Come superare le proprie ansie all'estero?

Inviata da Alessia · 7 ott 2015 Ansia

Salve, sono Alessandra e ho 20 anni. Mi trovo in erasmus in Germania da una settimana, ma non riesco a superare la mia ansia di stare qui. Questa è la mia prima esperienza così lunga all'estero, visto che al massimo ero stata via due settimane. Studio lingue e sono molto motivata a imparare il tedesco perfettamente, è questo che mi ha spinto a propormi per quest'esperienza infatti,e sono felice di avere questa possibilità. Il problema è che sono già due volte che piango, perché mi mancano i miei genitori, non sono abituata a vivere con dei coinquilini, non so farmi da mangiare bene e mi vergogno perché loro invece si destreggiano bene in cucina, mentre io sono impacciata. Tra una settimana comincia l'università e ho paura dei corsi,di non capire la lingua, ho paura delle tipologie di esame diverse da quelle italiane, mi sento fuori luogo, anche se non capisco perché. Ho sempre detto che avrei voluto passare del tempo all'estero per il tedesco e adesso che ne ho la possibilità vivo con l'ansia. Ho stretto amicizia con alcune persone, quindi non sono sola, ma la mia ansia non passa. Ho paura di aver sbagliato scelta, forse mi sono buttata in qualcosa più grande di me senza esserne consapevole. È che io mi butto sempre, ho sempre voglia di fare e provare e mi son lasciata prendere dall'istinto.

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Miglior risposta 8 OTT 2015

Gentile Alessandra,
hai detto all'inizio che sei motivata a imparare il tedesco e sei felice della opportunità dell'Erasmus.
Poi, hai concluso la mail dicendo che hai paura di avere sbagliato scelta.
Nel mentre ti faccio notare questa incongruenza mi sento anche di tranquillizzarti dicendoti che è normale un pò di ansia iniziale per una ragazza di 20 anni che per la prima volta fa un'esperienza di studio all'estero senza conoscere nessuno del posto.
Ti suggerisco di non chiuderti ma di socializzare con i tuoi coinquilini confidando il tuo disagio e ringraziando per qualche eventuale cionsiglio. Cerca anche di essere collaborativa e chiedi a chi si mostra più disponibile di insegnarti a cucinare il suo piatto preferito.
Ricorda che molto spesso l'ansia è anticipatoria per cui, quando ti è possibile, scegli di fare le cose senza rimandare con duplice vantaggio di azzerare l'ansia e alimentare l'autostima.
In questo periodo di difficoltà iniziali, ma anche in seguito, mantieni un atteggiamento umile ma perseverante.
Di sicuro, nel giro di pochi mesi, sarai molto più a tuo agio.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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15 OTT 2015

Cara Alessandra provi ad accettare la sua ansia come un fatto normale e fisiologico di chi si trova in una situazione nuova. La sua è una fase di adattamento e come tutti i giovani che si ritrovano a vivere fuori casa ha solo bisogno di un po' di tempo per imparare a fare le cose che prima non faceva. Anche la tristezza per la lontananza dalla famiglia è una cosa comprensibile che con il tempo e quando acquisirà una maggiore fiducia in se stessa sarà certamente più gestibile. Inoltre la sua voglia di fare nuove esperienze e di apprendere nuove lingue l'aiuterà a superare questo momento. In bocca al lupo

Errigo M. Maddalena Psicologo a Reggio Calabria

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15 OTT 2015

Salve,

volevo solo farle notare un aspetto di quello che ha scritto che spero le possa servire come spunto di riflessione.
Il verbo "buttarsi", nelle sue varie accezioni può designare non solo l'agire d'istinto ma anche il sottovalutarsi, l'abbattersi o l'avvilirsi, insomma il "buttarsi via" ("io mi butto sempre"). Anche questo secondo significato si può leggere nel suo messaggio attraverso i vari "non riesco", "non so fare", "sono impacciata", etc...
Ciò che ha scritto mi sembra esprima il contrasto condensato nei due significati del verbo buttarsi: da un lato il veemente volere che le fa sembrare di "essere presa dall'istinto", di "non capire perchè", di "non essere consapevole", di "trovarsi" in Germania, quasi non fosse una sua decisione; dall'altro, e forse proprio per questo slancio ed entusiasmo vorace verso l'esplorazione del nuovo, il non potere, che la fa sentire "piccola", in difetto rispetto al compito prefissato: queste cose sono più grandi di me.

