Aiuto mio figlio sta malissimo: soffre di ludopatia

Inviata da maria · 17 giu 2015 Ludopatia

sono madre di un figlio di 25 anni che fin da piccolo soffriva di crisi epilettiche che dopo l'intervento sono migliorate fino alla scomparsa mantenendo per ora l'assunzione di tegretol 400mg 1 cp alla sera.
Ora si e verificato un altro problema " la ludopatia " volevo sapere se possono essere correlati visto che lui si definisce depresso il tutto dura ormai da 5 anni sto inoltre cercando un centro di disintocazione ,noi siamo della regione veneto, ma comunque la distanza non è un problema, restando in attesa di un aiuto vi saluto

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Miglior risposta 17 GIU 2015

Gentile Maria, la dipendenza da gioco è un problema psicologico molto delicato che necessita il supporto e la diagnosi di un terapeuta specializzato in tale ambito. Spesso la depressione e la dipendenza sono correlate ma è necessario l'aiuto di un professionista per capire i veri motivi alla base delle problematiche del ragazzo. Può vedere se nella sua zona c'è qualche centro specializzato nelle dipendenze da gioco.
La saluto cordialmente
Dott.ssa Barnaba - Taranto

Dott.ssa Barnaba Valentina Psicologo a Taranto

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24 GIU 2015

Gentile Signora,
la situazione che sta vivendo è sicuramente molto faticosa. Nella sua domanda parla di suo figlio e di lei, della sua preoccupazione, mi domandavo se in famiglia ci sono altre persone che condividono con lei questi vissuti, ad esempio cosa ne pensa il padre del ragazzo? Qual è dal punto di vista del padre il problema di suo figlio? Al di là delle etichette diagnostiche ("ludopatia") credo potrebbe essere utile cercare di comprendere come mai suo figlio ha sviluppato una dipendenza e dare significato a questa problematica. Ovviamente il vostro desiderio è eliminare il sintomo quanto prima ma credo che al contempo comprenderne le motivazioni per cui si è verificato possa aiutare a costruire un benessere più duraturo per tutti voi. Per questo concordo con la collega di Trento, può rivolgersi ad un Centro di Terapia Familiare dove possano ascoltare innanzitutto le sue preoccupazioni ( e, credo, quelle di suo marito) e poi valutare insieme a voi come meglio aiutare vostro figlio. Questi infatti è maggiorenne e deciderà autonomamente se e quale intervento scegliere. Augurandole un pronto recupero e sollievo la saluto cordialmente
Dr.ssa Alessandra Spera - Empoli

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24 GIU 2015

Gentile Signora,
credo che lei e suo figlio stiate attraversando una lunga fase faticosa. Mi domandavo quale sia il parere del padre del ragazzo in merito-qual è secondo lui il problema di suo figlio? Cosa vi siete detti lei e il padre del ragazzo a proposito della sua sofferenza? Avete altri figli? che ne pensano? Al di là delle diagnosi ("ludopatia"), io credo infatti che sia di sollievo per tutti voi dare significato ai comportamenti e ai sintomi di suo figlio. Come mai ha sviluppato una dipendenza? A tal fine, concordo con la collega di Trento, credo sia utile rivolgervi ad un Centro di Terapia Familiare che possa innanzitutto accogliere lei e il padre del ragazzo e poi valutare con voi quale aiuto offrirgli. Suo figlio infatti è maggiorenne e deciderà personalmente quale tipo di intervento scegliere. Augurando a lei e ai suoi cari di trovare presto recupero e sollievo, la saluto cordialmente. Dr.ssa Alessandra Spera Empoli

Dott.ssa Alessandra Spera Psicologo a Empoli

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23 GIU 2015

Gentile Maria, aspetti depressivi e ludopatia possono essere correlati (più difficilmente l'epilessia), la ludopatia è una dipendenza come l'alcool o la droga e deve essere affrontata al più presto con un intervento multidisciplinare, è utile perciò che si rivolga ad un centro specializzato nella sua ULSS, anche una psicoterapia è fondamentale (non sempre le ulss hanno a disposizione uno psicoterapeuta) ma deve essere accettata da suo figlio e qui in genere sta il problema, perché forse suo figlio non riconosce i suoi problemi. Le consiglio di parlare con un collega per un primo inquadramento del caso e per mettere a punto una strategia di azione adeguata. Coraggio. Cordiali saluti, dott. Daniele Malerba

