Vorrei saper dimostrare di essere brava, ma fallisco sempre

Inviata da Maria Sole · 25 mag 2023 Autostima

Buonasera a tutti, scrivo a voi perché non so a chi altro rivolgermi, fosse anche per un piccolo consiglio, uno spunto, una riflessione. Ho 28 anni e frequento una scuola di specializzazione di area sanitaria, scelta con gusto e passione. I miei genitori sono sempre stati attenti e amorevoli, e mi hanno spronato a seguire sempre i miei sogni e desideri. Sin da piccola però mi hanno sempre protetto, e spesso facevano le cose al mio posto pur rimproverandomi che non li aiutavo mai abbastanza in casa. Quando cercavo di fare qualcosa, fosse pure una semplice spazzata al pavimento, mi rimproveravano di non riuscire a fare le cose "come si deve" sentendomi costantemente sbagliata qualsiasi cosa facessi. Quando sono andata all'università da fuorisede, ho finalmente capito di essere perfettamente in grado di badare a me stessa; ma ovviamente la cosa mi ha condizionato non poco. L'unica cosa nella quale riuscivo a non sentirmi stupida era la scuola. Lo studio mi è sempre piaciuto, e infatti ancora oggi continuo a studiare con passione, ma gli anni scolastici non sono stati facili: sono stata spesso presa di mira dai compagni e anche da un paio di insegnanti, e nonostante mi impegnassi il più possibile, non riuscivo mai ad ottenere il massimo dei voti. Anche ora, durante il tirocinio della scuola di specializzazione, mi sento spesso una fallita, e noto uno schema ricorrente fin dal liceo: nel momento dell'esame finale, della prova, nonostante durante l'anno sia sempre stata studiosa, scrupolosa e attenta, non riesco a rispondere correttamente, sprecando così l'occasione di dimostrare la preparazione e le competenze acquisite. Questo mi abbatte tantissimo. Quando ne parlo con i miei genitori e con il mio ragazzo, mi dicono che con gli errori si cresce, che nessuno è perfetto e che devo essere fiera di quello che ho realizzato fino ad ora. Per carità, lo sono, ma vedo anche che soltanto io cado nei momenti decisivi, mentre i miei colleghi riescono sempre a cavarsela tranquillamente e anzi, magari hanno arrancato per tutto l'anno, mentre per l'unica domanda a cui hanno saputo rispondere correttamente al momento giusto vengono elogiati e plauditi. Tutto ciò non fa altro che farmi sentire una "sconfitta", una che non è mai abbastanza, e che tanto non serve impegnarsi, poiché nell'unico momento in cui serve davvero dimostrare la propria preparazione (es. durante un concorso) dò un'impressione totalmente contraria, e di conseguenza inizio a dubitare di tutto quello che ho imparato finora. I miei genitori sono fieri di me, il mio ragazzo anche, ma mi sento un'impostore, perché quando mi dicono che sono brava io sento di non esserlo affatto. Mi sento intrappolata in un "limbo del fallimento" dal quale vorrei uscire, ma non so come e cosa fare.

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Miglior risposta 26 MAG 2023

Ciao. Sembri essere in una situazione difficile, in cui ti senti intrappolata in un "limbo del fallimento" e sperimenti dubbi su te stessa nonostante gli sforzi che fai nello studio e nella preparazione. Vorrei sottolineare che molte persone possono sperimentare sensazioni simili di inadeguatezza o di sentirsi un'impostora, specialmente quando confrontano se stesse con gli altri. È importante riconoscere che il tuo valore non è determinato solo dai risultati accademici o dalle performance in determinati momenti. Sei una persona unica con una vasta gamma di qualità, talenti e abilità che vanno al di là dei voti o delle risposte date durante un esame. Spesso, il modo in cui valutiamo noi stessi può essere influenzato da aspettative irrealistiche o da standard molto rigidi. È comprensibile che desideri dimostrare la tua preparazione e le tue competenze, ma ricorda che gli errori o le difficoltà durante gli esami non devono definire la tua intera esperienza o il tuo valore come persona. Tutti noi possiamo fare errori e incontrare ostacoli lungo il percorso, ma ciò non ci rende un fallimento. Inoltre, le esperienze negative passate, come essere presa di mira dai compagni o dagli insegnanti, possono avere un impatto significativo sulla tua autostima e sulla tua fiducia in te stessa. È importante affrontare queste esperienze e lavorare sulla costruzione di una sana autostima. Uno psicologo può essere di grande supporto in questo percorso, aiutandoti a esplorare le tue esperienze passate, a identificare e cambiare i modelli di pensiero negativi e a sviluppare una visione più realistica e positiva di te stessa. La terapia individuale può offrirti un ambiente sicuro in cui esplorare le tue emozioni, affrontare le tue paure e lavorare su questi sentimenti di inadeguatezza. Uno psicologo può aiutarti a costruire una migliore autostima, a sviluppare strategie per affrontare il confronto sociale e a promuovere un atteggiamento più compassionevole verso te stessa. È importante ricordare che il percorso per uscire dal "limbo del fallimento" richiede tempo e lavoro su te stessa. La terapia può essere uno strumento prezioso per affrontare questi sentimenti, sviluppare una migliore autostima e costruire una visione più equilibrata e positiva di te stessa. Ti incoraggio ad avvicinarti a uno psicologo per iniziare un percorso terapeutico che possa aiutarti a esplorare questi sentimenti, a superare le difficoltà e a costruire una maggiore fiducia in te stessa. Ricorda che sei una persona unica e preziosa, con tanto da offrire al mondo, indipendentemente dai risultati accademici o dalle aspettative degli altri.
Se hai bisogno di ulteriori informazioni o se desideri discutere ulteriormente di ciò che hai condiviso, non esitare a chiedere.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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26 MAG 2023

