L’effetto Mandela e la teoria dei falsi ricordi

L’effetto Mandela è alla base di una distorsione della memoria che porta a ricordare fatti che non sono mai accaduti creando falsi ricordi.

31 OTT 2019 · Ultima modifica: 4 NOV 2019 · Tempo di lettura: min.
L’effetto Mandela e la teoria dei falsi ricordi

Come nasce l’effetto Mandela?

Nelson Mandela è un attivista politico e sociale sudafricano che ha lottato per tutta la sua vita contro l’apartheid e per la conquista della libertà del suo popolo. Incarcerato e condannato all’ergastolo, ma poi liberato negli anni ’90, viene insignito del Premio nobel per la pace e diventa Presidente del Sudafrica negli ultimi anni della sua vita.

Il nome effetto Mandela non deriva però direttamente dal personaggio storico, ma da un evento che ha collegato la sua storia con la memoria collettiva.

Fiona Broome durante un congresso sostiene che la morte di Mandela è avvenuta quando egli era ancora in carcere negli anni ’80 e non nel 2013 com’è realmente avvenuta.

La cosa strana fu che si ricordava esattamente tutti i dettagli del funerale, oltre al fatto che molti dei partecipanti al convegno sostenevano la stessa cosa.

Da questo episodio prese il nome questo effetto che produce una distorsione della memoria personale e collettiva: infatti anche se non è l’unico, è uno degli esempi più famosi dell’effetto Mandela.

Ma quali sono le cause che possono portare a tale distorsione?

effetto mandela universi paralleli

Teorie sulle cause dell’effetto Mandela

Esistono tantissime teorie sulle cause dell’effetto Mandela, alcune visionarie e altre più realistiche, anche se in realtà ancora non ci sono degli studi reali che riescono a spiegarne a fondo i motivi.

Vediamo più da vicino tutte le teorie e poi approfondiremo alcuni esempi e alcuni aspetti dal punto di vista della fisica quantistica e psicologica.

Gli universi multipli

Per alcuni l’effetto Mandela sarebbe dovuto a un sovrapporsi delle linee temporali, che creano ricordi che in realtà non appartengono al nostro mondo ma ad una realtà alternativa.

Questo incrociarsi di linee temporali porterebbe nella nostra realtà falsi ricordi collettivi.

Fisica Quantistica e Cern

Secondo questa teoria, alla base dei falsi ricordi ci sarebbero motivazioni quantistiche legate alla presenza di realtà parallela al nostro. Secondo questa teoria la nostra coscienza, in diversi momenti, sarebbe in grado di muoversi tra i diversi universi senza rendercene conto, per una teoria meramente fisica e ciò che ricordiamo è una dissociazione tra ciò che realmente è accaduto e la nostra mente viaggiatrice.

In questa teoria anche il CERN potrebbe avere un ruolo nel manipolare e cambiare la realtà quantistica.

Manipolazione Mentale

Un’altra teoria prende spunto dalla teoria della manipolazione mentale realizzata dai governi o dagli strumenti di potere.

Questa ipotesi forma parte delle teorie cospirazioniste, che vedono nel potere una forma di strumentalizzazione della masse, da realizzare secondo i propri fini ed esperimenti.

falsi ricordi effetto mandela

Teorie Psicologiche

L’effetto Mandela si può spiegare facilmente in realtà a un livello psicologico, anche se neanche in questo campo ci sono risultati certi al 100%.

Questo effetto potrebbe essere dovuto ad errori di rielaborazioni dei ricordi, inserendo al posto delle informazioni mancanti, informazioni che riteniamo vere per suggestione, o che abbiamo letto e sentito e ci sembrano verosimilmente possibili.

Possiamo dire che a livello psicologico l’effetto Mandela derivi da un deficit della memoria che si tende a recuperare, inserendo nei ricordi frammenti di altri ricordi o informazioni che non sono necessariamente veri. Questo tipo di effetto può essere presente in casi di demenza, amnesia o altri gravi traumi.

Teoria quantistica e Universi paralleli

Alla base della teoria degli universi paralleli e di come, seconda questa teoria e Firma Broom, i falsi ricordi che abbiamo in non siano falsi ma reali, e dipendano dal fatto che la nostra coscienza si muova in universi paralleli, vi è la teoria del fisico quantistico Hugh Everett.

Questa teoria dell’interpretazione a molti mondi, cerca di spiegare una proprietà fisica che si chiama entanglement (groviglio) quantistico: ossia come due particelle riescano a interagire contemporaneamente secondo la loro distanza geografica.

Secondo il fisico la realtà si crea a partire dalla nostra osservazione: ogni volta che osserviamo uno stato quantistico a discapito di un altro, si crea la nostra realtà Ma tutti gli altri stati che non osserviamo non verranno perdute: ogni stato creerá versioni nuove della realtà che proseguiranno il loro percorso parallelamente alla nostra. Ossia per ogni stato quantistico si creeranno diverse versioni della realtà, ognuna con una sua direzione e che scorrono parallele ma che potrebbero influenzarsi a vicenda.

Seguendo la corrente degli universi paralleli e della fisica quantistica, sono state fondate ipotesi secondo  cui  il CERN potrebbe lavorare sull’ipotesi degli universi paralleli, e che alcuni esperimenti fatti all’interno della struttura potrebbero modificare la realtà.

