Le "urla mute": il dolore nella perdita perinatale per la donna e per la coppia

Della maternità si esalta l'aspetto tenero e meraviglioso, ma si nasconde volentieri il suo lato oscuro. Ci sono momenti molto difficili legati al divenire genitori.

23 MAR 2020 · Tempo di lettura: min.
Le "urla mute": il dolore nella perdita perinatale per la donna e per la coppia

Sin da bambine si pensa, giocando con le bambole, che avere un figlio sia un fatto naturale. Lo è certamente, ma non sempre, non per tutte. Della maternità si esalta l'aspetto tenero e meraviglioso, si nasconde volentieri il suo lato oscuro. In realtà ci possono essere momenti molto difficili legati al divenire genitori e l'aborto spontaneo rappresenta una delle molteplici situazioni faticose per la donna e la coppia.

Nonostante i progressi della medicina, l'interruzione spontanea della gravidanza è un fenomeno ancora piuttosto comune. In particolare gli aborti precoci ( entro le 12° settimana di gestazione) sono molti più frequenti, con tassi di prevalenza che si collocano fra il 12 e il 24% del totale delle gravidanze, degli aborti tardivi e della morte in utero, che si presentano dalla 24° settimana di gestazione. Un aborto spontaneo precoce può costituire un naturale processo fisiologico che pone fine a una gravidanza. Tuttavia, è opportuno ricordare che la causa dell'interruzione della gravidanza non è sempre nota e che la percentuale dal 15 al 20% degli aborti spontanei sembra non avere una ragione precisa (Lansac e altri, 2000). L'aborto spontaneo avviene in modo diverso da una donna all'altra. Alcune rilevano un sanguinamento che preannuncia la perdita, mentre altre non presentano sintomi e scoprono che la gravidanza si è interrotta solo durante la visita di routine. A prescindere dalle diverse modalità della perdita di gravidanza, da quanto la pancia sia grande, da quanto la gravidanza sia stata programmata o meno, la sua interruzione è un esperienza dolorosa, difficile da affrontare sia per la donna che per il partner, che spesso diventano trasparenti, come se non fossero coinvolti, e non sanno come consolare il dolore "inconsolabile" delle compagne.

La perdita di gravidanza è spesso percepita dalle donne come un evento traumatico: in effetti, anche quando la pancia non è ancora visibile, molte donne lo vivono come la perdita di un futuro figlio e sono costrette a rinunciare ai progetti relativi alla maternità che stavano coltivando. La perdita di un figlio mai nato simboleggia la perdita di una nuova fase di vita, o di un sogno. Sebbene non esista ancora una relazione con il bambino reale, il lutto rappresenta per la donna, e anche per il partner o la partner, la perdita di un forte investimento emotivo e produce quindi un senso vuoto. La perdita avviene a vari livelli: perdita effettiva, con la morte dell'embrione o del feto, ma anche perdita simbolica, poiché minaccia la realizzazione del desiderio di maternità. I vissuti emotivi spesso associati a questa esperienza sono senso di vuoto, senso di colpa, paura, senso di ingiustizia e rabbia. Questi sentimenti se protratti nel tempo e non adeguatamente elaborati, possono portare a disagi psicologici più profondi quali disturbi d'ansia e depressione.

Il senso di colpa può essere legato alla percezione di non aver fatto abbastanza per proteggere il bambino che si aveva in grembo, di aver sbagliato qualcosa, di essere sbagliata. Ci si può sentire deluse, frustrate e arrabbiate e con tutto il diritto per esserlo. È importante dar voce, comprendere ed elaborare le nostre emozioni, talvolta difficili da gestire soprattutto quando ci troviamo ad affrontare un evento come l'aborto stressante e traumatico al contempo. Proprio per il forte impatto psicologico e le affinità emotive riscontrate, il lutto perinatale è generalmente riconosciuto e associato al lutto per la perdita di una persona cara. L'elaborazione del lutto corrisponde a un doloroso processo di accettazione della perdita che attraversa diverse fasi che vanno dalla disperazione acuta ad un lungo processo che porta alla riorganizzazione. Al dolore per la perdita, spesso si aggiunge il dolore fisico causato dagli interventi chirurgici o la terapia farmacologica alle quali si è sottoposte.

