Non riesco più a studiare e mi sento inutile
Cari dottori, sono una ragazza.
Sono sempre andata bene a scuola, ma non ho mai avuto un buon metodo. Quando studio (o meglio, studiavo) mi immergo completamente in quello che faccio, e alla fine impiego praticamente tutto il pomeriggio per i compiti, che spesso neanche riesco a portare a termine. Il fatto è che non riesco ad "arronzare" quello che studio, neanche se provo a fare il minimo indispensabile, come mi è stato già consigliato. Io cerco sempre, involontariamente, di imparare tutto in maniera perfetta, e alla fine prendo sempre voti come 7 1/2 o 8 nella maggior parte delle materie, a volte anche di più. Tutto questo mi rende fiera, ma non felice. Sono frustrata perché la scuola è tutta la mia vita e, se prima avevo degli interessi a parte, il fatto di non riuscire ad avere la possibilità di perseguirli tranquillamente, senza l'ansia di "dover fare i compiti", me li ha fatti abbandonare completamente. Non ho mai avuto una vita sociale, né un fidanzato, e il mio psicologo ha già individuato dalla prima seduta delle notevoli incapacità relazionali. È andata così dalla prima superiore, solo che mentre prima ero "fresca" e riuscivo a sopportare questo stile di vita fatto solo di compiti, ora non ce la faccio più. Sono schiava di me stessa e della mia ansia, e non riesco più a studiare niente. Mi avvilisco soltanto nel guardare i libri senza neanche aprirli, e ho delle crisi di panico. Piango ogni giorno e mi sento completamente sola. Allo stesso tempo però, ci sono momenti in cui ho degli sbalzi d'umore notevoli e divento la persona più felice del mondo, fino al punto da sentirmi quasi onnipotente. Durante questi momenti, mi capita di scappare di casa e di spendere un sacco di soldi per cose frivole, che ritengo possano farmi stare bene. Poi però finisce tutto, e torno ad essere triste. Così triste che, certe volte, arrivo a paralizzarmi completamente a letto e dormo tutto il pomeriggio. Non ho più voglia di fare niente, né di fare amicizia con qualcuno, né di studiare, né di uscire, né di fare tutto ciò che prima adoravo fare. Mi guardo allo specchio e mi percepisco come una nullità che non fa un futuro, perché io non sono niente senza i miei voti. Almeno prima, all'inizio del liceo, ero triste studiando per tutto il tempo, ma comunque riuscivo ad andare avanti! Ora invece non solo sono triste, ma non produco niente di niente. Le persone sono inutili, se non svolgono il proprio ruolo nella società. Il mio è quello di studente, e non riesco più a continuarlo. La mia frustrazione mi ha portata a svariati atti di autolesionismo, e soltanto una volta sono andata in ospedale perché ho esagerato con una lametta e ho aperto completamente la pelle, hanno dovuto applicarmi dei punti di sutura. I miei genitori credono che io sia pigra e che questo "periodo di stress" sia tutta una montatura perché non ho voglia di fare nulla. E forse, alla fine, hanno ragione. Quegli sbalzi improvvisi di felicità mi rendono poco credibile. Certe volte mi capita, mentre sono a letto, di guardare il soffitto e di chiedermi "E se mi togliessi da mezzo?". Ritengo fermamente che tutti quelli che mi conoscono starebbero meglio se io non ci fossi, compresa la mia famiglia.
Ad essere onesta, non mi interessa sapere come posso "divertirmi", non mi interessa sapere come trovare amici o un fidanzato, non mi interessa sapere come recuperare il rapporto con i miei genitori.
A voi chiedo solo come posso fare per recuperare la concentrazione, perché sono disperata, e il mio successo scolastico era l'unica cosa a farmi sentire una ragazza valida.
Vi ringrazio.