confusione e ansia

Inviata da M.A. · 15 lug 2019 Ansia

Buongiorno. Sono una ragazza di 28 anni, da sempre ossessionata dall’idea di trovare un ragazzo, molto insicura e timida. Non ho mai avuto un ragazzo e sono stata tendente deprimermi, attribuivo la seconda cosa alla prima, sentivo che mi mancava qualcosa per essere felice e ero convintissima si trattasse proprio di un ragazzo, ma credo che in fondo io sia sempre stata terrorizzata dall’idea di stare con qualcuno, nonostante la solitudine mi facesse soffrire molto. Poi a lavoro conosco un ragazzo, già fidanzato. Pian piano complici le sue molte attenzioni nei miei confronti, me ne innamoro, è il ragazzo perfetto e decido di fregarmene del fatto che sia fidanzato e di vivermi quel momento di gioia con lui, per la prima volta infatti ho provato quelle emozioni. Dopo aver smesso di lavorare insieme decido di troncare i contatti per non finire in spiacevoli friendzone . Inizia così un periodo di separazione ma lo pensavo di continuo, mi mancava. Dopo mesi mi contatta per vederci, mi dice che si è lasciato con la fidanzata, che ha capito di voler stare con me, mi bacia. Gli dico che voglio fare con calma, ma mi lascio trascinare dal suo entusiasmo e, anche se non sarebbero stati assolutamente i miei tempi, dopo 2 settimane ci mettiamo insieme, dopo poco abbiamo il primo rapporto, mentre io ancora mi dovevo rendere conto di cosa stava succedendo. Ero confusa e sulla “difensiva” ma lo attribuivo a tutta questa corsa, poi pian piano è iniziato a comparire il dubbio che in realtà io non fossi più innamorata, che non lo volessi e mi fossi illusa di volerlo solo per non restare sola, e mentre lui si innamorava sempre più io mi sentivo sempre più in ansia perchè non riuscivo a tenere il passo con il suo innamoramento. In più mi sentivo tanto in colpa perchè lo assecondavo in tutto, anche nel dire cose impegnative (voglio stare con te per sempre, voglio avere dei figli con te) solo per volontà di fargli piacere, senza avere il coraggio di impormi un minimo e fargli rispettare il mio ritmo. A questo di aggiunge che, dopo un mese e mezzo che eravamo insieme, lui è stato trasferito per lavoro dunque abbiamo iniziato una relazione a distanza in cui ci vediamo 3 giorni al mese, io con le persone ho sempre avuto bisogno di vicinanza e tempo per creare relazioni. Ma credevo che essendomi già innamorata di lui, avendo visto com'era vivere senza di lui, il sentimento non sarebbe cambiato. Invece, dopo mesi di una situazione in cui non riesco a capire quanto faccio le cose perchè lo voglio e quanto invece perchè "vorrei volerlo" (vorrei essere innamorata persa e convintissima di voler stare con lui come è lui) ho iniziato a volerlo allontanare, ad avere crisi d’ansia, a ossessionarmi con pensieri “ma lo amo o no? Lo sto ingannando e lo farò soffrire, devo lasciarlo” ma poi non riesco mai a fare nulla. So che esiste il DOC da relazione e per quanto sappia che fare autodiagnosi è inutile, i sintomi che leggo corrispondono tutti. La situazione continua a peggiorare dopo 8 mesi che stiamo insieme, lui sempre più preso io sempre meno, e mi dispero pensando che lo dovrò lasciare. Perchè i miei sentimenti sono cambiati di colpo? Perchè finchè sapevo di non poterlo avere impazzivo per lui e ero super coinvolta e ora zero?Ho paura che sia perchè mi ha riversato addosso tonnellate di amore e non mi ha lasciato vivere davvero i momenti iniziali, coltivare il mio sentimento oltre che il suo, ma è possibile far crescere l'amore anche con queste premesse o tutto è perduto?è come se fossi già stanca e annoiata invece che entusiasta e piena di energia com'è lui e ho paura che sia perchè non lo amo ma ho troppa paura per ammetterlo. Di fatto vivo questa relazione con un peso di responsabilità e di senso delle aspettative enorme, mi sento come di fare le cose per senso del dovere e aumenta la mia voglia di scappare. Pian piano, a forza di rimuginarci, mi rendo conto che non sento più niente, che lo vedo in modo totalmente freddo, non provo niente quando mi dice cose dolci, ma non capisco se è una cosa che ho costruito io per convincermi a lasciarlo o se sto finalmente ammettendo a me stessa che non lo amo. ho anche paura di sprecare questa occasione per provare una relazione, per imparare a lasciarmi andare, ma ho paura che col tempo diventi sempre più grosso questo problema e che stando già così dovrei lasciarlo subito. Quando si ama, non dovrebbe venire automatico amare?perchè mi sento così incapace di farlo?