La perdita di gravidanza può avere conseguenze sia sulla relazione di coppia che sulle relazioni sociali. Se alcune donne provano un maggior senso di vicinanza, altre si sentono più distaccate socialmente o sessualmente. Le difficoltà coniugali possono essere causate dalla scarsa condivisione dell'evento luttuoso. Malgrado i cambiamenti di ruolo nella famiglia, gli uomini sono convinti che da loro ci si aspetti che siano forti e che abbiano la capacità di dominare i sentimenti. Tuttavia, numerosi studi (McCreight, 2004, Lacroix e altri 2016) dimostrano come in realtà anche negli uomini siano presenti sentimenti di rabbia, frustrazione e tristezza, che si aggiungono alla difficoltà di vedere soffrire la propria compagna: in genere gli uomini riconoscono che le partner provano sentimenti più intensi e identificano il proprio ruolo principale, ovvero quello di offrire supporto, avvertendo la necessità di reprimere le proprie emozioni per poterla sostenere e per alcuni è particolarmente penoso non riuscire a confortarla come vorrebbero. Pertanto, gli uomini sembrano vivere il lutto come una questione privata, invece le donne sentono il bisogno di una maggiore condivisione. Gli uomini tendono infatti a evitare le conversazioni oppure cercano attività che permettano loro di concentrarsi su situazioni diverse dall'aborto. Questi comportamenti possono essere letti dalla partner come assenza di sofferenza e mancanza di interesse da parte del compagno. È importante condividere i propri vissuti emotivi in un momento cosi delicato per la vita della coppia, per evitare le incomprensioni e la solitudine che spesso fa da padrona in queste situazioni.

Malgrado la loro frequenza e impatto psicologico che producono sulle donne, gli aborti spontanei siano ancora un tabù e ricevono meno considerazione rispetto alla morte fetale tardiva. Sembra essere un affare privato, del quale non si può parlare, non si possono far domande. Difatti, la solitudine è un sentimento comune a molte donne che affrontano questo evento doloroso. Un dolore silenzioso che spesso non viene condiviso per timore di non essere compreso o sottostimato . Questo può generare isolamento ed incrementare i sentimenti di vergogna , di colpa e di rabbia.

Ecco alcuni consigli utili per affrontare nel migliore dei modi l'evento:

  1. Non isolarsi, capita spesso nelle donne e nelle coppie che affrontano la perdita prenatale tendano a limitare drasticamente le loro relazioni sociali, sopratutto la frequentazione di coppie con figli o in attesa di un figlio. Questo atteggiamento, se pur comprensibile, potrebbe incrementare pensieri ossessivi e incrementare sentimenti di inefficacia e fallimento.
  2. Condividere i propri vissuti con partner, ciascuno vive il lutto in modo differente. Far dialogare le differenze reciproche e ascoltarsi.
  3. Chiedere aiuto, se vi sentite eccessivamente tristi, arrabbiate, frustrate (sentimenti normali per la situazione che state vivendo) e avete la percezione di non riuscire a gestire in modo efficace, chiedete aiuto ad un professionista.
  4. Prendere tempo, darsi il tempo necessario per metabolizzare l'evento, per ascoltarsi, evitando di cercare un'altra gravidanza nell'immediato.
  5. Prendersi cura di sé, riprendere un vecchio hobby o iniziarne uno nuovo.
  6. Fare progetti, organizzate viaggi, gite fuori porta, ecc. da condividere sia con gli amici che con il partner.

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Scritto da

Dott.ssa Lucia Valentini

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