Il significato della malattia e l'autoguarigione
La psicosomatica interpreta i sintomi alla luce del conflitto interiore che li ha originati. Il sostegno psicologico risulta quindi fondamentale per una vera guarigione.
La medicina sta cambiando. Sono sempre più numerose le discipline che si occupano della salute, affrontando la diagnosi e la cura da prospettive diverse, sostenute da sistemi teorici e metodologie più o meno innovative.
Basti pensare alla diffusione delle varie medicine alternative, come l'omeopatia o gli approcci olistici, che considerano la malattia come un'incrinatura dell'equilibrio mente-corpo. Fra le discipline che trattano il sintomo come il prodotto di un problema psichico che si esprime a livello fisico, si può annoverare la psicosomatica, che tenta di interpretare i messaggi di apparati ed organi alla luce del conflitto interiore che li ha originati.
Il sintomo è un alleato: porta la sofferenza in superficie, laddove può essere visibile, e dovrebbe essere trattato come un segnale importantissimo, da analizzare e comprendere.
Ogni organo realizza un particolare compito e anche in caso di malattia comunica un vissuto di sofferenza diverso a seconda dei conflitti e delle emozioni ad esso legate.
Interpretazione psicosomatica dei disturbi
Vediamo una panoramica dei disturbi più diffusi e l'interpretazione in chiave psicosomatica:
- Allergie. Chi soffre di allergie reputa il mondo pericoloso e cerca di controllarlo; nel momento in cui entra in contatto con l'allergene a cui è sensibile, il corpo innesca una reazione immunitaria abnorme, nel tentativo di non esserne invaso.
- Disfunzioni della tiroide. La tiroide è posizionata alla base della gola, il centro dell'espressione personale e della capacità di ricevere ed ingerire. L'ipertiroidismo cela una tensione fra desiderio di realizzazione ed eccessivo autocontrollo, che genera un'intensa frustrazione e preme per liberarsi. L'ipotiroidismo, al contrario, indica debolezza interiore e mancanza di energia: la persona evita di esprimere se stessa per timore di essere rifiutata, regredendo ad uno stato di dipendenza ed immobilità.
- Ipertensione. La pressione si alza in seguito ad una sollecitazione interiore, generata dal bisogno di controllare le emozioni, a causa della profonda paura di essere sopraffatto da ciò che non è razionale. Gli ipertesi sono persone che pretendono molto da se stesse e dagli altri, ma faticano a trovare un reale senso alla propria esistenza.
- Cefalea. Il "mal di testa" colpisce quegli individui che non fanno altro che pensare, senza mai staccare: si tratta di un pensiero rigido, che nega le emozioni e soffoca l'istinto. Risultato della lotta costante fra razionalità ed emotività è un sovraccarico mentale, che genera un blocco e la relativa sensazione di dolore.
- Raffreddore. È un espediente che permette alla persona di liberare le lacrime intrappolate, represse, senza dover affrontare direttamente la causa e l'emozione della tristezza.
- Tosse. La tosse secca è un modo per espellere un fastidio trattenuto, che non si ha il coraggio di esprimere a parole; è anche un mezzo usato da chi è particolarmente insicuro per affermare la propria presenza. La tosse grassa deriva da un accumulo di muco nei bronchi, simboleggia il tentativo di liberarsi da ciò che è indesiderato ed opprime, rendendo difficile la respirazione.
- Cervicale. L'irrigidimento del collo, ponte di collegamento fra testa e corpo, può segnalare un blocco del contatto fra ragione ed emozioni; quando perdiamo la flessibilità nel rapporto con il mondo esterno e ci immobilizziamo, diventiamo rigidi, incapaci di notare ciò che accade intorno e di servircene.
- Gastrite. Il "bruciore di stomaco" è come un fuoco che consuma l'interno: colpisce chi soffoca emozioni prorompenti come rabbia e profonda irritazione, si manifesta di fronte a qualcosa che non riusciamo a digerire.
- Calcoli renali. I calcoli sono formazioni dure, che si depositano nel rene e vengono espulsi attraverso l'urina. Nel linguaggio psicosomatico, rappresentano il sedimentarsi di vecchie credenze che arrestano l'evoluzione; il dolore violento (colica) che si avverte quando il calcolo si muove, indica la necessità di un cambiamento che non può più essere evitato, per consentire alla vita di ricominciare a fluire.
Il corpo, anche quando si ammala gravemente in risposta ad uno stato di tensione interno, tende sempre all'autoguarigione, al ritorno al normale equilibrio. La malattia dovrebbe sempre essere indagata e compresa in relazione ai fattori ambientali e psicologici implicati nell'insorgenza, mentre il trattamento non dovrebbe avere come unico scopo quello di eliminare il sintomo; se non vengono affrontate le condizioni che lo hanno prodotto, il problema tenderà a ripresentarsi in maniera più intensa.
In definitiva, il sostegno psicologico dovrebbe essere incluso come pratica fondamentale di accompagnamento del paziente lungo il cammino della guarigione.
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