alla stanchezza di 5 anni universitari, ti ha portata a questa necessità (legittima e comprensibile) di prenderti una pausa.

Non sappiamo molto di te, ma mi verrebbe da chiederti se sei una persona che pretende tanto (troppo?) da se stessa e se è per questo che allontanare di qualche mese la tesi ti spaventi così tanto. La vivresti come un fallimento? Come mai?
A volte fa bene fermarsi un attimo, prendere un foglio e mettersi a fare una lista delle cose più importanti in quel momento, mettendole in ordine gerarchico. Adesso ti fa stare peggio dover rimandare la laurea o doverti accanire con lo studio?
Sicuramente l'essersi sentita "abbandonata" dalle colleghe, ha la sua parte nella difficoltà del momento, lo capisco.

Ci sono molti aspetti che potresti ragionare con uno psicologo consulente, capita spesso di avere dei periodi in cui ci si sente persi, in pausa e non si ha il coraggio di premere nuovamente "play": è a questo che serve la consulenza! I momenti difficili capitano ed è normale che ci provochino ansia, ma vedrai che riuscirai a superarle e prendere la decisione che ritieni giusta per te!

Rimango a tua disposizione, anche online!
Un saluto,
Dott.ssa Valeria Carbone - Psicologa, Consulente sessuale e Counselor professionista (Torino e online)

Dott.ssa Valeria Carbone Psicologo a Torino

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27 GIU 2023

Cara NI, grazie per aver condiviso con noi un pezzetto della tua storia.
Per prima cosa, un enorme in bocca al lupo per la tua ripresa, un'operazione come quella a cui ti sei sottoposta tu comporta sia fisicamente che psicologicamente uno stress inimmaginabile.
Credo sia davvero molto importante che tu capisca che ciò che hai passato ha inesorabilmente un impatto sulla tua vita nel breve termine, sia positivo che "negativo". Con l'operazione hai sicuramente migliorato la tua qualità di vita, ma è fondamentale che ora tu utilizzi questo tempo di riposo "forzato" per recuperare l'energia necessaria per viverla.
Non deve essere semplice convivere con questi fortissimi sensi di colpa e con il timore del futuro, ma sei appena uscita da un momento di vulnerabilità e fragilità assoluti, hai tirato al massimo la tua forza e la tua resistenza.
Il consiglio che sento di darti è sicuramente quello di approfondire con l'aiuto di uno psicologo il perchè per te sia così difficile concederti un momento di riposo, una pausa dalla vita frenetica che indubbiamente conduci. E' assolutamente normale sentirsi persi in questi momenti, in particolar modo se non abbiamo sentito vicini i nostri amici: proprio per questo motivo, per evitare di vagare in questo vuoto senza una meta e una direzione, è fondamentale trovare un riparo dove riposare e un luogo o una persona dove poter parlare apertamente e senza il timore del giudizio di tutte queste sensazioni che ti frullano dentro impazzite. E' importante riconoscere le tue emozioni e dargli un ordine: ciascuna ha diritto a un proprio spazio e a un proprio cassetto nella tua esperienza.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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27 GIU 2023

Impariamo ad ascoltare ciò che il nostro corpo ci sta cercando di comunicare: il fatto che tu non riesca più a studiare potrebbe significare che hai semplicemente bisogno di riposare. Bisogno oggettivamente giusto dopo un intervento al cuore.
Ammettiamo che ad oggi ci sono un po' di difficoltà nell'accettare questo tuo bisogno.
Mi spiego meglio: può darsi che ti risulti un po' difficile, in generale nella vita, stare in una situazione di passività e di attesa, considerando tutte le frustrazioni e possibilità di incorrere in errori, mancanze, rinunce cui la passività ci espone?
A volte succede che funzioniamo benissimo per tutta la vita, finché non incorriamo in un blocco, un po' come nel tuo caso. Il blocco non è casuale, ma indicativo di un funzionamento che non può più funzionare tanto a lungo. Dunque, impariamo a capire quali parti di questo funzionamento vanno corrette, per tornare ad andare avanti al meglio nel corso della nostra vita.

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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27 GIU 2023

Buongiorno, è sicuramente un momento molto difficile per lei, ha avuto una serie di eventi che hanno lasciato il segno. Ha fatto benissimo a condividerlo. Un percorso potrebbe aiutarla a spiegarsi questi cambiamenti, a significare cosa sta succedendo nella sua vita e a ritrovare se stessa. Resto a disposizione, anche online, cordialmente Dott.ssa Paola Oggioni

Dott.ssa Paola Oggioni Psicologo a Brescia

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