Come tirarsi su

Gentili dottori, mi chiamo Marta, ho 27 anni e vi scrivo perché penso di avere bisogno di aiuto e di non poterlo più rimandare. Penso che, dopo tanti anni di lenta “discesa”, mi trovi al punto da cui non riesco più a tirarmi su con le mie forze. Non riesco a prendermi cura di me stessa e quando ci provo fallisco miseramente. Ogni scelta che faccio è irrazionale e affrettata, non ragionata, perché il processo che mi porta a una decisione è colmo di ansia che mi immobilizza e costringe a rimandare anche le cose più semplici, fosse anche fare la doccia. Ciò mi porta a essere disorganizzata e a compiere nemmeno la metà di quanto dovrei fare per me stessa, spesso a chiudermi in casa per settimane. Di conseguenza, mi sento un peso per chi mi sta accanto, per la mia famiglia, mi chiudo sempre di più in me stessa raccontando loro bugie perché non voglio che mi aiutino e che vedano quanto marcio c’è sotto l’immagine che loro hanno di me.
Questa condizione è particolarmente intensa adesso ma, dall’adolescenza a oggi, penso di poter contare sulle dita di una mano i momenti in cui credo di aver provato soddisfazione o felicità. Sento di essermi spenta sempre di più e che ora mi comporti come una bambina dentro il corpo di una adulta- non sa badare a se stessa, non è capace di scegliere, non è razionale. Prima d’ora, ho cambiato città tante volte, ho trascorso periodi all’estero, ogni spostamento è stato un momentaneo sollievo. Il fatto che niente riesca a tirarmi fuori da questa condizione e che anche nei momenti più felici io non riesca a sentirmi bene mi fa pensare che non esista una via d’uscita e questo è quello che mi fa più male. Non riuscire mai a essere felice, a dimostrare soddisfazione, non provare niente. Ho amici che mi vogliono bene, una famiglia che mi sostiene, dovrei essere riconoscente e dimostrare loro quanto ringrazio per essere così fortunata, invece vorrei solo che si dimenticassero tutti di me da un giorno all’altro. Quello che mi manda avanti è il senso di colpa nei loro confronti e ogni minima cosa riesca a fare - nonostante mi pesi addosso come una valanga- cerco di farla per non deludere loro e per non fargli pena.
Ho un rapporto buono con i miei genitori, anche se non ho mai parlato seriamente con loro dei miei sentimenti né dei miei pensieri - mia madre soffre di depressione e ha spesso delle ricadute, e non voglio diventare un ulteriore peso.
Vorrei riuscire a trovare la strada per costruire una soluzione a questo problema, per non sentirmi sempre una delusione, e di non meritare niente.
Grazie per avermi ascoltato.