Ho sprecato i miei anni universitari?

Inviata da IlSantoSepolcro · 19 gen 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, sono un ragazzo di 24. Mi rivolgo a questo forum perchè non saprei a chi rivolgermi e spero di essere breve nell'esporre la mia questione, anche se non so se ci riuscirò.
Vi metto subito le cose in chiaro, vi scrivo perchè mi reputo un fallimento totale e non so cosa farci, non credo in me stesso.
Ma partiamo dal principio. Nel 2017 mi diplomo, diploma di liceo, ottenuto con un buonissimo 85 di cui sono sempre stato molto felice. L'estate di quell'anno la passo nella spensieratezza più assoluta, non pensando all'università e posticipando la scelta fino ad agosto. In questo mese inizio ad informarmi e vedo che c'è una facoltà e una laurea che mi piacciono molto: Scienze politiche. Sì, lo so cosa si dice di scienze politiche, ma io all'epoca non lo sapevo e la scelta che feci fu letteralmente guidata dal cuore e dalle mie preferenze. In Scienze politiche mi laureo nel 2020 con un buon 107 e mi iscrivo subito a Relazioni internazionali, sempre una scelta fatta col cuore. Ed eccoci arrivati ad oggi: 2022, 24 anni, a meno 5 esami dalla laurea, ho messo in discussione tutto. Amo ancora tantissimo quello che studio ma mi chiedo se troverò mai un lavoro. Io ho lavorato fin dalla fine del primo anno universitario, prevalentemente "lavoretti" quali fattorino o barista, per avere una maggiore indipendenza finanziaria, ma ad oggi mi rendo conto che in mano, a parte una certificazione di inglese di livello quasi C2 e uno stage fatto per l'università, non ho nulla di solido nè di concreto. Ho una laurea che è reputata da tutti (almeno così leggo nei forum) inutile e non ho esperienze che compensino questa inutilità. Ecco perchè mi sento un fallito. Inoltre, a 24 anni vivo a casa coi miei e questo mi fa sentire ancora più fallito. Ho vari amici che stanno facendo l'università fuori sede, cosa che io ho reputato sempre inutile a meno che non si vada in un'università di prestigio quale la Bocconi, ma io "subisco" questo fatto e vedere loro fuori casa e io dentro con i miei è, per me, un fallimento totale. Aggiungiamo a questo che con i miei e con mio fratello non ho praticamente alcuna relazione. Mi sono molto isolato da loro negli ultimi tempi, non gli ho mai parlato delle mie ansie e delle mie paure in tutti questi anni universitari e questo (forse) perchè sinceramente neanche i miei si parlano tra loro e non hanno un bel rapporto di coppia. Ne deriva che io a casa sono solo, silenzioso, taciturno, quasi evito di parlare perchè tanto non abbiamo niente da dirci e rispondo a monosillabi alle domande. La cosa "divertente" è che io no sono così. Con gli amici, ma anche con gli sconosciuti, credo di essere una delle persone che più si lasciano andare, divertente, simpatico, gentile ... il contrario di quello che sono qua. Sono una sorta di Dr. Jekyll e Mr. Hyde e me ne rendo conto. La mia ex me lo faceva sempre notare e mi diceva che con loro ero una persona completamente diversa. Sta di fatto che proprio perchè non ho dialogo con i miei, in casa mi sento un peso, a questo si aggiunga che a 24 anni io speravo di essere fuori casa, anche con dei coinquilini, ma rimango qui dentro. Ma non è solo questo che mi fa sentire un fallimento. Sempre paragonandomi ai miei amici (lo faccio sempre purtroppo), non noto altro che sicurezza in loro e insicurezza e fallimento in me. Loro sanno che lavoro vogliono fare, io so che mi piace l'ambito della politica internazionale ma non CHE lavoro fare in futuro. Loro fanno ingegneria, chimica, io faccio scienze politiche. Loro hanno un futuro perchè anche se non hanno mai fatto alcun lavoretto come ho fatto io nella vita, hanno scelto la laurea giusta, io no, a quanto pare ho sbagliato anche quella. Ho amici all'estero in Erasmus, mio cugino è appena tornato da un Erasmus a Madrid e li vedo così sicuri di sè, così intreprendenti, cosa che io non sono. Infatti no ho mai fatto l'Erasmus, sinceramente perchè non era di mio interesse, ma ammiro la loro intraprendenza e odio il fatto di non essere così. Ancora, ho un amico che ha studiato qualcosa come economia applicata al settore alberghiero, manda in giro 10 curricula, 5 hotel lo contattano per un colloquio e per farlo entrare nel loro staff. Io mando il curriculum in giro, in realtà afferenti la mia sfera e su 30 mandati, solo 3 dicono ok per un colloquio. Faccio il colloquio felice e spensierato ma alla fine non ottengo mai quel responso positivo che mi aspetto. "Le faremo sapere, prima dobbiamo confrontarci con..." eccetera eccetera.
Per concludere, questi sono i tre "assi" del mio fallimento: una laurea inutile in cui ho ottimi voti, una famiglia con cui non parlo ma con cui vivo, amici a cui voglio un mondo di bene ma di cui mi sono sempre sentito inferiore. Avevo una morosa che mi aiutava a superare queste mie ansie perchè sapeva come prendermi, ma l'anno scorso ci siamo separati, più per volontà mia che sua e fatalità da quando ci siamo separati lei è andata a vivere via con dei coinquilini e forse farà un master nell'ambito sanitario, come a dire che probabilmente ero una zavorra anche per lei dato che ha fatto scelte importantissime dopo che ci siamo lasciati.
Ringrazio già chi voglia scrivere qualcosa e rispondere a questo lamento di uno che ogni giorno che passa è sempre più perso tra ansie, dubbi, paure e fallimento. Ma in realtà ringrazio chiunque abbia letto questo post anche solo per avermi ascoltato.