Dott. Daniele Malerba Psicologo a Trivignano

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18 GIU 2015

Buongiorno Maria,
non scrive se suo figlio è in trattamento con uno psicoterapeuta.
Sarebbe molto importante chiedere aiuto ad un centro psicologico che aiuti suo figlio, e lei come genitore per capire la modalità corretta di intervenire.
In Veneto potrebbe cercare dei centri di terapia familiare, anche legati a scuole di psicoterapia sistemico familiare che si occupano di problematiche legate ai contesti familiari e che la sanno orientare sul da farsi.
Visto che il problema dura ormai da diversi anni, sarebbe importante non lasciarne passare ancora.
Tanti auguri!
D.ssa Barbara Paolinelli- Trento

Dott.ssa Barbara Paolinelli Psicologo a Trento

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18 GIU 2015

Gentile Maria,
non so se ci sia un legame tra l'epilessia e la ludopatia di cui soffre suo figlio, occorrerebbe avere maggiori informazioni.
Di sicuro visto che è da parecchi anni che il ragazzo non sta bene, le consiglio di rivolgersi a un professionista. Provi a informarsi sul centro che si occupa di nuove dipendenze, il Siipac, so che è a Trento ma dovrebbero avere anche degli altri centro.
Un caro saluto,
dott.sa Alessia Besana

Anonimo-149749 Psicologo a Milano

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17 GIU 2015

Cara Maria,
la ludopatia è un problema serio e sempre più diffuso, in varie fasce d'età.
E' serio, per vari motivi, perchè crea una dipendenza nascosta, una dipendenza maggiormente accettata (non si tratta di droghe illegali), è una dipendenza che porta ad esaurire le risorse emotive, relazionali, psicologiche dell'individuo e della famiglia, non ultime le risorse economiche. Spesso infatti porta a fare debiti su debiti, fino a creare situazioni veramente critiche. Vi sono famiglie costrette e vendere la casa di proprietà per farvi fronte.
Questa dipendenza è grave soprattutto nei giovani e giovanissimi, che si estraneano attraverso il gioco. Non so in che forma gioca suo figlio, ce ne sono diverse, ma immagino data l'età che lo faccia attraverso il PC e questo ne riduce la socializzazione, ne aumenta la portata proprio perchè fuori dallo sguardo altrui e dal controllo, ma conduce un isolamento veramente grave, soprattutto in un ragazzo in fase di costruzione della propria identità, dove è fondamentale sperimentarsi.
Come tutte le dipendenze, anche questa inoltre produce disinvestimento e perdita di motivazione in tutti gli altri ambiti di vita, accrescendo la fase ossessiva e patologica del processo, che si accresce sempre più.
Per ultimo e non per ultimo c'è il problema delle crisi epilettiche. In effetti alcune ricerche, anni fa hanno verificato che l'abuso di internet, di giochi elettronici, della TV, attivando in modo smodato e acritico alcune funzioni cerebrali a discapito di altre, facilitano il verificarsi di attacchi epilettici, soprattutto in soggetti predisposti. Questo è proprio il caso di suo figlio.
Per cui ha ragione ad essere preoccupata e a correre ai ripari. Non conosco il territorio veneto così approfonditamente, ma può rivolgersi al SerT ovvero Servizio Tossicodipendenze più vicino a lei, che si occupa anche di questo. Nel caso in cui sul suo territorio vi fossero centri specializzati distaccati, al SerT sapranno sicuramente indirizzarla.
L'intervento richiede una risposta su più versanti e molto attenta, per cui è bene rivolgersi a specialisti nel settore.
Capisco che talvolta possa spaventare e indurre vergogna rivolgersi ad un tale servizio, ma è importante superare questa fase perchè comporta l'accettazione del problema, il primo passo per risolverlo.
Tanti cari auguri

Dott.sa Sabrina Costantini

Sabrina Costantini Psicologo a Pisa

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17 GIU 2015

Cara Maria,
la mia opinione è che le crisi epilettiche, l'assunzione dei farmaci e una sorta di diversità percepita e vissuta a causa della malattia, possano aver minato la fiducia e l'entusiasmo di suo figlio. Forse nel gioco trova il brio che non riesce a sentire dentro di sè.

Non scrive, nella sua mail, se in questo momento suo figlio è seguito da uno psicologo. Non lo fosse, cercatene uno nella vostra città. E' un ottimo primo passo.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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17 GIU 2015

Cara Maria,
non esistono correlazioni tra le crisi epilettiche e la ludopatia. Lei dice che suo figlio si definisce depresso, come mai? Per avere una diagnosi precisa le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona che potrà consigliarla e chiarirle tutti i bubbi. Spesso è stata, infatti, riscontrata una correlazione tra depressione e gioco patologico ma da quello che lei dice non è molto chiaro se suo figlio effettivamente presenti l'uno o l'altro disturbo o magari entrambi.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione

Dott.ssa Carla Francesca Carcione Psicologo a Capo d'Orlando

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