Buonasera mia figlia, una bambina equilibrata amata e seguita ben inserita a scuola, ha attacchi di pianto improvvisi a detta sua senza motivo. La cosa dura da un anno e vorremmo capire come aiutarla. Frequenza 2/3 volte a settimana e solo a casa. Grazie
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6 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Veronica,
anche se la bambina le dice che non sa per quale motivo ha questi attacchi di pianto improvvisi e lei stessa non ha una spiegazione perchè descrive la sua bambina come equilibrata, amata e ben inserita a scuola, i motivi certamente ci sono!
Pertanto il mio consiglio è di rivolgersi ad uno/a psicoterapeuta esperta in età evolutiva che studiando sia il nucleo familiare che la bambina singolarmente, alla quale somministrerà appositi test per conoscere il suo mondo interiore emotivo e fantasmatico, potrà comprendere le ragioni di questo comportamento che al momento sfuggono.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo,psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
18 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Veronica
ma quanti anni ha questa bambina?
Credo che l'età sia importante per capire.
Sarebbe necessario "mettersi lì con lei" e proporre insieme di scoprire quali sono i motivi di questo pianto...cosa la turba?
La bambina da sola, forse, non riesce a decifrare le sue emozioni.
Il pianto è una espressione di qualche emozione forte... si commuove? è triste per qualcosa? Quali sono i suoi pensieri nel momento che scoppia il pianto?
Di certo cerca qualcuno vicino e, in fondo, desidera comunicare, il pianto è già una comunicazione...
Certo l'aiuto di uno psicoterapeuta è indispensabile, però la vicinanza dei genitori ed il poter parlare con loro, capire insieme a loro lo è ancora di più.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.
7 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Veronica,
il consiglio migliore, ribadito da più colleghi, è di rivolgersi subito ad uno psicologo che possa valutare e capire il problema. Una diagnosi precoce, fondamentale, permetterà anche un aiuto mirato ed efficace.
E' limitato parlare di sintomi depressivi, possono essere subentrate una varietà di cause ed episodi tali da indurre questo stato di malessere (direi già piuttosto frequente) nella piccola.
Un saluto,
7 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Veronica, purtroppo le informazioni a mia disposizione sono poche, ma immagino che stia succedendo qualcosa che sua figlia non sappia come leggere, uno stato emotivo a cui non sa dare un nome e che la fa soffrire. E non poco!
Le consiglio di rivolgervi ad un terapeuta familiare, che possa accogliervi come famiglia all'interno della quale la bambina vive.
Ovviamente se non l'avesse già fatto la sollecito a discuterne con il corpo docente.
A disposizione
Dott.ssa Moglie L.
6 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Veronica,
Come detto dai miei colleghi le informazioni sono un po' poche per poterla aiutare in maniera esaustiva.
Tuttavia è singolare lei dica che gli attacchi di sua figlia avvengono nel solo contesto casalingo. Il consiglio che posso darle e di osservare attentamente le situazioni in cui si presentano gli attacchi: chi c'è in casa? Oppure chi manca da casa quando ci sono gli attacchi? Che cosa fa prima e dopo il panico?
Sottolineando che il mio è un consiglio per poter ottenere più informazioni, la invito a contattare un professionista della sua zona.
6 APR 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Cara Veronica,
le informazioni date da lei sono veramente troppo poche per poter aver un quadro minimo generale di riferimento. Quanti anni ha sua figlia? che classe frequenta? è figlia unica? ci sono stati dei cambiamenti, anche minini, nella quotidianità della sua famiglia?...e tante altre domande mi vengono in mente per poter dare una risposta professionale e deontologicamente corretta. Mi sento di dirle, comunque, di contattare un professionista della sua zona che sicuramente saprà come aiutare sua figlia.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione