Il percorso terapeutico

Nell'articolo si parla di cosa ci avvicina ad intraprendere un percorso terapeutico e come viene impostato il lavoro.

12 NOV 2018 · Tempo di lettura: min.
Il percorso terapeutico

Spesso prima di entrare nello studio di un terapeuta sono state provate tante strade, magari cercando consigli, soluzioni, traendo idee da libri, parlando con amici. A volte neghiamo persino le nostre difficoltà pur di non cambiare aspetti di noi inefficaci, perché di sottofondo abbiamo paura del cambiamento. Ci poniamo domande come: Può un estraneo aiutarmi? Come posso far entrare nei miei vissuti più intimi una persona con la quale non ho confidenza? Riuscirò a parlare e farmi capire? Saranno ben spesi i miei soldi?Questi e tanti altri sono i timori che ci accompagnano fin dentro la stanza del terapeuta. Arriviamo carichi di paure, attese, aspettative rispetto ad una persona che non conosciamo.Come terapeuta sono ben consapevole delle svariate emozioni e sensazioni presenti nel primo contatto telefonico e poi nel primo incontro.Sento gratitudine verso la persona che decide di farmi entrare nel suo mondo, nel suo spazio, nella sua vita così com'è e di fronte a tutto ciò ho sempre un grande senso di rispetto ed assenza di giudizio; due elementi imprescindibili del mio modo di essere terapeuta.Come si dispiega il percorso terapeutico?Nel mio lavoro, nei colloqui iniziali, aiuto la persona a vedere cosa sta accadendo da una più ampia prospettiva. Sin dal primo colloquio aiuto a contattare e fare ordine tra i vissuti emotivi/corporei e le idee. Sono individuate risorse e difficoltà. A seguito dei primi colloqui esplorativi si delineano insieme gli obiettivi ed i tempi del lavoro.Lo spazio terapeutico, nel corso del tempo, permette sempre più di ritrovare quella sintonia perduta con noi stessi. L'alterità di una persona esperta e formata ci aiuta a mettere luce laddove tanto, se non tutto, può sembrare offuscato. Arricchiti di nuove conoscenze ed esperienze, abbiamo maggiori strumenti e nuove letture di noi stessi e così, quel monologo perpetrato nel tempo in solitudine con noi stessi, diventa dialogo e racconto che facilita l'apertura al nuovo e alle nuove possibilità della vita. Diventando maggiormente consapevoli di chi siamo e cosa vogliamo, allarghiamo i nostri confini e creiamo nuove e maggiormente funzionali modalità di risposta che ci permettono di contattare il benessere.Come scrive Naranjo con la terapia si aiuta la persona "a riorganizzare se stessa per funzionare meglio, per godere di più della vita, per sentirsi più reali"

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Scritto da

Dott.ssa Marta Pedreschi

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