Blocco relazioni

Inviata da Giovanna · 2 mag 2024 Relazioni sociali

Buonasera Dottori,
Sono una ragazza di 22 anni e chiedo un consulto rispetto a un malessere che si sta recentemente insinuando in me. Vedo molte mie amiche fidanzate felicemente, coppie solide nelle quali si sa di poter contare l'uno sull'altra. Dall'altra parte ci sono io che non sono mai stata fidanzata né trovo mai nessuno che susciti il mio interesse. L'unica volta che mi sono realmente interessata ad un ragazzo è stato 2 anni fa, ma non ho avuto nemmeno la possibilità di provare appieno le emozioni che mi suscitava perché dopo pochi mesi il ragazzo in questione è partito per l'esercito. Capita sporadicamente di sentirlo o che lui ritorni nella nostra città natale ad esempio in occasione di festività ed ogni volta che lo rivedo sto male, perché mi domando per quale motivo il destino ha voluto distanziarmi dall'unico ragazzo che abbia fatto nascere in me un interesse genuino e ho paura che non esista nessun altro che mi possa far nuovamente provare delle emozioni. Dall'altro lato mi rattrista il fatto di non poter avere una persona accanto nella vita quotidiana, con cui condividere belle esperienze ma anche difficoltà, in un'ottica di crescita. Per quanto io stia bene nella mia autonomia, penso che la dimensione di coppia sarebbe molto più arricchente. Non capisco se il fatto di non riuscire mai ad imbarcarmi in frequentazioni (ad esempio mi è capitato di disertare appuntamenti con ragazzi oppure di sottrarmi da qualsiasi situazione in cui possa conoscerne di nuovi, essendo sempre molto chiusa) possa dipendere dal fatto che, inconsciamente, sia rimasta bloccata al momento in cui provavo dei sentimenti per quel ragazzo, che era un momento particolarmente felice e sereno della mia vita e che forse senza saperlo sto cercando di rivivere. Infatti noto che questi pensieri e il malessere che ne deriva si acuiscono quando vivo un momento particolarmente difficile. Forse sono anche correlati ad una paura di crescere ed affrontare veramente una relazione adulta, mettendo fine alla "fase bambina" della mia esistenza. Dovrei forse affrontare una terapia per capire come gestire questo meccanismo disfunzionale? Di che tipo nel caso? Ho paura che vivendo nel passato, nella speranza non so come che si realizzi ciò che desideravo in quei momenti, mi lasci sfuggire delle occasioni da vivere nel presente.
Vi ringrazio e spero di essere stata abbastanza chiara nell'esporre il problema

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Miglior risposta 3 MAG 2024

Carissima Giovanna,
intanto la ringrazio per la condivisione e mi congratulo con lei per l'analisi dettagliata che ha fatto delle fatiche che sente.
All'interno di un percorso di sostegno psicologico potrebbe lavorare su tantissime cose che le gioverebbero: riconoscimento e gestione delle emozioni, gestione dei pensieri, miglioramento delle relazioni e della comunicazione con gli altri. Queste sono solo le macroaree di lavoro per costruire un presente nuovo in cui far spazio a nuove relazioni ed ad una nuova versione di sè.
La aspetto volentieri per un primo colloquio conoscitivo gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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4 MAG 2024

Cara Giovanna,
Grazie per la sua condivisione. Mi complimento per le domande che si pone che sono già un ottimo punto dal quale partire.

Ha ragione a domandarsi se sia il caso di gestire questo suo meccanismo, che la blocca e la intrappola, perché è proprio partendo da un lavoro su se stessa che potrà sentirsi più pronta e sicura in una relazione di coppia che possa essere appagante.

La terapia che propongo è di tipo cognitivista, ciò significa che potremmo lavorare sul pensiero e, soprattutto, sulle credenze disfunzionali che in questo momento la ostacolano.
Il nostro modo di pensare chi siamo cambia il nostro modo di essere e di relazionarci con gli altri.

Non abbia timore di scoprire come funziona, ma sia solo curiosa di conoscersi meglio.

Se dovesse sentirne la necessità, resto a disposizione per un primo colloquio online gratuito.