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13 OTT 2015

Buone le risposte che ha già ottenuto dai colleghi. Aggiungo che le scelte giuste non si valutano dalla mancanza di ostacoli e fatiche. L'emergere di questa ansia è indice, credo, che lei ha fatto proprio la scelta giusta, con uno strappo coraggioso rispetto al passato e in risposa alle potenzialità che sono presenti nel suo animo. Non tema quindi le cose che non sa fare e le "brutte" figure, la prenda con umorismo e stia vicino ai nuovi amici. Se poi l'ansia non dovesse calare allora potrebbe esser utile un consulto in loco se se la sente o con qualcuno di noi che fa consulenze on line via skype. Buon cammino.

Dr. Paolo Ciotti Psicologo a Albiate

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8 OTT 2015

Cara Alessandra
le esperienze che si fanno all'estero sono molto formative sotto l'aspetto umano e caratteriale proprio per i motivi che tu elenchi nella lettera e cioè il dover affrontare le cose da soli.
L'ansia che provi è una sorta di attivazione di tutti i sistemi di adattamento del tuo organismo sia fisico che psichico che si sono messi in allerta per cogliere pienamente la realtà.
Voglio dirti che questa ansia ti sta aiutando ma devi però tenerla sotto controllo perché si mantenga nei limiti coerenti alla realtà.
Per fare questo è necessario che tu possa dare il giusto peso alle cose e non crearti inutili inibizioni e paure come il non saper cucinare o la paura delle brutte figure. Cerca di stare molto concentrata sull' obiettivo che ti sei data e recupera la fiducia necessaria per affrontare questo percorso.
Tieni conto dei tempi necessari ad un adattamento.
Auguri
Dott.Silvana ceccucci Psicologo-Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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7 OTT 2015

Gentile Alessandra
l'ansia in una situazione come la sua mi sembra assolutamente fisiologica. Penso potrebbe scemare se lei riuscisse a fissare dei punti di riferimento che possano aiutarla a orientarsi in questo primo periodo: lo stesso bar dove fare colazione, un collega di università con cui scambiare due chiacchiere al mattino (la classica faccia amica che fa sentir bene solo a guardarla), prendere l'autobus alla stessa ora, costruirsi tante piccole abitudini di per sé insignificanti ma che potrebbero nella situazione critica in cui si trova farla sentire un po' più in grado di padroneggiare la situazione. Sentire i suoi genitori è di conforto? Anche la telefonata quotidiana potrebbe aiutarla a superare i momenti difficili.
Coraggio, che ce la puo' fare!
Dott.ssa Stefania D'Antuono

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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7 OTT 2015

Gentile Alessandra,
i cambiamenti e le novità spesso generano ansia. E' la prima volta che si trova lontana da casa per un lungo periodo e il fatto di non conoscere la lingua certo non aiuta a creare relazioni.

Direi che è un fenomeno normale provare un po' di disagio in situazoni di cambiamento di questo tipo. Occorre attendere a vedere se nel tempo ci sarà un adattamento maggiore, non si allarmi. Nel caso non riuscisse a superare questa situazione può provare a contattare uno psicologo italiano via skype.

