Il sesso: componenti e risvolti psicologici di un bisogno primario

Una panoramica sul sesso e sull'importanza di un approfondimento senza filtri in ambito psicologico. Si esplorano le funzioni di questo bisogno fondamentale per la salute dell'uomo, con alcuni spunti di riflessione sulle componenti cliniche

20 LUG 2023 · Tempo di lettura: min.
Il sesso: componenti e risvolti psicologici di un bisogno primario

Il sesso in psicologia è un tema ampiamente studiato e approfondito, svincolato dai quei tabù che fanno sì che rimanga imprigionato in pregiudizi e facili moralismi. Sentimenti di vergogna e paura del giudizio accompagnano spesso questo argomento anche in seduta, durante la quale resistenze del paziente, unite in alcuni casi alle difficoltà dei clinici di esplorare la questione con il giusto timing, possono rallentare l'esplorazione di un'area che in diverse occasioni apre una finestra utile per la comprensione del paziente e della sua sofferenza.

Il sesso è importante per il nostro benessere?

Una vita sessuale soddisfacente rappresenta un indicatore di benessere e di una migliore qualità di vita. È la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità a sottolinearlo, definendo la salute sessuale come "uno stato di benessere fisico, emozionale, mentale e sociale in relazione alla sessualità". Diversi sistemi sono coinvolti nell'attività sessuale, da quelli neurologici, a quelli endocrini e vascolari, il cui buon funzionamento dipende, perciò, anche dalle abitudini dell'individuo rispetto a questa sfera.

È inevitabile, innanzitutto, considerare la funzione evolutiva della pratica sessuale, la quale permette alla specie di esistere attraverso la riproduzione. Per l'uomo, il sesso concretizza dei bisogni non solo biologici, ma anche psicologici e sociali. Nella nota categorizzazione teorizzata da Maslow (1954), il sesso è inserito tra i bisogni fisiologici alla base della piramide, ovvero tra quelle necessità legate a esigenze naturali e primarie. Tuttavia, per le sue componenti affettive, è anche annoverato tra i bisogni di appartenenza, che hanno un notevole impatto sulla stima di sé.

Non è raro notare, infatti, situazioni in cui l'attività sessuale non soddisfa le aspettative e i desideri della persona, la quale per questo motivo manifesta insicurezza, chiusura o ostilità rispetto ad un rapporto intimo con l'altro. Le disfunzioni sessuali rappresentano in diversi casi solo il fenomeno visibile di difficoltà sommerse e spesso taciute, che hanno però un grosso impatto sulla relazione e sul clima familiare. Un percorso psicologico individuale o di coppia ha l'importante funzione di favorire una maggiore conoscenza di sé e di sviluppare una corretta comunicazione di quelle che sono le fantasie, i desideri, le paure e le sofferenze legate anche all'ambito sessuale.

La sessuologia, come disciplina, prende in analisi i fattori che intervengono nella maturazione della sessualità e nello sviluppo della capacità di vivere il piacere erotico in tutte le sue forme. Intimità, erotismo, relazione di coppia, orientamento sessuale, identità e ruoli di genere sono le principali componenti di studio di questa materia, ognuna delle quali apre ad importanti questioni che in seduta trovano un ampio spazio di approfondimento.

Il sesso è importante per il nostro benessere?

Esiste una vasta gamma di comportamenti sessuali e in diverse parti del mondo gli atteggiamenti culturali rispetto al tema sono cambiati nel tempo. Per portare degli esempi, i rapporti orali-genitali, la penetrazione anale o l'omosessualità sono stati rimossi dalla lista delle attività considerate perverse. McDougall (1995) ha specificato che con il termine "perversione" si dovrebbero intendere le situazioni in cui un desiderio personale viene imposto al partner riluttante ad essere coinvolto in tale scenario sessuale, oppure quando viene sedotta una persona incapace di intendere e di volere. Una definizione più ristretta viene data da Stoller (1975), il quale individua nella crudeltà e nell'intenzionalità di umiliare e degradare sé stessi o il partner il criterio per discriminare una perversione, specialmente se tale comportamento ha la funzione di evitare una relazione intima e a lungo termine.

Per questi motivi, comportamenti e fantasie sessuali inusuali non vengono necessariamente etichettati come disturbi parafilici, dal momento che questi spesso non rappresentano una causa di danno o disagio significativo per le persone coinvolte. Con il termine parafilia si intende "qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale che coinvolge oggetti, attività o situazioni di natura atipica." (DSM 5). Hanno in comune con i disturbi parafilici il fatto che entrambi i meccanismi portano ad una oggettivazione, ad una parcellizzazione dell'altro, la cui identità si annulla. L'oggetto è funzionale al raggiungimento dell'eccitazione. Se da un lato, però, le parafilie sono condivise e accettate dai membri coinvolti, queste pratiche diventano un disturbo clinicamente significativo nel momento in cui, come spiegato in precedenza, non prevedono un consenso del partner o generano problemi di salute psicofisica.

Come in altri contesti, è importante rispettare la soggettività e la differenza di prospettiva dell'altro, imparando a discernere il confine tra piacere erotico condiviso e violazione dei diritti della persona.

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Scritto da

Dott. Salamone Mattia

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Bibliografia

  • Gabbard Glen O. (1994): Psichiatria psicodinamica. Raffaello Cortina Editore, Milano 1995
  • Maslow, AH (1954). Motivazione e Personalità (Prima ed.). Harper & Row.
  • McDougall, J. (1995): Eros. Le deviazioni del desiderio. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano 1997
  • Stoller, R.J. (1975): Perversion: The Erotic Form of Hatred. Pantheon, New York
  • AMERICAN PSYCHIATRY ASSOCIATION (2013), Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, 5 ed., tr. it. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali 5, Raffaello Cortina Editore, Milano 2014.

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