Nessuna di queste ipotesi però è stata confermata e gli esperimenti che sono stati realizzati fino ad ora hanno portato a risultati fallimentari.

psicologia e memori<

Studi e psicologia

Come abbiamo visto, l’effetto Mandela può essere dovuto a problemi relativi alla memoria, e di come questa rielabori informazioni quando mancano pezzi nel puzzle dei nostri ricordi, e può essere collegato a forme di demenze o traumi.

L’aspetto interessante della memoria collettiva invece può essere inserito nella parte della psicologia sociale ed essere considerato un tipo di bias cognitivo legato all’interpretazione della realtà ,  che ci spiega di come a volte preferiamo seguire la massa se c’è un informazione che ci fa sentire scomodi relativa alle nostre credenze, evitando così la dissonanza cognitiva.

La scienza ha infatti dimostrato che la nostra memoria non è affidabile al 100% e che in alcuni casi potremmo ricorrere a strategie cognitive per supplire alcune mancanze, ed è qui che potrebbero intervenire i bias cognitivi: se qualcuno ci dovesse dire che Mandela è morto nel 1980 e trovare altre 10 persone che lo confermano, probabilmente inizieremmo a crederci anche noi.

E se la nostra mente dovesse dirci che c’è una discrepanza tra la nostra credenza e la realtà, probabilmente la zittiremmo, evitando così di cadere in una dissonanza cognitiva.

Esistono altri studi sulla memoria:  in particolare gli studi della dottoressa Loftus e sulla criptomesia.

Misinformation effect e Confabulations

La Dottoressa Elizabeth Loftus si è occupata della memoria in diversi studi, elaborando una teoria sull’informazione errata e sui falsi ricordi.

Negli anni ’70 promulgò il suo studio sull’informazione sbagliata, che dimostrò che le persone che assistono a un evento, e a cui poi vengono somministrate informazioni sbagliate inerenti a questo evento, tendono a sviluppare ricordi distorti.

Studi successivi sullo sviluppo dei falsi ricordi, dimostrarono come anche attraverso processi ipnotici o suggestivi è possibile indurre nella persone falsi ricordi.

criptomesia

La criptomesia

Anche la criptomesia è un disturbo della memoria e definisce in psichiatria e psicologia un disturbo caratterizzato dal fatto di ritenere originali e frutto della propria creatività, fatti che in realtà sono ricordi immagazzinati nella nostra memoria.

Il ricordo non viene vissuto come tale perché non si  vive come tale (dal momento che non ci si ricorda del  fatto), e pertanto si ritiene che l’idea sia frutto della propria genialità o creatività.

Anche questa teoria potrebbe partecipare nella creazione dei falsi ricordi, dal momento che potremmo rendere nostro, qualcosa che abbiamo sentito o visto ma di cui non ci ricordiamo più. La criptomesia fa parte dello spettro dei disturbi della memoria.

Esempi e citazioni cinematografici

Ritornando ai casi e agli esempi dell’effetto Mandela a livello più generale, possiamo citare diversi casi, molti presi dalla cultura collettiva o da informazioni sociali.

Alcuni casi di effetto Mandela riguardano citazioni dei film.

Per esempio sapete che la frase detta da Darth Vader in Star Wars: “Luke, io sono tua padre”, non è mai stata detta?

Oppure ci sono esempi di persone che hanno ricordato come il ragazzo che si mise di fronte al carro armato in Piazza Tienanmen nel 1989, sia stato investito (mentre non era vero), o che si ricordano che la strage di Colombine avvenne nel 1996 (e non nel 1999).

Tutti questi esempi vengono raccolti nel sito Mandela Effect, lanciato dalla stessa Fioma Broom.  

E a voi , è mai capitato di essere partecipi a qualche caso di effetto Mandela?

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psicologi
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Bibliografia

  • https://it.wikipedia.org/wiki/Elizabeth_Loftus
  • https://es.wikipedia.org/wiki/Criptomnesia
  • https://en.wikipedia.org/wiki/False_memory
  • https://www.osti.gov/biblio/1373579

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Commenti 3
  • Anonimo Moninao

    Car* elettra, anch'io non capisco l'esempio di star wars. Anche a me sembra che la frase venga detta. Forse anche questa nostra incomprensione e il fatto che ci sembri venga detta... è effetto Mandela?

  • elettra oddo

    non ho capito la parte della frase di star wars... la frase la dice

  • Anonimo Moninao

    Con tre amici avevamo giocato un gratta e vinci in società, dividendo la spesa con l'intenzione di dividere un'eventuale vincita: lo facciamo spesso, più per divertirci con la ritualità della grattata che per l'effettiva speranza di vincere qualcosa. Abbiamo grattato il biglietto a casa in serata dopo cena come al solito, scoprendo di aver vinto cinquecento Euro; ho anche fotografato il biglietto col telefonino, visto che di solito le vincite sono molto più basse. Il giorno dopo siamo andati nel tabacchino per incassare e dividere. Fortunatamente abbiamo ricontrollato il biglietto, perché è cambiato: era comunque vincente, ma solo per cinque Euro. Ho aperto la foto sul telefonino ed era cambiata anche quella! Per giorni ho avuto la sensazione di essere sfasato rispetto alla realtà, come se ci fosse una specie di disarmonia cronologica tra me e le cose, ma potrebbe essere un condizionamento dovuto alla storia del "biglietto modificato". Certamente se fosse capitato soltanto a me penserei di aver visto male la cifra stampata sul biglietto, ma eravamo in tre e l'abbiamo ricontrollato più volte: e se fosse stato cinque Euro, non saremmo andati il giorno dopo ad incassare, ma avremmo atteso il fine settimana successivo per convertire la vincita in biglietti e giocare ancora.

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