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Miglior risposta 20 GEN 2022

Gentile IlSantoSepolcro,
Lei si sente un «fallimento totale», eppure si sta impegnando con buoni risultati in studi che le piacciono molto, ha lavorato durante l’università pur di essere indipendente, ha avuto una relazione affettiva importante che ha interrotto di sua volontà: solo per questo non dovrebbe giudicarsi in modo così impietoso.
Tuttavia, come nota lei stesso, ci sono varie contraddizioni nei suoi comportamenti. Si appassiona alle relazioni internazionali ma non è interessato all’Erasmus ( che invece le aprirebbe nuovi orizzonti e le farebbe sperimentare la vita fuori casa); vorrebbe andare via da casa ma reputa « inutile » frequentare l’università fuori sede; vorrebbe parlare con i suoi familiari dei suoi dubbi e delle sue ansie, ma poi afferma di non aver nulla da dire loro.
È fondamentale il modo in cui si leggono gli avvenimenti della propria esistenza.
Il sentimento di fallimento non proviene dall’esterno e dal continuo confronto con gli altri, ma trova sempre origine in un inappagato bisogno di autorealizzazione. Affronti i problemi che ha elencato con la determinazione dimostrata scegliendo per passione il suo corso di studi - che contrariamente a quel che teme può aprirle, soprattutto in questo contesto storico-politico, scenari professionali davvero molto interessanti e gratificanti in Italia e in giro per il mondo. Se vuole andare via di casa, finalizzi i suoi lavoretti provvisori a questo progetto; se soffre per la mancanza di dialogo con i suoi, provi a essere lei il primo a portare in famiglia un po’ di dialogo e di leggerezza, invece di rinchiudersi nel mutismo. E soprattutto cerchi di non paragonarsi più agli altri: in genere è un modo per focalizzare il pensiero su ciò che ci manca piuttosto che sulle nostre risorse interiori su cui invece bisogna fare leva per realizzare il nostro progetto di vita.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Falcolini

Dott.ssa Elisabetta Falcolini Psicologo a Sansepolcro

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23 GEN 2022

Buongiorno. Il cambiamento personale è un processo lungo e complicato. Se ci sono voluti degli anni per determinare una sofferenza psicologica, non può certo bastare una mail per risolverla. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un individuo serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È quindi illusorio credere che si possano ottenere risultati scrivendo in una chat: serve solo a perdere tempo e di solito significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Qualora lei fosse una persona veramente motivata a capirsi e a ricercare un cambiamento personale profondo e duraturo, l’unico consiglio sensato che potrei darle è quello di fissare un appuntamento con un professionista serio e preparato. Per quel che mi riguarda, le do la mia disponibilità (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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21 GEN 2022

