Come aiuto mio figlio?

Inviata da Alice · 7 mar 2014 Psicologia infantile

Buongiorno, vi scrivo perché vorrei aiutare mio figlio ma non so come. lui ha sette anni e da circa un anno ha frequenti scatti d'ira incontrollata (durante i quali urla e picchia gli oggetti) della durata di qualche minuto per poi calmarsi indipendentemente da ciò che faccio o dico, e chiedere scusa. è anche provocatorio e dispettoso, polemico e ossessionato dalla precisione (per cui non solo lui ma anche io dobbiamo fare tutto in modo impeccabile) questo capita solo ed esclusivamente con me. a scuola, in piscina, con il padre o i nonni è buonissimo. provo sempre a chiedergli come si sente, cosa prova in quei momenti e che ce la faremo insieme. purtroppo nell'ultimo mese ho iniziato ad avere crampi addominali cefalea e vomito (il dottore dice a causa dello stress) e mi capita soprattutto di sera di perdere la pazienza quando mi prende in giro o mi fa i dispetti e di arrabbiarci entrambi. da quando succede non riesco più a dormire ma è un circolo vizioso.
Grazie per l'aiuto.

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Miglior risposta 10 MAR 2014

Gentile Alice,
Credo sia importante consultare un Collega di persona, meglio se specializzato nell'eta' evolutiva. L'atteggiamento di suo figlio potrebbe essere legato ad una difficolta' nella gestione degli impulsi che vengono ipercontrollati (tendenza al controllo, perfezionismo) o gestiti in maniera impulsiva (aggressivita' eterodiretta, passaggi all'atto ecc.). Se questo succede soltanto con lei, e' probabile dover rivedere la vostra relazione.

Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo a Viterbo

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10 MAR 2014

Cara signora, sembra che il bimbo covi della rabbia nei suoi confronti, visti gli atteggiamenti che descrive e che sembrano riguardare solo la sua figura. Lei parla di un periodo stressante che la porta spesso a perdere la pazienza col piccolo e probabilmente lui sta proprio risentendo anche di questa situazione. Il consiglio che le posso dare è di chiedere un supporto a un esperto che la possa aiutare a capire cosa determina questa forte rabbia nel bambino e a gestire in modo opportuno la situazione in modo tale da non dover prendere di petto suo figlio e usare la stessa aggressività per affrontarlo.

Dott.ssa Cinzia Marzero Psicologo a Moncalieri

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10 MAR 2014

Cara Alice
urge una valutazione psicologica e una diagnosi per suo figlio in merito agli scatti di ira e a questi comportamenti ossessivi che lui a quanto pare mette in atto solo in casa.
Ma di testa e vomito possono essere l'esito dello stress dovuto all'atteggiamento perfezionista ed ossessivo.
La valutazione deve comprendere anche quella del sistema familiare nel suo complesso e così anche il sostegno, individuale per suo figlio, più familiare.
Non sottovaluti questi sintomi e non esiti a chiedere aiuto preventivamente ad uno psicologo familiare specializzato in evolutivo.

Un caro saluto

D.ssa Silvia Michelini Psicologo a Roma

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10 MAR 2014

Ciao Alice,non deve essere facile per una mamma vedere il proprio bambino pieno di rabbia e rivolto contro di lei in maniera particolare,quindi mi rendo conto del suo disagio e della sua preoccupazione.
Andrebbe approfondita la motivazione di questo atteggiamento,valutando quali eventi si sono succeduti nell'ultimo periodo nella vostra famiglia e nella vita anche extra familiare del suo bambino,tenendo presente che a volte le figure di accudimento più vicine emotivamente e simbioticamente,come è la figura materna,sono anche i destinatari di sensazioni istintintive ,anche se non dirette nello specifico a quelle persone,fungono da polo più intimo su cui "sfogare" un proprio malessere.Non posso dirle con le poche informazioni avute se questo è il suo caso,le suggerisco di verificare che anche negli altri contesti sociali che il suo bimbo frequenta o dalle altre figure di accudimento,se sono accaduti eventi particolari.Poi le suggerirei di chiedere una consulenza per fare il quadro completo della situazione e solo in seguito,se lo specialista lo riterrà opportuno far fare un colloquio o una semplice osservazione con il bambino.Ma le ripeto che le notizie in merito sono davvero molto poche per indicarle una strada specifica.

