Se questa è vita...

Citare Primo Levi per una sciocchezza del genere, che di fronte alla sua esperienza certamente impallidisce il mio di problema, è veramente indegno: ma lo cito con amore, il mio rispetto per lui è talmente grande che non riesco a non portarlo con me, sempre. Ma questo non è un sito legato alla letteratura, ne alla filosofia, per quanto quest'ultima, per me, è certamente parente della psicologia (in alcuni sbocchi). Ora parliamo invece di cose più insensate, più stupide. Parliamo del mio problema. Mi sento brutto, mi ritengo tale, sono brutto. Quale delle 3? Tutte. E d'altronde cos'è il brutto? Cos'è il bello? E' oggettivo? (tecnicamente sì, ma facciamo pure finta non sia così). Non importa. Sono brutto, e sì, come spesso viene scritto da chi, come me, soffre di questa condizione invalidante, possiamo definirla una maledizione. Ho un brutto volto, brutti lineamenti, quando osservo la mia figura allo specchio provo un ribrezzo ardente, quasi a voler strappare ogni fibra disgustosa delle mie carni dal volto. A voler maciullare questo orribile naso dal setto storto, voler strapparmi questa barba così incostante che al tatto ricorda paglia, a voler spaccare una parte della fronte che propende ad essere più all'esterno della sua sorella sulla (mia) destra. Che dire poi delle mie ali? Perdonatemi, orecchie. Avessi il potere di muoverle con forza sono sicuro che, a sventola come sono, potrei usarle come un'ape usa le sue, no, non di orecchie: di ali. Mi stanno cadendo i capelli, che ha 23 anni è sempre un'esperienza divertente e appagante, guarda quanti me ne cadono! A te pochi eh?! Vinco io allora! Oppure...guarda che denti storti che ho io! Tu? Tu con quei dentini tutti ordinati, da bel borghesotto quale sei, come pensi di competere con la mia bruttezza? Aspetta che mi alzo in punta di piedi per arrivarti alle spalle, sono basso al punto giusto da poter abbracciarti e sembrare un orsacchiotto dalla pelle scura, abbastanza scura da far sì che una suora mi chiedesse se avessi sbagliato luogo, "la moschea è più in là" dolce da parte sua, ma non sono musulmano (manco cristiano, mi ci obbligavano ad andare). Definirmi intelligente, poi, sarebbe un offesa a chi l'intelligenza realmente la possiede, io cosa possiedo? Una marea di illusioni e delusioni, ecco cosa. Cos'avrei di intelligente? Il cellulare? Nah, nemmeno quello. No, non sono intelligente, anzi...non avrei problemi a definirmi il contrario di ciò che è intelligente: vorrei scrivere il nome di un politico, ma non sarebbe corretto da parte mia. Diciamo che sono stupido e basta. Ho qualche problemino fisico (che richiede due operazioni) e vedrò uno psicologo a causa di immagini che compaiono nella testa e che, ahimé, non riesco a controllare (pur donandomi straordinario disagio). Perché non vi parlo meglio di quest'ultima cosa? A suo tempo tutto, ora potete anche ignorarla, il punto è farvi sapere che le ho un po' tutte. Non so provarci, e quando ho tentato sono stato rifiutato, in alcuni casi malamente, con aulici commento rivolti al mio aspetto fisico. Ho 23 anni, ma mi sento come ne avessi 46. Mi sento morto. Mi sento perso. Mi sento insulso. Di passioni ne ho, ma cosa conta se non riesco a far appassionare nessuna? Se l'unico fuoco che accendo è quello dell'accendino per aiutare gli amici al buio? Sì sì, lavoro su di me. Sul mio aspetto fisico. Ma non ho soldi per la palestra, ovviamente nemmeno per un dietologo. Ho il dubbio che alla fine io sarò per sempre solo, mi sento solo i miei amici, mi sento solo con me stesso: e sono solo. Non avrò mai una famiglia, e come potrei? E anche fosse, sarei un buon marito? E un buon padre? Basso come sono potrei difendere qualcuno in caso di pericolo? Chi mai mi vorrebbe? Che sicurezza potrei dare? Quella di essere il più brutto tra i due? Signori: se questa è vita...