Le auguro in ogni caso un buon viaggio alla scoperta di sé

Un saluto cordiale

Dott.ssa Claudia Nunnari

Claudia Nunnari Psicologo a Roma

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4 MAG 2024

Cara Giovanna,
la ringrazio per la sua dettagliata illustrazione del disagio che sta passando. Un percorso di sostegno psicologico potrebbe aiutarla a ricostruire la più autentica immagine di sè che, forse, si è un po' affievolita a fronte di tutti questi eventi. Lavorare sul riconoscimento delle proprie emozioni, dei propri pensieri, andare a riconoscere limiti e risorse personali nei confronti delle relazioni interpersonali, della comunicazione con gli altri e con se stessa potrebbe portarla ad un miglioramento del suo benessere.
Spesso bisogna solo avere un supporto per comprendere come scardinare quei pensieri che ci lasciano incastrati nelle paure che ci costruiamo.
Sono disponibile a intraprendere un percorso insieme ed essere la sua stampella, qualora ne sentisse la necessità.
Cordialmente
Dott.ssa Covini Sofia

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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3 MAG 2024

Buonasera Giovanna, sono la Dr.ssa Anthea Armanini, rispondere in modo esaustivo, non avendo il quadro generale, nonostante tu sia stata molto chiara, è sempre difficile, ma leggendo il tuo messaggio, più che delle risposte, mi sono sorte delle domande, che vorrei porti, ovvero, che cosa ha questo ragazzo che ha suscitato in te un interesse nei suoi confronti, tale da fare la differenza, portandoti da una chiusura ad una apertura ? Perchè proprio lui? Che caratteristiche aveva e cosa suscitava in te? Partire da queste domande, cercando di darsi una risposta, o più di una, potrebbe essere un buon punto di partenza, anche in relazione all'ipotesi che ti sei data, riguardo il passaggio all'età adulta. Chiaramente questa tua ipotesi apre a tante altre domande, come ad esempio, cosa caratterizza per te l'età adulta? Cosa significa per te essere adulta? E sopratutto, c'è qualche vantaggio nel rimanere bloccata nel passato, come hai ipotizzato, non accedendo quindi all'età adulta? Cosa comporta questo passaggio?.
Non c'è una risposta giusta o sbagliata e soprattuto non c'è una risposta che qualcuno, nemmeno un professionista, può darti dall'esterno. Ciò che può fare un professionista, è aiutarti a scoprire e portare fuori quello che tu hai dentro, perché le risposte le hai solo tu. A volte da soli è difficile rispondere a queste domande, perché capita di incastrarsi in vicoli ciechi ed è qui che un professionista può aiutarti, aiutarti a fare chiarezza. Se e quando intraprendere un percorso psicologico è una decisione che spetta a te, sulla base di quanto la problematica che stai vivendo impatta sulla tua vita e questo è un parametro soggettivo.
Spero di esserti stata utile.

Dr.ssa Anthea Armanini Psicologo a Alzano Lombardo

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna

Oggi si tende a bruciare le tappe, anche se a 22 anni non si è ancora bambini né tantomeno adulti.
A mio avviso è ancora una fase post adolescenziale in cui si cerca un riscontro reale a livello sentimentale e professionale.
Tempo ed esperienza l'aiuteranno a trovare la persona giusta e la sua strada...
Ogni stagione ha i suoi tempi , credo sia inutile affrettarle.
Un caro saluto
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna
io aspetterei a parlare di meccanismi disfunzionali e di blocchi, e aspetterei anche a parlare di destino, anche considerando la tua età.
Non lo dico per fare del banale ottimismo, ma perchè a 22 anni siamo in piena costruzione e niente ancora è definito e chiaro, a maggior ragione le nostre interiorità, i desideri, gli interessi, tutto. E questo rimane vero nonostante tu abbia una buona consapevolezza e capacità di introspezione.
Proviamo a rovesciare la prospettiva: la coppia solida, felice e complice è bella da vedere e da vivere, ed è certamente un punto di arrivo a cui aspirare, ma a 22 anni potrebbe essere anche più naturale, e forse più fisiologico, essere meno stabili e più dinamici perfino al limite del caotico, perchè sono condizioni più funzionali alla ricerca del proprio percorso identitario. Se ne vedono fin troppe di persone stabili a 20 anni e completamente spente a 40.
Il fatto è che non ci sono verità o modi migliori di altri, ognuno ha le sue necessità e quindi il suo percorso, diverso dagli altri.
Sicuramente potrebbe affrontare queste cose con uno psicologo se le sembra il caso, e sono sicuro che male non le farà, ma non ci arrivi con piccole autodiagnosi né con la volontà di vivere la sua vita ricalcando quella degli altri.
A disposizione, anche online