Salve penso che la prima cosa che lei debba fare è: prendersi uno spazio per sé! E aggiungo non pensare a se stesso piuttosto che a tutto il resto del mondo che lo circonda. Cercando di lavorare sui limiti ma anche sulle risorse.
Resto a disposizione
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra

Dott.ssa Fabiana Marra Psicologo a Lecce

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21 GEN 2022

Buongiorno,
Comprendo le sue difficoltà e la sua sofferenza derivante dalla messa in discussione del suo percorso di vita e delle scelte fatte. Riferisce di essere un “fallimento totale” ma da quello che racconta ha raggiunto i suoi obiettivi con buonissimi risultati, vedi diploma e laurea, ha avuto il coraggio di compiere scelte basate su una personale valutazione piuttosto che farsi trasportare dal pensiero comune e probabilmente i suoi risultati derivano anche dalla passione per ciò che studia e dall’impegno. L’avvicinarsi della fine di un percorso porta spesso a porsi delle domande relative al futuro, un futuro che può spaventare a tal punto da provocare stati di ansia che inducono a una visione pessimistica e poco realistica della propria situazione. Ogni percorso è personale e diverso, il confronto con gli altri spaventa perché ci porta alla messa in discussione di noi stessi col rischio, se fatto in modo non costruttivo, di portarci a una visione fallimentare di noi stessi; tuttavia anche gli altri vivono momenti di insicurezza e confusione, fa parte della vita, probabilmente riescono a nascondere le preoccupazioni spesso a causa di un senso di vergogna e inadeguatezza, dimenticando che il confronto potrebbe invece aiutare a vedere i problemi in ottica diversa. Non esiste una ricetta valida per tutti, ognuno compie le proprie scelte, si mette alla prova, cade e ritenta e cambia strada se quella intrapresa non si dimostra soddisfacente e da quello che scrive sembra avere una visione chiara di ciò che le piace e di ciò che invece non fa al caso suo (vedi Erasmus); si procede per tentativi e continui aggiustamenti, non faccia riferimento a un numero, ovvero l’età, per definirsi un fallimento, ognuno raggiunge i propri obiettivi secondo i propri tempi e non vi sono date di scadenza anche se spesso siamo portati a crederlo dalla società alla quale apparteniamo.
Il senso di inadeguatezza conduce spesso all’isolamento perché se non attribuiamo un valore a noi stessi siamo portati a credere che anche gli altri non abbiano una buona considerazione di noi e di conseguenza ci allontaniamo e nascondiamo dalle persone a noi vicine passando meno tempo con loro e comunicando meno, tuttavia più ci allontaniamo più sarà difficile esprimere i nostri vissuti e le nostre emozioni.
Le consiglio di rivolgersi ad un professionista per affrontare i temi che in questo momento Le creano disagio e trovare la giusta motivazione.
Rimanendo a disposizione,
Cordiali saluti,
Dott.ssa Valeria Parisi

Dott.ssa Valeria Parisi Psicologo a Modena

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20 GEN 2022

Buonasera, la piena del suo fiume che scorre impetuoso quasi senza limiti è la cartina di tornasole delle sue sofferenze. Leggendo il suo racconto si resta in balia della corrente, impotenti nel poter far qual si voglia scelta. Deve essere tremendo trovarsi a vivere in prima persona tale esperienza.
Gli ambiti che risultano difficoltosi e problematici che emergono dalle sue parole sono molteplici e con pazienza andrebbero tutti indagati con cura, ciò che noto è una gran confusione sia a livello relazionale (relazioni in primis con sé stessi e poi con gli altri) sia a livello emotivo (ansie, paure e insicurezze varie). E' necessario mettere ordine alle cose, partendo dalla relazione primaria che tutti i giorni lei affronta, quella con sé stesso, per allargarsi alle altre relazioni, anche di tipo non umano ma oggettuale. In contemporanea entrare in contatto sano che le relative emozioni legate a tali relazioni.
Per fare questo tipo di lavoro è necessario affrontare un percorso terapeutico più impegnativo e più lungo, ma che le consenta di andare a toccare il suo mondo interno, quello più profondo, lì dove genera il caos. Il percorso di cui le sto parlando è di tipo dinamico, e al di là della variante specifica le consiglio di affidarsi ad un terapeuta con sui si possa sentire completamente a suo agio al fine di potersi affidare ed aprire completamente.

