Avrò la forza di lasciare mio marito?

Inviata da rita · 15 giu 2015 Terapia di coppia

Salve, non amo più mio marito.
È possibile che non lo abbia mai amato veramente.
ci siamo sposati molto giovani dopo tre anni di frequentazione.
Abbiamo tre figli.
la più piccola ha 13anni.
Adesso dopo 23anni ho detto basta.
I nostri problemi sono iniziati con i rapporti sessuali.
lui è sempre stato molto esigente, ed io non mi sono mai sentita adeguata.
Poi spesso mi svegliava per fare l'amore, e anche se non mi andava lo accontentavo,
Poi però provavo tanta rabbia.
adesso gli ho detto tutto quello che sento, ma lui non vuole accettare il fatto che è finita.
Vuole una possibilità,
ma se io non voglio dargliela come devo fare?
Lui dice che lo sto uccidendo e a me vengono i sensi di colpa, anche perché lui è cardiopatico.
Riuscirò ad avere la forza di andare avanti?
penso ai miei figli ed ho paura perche significa farli soffrire.
vorrei un consiglio..
grazie

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Miglior risposta 18 GIU 2015

Cara Rita
sono problematiche molto complesse e difficili da affrontare.
La prima cosa che mi viene da chiederti è : hai incontrato qualcun altro che ti ha fatto battere il cuore?
Tu nella lettera non ne parli ma mi sembra di leggere tra le righe che questa presa di coscienza netta e lucida possa essere avvenuta attraverso un "nuovo confronto" con il cuore che riprende a battere dopo tanto tempo e dopo che ti eri dimenticata come fosse.
Se così dovessero stare le cose, si comprende meglio questo attuale totale rifiuto verso tuo marito che prima, nella tua tiepidezza però accontentavi e col quale hai condiviso 25 anni di matrimonio e tre figli.
Forse da parte tua non era "vero amore" ma qualcosa di importante doveva esserci stato tra voi se la storia è stata tanto lunga e significativa.
Sicuramente l'aspetto sessuale non ti ha soddisfatto ... ma tu dov'eri? Perché non hai espresso prima il tuo scontento?
Voglio dirti che ora devi dare comunque a lui il tempo di "metabolizzare" questa crisi anche qualora la tua decisione sia presa.
I sensi di colpa ci sono credo anche perché tu (nel profondo) comprendi che hai una parte di responsabilità nell'avergli fatto credere che tutto andava bene; sai, in psicologia, sappiamo bene che pure la vittima, nella sua passività, è un poco complice del suo persecutore, è molto vero nei problemi familiari.
Comunque sia se ora hai realizzato di volertene andare, se la tua ora è scoccata, credo che lo lascerai.
Ti ripeto: elaborate moltissimo tutto quanto e comunicate molto. Lui sarà sempre il padre dei tuoi figli e avrai per tutta la vita a che fare con lui. Diventerete nonni insieme e tutto il resto.
I ragazzi hanno il diritto di continuare ad avere entrambe i genitori.
Compi questa difficilissima scelta il più possibile consapevolmente e anche evitando di creare dure fratture..
L'affetto per lui credo sia fortissimo anche se non lo ami.
Sappi anche che sarà molto dura lasciarsi e iniziare una nuova vita.
Sarà dura per tutti quanti: te, lui e i tuoi figli.
Fai una scelta consapevole mi raccomando e fatti aiutare possibilmente da uno psicoterapeuta, lo stesso lui.
Detto tutto questo aggiungo solo che: è un tuo dirittto lasciarlo se non lo vuoi più.
Auguri
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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17 GIU 2015

Salve Rita,
è comprensibile come dopo 23 anni di relazione per una donna arrivi il momento di mettersi di fronte ad uno specchio, ascoltare le proprie sensazioni e chiedersi cosa sia il caso di fare, specialmente quando ci sono dei figli. Il fatto che lui non voglia accettare che la storia sia finita e il suo essere cardiopatico non dove più metterla nella condizione di trascinare un rapporto ormai non più produttivo. Se è sicura di volerlo lasciare credo che sia la cosa migliore anche per i vostri figli: tutto dipenderà dal modo in cui sarà gestita la cosa. Sicuramente il supporto di uno psicologo potrà rendere le cose meno dolorose.
Cari saluti.
Dott.ssa Ilaria Terrone