Salve Maria Sole,

quando si hanno genitori iperprotettivi che tendono a sostituirsi ai figli, a fare al posto loro e hanno grosse aspettative nei loro confronti, spesso accade che ci si costruisca un'immagine di se stessi negativa: c'è chi si vive incapace, chi stupido, goffo e via dicendo, ognuno con le sue sfumature.

Questo perché, inconsapevolmente, con questo comportamento iperprotettivo, i genitori inviano al proprio/a figlio/a il messaggio che non è in grado di cavarsela da solo/a e che ha bisogno di loro. Sotto a questo atteggiamento c'è spesso un bisogno del genitore di sentirsi utile, se non indispensabile per il figlio/a così da ricevere indirettamente dei riconoscimenti.

La mia impressione pertanto è che ti sia costruita un'immagine di te negativa, di una persona che deve sempre dimostrare di riuscire, ma che, sentendosi in molte circostanze sotto giudizio, finisca inevitabilmente per boicottarsi e confermare, inconsapevolmente, di non essere in grado, di non essere mai abbastanza, con il conseguente senso di fallimento che hai descritto.

Come uscire da questo circolo vizioso negativo che si estrenizza nei momenti di valutazione come quando sei sotto esame?

Prendere consapevolezza che l'idea che hai di te è frutto dei messaggi ricevuti dai genitori e che pertanto è un'idea falsa e imparare ad andare oltre le aspettative e i giudizi altrui, rimanendo centrata su di te.

Non è facile fare questo passaggio, ma è un processo di cambiamento importante per crescere e imparare a cavarsela da soli, fidandosi di sé.

Spero di esserti stata utile.

Un caro saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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26 MAG 2023

Gentilissima, riferisce che i suoi genitori sono sempre stati attenti e amorevoli, ma riferisce altresì che sono sempre stati
svalutanti e giudicanti nei suoi confronti. C'è molta contraddizione in ciò che scrive e sembrano emergere modalità comunicative,
all'interno del suo contesto familiare, poco efficaci ed ambivalenti. Le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia per rafforzare la sua autostima, migliorare la conoscenza di sé, delle sue capacità e delle sue potenzialità.
Le faccio tantissimi auguri e rimango a disposizione, senza alcun impegno, per eventuali ulteriori consigli e approfondimenti.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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26 MAG 2023

Gentile Maria Sole,
ci sono diversi aspetti che emergono dal suo scritto: il portarsi dentro un vissuto antico di chi si sente sbagliata, stupida, senso di fallimento, la discordanza tra impegno e le sue aspettative e la sconfitta ed infine il sentirsi un impostore. C'è una discordanza tra quello che le dicono e quello che sente., proverei a dare spazio e valore a tutto ciò un aiuto psicologico credo le sarebbe utile e proverei a considerarlo.
Rimango a disposizione.
Un cordiale saluto

Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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26 MAG 2023

Gentile Maria Sole,
Da quello che racconta si percepisce tutta la sua delusione e la mancata soddisfazione che avverte. Vorrebbe essere di più, vorrebbe sentirsi più efficace e vorrebbe che gli altri notassero ciò. Chiaramente tutto questo deve essere un qualcosa che, in primis, viene percepito da lei, per poter poi essere percepito da chi la circonda. Quindi smettere di essere "un impostore" sarebbe uno dei primi passi da compiere e per farlo è bene partire dalle sue percezioni e dai significati che lei attribuisce alla sua persona. Il limbo è solo una fase di passaggio e lei può sicuramente uscirne, magari lasciandosi aiutare da un professionista.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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