Gli effetti della meditazione sul cervello: come ci cambia?

Perché la meditazione? Perché è semplicemente in grado di far stare meglio e proprio la semplicità contiene le soluzioni più naturali e spesso giuste per l'uomo.

1 MAR 2024 · Tempo di lettura: min.
Gli effetti della meditazione sul cervello: come ci cambia?

Perché la meditazione? Perché è semplicemente in grado di far stare meglio e proprio la semplicità contiene le soluzioni più naturali e spesso giuste per l'uomo. E proprio perché è in grado di aprire la strada alla felicità se ne discute tanto al giorno d'oggi, quando la vita è stressante più che in ogni altra epoca.

Nella quotidianità siamo bombardati da innumerevoli stimoli mentali ed emotivi, sottoposti a continui cambiamenti più o meno radicali e siamo sempre sotto pressione, alla ricerca di un'immagine di sé più performante con il risultato di allontanarci sempre più spesso da noi stessi, dal centro del nostro essere, dall'essenziale che conta davvero e che è capace naturalmente di riportarci al benessere. Tuttavia, molte persone rifuggono la meditazione, frenati da convinzioni errate.

Cos'è la meditazione?

Spesso viene considerata una pratica antiquata, legata ad aspetti spirituali e mistici, oppure spaventa l'idea di doverle dedicare molto tempo. La parola meditazione deriva dal latino meditatio e il suo significato è riflessione, il pensare, esercizio preparatorio, abitudine. In realtà, anche se viene interpretata in tanti modi, è differente da una mera pratica di riflessione e di esercizio della mente, si tratta di un metodo di riunire intimamente mente e corpo che permette di ottenere benefici mentali, fisici ed emotivi attraverso la pratica di tecniche diverse.

Perché meditare è benefico?

Meditare, dunque, è soprattutto un modo differente di rapportarsi alle cose e agli eventi. Meditando ci si addentra in uno spazio contemplativo, si entra in uno stato di consapevolezza rilassata che consente di osservarci con distacco, di guardarci dentro percependo con progressiva nitidezza le catene che ci tengono ancorati (progetti, obiettivi, difficoltà, problemi…) fino ad arrivare al nucleo vitale, allo stato di vuoto che attiva al meglio la capacità rigeneratrice del cervello.

La meditazione permette di attivare le risorse innate della persona, che hanno il potere di curare e condurre alla felicità. Esistono diversi modi di praticare la meditazione e le varie tecniche non sono altro che strumenti che consentono di avvicinarci al nostro nucleo. Il buio, il silenzio e il respiro sono tre potenti mezzi che accomunano i diversi modi di praticare la meditazione. Nel buio che aiuta a guardare il nostro "dentro" e nel silenzio dell'anima, infatti, è più semplice riprendere contatto con il nucleo, dove la dimensione unica e senza tempo del nostro essere più intimo e profondo possiede già il benessere, l'energia della vita e tutte le soluzioni cercate.

Come meditare?

Il respiro collega il corpo alla mente e la tiene ancorata al presente e a noi stessi, soprattutto quando viene "tentata" da un pensiero. I nostri sensi e le loro percezioni aiutano a meditare in quanto strumenti per concentrarci sul "qui e ora". Si può meditare sempre, la meditazione non richiede capacità particolari, bastano pochi minuti e non obbliga ad un abbigliamento particolare.

Tutte queste caratteristiche la rendono molto adatta alla nostra quotidianità. Infatti, è sufficiente concentrarsi sul respiro, stando seduti per qualche minuto con gli occhi socchiusi e si sta' già meditando. Certo, si tratta della base che si potrà poi affinare, scegliendo anche tra le molte tecniche di meditazione. Ormai è provato scientificamente che la meditazione influisce positivamente.

Meditazione effetti sul cervello

Meditazione effetti sul cervello

Le nuove ricerche, improntate soprattutto sulle neuroscienze e condotte grazie ai moderni e potenti strumenti di neuroimaging, hanno dimostrato le modificazioni che avvengono nel cervello di chi medita. Tecniche come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e la tomografia a emissione di positroni (PET) hanno permesso di visualizzare l'attività cerebrale durante la meditazione, evidenziando che:

Una meditazione profonda eseguita con costanza per almeno trenta minuti al giorno porta ad un aumento della zona cerebrale legata alla memoria, all'autostima, all'empatia e a una diminuzione di quella connessa allo stress, alla paura e al dolore, aumenta inoltra la capacità di concentrazione. Ma sono sufficienti anche solo quattro giorni di meditazione per registrare una maggiore attività dei centri cerebrali che utilizziamo per controllare il dolore. La meditazione migliora la "coerenza elettroencefalica", cioè l'equilibrio tra gli emisferi cerebrali.

Questo fenomeno aiuta a creare un miglior bilanciamento tra la nostra parte razionale e quella emotiva, rimettendo le cose nella loro giusta prospettivaAnche le onde cerebrali si modificano. La meditazione attiva le rare onde gamma, che sono associate alla massima concentrazione e ad alti livelli di apprendimento cognitivo e le onde theta, che indicano una fase di intuizione e creativitàLa meditazione, quindi, non spegne un cervello stressato ma, al contrario, è in grado di attivare uno sguardo diverso, un approccio contemplativo che permette, con le risorse che ognuno ha nel profondo, di ottenere benefici concreti.

PUBBLICITÀ

Scritto da

Dott. Massimo Masserini

Dott. Massimo Masserini Psicologo clinico, Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico e Pedagogista, Psicologo Giuridico e CTP, Neuroricercatore. Svolge attività di libero professionista a Bergamo presso il centro clinico e ricerca MindFit Clinic. Offre sostegno per depression, ansia, panico, etc.

Bibliografia

  • Pollak, S; Pedulla, T; Siegel, R (2015). La Mindfulness in psicoterapia. Casa editrice: Edra
  • Vigilante, A (2017). A scuola con la Mindfulness. Casa editrice: Terra nuova edizioni

Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su terapia breve strategica

PUBBLICITÀ