Il lutto improvviso di persone significative: sintomi di impotenza, inutilità e tristezza

L'articolo tratta del lutto improvviso di persone significative. I sintomi di impotenza, inutilità e tristezza possono diventare un'opportunità per l'elaborazione di un lutto traumatico

15 FEB 2022 · Tempo di lettura: min.
Il lutto improvviso di persone significative: sintomi di impotenza, inutilità e tristezza

Talvolta, nel corso della vita, possiamo andare incontro ad eventi tragici e improvvisi, che comportano la perdita di persone care alle quali siamo legati.

Incidenti, morti traumatiche, conseguenze di malattie croniche. Eventi significativi, con i quali talvolta ci troviamo a confrontarci senza preavviso, come un fulmine a ciel sereno, senza aver avuto la possibilità di salutare la persona a noi cara.

Sebbene il lutto possa essere, in quanto tale, un elemento doloroso e traumatico che necessita di una sua cornice di pensiero ed elaborazione, talvolta è possibile rimanere ''intrappolati'' in qualche passaggio del suo percorso. Possono presentarsi stati iniziali di negazione, con difficoltà a realizzare la mancanza della persona stessa, stati di agitazione, confusione mentale, affollamento di pensieri e rimuginio.

Sintomi come tristezza intensa, insonnia, mancanza di appetito e difficoltà di concentrazione sono frequenti, e possono accompagnare in diversi momenti il percorso di elaborazione. Chi affronta il lutto, può talvolta avvertire volte quella di sentirsi in uno stato di ansia e tensione costanti, in cui ci si aspetta che qualcosa di brutto possa accadere da un momento all'altro, talvolta con la mente orientata al passato o al futuro, senza riuscire a vivere con tranquillità e serenità il momento presente, oppure essere colti da una tristezza intensa, che sorge in luoghi e momenti in cui non ci si aspetta, talvolta in presenza di altre persone o in luoghi di lavoro.

Si tratta di eventi che possono mettere in difficoltà un gran numero di persone, e rimanere con noi per lunghi periodi di tempo, impedendo e limitandoci nel vivere quotidiano, in aspetti apparentemente semplici della vita, accompagnati dalla sensazione di sentirsi fermi al periodo in cui il lutto è avvenuto, avendo la sensazione di sentirsi bloccati e sospesi al tempo della perdita.

Sensazioni e stati d'animo del tutto normali, in quanto gli eventi, in quanto tali, non possono essere modificati. Non possiamo scegliere di tornare indietro nel tempo e modificarne il corso, e, allo stesso modo, non possiamo fare finta che non siano mai avvenuti. Anche per queste ragioni ci si può trovare in un momento di impasse dal quale risulta difficoltoso uscirne da soli.

Possiamo però prenderci cura di queste ferite. Possiamo parlarne, possiamo renderle un occasione per fare un'esperienza condivisa di questa sofferenza. Possiamo trovare dei modi in cui stare rispetto a un evento ineluttabile, che non possiamo modificare, e rispetto al quale non si può tornare indietro. Dare una cornice alle nostre emozioni pensieri e stati d'animo, ci permette di volgerle in positivo, come un'opportunità da cogliere per restituire significato al senso di impotenza con il quale il lutto obbliga a confrontarsi. Possiamo cercare di dare voce all'impotenza, al senso di inutilità e alla profonda tristezza che la perdita di una persona cara pone davanti, al grande calderone di emozioni, a volte contrastanti e opposte, che ci troviamo a sperimentare, spesso di ostacolo al vivere quotidiano.

Chiedere aiuto ad un terapeuta può diventare l'occasione di trovare una strada condivisa, utile a elaborare la sofferenza della perdita e dare una continuità a noi stessi e alla nostra identità anche dopo un lutto significativo, aiutando a comprendere meglio come questa situazione abbia portato all'instaurarsi dei sintomi ed al loro mantenersi nel tempo, all'interno di una cornice di attribuzione di senso e significato alla perdita. Obiettivo principale dello scopo terapeutico è quello di utilizzare la sofferenza provata in modo che non sia fine a se stessa, per ritrovare parti di noi perdute assieme alla persona cara, ed arrivare insieme a leggere i ricordi che ci vedono assieme a quella persona in modo meno sofferente, nell'unico luogo in cui potranno continuare a vivere; la nostra memoria.

Se hai bisogno di aiuto, puoi contattarmi cliccando qui.

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Scritto da

Dott. Davide Lanfranchi

Bibliografia

  • Bowlby, J. (1982). Costruzione e rottura dei legami affettivi. Milano: Raffaello Cortina;
  • Kübler Ross, E. (2002). La morte e la vita dopo la morte. Roma: Edizioni Mediterranee;
  • Onofri, A., La Rosa, C. (2015). Il lutto. Psicoterapia cognitivo – evoluzionista e EMDR. Roma: Giovanni Fioriti Editore.

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