Dott.ssa Ilaria Terrone Psicologo a Bari

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16 GIU 2015

Buonasera,
Le consiglio una terapia di coppia per fare un lavoro di chiarificazione tra di voi, per capire i motivi dell'incastro di coppia ed arrivare ad una scelta consapevole per entrambi.

Dott.ssa Annalisa D'Agostino Psicologo a Roma

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16 GIU 2015

buongiorno sig. Rita , piu volte lei ha ripetuto che non ama piu suo marito e che ormai ha deciso di lasciarlo e che sente pero dei grossi sensi di colpa perche suo marito le chiede un'altra possibilita e lei non si sente di dargliela. Ie consiglio di andare a fare dei colloqui con uno psicoterapeuta per chiarire a se stessa cosa l'ha legata a quest'uomo per tanti anni e cosa l'ha spinta a fare dei figli con un uomo che non amava. resto a sua disposizione per chiarimenti. cordiali saluti dott.ssa Pulvirenti

Dott.ssa Carmela Pulvirenti Psicologo a Catania

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16 GIU 2015

Gentile Rita,

la ringrazio per la sinteticità e la chiarezza con cui ha esposto il suo "sentire" in questa situazione.
Dalle parole emerge che dentro di lei ha già intrapreso un percorso verso la chiarezza.
La sua è una storia di accettazione dei bisogni dell'altro senza dare un giusto spazio ai propri, ora sta prendendo in mano la sua vita e sta iniziando ad ascoltarsi e concretamente a fare qualcosa per lei.
Un forte pensiero in questa decisione va ai figli, è importante che finalmente ascolti se stessa e i figli vedranno che la sua scelta la porta ad un maggiore benessere e capiranno. Può provare a parlarne, e nei giusti modi, spiegare loro le ragioni delle sue scelte.
Cordiali saluti

Dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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16 GIU 2015

Potrebbe contrastare i sensi di colpa chiarendo bene con se stessa le reali ragioni che l'hanno portata alla sua decisione.

Ad esempio, per la questione sessuale, se Lei la imposta sul fatto che non vuole soddisfare i desideri di suo marito, probabilmente questo concetto non l'aiuterà.

Diverso è se considera il fatto che probabilmente quel comportamento l'ha fatta sentire "usata", un oggetto, e non rispettatata nelle sue necessità e desideri. Forse era l'unico canale comunicativo fra Lei e suo marito e Lei ha pensato che se tutto si riduceva a quello, non era un rapporto che meritasse di essere tenuto in piedi. Forse quel modo di fare l'ha fatta sentire sola.
Come vede, le cose cambiano e i sensi di colpa cominciano a diminuire se ci si ascolta con più attenzione e si da un nome corretto a determinate situazioni.
Le consiglio una terapia di coppia. Tenga presente che questo non significa che si debba necessariamente tornare insieme; spesso la terapia di coppia aiuta a separarsi senza strascichi o drammi, comprendendo il punto di vista dell'altro e dandosi spiegazioni che aiuteranno a superare la transizione.

Ci pensi.
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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16 GIU 2015

Cara Rita, se la sua storia matrimoniale e' esaurita (almeno da parte sua), troverà la forza di lasciarlo indipendentemente dai figli e da quanto dice lui. In concreto, con i bambini nascerebbero nuovi equilibri familiari sicuramente migliori, in quanto più autentici (certamente dovrete essere bravi e collaborare nella gestione). Se e' il senso di colpa verso il marito a bloccarla nelle decisioni, occorre superarlo, magari con un aiuto psicologico.
Cordiali saluti
Dott. Alessandro Bertocchi
Bologna