A sua disposizione,Dott.ssa Molino Sabrina
Psicologa Clinica e dello Sport

Dott.ssa Sabrina Molino Psicologo a Bologna

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10 MAR 2014

Gentile Alice,
non si capisce molto la situazione dalla sua lettera. Però dato che il problema di suo figlio perdura da 1 anno, è necessario cercare di capire meglio cosa stia accadendo. Si rivolga ad uno psicologo anche solo per un colloquio di consulenza: esponga bene la situazione famigliare e il problema. Il collega saprà indicarle la strada da seguire.
Cordiali saluti
Dott.sa Federica Calandra

Dott.ssa Federica Calandra Psicologo a Verbania

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10 MAR 2014

Salve Alice,

da quello che scrive sembra che il suo bambino risponda al malessere che lei stessa prova. E come strumenti pare usare la rabbia, come lei stessa ammette di fare nei momenti di stanchezza e nervosismo.
Il mio consiglio e' di pensare, in primo luogo, a recuperare uno stato di benessere proprio (anche recuperando quello fisico visto i problemi che cita) rivolgendosi a uno psicologo che la possa aiutare a capire il suo stress e a gestirlo. Credo che poi, sentendosi lei stessa meglio, anche il suo bambino migliorera'. Anche solo perche' lei, mamma, riuscira' a capire e leggere i bisogni di suo figlio con occhi sereni.

In bocca al lupo

Dott.ssa Luisa Gatto Psicologo a Nova Milanese

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10 MAR 2014

Gentile Alice,
il fatto che sua figlio si comporti nel modo in cui ci racconta, soltanto con lei, ci fa ipotizzare che il problema sia dentro alla vostra relazione. È possibile che il bambino la provochi per avere su di lei il controllo e quindi la massima attenzione possibile da parte di mamma.
Il rivolgersi ad uno psicologo, sia per far luce sul rapporto con suo figlio sia per occuparsi dei suoi sintomi, forse sarebbe la scelta migliore.
Purtroppo on line non possiamo essere ne troppo accurati ne risolutivi.

Restiamo in ascolto

Dr Mori Francesco Psicologo a Siena

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10 MAR 2014

Cara Alice, il tuo bambino ti sta chiedendo aiuto non ci sono dubbi, che ha bisogno di tirar fuori tutto ciò che sta sotto la rabbia o il bisogno di controllare tutto con questa richiesta di precisione. Ha bisogno di conferme di presenza di prersone prevedibili accanto a lui proprio come tutti i bambini. Mi chiedo cosa sia successo? Che paura ha? La più grande paura potenzialmente potrebbe essere quella di essere abbandonato, lasciato da te. Ci sono state separazioni che non sono stati chiariti, ci sono stati eventi lutti traumatici che non sono stati metabolizzati da questo bambino? Potrebbe sentirsi in colpa per qualcosa...Cosa è successo un anno fa? Rassicura lui del tuo amore anche se litigate, anche se vi arrabbiate non smetti mai di amarlo. lui lo deve sapere. Ripetiglielo sempre.
Prova a rispondere a queste domande insieme ad un terapeuta. Alle volte un breve percorso focalizzato sui genitori aiuta i genitori nel loro ruolo perché li aiuta a comprenderlo e a gestirlo. Intervieni subito prima che queste fissazioni sulla precisione invadano tutti gli spazi.
Comincia da te per aiutare te e lui.
Saluti da Mariagrazia Raffa Padova

