Sono preoccupata per la sorte di mia figlia

Inviata da Merche · 26 dic 2023 Terapia familiare

Gentili dottori sono una mamma di tre figli.
La seconda si chiama Nina e ha 16 anni.
Vedete cari dottori, e da un po’ che lotto con lei causa fidanzato.
La mia bambina è una ragazza d’oro, studiosa, frequenta il ginnasio e fin ora non ci ha mai dato particolari problemi.
Io e il padre siamo preoccupati perché Nina ha iniziato a frequentare un ragazzo, un energumeno come lo chiamo io, che non ha istruzione, si arrangia lavorando e ha una famiglia criminale molto nota nel territorio in cui viviamo.
Nina me l’ha raccontato di sua spontanea volontà poiché lui l’ha fatta soffrire.
Una sera avrebbero dovuto vedersi e lui le ha dato buca, da allora Nina si è confidata e ci ha spiegato che questo ragazzo gli è molto affezionata e lo adora.
Quando me lo ha detto sono scoppiata a piangere sapendo di che pasta è fatto lui e la sua famiglia e la brutta nomea nel quartiere.
Ho proibito a mia figlia di uscire con lui, ma visto che insiste, le ho bloccato tutte le vie per mettersi in contatto con lui.
Ho paura che possa fare una pazzia dato che lui è un ragazzo molto impetuoso e spregiudicato.
L’altra volta, sequestrando il suo cellulare, ho letto alcuni messaggi che le invia.
Alcuni molto espliciti, a sfondo sessuale.
Sono rimasta scioccata dalla quantità di cose abominevoli sappiamo fare questi ragazzini della loro età.
Una cosa però mi ha lasciato perplessa e preoccupatissima.
Lei gli ha raccontato che noi siamo contrari alla relazione e che lei non lo ha fatto ancora con nessuno e non sa se è pronta.
Lui le ha risposto in dialetto di non preoccuparsi “stai tranquilla, io sono un esperto.
Ho già esperienza e molte ragazze hanno avuto la loro prima volta con me.
Fidati di me, domani ti rendo donna” poi dopo qualche messaggio “io e te dobbiamo iniziare a farlo, è l’unica arma che abbiamo contro i tuoi genitori perché non ci vogliono insieme e così resti incinta e avremo un bambino insieme, staremo insieme per sempre.”
Io sono disperata.
Ne ho parlato con il padre, ma ho peggiorato le cose.
Preoccupato, le ha tirato uno schiaffo e lei si è chiusa in se stessa.
Ho paura di farla uscire, ho paura quando parla al cellulare, ho paura che vada persino a scuola.
Le abbiamo consigliato di andare dallo psicologo, ma ci ha fatto una sfuriata affermando di non avere nulla che non va.
Siamo disperati, possiamo obbligarla mai con la forza per farle fare la cosa giusta?

Scusatemi lo sfogo.

Una mamma disperata

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Miglior risposta 7 GEN 2024

Gentile signora,
è risaputo che l'adolescenza è un periodo difficile per i figli che attraversano una tempesta emotiva con tante insicurezze, disagi e illusioni ma è anche un periodo difficile per i genitori che sono ovviamente preoccupati per tutto ciò.
Il suo atteggiamento che oscilla tra dolore e rabbia non è di grande utilità per cui le suggerisco di mantenere la calma e cercare con sua figlia di instaurare un dialogo tranquillo in cui (con la tecnica nota in psicologia come "ricalco") partendo dalle ammissioni di delusione e insoddisfazione della ragazza stessa riguardo a questa frequentazione può spiegare con pacatezza e logica la sua opinione come madre nonchè le sue previsioni negative per il futuro allo scopo di farla riflettere sulle sue scelte di cui dovrà comunque assumersi personalmente le responsabilità.
Se questo compito dovesse risultare per lei problematico può farsi aiutare in sede di psicoterapia individuale o di coppia insieme a suo marito.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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1 FEB 2024

Gentilissima Merche, grazie per la condivisione.
Capisco quanto sia difficile e preoccupante questa situazione per lei. Dal momento che sua figlia non vuole andare da uno psicologo non è consigliabile forzarla, dal momento che la motivazione personale è molto importante in qualunque tipo di percorso. Le suggerisco di intraprendere dei colloqui di consulenza genitoriale, in modo da individuare delle strategie per poter aiutare sua figlia.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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15 GEN 2024