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Miglior risposta 17 LUG 2019

Buongiorno M.A.,

Credo che lei stia aprendo delle riflessioni importanti su se stessa. In alcuni momenti cerca di formare le sue riflessioni a partire da ciò che prova, dalle sue emozioni, seguendo il filo del suo sentire, però poi facilmente se ne distacca cominciando a fare riferimento a dei costrutti teorici/etichette diagnostiche che la portano a fare dei ragionamenti in astratto sulla sua interiorità.

Il sentire purtroppo viene comunemente considerato come qualcosa di irrazionale perchè crea dei turbamenti profondi. I contenuti emotivi spesso non sono allineati con la direzione, spesso rigida, che la nostra parte razionale si è data, andando dietro ai modi comuni di pensare la vita, dandone per scontati i significati. L'interiorità vuole invece guardare dentro ogni cosa, per scoprirne i propri intimi e personali significati e così, attraverso il sentire, spinge alla ricerca interiore.

Lei ha abbracciato l'idea comune che tutto viene dall'esterno e così cerca il senso di se stessa nell'altro e attraverso l'altro, disposta a compiacerlo e annullando le proprie esigenze, perchè ancora non riconosce valore a se stessa, a ciò che vive dentro di lei, ma tutto l'investimento è fuori... Ha forzato la sua interiorità in questi percorsi comuni, dando tutto per scontato, senza lasciarsi il tempo di scoprire il senso che ogni cosa ha per lei. Fino a questo momento ha seguito rapidamente la via comune, invece di tracciare creativamente il suo percorso di vita, scoprendone via via i significati, a partire dalla sua interiorità.

Il suo sentire le sta mostrando la necessità di far maturare le cose a partire dalla sua dimensione interiore. Niente è scontato e automatico soltanto perchè è sorretto dal senso comune, ma tutto deve trovare un radicamento interiore. Lei ha bisogno di scoprire il senso che questa relazione e quest'uomo hanno per lei, seguendo integralmente la guida della sua interiorità e non l'idea comune che non bisogna stare da soli e che tutto viene dall'esterno.

Occorre che tutto prenda forma interiormente. Ciò che si sviluppa lo può fare solo se sorretto integralmente da radici interiori, si sviluppa pertanto nel tempo e solo se ci sono le condizioni interiori per poterlo fare. Il senso di questa relazione non è scontato e non può cercato razionalmente nei modi comuni di pensare la vita, ma va cercato dentro di lei a partire dall'ascolto della sua interiorità, delle sue emozioni.

Laura Lopopolo


Dott.ssa Laura Lopopolo Psicologo a Crema

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17 LUG 2019

Gentile M.A.
che amare sia cosa facile ed automatica, è un po' un falso mito. Amare qualcuno passa per un cammino di conoscenza reciproca, in cui scopriamo un po' alla volta i molteplici aspetti dell'altro, e di noi con lui. L'innamoramento è solo l'inizio.
Avere tanti dubbi è normale, come pure avere paura di sbagliare, di illudersi o illudere.
Quello che sta succedendo a lei, sembra, è che lei è sommersa dalle paure relative a questa relazione, al punto da sentire solo quelle, e faticare a riconoscere i suoi sentimenti, oscurati da mille dubbi.
Non credo proprio lei sia incapace di amare, piuttosto non riesce, in questo momento, a riconoscere i suoi sentimenti.
Richieda una consulenza ad un collega. Una terapia la aiuterà a liberarsi dei dubbi ossessivi, a capire cosa sente e cosa vuole davvero.
Carissimi auguri,

Dott.ssa Valentina Cozzutto

Dottoressa Valentina Cozzutto Psicologo a Monza

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