Dott.ssa Mariagrazia Raffa Psicologo a Modena

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10 MAR 2014

Cara Francesca,
riesci a collegare un evento che più o meno coincida con quando sono iniziati questi comportamenti? Qualcosa che magari sia successo proprio tra voi due?
Oppure riesci a collegare qualcosa che è successo a te personalmente? I bambini sono molto ricettivi e sensibili, soprattutto nei confronti delle figure per loro più importanti, ma spesso non sanno comunicare in modo chiaro e a parole e quindi lo fanno attraverso il corpo o i comportamenti.
Quello che il tuo bambino sta facendo è comunicarti un disagio. un problema, non sta cercando di proposito di prenderti in giro o farti i dispetti.
Credo sia quindi importante che tu continui a parlare con lui e a cercare di capire cosa c'è che non va, eventualmente rivolgendoti a qualcuno.
Questi potrebbe, secondo me, aiutarti a capire meglio a cosa è collegato lo stress di cui ti ha parlato il medico.

Resto a disposizione in caso tu lo volessi

Un caro saluto

Dott.ssa Capuano Maria Concetta Psicologo a Padova

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10 MAR 2014

Buongiorno Alice. Poiché le "reazioni" di suo figlio costituiscono l'espressione di un malessere profondo che probabilmente in questo momento il bambino non riesce ad esprimere diversamente, il mio consiglio è quello di rivolgervi a uno psicoterapeuta per iniziare un percorso di psicoterapia familiare che coinvolga lei, suo figlio e il padre del bambino.

Dott.ssa Firinu Lucia, Psicologo - Psicoterapeuta Psicologo a Cagliari

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10 MAR 2014

Buongiorno,
suo figlio evidentemente sta tentando, con il suo comportamento, di comunicare qualcosa che non riesce a esprimere con le parole.
E' importante comprendere i motivi per cui questo comportamento, a quanto lei indica, è contestuale solo alla relazione tra di voi.
E' importante non perdere la calma, suo figlio è un bambino, lei il suo genitore adulto.
Può rivolgersi a uno psicoterapeuta che aiuti lei e suo marito a comprendere e gestire i comportamenti di vostro figlio.

Un caro saluto
Simona di Leo Boato

Simona Di Leo Boato Psicologo a Milano

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10 MAR 2014

Buongiorno Alice, mi rendo conto della tua notevole difficoltà, però mancano alcuni elementi importanti per poter inquadrare la situazione. E' necessario che tu esponga nei minimi dettagli la storia personale del tuo bambino in relazione al rapporto con te fin dai primi mesi di vita in quanto, a mio avviso, la differenza del comportamento con te da quello che manifesta con gli altri può fa pensare ad una sua forma reattiva, come tentativo di rendersi indipendente da te. Dato che appare importante cambiare quanto prima questo insostenibile rapporto, ti suggerisco di chiedere un colloquio ad uno psicologo/a della tua zona e magari, nel frattempo,avvalerti di un supporto ,per quanto possibile , da questa sede. Io personalmente sono disponibile ad ulteriori comunicazioni. Auguri
Dott.ssa Carla Panno- psicologa e psicoterapeuta- di Milano

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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10 MAR 2014

Gentile Alice,
servirebbero ulteriori specificazioni rispetto ai comportamenti da lei descritti, rispetto a suo figlio. Dalle informazioni che dà, sembrano essere comportamenti oppositivo provocatori, se fossero generalizzati alla presenza di chiunque, con chi più e chi meno, ma comunque non solo con lei. Invece tale specificità mi fa pensare che possa esserci altro che lo turba e che questo sia il modo che lui ha trovato per "tirare fuori" ciò che sente. A volte è difficile ottenere risposte dai bambini di quell'età quando gli viene chiesto cosa sentono, non perché non siano capaci di sentirsi tristi o arrabbiati, ma perché non è ancora nelle loro competenze riuscire ad esprimerlo esplicitamente come è possibile per noi adulti.
Rispetto alla richiesta di aiutare suo figlio, può scegliere il supporto di un collega esperto dell'età evolutiva, che sia in grado, attraverso le dovute tecniche, di fare delle osservazioni, delle valutazioni, e darle eventuali indicazioni di comportamento per dare a suo figlio le giuste conseguenze e affrontare nel migliore dei modi ciò che sente.
Può aiutarsi anche attraverso i colleghi di questo portale per trovare un adeguato supporto.

