Il significato della malattia e l'autoguarigione

La psicosomatica interpreta i sintomi alla luce del conflitto interiore che li ha originati. Il sostegno psicologico risulta quindi fondamentale per una vera guarigione.

26 GEN 2016 · Tempo di lettura: min.
Il significato della malattia e l'autoguarigione

La medicina sta cambiando. Sono sempre più numerose le discipline che si occupano della salute, affrontando la diagnosi e la cura da prospettive diverse, sostenute da sistemi teorici e metodologie più o meno innovative.

Basti pensare alla diffusione delle varie medicine alternative, come l'omeopatia o gli approcci olistici, che considerano la malattia come un'incrinatura dell'equilibrio mente-corpo. Fra le discipline che trattano il sintomo come il prodotto di un problema psichico che si esprime a livello fisico, si può annoverare la psicosomatica, che tenta di interpretare i messaggi di apparati ed organi alla luce del conflitto interiore che li ha originati.

Il sintomo è un alleato: porta la sofferenza in superficie, laddove può essere visibile, e dovrebbe essere trattato come un segnale importantissimo, da analizzare e comprendere.

Ogni organo realizza un particolare compito e anche in caso di malattia comunica un vissuto di sofferenza diverso a seconda dei conflitti e delle emozioni ad esso legate.

Interpretazione psicosomatica dei disturbi

Vediamo una panoramica dei disturbi più diffusi e l'interpretazione in chiave psicosomatica:

  • Allergie. Chi soffre di allergie reputa il mondo pericoloso e cerca di controllarlo; nel momento in cui entra in contatto con l'allergene a cui è sensibile, il corpo innesca una reazione immunitaria abnorme, nel tentativo di non esserne invaso.
  • Disfunzioni della tiroide. La tiroide è posizionata alla base della gola, il centro dell'espressione personale e della capacità di ricevere ed ingerire. L'ipertiroidismo cela una tensione fra desiderio di realizzazione ed eccessivo autocontrollo, che genera un'intensa frustrazione e preme per liberarsi. L'ipotiroidismo, al contrario, indica debolezza interiore e mancanza di energia: la persona evita di esprimere se stessa per timore di essere rifiutata, regredendo ad uno stato di dipendenza ed immobilità.
  • Ipertensione. La pressione si alza in seguito ad una sollecitazione interiore, generata dal bisogno di controllare le emozioni, a causa della profonda paura di essere sopraffatto da ciò che non è razionale. Gli ipertesi sono persone che pretendono molto da se stesse e dagli altri, ma faticano a trovare un reale senso alla propria esistenza.
  • Cefalea. Il "mal di testa" colpisce quegli individui che non fanno altro che pensare, senza mai staccare: si tratta di un pensiero rigido, che nega le emozioni e soffoca l'istinto. Risultato della lotta costante fra razionalità ed emotività è un sovraccarico mentale, che genera un blocco e la relativa sensazione di dolore.
  • Raffreddore. È un espediente che permette alla persona di liberare le lacrime intrappolate, represse, senza dover affrontare direttamente la causa e l'emozione della tristezza.
  • Tosse. La tosse secca è un modo per espellere un fastidio trattenuto, che non si ha il coraggio di esprimere a parole; è anche un mezzo usato da chi è particolarmente insicuro per affermare la propria presenza. La tosse grassa deriva da un accumulo di muco nei bronchi, simboleggia il tentativo di liberarsi da ciò che è indesiderato ed opprime, rendendo difficile la respirazione.
  • Cervicale. L'irrigidimento del collo, ponte di collegamento fra testa e corpo, può segnalare un blocco del contatto fra ragione ed emozioni; quando perdiamo la flessibilità nel rapporto con il mondo esterno e ci immobilizziamo, diventiamo rigidi, incapaci di notare ciò che accade intorno e di servircene.
  • Gastrite. Il "bruciore di stomaco" è come un fuoco che consuma l'interno: colpisce chi soffoca emozioni prorompenti come rabbia e profonda irritazione, si manifesta di fronte a qualcosa che non riusciamo a digerire.
  • Calcoli renali. I calcoli sono formazioni dure, che si depositano nel rene e vengono espulsi attraverso l'urina. Nel linguaggio psicosomatico, rappresentano il sedimentarsi di vecchie credenze che arrestano l'evoluzione; il dolore violento (colica) che si avverte quando il calcolo si muove, indica la necessità di un cambiamento che non può più essere evitato, per consentire alla vita di ricominciare a fluire.

Il corpo, anche quando si ammala gravemente in risposta ad uno stato di tensione interno, tende sempre all'autoguarigione, al ritorno al normale equilibrio. La malattia dovrebbe sempre essere indagata e compresa in relazione ai fattori ambientali e psicologici implicati nell'insorgenza, mentre il trattamento non dovrebbe avere come unico scopo quello di eliminare il sintomo; se non vengono affrontate le condizioni che lo hanno prodotto, il problema tenderà a ripresentarsi in maniera più intensa.

In definitiva, il sostegno psicologico dovrebbe essere incluso come pratica fondamentale di accompagnamento del paziente lungo il cammino della guarigione.

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Scritto da

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