L'assertività per vivere al meglio le relazioni
Molte persone sono abituate a subire passivamente gli altri e a non esprimere i propri diritti, desideri e bisogni.
Alla base di tali comportamenti per molti vi è la credenza appresa o elaborata per esperienza che - mostrando tale atteggiamento di resa ed alienazione dei propri interessi per anteporre quelli altrui - si possano ottenere maggiori benefici, quali una buona considerazione, una "dovuta" riconoscenza e un meritato vantaggio, anche per un eventuale errore futuro. Ma non sempre tale atteggiamento ottiene i risultati e gli effetti previsti o desiderati.
Proprio per la negazione dei propri vissuti accade spesso che si provino delusione, esasperazione, rancore, frustrazione e depressione. Un giorno ci si rende conto che si è dato troppo o che si è ricevuto poco e cominciano i conflitti, le liti, le tensioni, proprio con chi ci credeva contenti dello status quo (della situazione precedente) e rimane stupito dell'improvvisa ribellione o scoppio d'ira.
Talvolta questi improvvisi malcontenti, risentimenti e bruschi cambiamenti di rotta, portano però alla negatività e alla distruzione di alcune relazioni o rapporti lavorativi, proprio perché la tensione e la frustrazione per lungo tempo accumulate rischiano di esplodere o implodere dentro di noi innervosendoci o spegnendoci sempre più.
Un esempio di ciò potrebbe essere una depressione conseguente a un forte stress ed una forte pressione ambientale, il calo della performance o della propria capacità edenergia fisica, l'insonnia, i disturbi gastrici, il mal di testa, le abbuffate alimentari, la confusione mentale, le crisi d'identità e di coppia.
Si trascura. Non riesce a dire di no in situazioni in cui sarebbe lecito negarsi, è sempre gentile, si sovraccarica di incarichi o mansioni che spetterebbero ad altri, è incapace di mantenere lo sguardo con il proprio interlocutore.
Può chiedere il permesso per cose che le appartengono di diritto o scusa per colpe in realtà d'altri. Teme che affermandosi possa ferire gli altri o crede che affermarsi sia già un atto di aggressione e maleducazione nei confronti del coniuge, del datore di lavoro, del genitore o dell'amico.
Le persone aggressive invece tendono al contrario a prevaricare sempre nelle situazioni, cercando ed imponendo nei rapporti la sola soddisfazione dei loro desideri e delle loro necessità, non curandosi della dignità, del punto di vista o dell'esigenza altrui.
Così facendo è facile che si rendano arroganti, antipatiche, presuntuose e fredde con i propri interlocutori ed amici e che, col tempo, rimangano sole o vengano evitate proprio perché incuranti e lesive per i sentimenti altrui.
Imparare a relazionarci con gli altri in modo assertivo, ossia comunicando apertamente i nostri bisogni tenendo in considerazione anche quelli dell'altra persona, senza offenderli né oltraggiarli, è il primo passo per intrattenere dei buoni rapporti e viverli appieno ma, soprattutto, è alla base dello stare bene con noi stessi, del nostro essere autentici, del soddisfacimento dei nostri valori e del raggiungimento del nostro successo più profondo e veritiero, in qualsiasi campo si operi.
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