Cordialmente
Dott.ssa Gabriella Petrone - Piacenza-

Gabriella Petrone Psicologo a Fiorenzuola d'Arda

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10 MAR 2014

Gentilissima Alice,
mi sembra evidente che mi trovo di fronte ad una mamma particolarmente attenta ai bisogni del suo bambino, forse anche troppo, come purtroppo capita sempre meno di frequente. Al giorno d’oggi è difficile incontrare genitori disponibili a stare così tanto tempo dietro ai propri figli, considerando i numerosi impegni che impediscono alla maggior parte delle persone di dedicarsi come si vorrebbe alla famiglia.
Ciò che mi colpisce del suo racconto è, tuttavia, questa sorta di inversione di ruoli che è venuta a stabilirsi tra lei e il suo piccolo. Al punto tale che vi costringe, se ho capito bene quanto sta dicendo, altrimenti la prego mi corregga, quasi senza vie di mezzo sembrerebbe, a subire tutte le sue provocazioni e i suoi scatti di ira o la sua ossessione per la precisione. Lei stessa ammette che dovete fare “tutto in modo impeccabile” e mi sembra di capire il motivo, più che legittimo che vi porta ad assecondare (lei in particolare) tutte le richieste. La paura che possa peggiorare la situazione e che i problemi del piccolo possano aumentare sono evidentemente molti e fondati ed è molto apprezzabile il fatto che lei se ne preoccupi tanto.
Ciò nonostante, deve considerare che a quel età (solo sette anni), i bambini sono in una fase molto delicata in cui costruiscono punti di riferimento stabili ed è per loro fondamentale che questi siano affidabili, ma soprattutto che sappiano dimostrare molta stabilità e in alcuni casi anche fermezza nelle decisioni e nella definizione delle regole.
Non sono ancora in grado di capire e scegliere ciò che è meglio per loro e si aspettano che questi punti di riferimento (evidentemente i genitori in primo luogo), sappiano farlo. Così, lasciarsi coinvolgere nelle sue continue provocazioni, per quanto mi rendo conto è difficile non cedervi, può peggiorare la situazione, anziché migliorarla. Il duplice messaggio che passa è: “io ti voglio bene e voglio starti vicino”, ma anche, più subdolo e meno evidente, ma decisamente più forte “non sono in grado di decidere ciò che deve o non deve essere fatto”. In questo modo, mettendo in crisi il loro tentativo di cercare nel genitore quel punto di riferimento di cui tanto hanno bisogno e trasformandosi essi stessi in quelli che si direbbero dei “piccoli dittatori”.
Si dice che con le migliori intenzioni, spesso si ottengono i peggiori risultati.
Come le dicevo all’inizio, lei mi sembra sinceramente una mamma molto attenta ai bisogni dei propri figli (non sarebbe qui a scrivere per ricevere aiuto per suo figlio, altrimenti). Sono convinta, quindi, che con il sostegno di un buon terapeuta (può cercarne uno su questo stesso sito o contattarmi, se lo ritiene e se vive nei pressi di Roma o della provincia di Potenza), riuscirà senz’altro, in tempi anche molto brevi a superare la difficoltà che state vivendo.
Resto a sua completa disposizione per ogni eventuale altro chiarimento.
Dr.ssa Lucia Pennesi

Dott.ssa Lucia Pennesi Psicologo a Roma

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