Gentile Merche, grazie per aver condiviso con noi le sue preoccupazioni, comprensibili visti gli elementi raccontati. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare la preoccupazione connessa alla situazione di Nina.
Le suggerirei di valutare una presa in carico familiare in psicoterapia (i professionisti di orientamento sistemico sono specializzati in questo tipo di terapia dove tutta la famiglia è presente ai colloqui), di modo che sua figlia abbia uno spazio per parlare dei suoi bisogni di adolescente con un professionista che aiuti voi genitori a comprenderli e, in contemporanea, aiuti voi a comunicare a Nina le vostre preoccupazioni.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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13 GEN 2024

Buon pomeriggio Merche, la fase adolescenziale è solitamente definita come una "nuova rinascita". Il compito principale è quello di svincolarsi dalla famiglia di origine, farsi accettare dal gruppo dei pari, conoscersi ed esplorare fuori dall'ambiente familiare. Chiaramente per il contesto sociale che si sta attraversando non è semplice, tuttavia è necessario stare vicina a sua figlia nel senso di riuscire a supportarla e rimandarle la possibilità di confronto. Imporre le sue scelte e le sue visioni può essere dannoso in quanto l'adolescente in primis è alla ricerca della sua visione; sua figlia sta affrontando un lutto importante, sta abbandonando la sé bambina, per avvicinarsi alla sé quasi giovane donna. Si tratta di un percorso delicato e complesso, il rischio a cui si incorre maggiormente è che con le sue imposizioni e i suoi giudizi possano allontanare sua figlia che invece, come racconta, si rivolge a lei in caso di difficoltà e questo aspetto è da preservare.

Dott.ssa Ilaria Bagnoli Psicologo a Modena

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5 GEN 2024

Gentile signora

Mi rendo conto della situazione preoccupante, sua figlia è ancora minorenne e frequenta una persona poco raccomandabile.
Ormai si è chiusa in se stessa e sicuramente il divieto nel rivederlo o sentirlo avrà l'effetto opposto.
Dal mio punto di vista, se ne avete l'opportunità, l'ideale sarebbe cambiarle ambiente completamente, magari mandandola all'estero a studiare o in una struttura scolastica differente da quella attuale.
Sarebbe anche utile cambiarle sim e numero di telefono .
Resto a disposizione per qualsiasi necessità
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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4 GEN 2024

Gentile signora, si sente tutta la vostra preoccupazione e la fatica nell'affrontare una situazione a rischio, rasente la pericolosità. E' comprensibile sentirsi preoccupati ed ansiosi ma soprattutto impazienti e a volte arrabbiati. L'impotenza e la frustrazione che un genitore prova in queste situazioni è molto forte.
Mi sento innanzitutto di restituirle un aspetto positivo che emerge dal suo racconto ovvero la disponibilità di Nina che, di sua spontanea volontà si racconta e si confida; è inusuale ed un punto di forza importante. L'età di Nina è delicata, per lei e per voi. Mi sento di suggerirvi un percorso di terapia famigliare rimandando a Nina la vostra difficoltà nell'affrontare la situazione ed il desiderio di risolvere insieme quello che vi sta accadendo come famiglia. Datele fiducia e abbiate fiducia. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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3 GEN 2024

Gentile signora,
La situazione è particolarmente delicata e dare dei suggerimenti tutt'altro che facile.
Concordo con la collega, Dott.ssa Maffei, che suggerisce il parent training. In effetti, per come sua figlia percepisce la situazione non ci sono motivi validi per lei per intraprendere un percorso di psicoterapia, mentre per voi genitori ricevere un sostegno psicologico e apprendere delle strategie comportamentali ora è fondamentale.
Posso consigliarvi intanto di evitare di essere eccessivamente autoritari, perché tanto controllo su un'adolescente potrebbe provocare effetto contrario. L'unica arma che ora ha a disposizione è il dialogo. Parli con sua figlia delle sue preoccupazioni, senza apparire eccessivamente giudicante verso questo ragazzo o verso la sua famiglia perché "si sa" che è una famiglia poco raccomandabile. Si basi invece sul contenuto ambiguo e assurdo dei messaggi che questo ragazzo le invia, perché questo è un fatto concreto da cui partire.
Spero di averle dato qualche spunto di riflessione

Dott.ssa Susanna Mattoccia

Susanna Mattoccia Psicologo a Roma

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2 GEN 2024

Gentile Merche,

Comprendo quanto sia difficile e preoccupante questa situazione. Dal momento che sua figlia non vuole andare da uno psicologo non è consigliabile forzarla, dal momento che la motivazione personale è molto importante in qualunque tipo di percorso.
Potrebbe essere utile, per lei e suo marito, una consulenza con un/una collega che si occupi di genitorialità e parent training, sicuramente potrà fornirvi un valido supporto e aiutarvi a trovare una modo efficace per gestire il problema.

Un caro saluto,
Dott.ssa Paola Maffei.

Dott.ssa Paola Maffei Psicologo a Cesano Maderno

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