Dott. Andrea Brizzi

Dott. Andrea Brizzi Psicologo a Velletri

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20 GEN 2022

Buongiorno,
Mi dispiace per la sofferenza che stai portando dentro di te e hai fatto bene a sfogarla qui. Non sei solo. In molti stiamo ascoltando il tuo grido e la condivisione che avrai è proprio testimonianza del fatto che con l’aiuto di qualcuno si può superare ogni cosa.
Ti incoraggio ad afferrare una di queste mani e di farti aiutare a uscire da questa oscurità e recuperare la bella immagine di te per poter decollare nella tua vita
Resto a disposizione e ti auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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20 GEN 2022

"a parte una certificazione di inglese di livello quasi C2 e uno stage fatto per l'università". Io partirei da qui, dalle competenze tecniche che lei già possiede e farei un percorso di Orientamento al Lavoro, in quanto sono sicura che con gli strumenti adatti lei riuscirà a condurre una ricerca del lavoro più funzionale ai suoi interessi. Come lei, ho seguito quasi un centinaio di ragazzi che si sentono disorientati e confusi, apparentemente incapaci di inserirsi sul mercato del lavoro. Non credo abbia solo a che fare con un senso di inefficacia e autostima percepiti, ma anche con una scarsa conoscenza degli strumenti e delle modalità più efficaci per avviare di ricerca attiva del lavoro che porti ad un'assunzione.
Se vorrà, avrò piacere ad illustrarglieli.
A presto e in bocca al lupo, S.

Dott.ssa Stefania Petrulli Psicologo a Rimini

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20 GEN 2022

Gentile,
intanto grazie a lei per essersi dato il modo di farsi "ascoltare" seppure attraverso un forum.
Il punto è questo: lei potrebbe molto lavorare su se stesso e un modo per farlo potrebbe essere mettendosi in gioco in un percorso di crescita personale. Si potrebbero esplorare i suoi tre "assi", si potrebbe elaborare questa sua tendenza al paragone, potrebbe essere orientato verso la massima realizzazione di sé.
La scelta di ascoltarsi è sua, intanto io resto a sua disposizione anche per consulenza psicologica online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Delli Santi
di "Una Stanza per Sé: servizi per il benessere psicologico"

Una Stanza per Sé: servizi per il benessere psicologico Psicologo a Oria

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20 GEN 2022

Caro IlSantoSepolcro,
capisco la difficoltà di convivere con ansie, dubbi e paura che sembrano provocare una forte sofferenza. Può succedere di sentirsi scoraggiati quando si cerca un lavoro, di essere confusi sul proprio futuro, di avere difficoltà nel contesto familiare che poi spariscono in altri contesti. Da quello che scrive vedo però che è riuscito a raggiungere tanti obiettivi: ha ottenuto una laurea, le mancano solo pochi esami per la seconda, è riuscito a conciliare il lavoro con lo studio, ha molto amici. E' importante capire da dove arrivano le emozioni che sta provando in questo momento e qual'è la loro funzione. In questo modo potrebbero trasformarsi nel motore per raggiungere nuovi obiettivi. Un percorso di consulenza psicologica può sicuramente essere d'aiuto in questo senso. Le mando un caro saluto.

Dott.ssa Michela Campagnoli Psicologo a Morrovalle

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20 GEN 2022

Buongiorno,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto.
Cordiali saluti

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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20 GEN 2022

La tua sofferenza non è immotivata, effettivamente hai fatto degli errori di valutazione e ne stai pagando le conseguenze. Detto ciò, visto che il passato non si può cambiare e ciò che abbiamo è il presente, la buona notizia è che attraverso una consultazione con uno psicoterapeuta, un percorso che dovresti fare, proprio per imparare dai tuoi errori, puoi assumerti le tue responsabilità e cercare, ancora piuttosto giovane, di modificarti. Ti faccio notare ad es. la forte contraddizione di fare Relazioni Internazionali e non avere fatto l'Erasmus. È una delle tante. Buon lavoro

Dott. Pier Luigi Rocco Psicologo a Udine

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20 GEN 2022

Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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