Dico quello che voglio?

La comunicazione è alla base delle interazioni sociali. Ogni giorno comunichiamo i nostri bisogni, ma lo facciamo nel modo migliore al fine di ottenere ciò che vogliamo?

20 FEB 2019 · Tempo di lettura: min.
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Assertività significa asserire, ossia esprimere un concetto con convinzione, rispettando sè stessi e gli altri. La comunicazione assertiva si sviluppa lungo un continuum ai cui estremi opposti troviamo il comportamento passivo e quello aggressivo.

Facciamo un po' di chiarezza.

Cosa intendiamo per comunicazione passiva?

La passività si manifesta con l'anteposizione continua dei bisogni altrui rispetto ai propri, è caratterizzata da una difficoltà ad esprimere opinioni e di rifiutare richieste, seppure onerose. Un atteggiamento passivo spesso si associa al timore di giudizio, al timore di creare irritazione o di essere rifiutati, dunque, alla base della passività possono esservi il bisogno di sentirsi accettati o il tentativo di rifuggire i conflitti.

Ciò può a lungo andare a sfociare in un'intensa rabbia a causa della continua frustrazione dei bisogni personali. Spesso la predilezione di questo stile comunicativo deriva da esperienze educative improntate a colpevolizzare e punire l'espressione della propria emotività e dei propri bisogni.

Quando conviene la comunicazione passiva?

Utilizzare la comunicazione passiva non è sempre sbagliato: vi sono condizioni in cui è auspicabile farlo, ad esempio quando abbiamo poco tempo a disposizione oppure se noi o il nostro interlocutore abbiamo uno stato emotivo particolarmente alterato.

Cosa intendiamo per comunicazione aggressiva?

All'altro estremo del continuum delle abilità comunicative troviamo la comunicazione aggressiva. Essa è caratterizzata dalla tendenza ad esprimere le proprie necessità screditando l'altro, giudicandolo, svalutandolo e negandogli l'ascolto. Un atteggiamento aggressivo si basa sull'idea che gli altri debbano comportarsi come più ci aggrada. Chi adotta questa modalità comunicativa difficilmente chiede scusa e considera se stesso il migliore.

Si comporta in questo modo poiché considera gli altri come nemici da cui difendersi, quindi da "attaccare" prima di essere "attaccati". Questo atteggiamento a lungo andare deteriora le relazioni e può instillare, in chi ha un certo grado di autoconsapevolezza, profondi sensi di colpa. L'adozione preferenziale di tale stile deriva da un'educazione basata su regole ferree ed infrangibili che negano la possibilità di esprimere una fragilità o debolezza.

Quando conviene la comunicazione aggressiva?

Adottare uno stile comunicativo aggressivo è indicato quando vengono infrante regole importanti oppure quando ci si confronta con persone ostili o a cui non è possibile spiegare l'inadeguatezza del comportamento.

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Cosa intendiamo per comunicazione assertiva?

A differenza delle modalità passiva e aggressiva, l'assertività rappresenta un modo per affermare se stessi e non va confusa con il tentativo di imporsi sugli altri; esprimersi in maniera assertiva presuppone che si dica la verità. L'assertività è un concetto composito, essa include vari aspetti tra cui l'assunzione di responsabilità rispetto alle proprie idee e ai propri atteggiamenti con gli altri e la capacità di entrare in relazione sia con persone familiari che con persone sconosciute.

Una conversazione assertiva prevede la capacità di fare richieste e di esprimere i bisogni personali. Essere assertivi significa anche difendere i propri diritti, rifiutando richieste che possano ledere la libertà personale, avere la capacità di esprimere e ricevere approvazioni e anche di ricevere e cogliere le critiche costruttive. Non è corretto parlare di persone assertive, ma di comportamenti assertivi. Si tratta di un complesso di abilità che si può imparare, che migliora con l'esercizio e grazie al quale diventa più probabile il raggiungimento dell'obiettivo prefissato prima di iniziare la conversazione.

In conclusione

Possiamo dire che imparare ad assumere un atteggiamento assertivo non significa eliminare completamente uno stile comunicativo passivo o aggressivo, poiché vi sono situazioni che necessitano di questi stili; ad esempio se non abbiamo tempo a disposizione oppure se il nostro interlocutore è "impermeabile all'assertività" dovremo adattare il nostro atteggiamento per ottenere il risultato prefissato.

Imparare l'assertività significa arricchire il proprio bagaglio comunicativo assumendo in maniera preponderante tale stile comunicativo limitando l'impiego degli atteggiamenti passivi o aggressivi al fine di preservare il rispetto per sé stessi e per gli altri.

Bibliografia essenziale

  • Giannantonio M. (2009). Mi vado bene? Autostima e assertivitá. Erickson.
  • Giusti E, Testa A. (2006). L'assertività. Vincere quasi sempre con le 3 A. Sovera.

Articolo della Dott.ssa Graziella Pisano, iscritta all'Ordine degli Psicologi della Campania  

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Scritto da

Dott.ssa Graziella Pisano

Psicologa e Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, esperta in disturbi dello spettro autistico e in neuropsicologia. È laureata con lode presso l'Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e specializzata con lode presso la Scuola di Psicoterapia Cognitiva (SPC). Esercita presso il mio studio a Frattamaggiore (NA).

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