Dott. Alessandro Bertocchi Psicologo a Bentivoglio

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16 GIU 2015

Certamente, 23 anni di convivenza senza provare adeguati sentimenti, porta di solito alla depressione! Se senti di non farcela più, significa che non puoi andare oltre. Hai bisogno di usare dei linguaggi appropriati che non puoi trovare da sola, se non attraverso un sostegno psicologico di persona e magari nel corso di alcune sedute in coppia con il tuo compagno. Per quanto riguarda il tuo sentirti in una stato di colpevolezza, ne hai hai bisogno ,a maggiore ragione, per non trascinartelo nell'esistenza e per evitare una situazione di stress del quale non hai di certo bisogno-. Nessuna persona al mondo può capire le cose , se non tu e così, dare il giusto taglio ad un rapporto che non può continuare. Ovviamente rimango a tua disposizione per ulteriori comunicazioni.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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16 GIU 2015

Capisco la sofferenza e la fatica a prendere questo a decisione ma non si faccia fregare dai sensi di colpa, che non servono a niente e nemmeno dai ricatti . Invece cerchi magari un buon mediatore familiare che le darebbe una mano a gestire i senti menti e le emozioni e poi vada avanti con la sua scelta. Dott.ssa A.. Bertoldi

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16 GIU 2015

Cara Rita,
mi ha colpita, in primo luogo, la distribuzione delle frasi del tuo messaggio: sintetiche, precise, chiare, ben suddivise... come ad aiutarci e facilitarci nella lettura.

Poi il contenuto, così accorato e al contempo determinato eppure che racconta una storia di accettazione dei bisogni dell'altro senza aver dato spazio ai propri...come ad aiutare l'altro ad essere felice...

Ora il senso di colpa per aver bisogno di farti rispettare...quanta dedizione all'altro Rita!
Quesa dedizione ti potrebbe ostacolare nella scelta, anche se è ben bilanciata dalla tua spossatezza nell'aver vissuto una vita e dei ritmi che non erano i tuoi.

Se non lo hai già fatto, fatti accompagnare in un percorso di elaborazione della scelta, delle perdite o dei guadagni che potrebbero conseguirne.

Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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16 GIU 2015

Cara Rita, se hai seguito il cuore hai fatto la cosa giusta. Anche se ora ti sembra che i sensi di colpa ti attanaglino pensaci: meglio continuare a prenderlo in giro stando con lui fingendo, non amandolo più e rischiando anche di somatizzare la tua rabbia, oppure mettere subito un paletto chiaro ed estremo dopo aver spiegato con chiarezza le tue ragioni? Di sicuro gli faresti molto peggio nel primo caso. Purtroppo le storie possono esaurirsi: molte persone attraversano la nostra vita, alcune si fermano per qualche tempo, poche per gran parte della vita, pochissime per sempre. Spesso si iniziano le storie senza la piena consapevolezza di sè e di cosa si vuole e quindi è inevitabile che la vita cambia e noi cambiamo non essa. Se per te elaborare i sensi di colpa è troppo gravosa potrai valutare un percorso psicologico

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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15 GIU 2015

Cara Rita,

Già avere la forza di parlarne, esplicitare i propri problemi e bisogni mi sembra un gran risultato! Molte delle persone che vedo sono ancora alla fase precedente: capirsi!

Poi, certo, i sensi di colpa, i pensieri, i "starò facendo la cosa giusta?" son normali (e mi scusi, perché lo so che "normale" è una brutta parola, spesso con scarso significato). Parlatene, capitevi. Se poi le serve un momento per capire meglio se stessa, per affrontare anche i sensi di colpa e i pensieri, facendo chiarezza, un breve percorso dallo psicologo può essere utile. Si tratta di uno spazio per se stessi, in cui si mettono le proprie carte sparpagliate sul tavolo e pian piano si riordinano.

Un abbraccio e un grosso in bocca al lupo per il vostro futuro (qualunque esso sia!)

Dott.ssa Alessia Romanazzi

Dott.ssa Alessia Romanazzi Psicologo a Saronno

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