Dott. Giacomo Sillari

Dott. Giacomo Sillari Psicologo a Siena

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3 MAG 2024

Gentile Giovanna,
le confermo che è stata davvero molto chiara nell'esporre la sua situazione e comprendo come da un lato lei senta il bisogno di avere una persona accanto nella sua vita e dall'altro senta questa forte paura, che spesso quasi la costringe a "mettersi i bastoni tra le ruote da sola", privando se stessa di avere una relazione.
Questo limbo, in cui si trova, può essere un'occasione per conoscere se stessa e per capire quali percezioni muovono i meccanismi che la portano a mettere in atto questi comportamenti. Comprendere noi stessi ci permette anche di comprendere meglio gli altri e quindi di migliorare la qualità delle nostre relazioni.
Pertanto il mio suggerimento è quello di affrontare questa opportunità con il supporto di un professionista, mediante il quale potrà trovare delle strategie utili per affrontare questa situazione.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna,
quando ci si trova in una fase di passaggio come la sua è comprensibile porsi delle domande sul proprio futuro.
Dato il malessere da lei riportato in modo così chiaro e preciso, ritengo che sarebbe molto utile per lei iniziare un percorso terapeutico che le permette di entrare maggiormente in contatto con quelle parti di sé che intervengono nel momento in cui è in procinto di conoscere un'altra persona. Sarebbe interessante capire come il passato e la storia con questo ragazzo abbiano influenzato le scelte del suo presente. Lo scopo della terapia è proprio quello di fare luce su aspetti di noi che non conosciamo, garantendo una miglior comprensione di sé e di ciò che si vuole.
Spero di esserle stata di aiuto, resto a disposizione
Dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

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3 MAG 2024

È sempre nei momenti di difficoltà che tendiamo a metterci in discussione e a riempirci di dubbi e insicurezze.
I suoi dubbi possono essere sciolti nel momento in cui decide di aprirsi con un professionista che le ispira fiducia.
Da qui, ad un percorso di crescita personale, esiste la sua scelta di costruire una base solida per i suoi desideri ed obiettivi.
Parlare con un professionista che le ispira fiducia è un primo passo sicurezza utile per lei, e per orientarla nel modo più adatto a lei.
Mi contatti pure se vogliamo approfondire insieme.
Un caro saluto Giovanna.

Dott. Filippo Fortunato Psicologo a Gallarate

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna,
Le relazioni sociali durante questa fase della tua eta' sono importanti nel sentire di avere anche una rete di sostegno.
Da cio' che scrivi si percepisce che ponendoti a confronto con le tue amiche emerge della solitudine che avverti ,di cui forse hai paura ,chiedendoti se sia o meno giusto sentire questo.
Inoltre emerge una parte consapevole e saggia in te che si pone delle domande esi chiede se cio che avverti come malessere nel pensarti in una relazione sia una paura di crescere o altro.
Penso che questi quesiti siano importanti da poterti porre all'interno di un contesto terapeutico protetto e accogliente che abbia come metodologia di base la mindfullness , dove potresti avere l'opportunita di ascoltarti meglio e poter attraverso la conoscenza di te approfondire cio che emerge.
Per ulteriori approfondimenti resto disponibile anche online.
Un caro saluto.
Dr.ssa Alessandra Petrachi

