Staccarsi dai genitori non essendo indipendente economicamente?

Inviata da Chiara · 21 nov 2016 Psicologia risorse umane e lavoro

Ha senso cercare di staccarsi dai propri genitori andando a vivere da soli ma non essendo indipendente economicamente? Ho 28 anni... Posso contare sull appoggio dei miei genitori per pagarmi l affitto, ma poi a)rischio di sentirmi in colpa ed in dovere verso di loro, visto che non ho un lavoro e b) sarebbe un 'distacco'? Andrei inoltre a vivere non lontano da loro, e di tanto in tanto dò una mano nell azienda di famiglia, quindi li vedrei praticamente sempre. Andare a vivere da sola potrebbe risolvere in parte i miei problemi di dipendenza da mia madre? Grazie mille

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Miglior risposta 22 NOV 2016

Gentile Chiara,
bisogna comprendere bene in cosa consistono i tuoi problemi di dipendenza da tua madre e quale è la qualità della tua relazione con lei.
Pertanto, prima di prendere una simile decisione sarebbe opportuno discuterne in psicoterapia per fare tutte le considerazioni e le valutazioni del caso.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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24 NOV 2016

Gentile Chiara,
credo che sarebbe piú opportuno che lei si cercasse un lavoro per essere indipendente economicamente da loro e non sentirsi né in colpa né vincolata a vederli spesso a causa del lavoro in azienda di famiglia.
Inoltre le chiedo: sarebbe una vera e propria indipendenza quella di vivere in una casa diversa ma facendosi pagare l'affitto da loro oppure quello di vivere in una casa separata è soltanto un escamotage ovvero un modo diverso di essere comunque ancora dipendente dai suoi genitori?
Concordo poi con il dott. Gennaro Fiore quando dice che occorre capire in cosa consiste la dipedenza e com'è la qualitá della relazione con la mamma.
Consiglio di intraprendere un percorso con uno/a psicologo/a per capire meglio questi aspetti e quale sia la scelta piú opportuna per lei in merito al dove abitare.
Le auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta a Sustinente (MN) e Padova

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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23 NOV 2016

La prima cosa che mi viene in mente leggendo il suo quesito è: come mai lei a 28 anni non è ancora indipendente economicamente dai suoi genitori. Di conseguenza la sua domanda apre uno scenario molto più ampio sulla sua vita in questa sua particolare fase. Come mai e da quando si pone il problema di andare a vivere da sola? Come mai non ci ha pensato e lo ha fatto prima?
Che cosa fa nella vita, che studi ha fatto, quali ambizioni, sogni, desideri, aspirazioni ha per la sua vita e carriera professionale. Perché andrebbe a vivere vicino casa dei suoi e non altrove, se non in un'altra città? Perché andrebbe a dare una mano nell’azienda di famiglia e non ci lavora invece stabilmente o si cerca un altro lavoro lontano dal suo contesto familiare. Come immagina la sua vita lontano da casa, come potrebbe procurarsi da vivere autonomamente? E quali strategie mettere in atto per tentarci almeno? Quali sono le dinamiche in cui si declina la sua dipendenza da sua madre e forse più in generale dalla sua famiglia? E quali scenari alternativi possibili vede di fronte a se?
Tutti questi aspetti potrebbero essere oggetto di un’accurata indagine attraverso un rapporto di consulenza psicologico (non necessariamente una psicoterapia) in cui provare ad utilizzare la relazione con lo psicologo ed il setting di lavoro psicologico come un laboratorio in cui esplorare (in una situazione protetta) possibili scenari possibili per il suo futuro e provare a individuare ed utilizzare le risorse necessarie a metterli in atto.

Cordiali saluti

Mario D’Andreta

Mario D'andreta Psicologo a Ancona

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22 NOV 2016

Buongiorno Chiara.
Capisco la sua voglia di indipendenza a 28, fa parte della crescita di una persona. Andare a vivere da sola sicuramente é un passo verso l essere adulti. Tuttavia, mi rendo conto che non essere autonomi economicamente possa darle alcuni pensieri. Ora lei scrive che i suoi la aiuterebbero, ecco che quindi io le chiederei di riflettere se le costa più fatica questo o rimanere a casa dei suoi. Sa, lei dovrebbe fare la scelta che la rende più serena. Se per i suoi genitori non é un peso aiutarla valuti la reale possibilità di trasferirsi. Inoltre, la sci da parte i sensi di colpa, se un genitore fa qualcosa per il figlio lo fa con piacere non perché vuole necessariamente qualcosa in cambio. Valuti con serenità la situazione è soppesi tutte le opzioni. Buona giornata. Gabriella Ghiglione

Gabriella Ghiglione Psicologo a Cuneo

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22 NOV 2016

Buongiorno Chiara,
come mai questo desiderio di andare a vivere da sola? Nasce d un bisogno di spazi? Utile potrebbe essere riflettere, magari in un percorso di sostegno psicologico, da dove le nasce questo bisogno. Il rischio è quello di agire un vissuto emotivo senza comprenderlo. Ora ha un'opportunità per lavorare sulle dinamiche con i suoi familiari, prima tra tutte quella con sua madre a cui accennava...

Dott. Daniele Regini Psicologo a Albano Laziale

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21 NOV 2016

Cara Chiara,
andrebbe inanzitutto chiarito che cosa intende lei per indipendenza.
Tutti noi siamo in un certo qual grado dipendenti dagli altri, bisogna però vedere in che termini e in che frangente.
Che cosa significa allo stesso tempo essere indipendente per lei? Che cosa comporta?
Forse se il suo problema riguarda il senso di dipendenza o indipendenza avrebbe piú senso affrontarlo in una terapia a prescindere dal fatto che possa decidere di spostarsi a vivere in autonomia oppure no.
Rimango a disposizione.
Cordialmente,

Annalisa Anni
Psicologa Psicoterapeuta Padova

Alternativamente Psicologo a Padova

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