Perché il desiderio sessuale è maggiore all’inizio di una relazione

Fattori psicologici, biologici e ambientali possono condizionare il nostro desiderio sessuale.

4 DIC 2018 · Ultima modifica: 23 OTT 2019 · Tempo di lettura: min.
Perché il desiderio sessuale è maggiore all’inizio di una relazione

«Il sesso sta alla radice della vita, e non potremo mai imparare a rispettare profondamente la vita fino a che non sapremo comprendere il sesso», Havelock Ellis.

Quando si inizia una nuova relazione e si entra nella fase di innamoramento, tutto è speciale e meraviglioso. Anche il sesso. La voglia di mantenere relazioni sessuali con il nostro partner è continua. Tuttavia, quando il rapporto di coppia passa dalla fase dell’innamoramento a quella più stabile dell’amore, curiosamente diminuisce il numero di relazioni sessuali. Perché?

Innanzitutto è bene spiegare che, quando viviamo una relazione sessuale gratificante con una persona, il nostro corpo produce una serie di sostanze come la dopamina, le endorfine e la serotonina che ci fanno stare bene e ci fanno sentire soddisfatti. Per questo, sviluppiamo una sorta di “dipendenza” che ci porta a ricercare nuovamente questa sensazione e, di conseguenza, a continuare ad avere relazioni sessuali con il partner.

Tuttavia, con il passare del tempo, questa sensazione si affievolisce e ci permette di poter aspettare più tempo fra una relazione sessuale e l’altra, come se il corpo si dimenticasse più facilmente il piacere sperimentato durante l’ultimo rapporto. Questo calo avviene con più forza nelle donne.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Sexual and Relationship Therapy, infatti, il desiderio di avere una connessione intima con il partner porta le donne ad avere una grande desiderio all’inizio della relazione che poi, con il passare del tempo, diminuisce maggiormente rispetto agli uomini.

In più, nelle donne, il desiderio sessuale è molto più soggetto a oscillazioni rispetto a quello degli uomini perché viene influenzato dai cambiamenti ormonali causati dal ciclo mestruale. L’ormone chiamato progesterone che aumenta nei giorni precedenti e durante le mestruazioni, per esempio, può causare non solo un umore poco stabile ma anche far diminuire la voglia di avere relazioni sessuali.

In ogni caso, dobbiamo ricordare che, indipendentemente dal sesso, la libido, ossia il desiderio sessuale, cambia a seconda delle persone e del periodo. Sia fattori psicologici, biologici che ambientali, infatti, possono condizionare il nostro desiderio sessuale. Se da una parte gli ormoni hanno un forte impatto sulla libido, non dobbiamo dimenticare che il nostro stato d’animo ha anche un ruolo importante. Stress, ansia o disturbi del sonno, ad esempio, possono portare a un calo del desiderio sessuale.

Allo stesso tempo, uno stile di vita poco sano, in particolar modo a livello di alimentazione, può causare una riduzione della libido. Anche l’invecchiamento, alcune malattie, l’assunzione di determinati farmaci, come gli ansiolitici, o determinati interventi chirurgici possono avere un ruolo fondamentale nella diminuzione del nostro desiderio sessuale.

Che lo si voglia o no, dunque, il desiderio sessuale non può essere sempre costante, soprattutto nel caso in cui la relazione dura da diverso tempo. Ovviamente, ciò non vuol dire che bisogna fare a meno del sesso. In più, se dovessimo far passare molto tempo fra una relazione e l’altra, è possibile che quando ritorneremo a fare sesso con il partner potremmo sentirci meno sicuri e con una maggiore ansia di prestazione.

Per questo, è sempre auspicabile che ognuno di noi non abbandoni il desiderio sessuale e che, di conseguenza, continui a esplorare il proprio corpo liberamente. Il benessere sessuale individuale, infatti, può avere un grande impatto positivo nelle nostre relazioni sessuali con il partner.

 Articolo rivisto e corretto dal dottor Giuseppe Ciriello   

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Commenti 2
  • Giorgio Astrori

    Ma scusatemi che domando. Questo vale anche per coppie giovani? Tipo 20 anni? Perché dopo un anno di relazione con i primi 4 mesi durante i quali vivevo più in letto che altro, benché non volessi comunque tutti quei rapporti sessuali siccome la frequenza era a dir poco anormale, mi sono ritrovato mezzo anno dopo con la mia ex che quasi schifava l'idea di farlo un paio di volte a settimana ed anzi lasciava passare una o due settimane prima di "unirci" per poi tornare ad un periodo di astinenza. Io non le chiedevo di farlo con la frequenza iniziale ( e parlo di 3 volte al giorno o 5/6 a settimana) ma almeno le poche occasioni in cui eravamo soli e intimi di sfruttare l'occasione.. Cioè era veramente diventato frustrante. Sopratutto dopo la valanga di rapporti amorosi che sembravano non saziarla mai i primi mesi..

  • silvia renzoni

    Buongiorno a tutti , la mia relazione purtroppo è finita circa 2 mesi fa proprio per questo motivo. Stavo con una ragazza da 3 anni e nell'ultimo anno non ci siamo praticamente sfiorate , spesso succede tra persone dello stesso sesso che si possa andare avanti per molto tempo senza sesso rispetto a una relazione etero. Il nostro rapporto era diventato secondo lei troppo "familiare" e quando le ho chiesto se provava ancora attrazione mi ha risposto "io non ci penso nemmeno più a quella cosa" ; dice di amarmi e ne sono sicura , e che sono la persona per lei però in questo momento non riesce a vedermi come una fidanzata..datemi un consiglio , cosa posso fare ? Ci sono possibilità che un giorno , col passare del tempo e diventando magari più estranee , l'attrazione possa tornare ? Grazie per una risposta.

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