Dott.ssa Alessandra Petrachi Psicologo a Rimini

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna, la ringrazio innanzitutto per averci esposto le sue difficoltà. Sarebbe interessante esplorare questa sua relazione passata e capire se ci sia qualcosa che ha ancora oggi un impatto su di lei. Indagare ciò, potrebbe permettere di capire meglio le sue paure attuali e le modalità che lei mette in atto per allontanarsi da esse. Potrebbe, inoltre, aprire le porte ad un lavoro per riuscire ad entrare maggiormente a contatto con le sue paure, senza evitare le relazioni e le emozioni ad esse connesse. Le consiglio, quindi, di intraprendere un percorso terapeutico se ha la volontà di lavorare su questi aspetti. La terapia cognitivo comportamentale permette di fare ciò, fornendo degli strumenti che permettono di migliorare il suo benessere attuale.

Resto a sua disposizione,
Dott.ssa Ilaria De Mola.

Dott.ssa Ilaria De Mola Psicologo a Milano

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna.
E’ stata molto chiara nell’esposizione della problematica che adesso riporta.
Mi arriva il suo malessere e mi dispiace che si senta così.
Può capitare di provare questi sentimenti, anche contrastanti, quando siamo circondati da cose che in un certo momento della nostra vita vorremmo. Non è invidia, ma un sano desiderio.
L’incontro con il ragazzo da lei descritto è molto identificativo.
Vediamola in un’altra ottica: lei dice che il destino non è stato gentile poiché l’ha distanziata dall’unico ragazzo per cui provava interesse, possiamo invece vederla come un grande opportunità che ti è stata data che ti fa comprendere che in realtà sei pronta per una frequentazione ma solo se c’è questo gran interesse da parte tua. Penso inoltre che nelle frequentazioni e successivamente nelle relazioni ci si aiuta a “curare” le parti fragili e le difficoltà che si hanno. Per questo, non preoccuparti se ancora hai delle paure: nelle relazioni ognuno porta il passato, il presente e le tante speranze per il futuro. Non si deve fare tutto da soli!
Questo che lei ha è un tempo che per il momento sta passando in compagnia della sua più cara amica: lei stessa. Se ne prenda cura, cerchi di capirla e di analizzare ciò che pensa su di lei.
Nell’ultima parte del messaggio lei fa capire che forse c’è la paura di porre fine alla sua “fase bambina”. Il bambino che è in noi ci sarà sempre; possiamo però camminargli accanto senza lasciare che ci superi o che ci influenzi troppo nelle decisioni quotidiane.
La saluto!

Dott.ssa Benedetta Micheletti Psicologo a Lunata

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna, credo che il problema che stia portando sia meritevole di attenzione. Crescere implica un cambiamento importante e una buona dose di tolleranza all'imprevedibilità. Lasciare ciò che siamo per andare verso ciò che non conosciamo implica molta fatica e ci apre anche alla possibilità di soffrire e fallire. Vivere nel passato, come ha detto Lei, non è vivere. Per conoscere qualcuno è importante iniziare a vivere. Se inizia a darsi la possibilità che qualcosa di bello possa arrivare, abbassando l'aspettativa che accadrà qualcosa di uguale a ciò che è avvenuto precedentemente, inizierà a vivere e potrà godere di ogni attimo desiderato. Anche se le esperienze non sono uguali, possono essere ugualmente meravigliose.

Francesca Gervasoni Psicologo a Legnano

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3 MAG 2024

Buongiorno Giovanna,
Dal suo scritto emerge molta tristezza e frustrazione. Mi sembra che lei abbia molte risorse e capacità di autoriflessione e introspezione che potrebbero rendere davvero efficace una terapia.
Ha già messo a fuoco molti punti importanti in autonomia. Mi chiedo però se non ci siano altri motivi che la portino in questa fase di stallo relazionale.
Quindi potrebbe essere un'ottima idea quella di intraprendere un percorso.
Per il tipo di orientamento penso sia abbastanza indifferente dati i suoi bisogni, forse qualcosa maggiormente orientato alla relazione oppure di sistemico-relazionale.
Spero di esserle stato d'aiuto e resto eventualmente a disposizione.
Cordialmente

Dr Scirica

Studio PsiCare Psicologo a Saronno

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