Blocco nello studio e relazione tossica.

Salve, ho 22 anni e a febbraio termina il mio terzo anno di università, ma ho ancora cinque esami da recuperare. Premetto: ho sempre amato studiare e non ho mai avuto problemi con la scuola, fonte di successi e soddisfazioni. Ero costante, determinata e caratterizzata da un forte senso del dovere e della disciplina. Pur di raggiungere i miei obiettivi mi svegliavo anche alle cinque del mattino, ero disposta a rinunce, sacrifici; più studiavo, più mi sentivo motivata. Tutto ciò non esiste più. Ho frequentato il primo anno a lettere, curriculum classico. Durante la preparazione dell’esame di greco mi sono resa conto di non voler proseguire lo studio di tale materia, che avrei rincontrato fino alla magistrale. Ho sviluppato una sorta di avversione, studiarla mi annoiava e generava in me una forte ansia, motivo per cui decido di passare al curriculum moderno. Così ho “perso” (solo in ambito scolastico) la mia amica, che mi affiancava dal liceo e con cui c’era sana competizione, mi sentivo da lei spronata a fare sempre meglio. Poco dopo mi sono fidanzata. Una relazione totalizzante e con il tempo sempre più tossica. Nel bene e nel male fin da subito non ho saputo separare lo studio dalla vita privata. Ho iniziato pian piano a dedicare tutte le mie energie a questo amore, ma da circa un anno la situazione è diventata distruttiva. Sono stata in terapia, intrapresa per superare il blocco nello studio, poi dedicata interamente al rapporto disfunzionale con il mio fidanzato, dal quale non riesco in nessun modo a distaccarmi. Mi è stato detto di aver sviluppato una dipendenza affettiva verso un partner borderline. Inutile dire tutto ciò che ha comportato tale connubio.
Risultato: in un anno il mio rapporto con lo studio è cambiato radicalmente, io sono cambiata. Mi manca ciò che ero. Ho iniziato a sostenere sempre meno esami, fino a sentirmi priva di obiettivi, come se ormai nulla avesse più senso. Mi sento una disadattata sociale, una delusione per me stessa, per coloro che mi circondano e per la mia famiglia (dalla quale mi sentivo elogiata principalmente per l’andare bene a scuola). Avrei voluto laurearmi nei tempi previsti, lo studio era l’unico ambito in cui sentivo di non fallire ed ora non è più così. Le mie amiche hanno già iniziato la magistrale ed io mi sento a disagio, sbagliata. Il solo pensiero di dover preparare un esame mi intimorisce, ho paura e procrastino pur di allontanare questo malessere. Ed è così che la mia angoscia aumenta: rimandare equivale a perdere ulteriore tempo e sentirmi sempre più in ritardo. D’estate il mio fidanzato mi ha lasciata per un mese e sono stata malissimo psicologicamente e fisicamente. Ho perso molto peso e trascorso giornate infinite a letto e in lacrime. Da allora non mi sono mai ripresa del tutto. Le cose con lui continuano ad andare male ed io sono troppo emotiva e non riesco a reagire. “Ci si salva durante la tempesta, non aspettando la fine”. Vorrei metterlo in pratica. Chiedo scusa per essermi dilungata, ma non so davvero come uscirne e come riprendermi