Cari saluti
Dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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7 OTT 2015

Buongiorno Alessandra, io mi meraviglierei del contrario, viste le condizioni di partenza. Questo è il suo primo viaggio all'estero, lontana dalla (probabile) campana di vetro protettiva in cui era stata messa dai suoi cari, l'Erasmus è un'esperienza molto free, arricchente, emotivamente e cognitivamente e, soprattutto, le cose succedono molto in fretta, etc. Date queste premesse, credo sia abbastanza normale vivere le sue paure e timori di non farcela o non essere capace. Sono quasi certo (ma toglierei anche il quasi) che, quando comincerà le lezioni e ci saranno i primi contatti con le persone di ogni lingua e nazionalità (naturalmente europee, come lei ben sa), non avrà il tempo materiale per preoccuparsi. Passerà da una lezione, ad un saggio, ai compiti, alla festa organizzata estemporaneamente, e qui mi fermo, per cui i suoi dubbi di adesso dovrebbero sparire. Eventualmente non andasse così, può confidarsi ed "affidarsi" a qualcuno che conosce meglio e che la possa introdurre nelle varie cerchie di studenti-amici che si creano di volta in volta. Alla fine,questa esperienza, se presa con il giusto piglio, la renderà molto più matura di quanto già non sia ora, e non vorrà più tornare. In ogni caso, pensi sempre che non sarà mai sola: a lei piacciono le lingue, dunque un eventuale sostegno psicologico (scongiuriamolo), potrebbe comunque sostenerlo anche in tedesco.Malissimo che vada, anche quella è una esperienza di cui far tesoro e che le da informazioni su di sé: in certi contesti, per ora, lei non ce la fa a rimanere.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta Costruttivista Postrazionalista-Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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7 OTT 2015

Alessandra buongiorno. Mi permetto di darti del tu vista la tua giovane età. Inizio con il farti complimenti per la scelta coraggiosa che hai fatto: non è semplice decidere di fare un periodo all' estero per migliorare la propria preparazione; molti ragazzi della tua età lo vorrebbero fare, ma non tutti ne hanno il coraggio. Le ansie di cui tu parli sono normali e comprensibili vista la situazione nuova che ti trovi ad affrontare. L' ansia è quell' emozione che proviamo quando ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo e temiamo che ci possano essere esiti negativi. L' ansia di per sè è un' emozione utile perchè ci permette di impegnarci al massimo per fa sì che le cose vadano bene e di stare attenti nel riconoscere un eventuale pericolo; detto questo capirai bene che il tuo corpo/mente ha ragione a reagire con ansia alla nuova situazione che stai affrontando. Ti suggerisco quindi di condividere le tue preoccupazioni con le persone a te vicine e sentire il loro parere ed i loro consigli; puoi confrontarti con le tue amiche di sempre o con le ragazze che stanno vivendo la tua stessa situazione ed imparare da loro alcune strategie. Se però nonostante i tuoi sforzi l' ansia dovesse persistere ti suggerisco di contattare uno psicologo italiano per fare dei colloqui via skype, in modo tale da imparare a gestire le emozioni negative e viverti a pieno questa bella esperienza.

Resto a disposizione per qualunque chiarimento

Ti faccio i miei migliori auguri per il tuo futuro

Dott.ssa Linda Mannori

Dott.ssa Linda Mannori Psicologo a Sarzana

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7 OTT 2015

Cara Alessandra,
la sua situazione è molto probabilmente momentanea. E' la prima volta che si trova così lontana da casa per un lungo periodo, conosce poco l'ambiente, la lingua e non è ancora riuscita a creare relazioni con i suoi coinquilini.

Direi che ci sono tutti gli ingredienti per non sentirsi del tutto a proprio agio, avere dubbi e preoccuparsi. Dia tempo alle cose di assestarsi. Nel frattempo può chiedere ad un coinquilino di insegnarle a cucinare un piatto che le sembra piacevole: in questo modo vi conoserete meglio, avrete vissuto un'esperienza insieme e lei si è allenata in cucina.

Per ora non si allarmi e viva la sua ansia come un segnale del suo organismo che si sta adattando e che non ha ancora le cose sotto controllo.

Se tra qualche settimana l'ansia dovesse persistere, si rivolga ad uno psicologo dell'università oppure contatti uno psicologo italiano per una consulenza online.

Un saluto
Dott.ssa Fancesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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